GROSSO GUAIO A CHINATOWN

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Big Trouble in Little China

Anno: 1986

Regia: John Carpenter

Soggetto: Gary Goldman, David Z. Weinstein e W.D. Richter

Sceneggiatura: Gary Goldman, David Z. Weinstein e W.D. Richter

Direttore della fotografia: Dean Cundey

Montaggio: Steve Mirkovich, Mark Warner e Edward A. Warschilka

Musica: John Carpenter, Alan Howarth, Tommy Lee Wallace e Nick Castle

Effetti speciali: Richard Edlund e Screaming Mad George

Produzione: Larry J. Franco

Origine: Usa

Durata: 1h e 40’

CAST

Kurt Russell, Dennis Dun, Kim Cattrall, Victor Wong, James Hong, Kate Burton, Donald Li, Suzee Pai, Carter Wong, Peter Kwong, James Pax, Al Leong

TRAMA

Il rozzo camionista Jack Burton e il suo giovane amico Wang Chi si recano all’aeroporto di San Francisco per prendere la fidanzata di Wang, Miao Yin. All’aeroporto, Yin viene però rapita da una gang di cinesi chiamati “I Signori della Morte” che la portano a Chinatown con l’intenzione di venderla come schiava sessuale.

Jack e Wang cercano di seguire i rapitori entrando nei quartieri di Chinatown e restano bloccati in un violento scontro tra i Chang Sing e i Wing Kong: questi hanno interrotto il corteo funebre del defunto leader dei Chang Sing, scatenando la battaglia. Lo scontro viene interrotto dall’arrivo delle Tre Bufere, tre potentissimi maghi: Tuono, Pioggia e Fulmine. Questi attaccano entrambi i clan utilizzando i loro poteri sovrannaturali, mentre Jack e Wang si mettono in salvo dopo un incontro ravvicinato con David Lo Pan, il malvagio capo mandarino dei Wing Kong. Il camion di Jack viene invece rubato dai “Signori della Morte”, che sono in realtà al servizio proprio dei Wing Kong.

Jack e Wang si rifugiano allora nel ristorante di quest’ultimo, “Il Drago dello Stagno Nero”, e fanno conoscenza con l’avvocatessa Gracie Law (incontrata brevemente all’aeroporto poco prima del rapimento di Miao Yin), con Eddie Lee (un amico di Wang) e con l’illusionista Egg Shen, che lavora come guidatore di autobus per turisti a Chinatown. Il gruppo pianifica di infiltrarsi in un bordello dove credono che sia localizzata Yin. Jack, in incognito, si reca nell’edificio, ma all’ultimo istante Miao Yin viene portata via dalle Tre Bufere. I tre maghi portano Yin nel covo dei Wing Kong, al cospetto di Lo Pan. Jack e Wang si inoltrano nel palazzo dopo essersi salvati da un ascensore che si riempiva d’acqua e dopo aver attraversato il cosiddetto “Inferno dei Peccatori a testa in giù”: i due vengono però scovati da Pioggia, che dopo averli torturati, li lega su delle sedie a rotelle e li porta al cospetto di Lo Pan, ora sotto le spoglie di un decrepito vecchio disabile. Eddie, Gracie e Margo (l’amica reporter di Gracie) provano a infiltrarsi, ma vengono catturati da Tuono.

Jack e Wang, ancora legati sulle sedie, vengono ricondotti nella loro cella. Wang racconta a Jack che Lo Pan era un tempo un principe guerriero che, entrato in conflitto col primo Imperatore Cinese, subì da questi una maledizione: sarebbe stato condannato dal dio Ching Dai a diventare una sorta di ghoul e avrebbe rotto la maledizione solo sposando una ragazza dagli occhi verdi, per poi sacrificarla all’Imperatore. In seguito i Nostri due riescono a liberarsi dalle sedie, ma sentendo arrivare Tuono, si rimettono ai loro posti. Dopo un breve scontro con il mago, Jack e Wang si incontrano con Eddie e insieme creano un diversivo per liberare Gracie e Margo. Ma proprio quando stanno uscendo dal palazzo, Gracie viene catturata da un mostro e portata da Lo Pan. Vedendo come Miao Yin e Gracie siano in grado di domare la “Lama rovente” e che ambedue hanno gli occhi verdi, Lo Pan decide di sposare entrambe: avrebbe poi sacrificato Gracie all’Imperatore e tenuto con sé Miao Yin per i propri “piaceri terreni”.

Dopo aver scoperto il rapimento di Gracie, Jack, Wang, Egg Shen e i membri più valorosi dei Chang Sing si inoltrano nel palazzo di Lo Pan per salvare le due donne, dovendo affrontare i bizzarri e pericolosi ostacoli del covo. Poco prima di attaccare il quartier generale di Lo Pan, Egg Shen fa bere a Jack e al gruppo una pozione per renderli invincibili. Durante le nozze di Lo Pan, il gruppo apre una scatenata battaglia contro le forze del demonio, dove Wang sconfigge Pioggia dopo uno spericolato duello a spade.

Lo Pan fugge dalla battaglia con Yin e Tuono, ma vengono raggiunti da Jack, Gracie e Wang. Mentre Wang trattiene a stento Tuono, Jack riesce a uccidere Lo Pan tirandogli un pugnale nella testa e salva Miao Yin. Tuono, in preda al profondo disonore per non aver salvato il suo padrone, si gonfia ed esplode in mille pezzi dalla frustrazione. Il gruppo viene quindi ostacolato da Fulmine, ma viene salvato da Egg Shen, che elimina l’ultima Bufera facendogli cadere addosso una statua di Buddha che lo schiaccia. Il gruppo ritrova il camion di Jack e fugge dal palazzo.

Alla fine, Wang si sposa con Miao Yin, Egg Shen parte per una vacanza in Europa; tra Margo ed Eddie nasce del tenero, e Jack preferisce ripartire col suo camion, senza sapere che all’interno si è nascosto un mostro cinese sopravvissuto.

NOTE

“Grosso guaio a Chinatown” di John Carpenter è un film che mescola sapientemente elementi da commedia con quelli dei film di arti marziali, con una spruzzata di fantasy orientale e il tutto shakerato con una buona dose di fantastico tout-court. Nell’idea originale del regista, il film avrebbe dovuto essere ambientato nel Vecchio West e avere per protagonista il classico cowboy senza passato che arriva in città e libera la ragazza dalle grinfie del malvagio stregone Lo Pan. Riportato ai giorni nostri e condito da elementi orientaleggianti inediti per il cinema del periodo, il film si è rivelato però all’inizio un cocente insuccesso commerciale, ma in seguito è diventato un cult movie grazie al suo successo in home video e ai passaggi televisivi tra gli anni ’80 e ’90.

Nel film Carpenter effettua almeno due citazioni palesi al film di Tsui Hark Zu, “Warriors From the Magic Mountain”. Invece le tre bufere sono state ispirate dai tre assassini della serie tv “Samurai” (1973) ed esse, a loro volta, sono state ispirazione (in particolare quella del Fulmine) per i personaggi di “Mortal Kombat”.

Nella versione originale del film, quando Egg Shen offre a Jack Burton una rivoltella, la battuta è: “You’ll feel like Dirty Harry”, malamente resa con: “Ti sentirai un uomo arsenale”; il nome Dirty Harry del dialogo originale è invece un chiaro riferimento al personaggio interpretato da Clint Eastwood nella serie di film che in Italia è nota come quella dell’Ispettore Harry Callaghan (Callahan nella versione originale).

La frase “Sei pronto? Sono nato pronto!” viene ripresa nel film animato della DreamWorks “Kung Fu Panda”. Inoltre il film è stato parodiato in un episodio del 2014 della serie d’animazione “Tartarughe Ninja” dal titolo “Tartarughe Ninja: A Ghost Story Chinatown”. Nell’episodio James Hong presta la voce a Ho Chan un personaggio che è praticamente identico a Lo Pan.

La pellicola, prodotta da Larry J. Franco (“2012”, “Jurassic Park III”, “1997 – Fuga da New York”, “La cosa”, “Christine, la macchina infernale”, “Jumanji”, “Starman”, “Il signore del male”, “Mars attacks!”, “Essi vivono”, “Le avventure di Rocketeer”, “Batman – Il ritorno”, “Il mistero di Sleepy Hollow”, “Hulk”, “Batman begins”, “Spiderwick – Le cronache”), ha generato anche parecchio materiale per il merchandising: per cominciare in quell’anno venne sviluppato un videogioco per Amstrad CPC, Commodore 64 e ZX Spectrum basato sulle vicende del film.

Nel 2014 invece viene pubblicata una serie regolare a fumetti dal titolo “Big Trouble in Little China”. La casa editrice è la statunitense Boom!Studios e l’opera vede ai testi lo stesso John Carpenter coadiuvato dal pluripremiato cartoonist Eric Powell (noto per la serie “The Goon”), mentre i disegni sono affidati a Brian Churilla. La storia è il sequel ufficiale del film ed è il primo nuovo soggetto originale tratto dal lungometraggio. Le vicende sono infatti ambientate nel 1986 e riprendo le avventure di Jack Burton proprio dal cliffhanger del film, quando sul Pork Chop Express di Jack si scopre esserci un demone-scimmia.

Nel corso degli anni sono state immesse poi sul mercato anche una serie di action figure, più o meno fedeli nella riproduzione, dedicate ai personaggi del film. Tra di esse sono tuttavia da annoverare quelle composte da un set di 6 personaggi (Jack Burton, Lo Pan, Egg Shen, Wang Chi, Lightning e Chinese Wild Man) importate in pochissime copie anche in Italia e prodotte nel 2002 dall’americana N2Toys. Le action, oltre ad essere “ufficializzate” dalla stessa casa produttrice del film, la Twenty Century Fox, ritraggono fedelmente e nei particolari i personaggi principali della pellicola e sono diventati in breve tempo veri e propri oggetti “da collezione” per gli appassionati. I sei soggetti rappresentano l’unica serie dedicata alla pellicola di Carpenter nonostante sulle loro confezioni sia chiaramente indicato che ne sarebbe stata pubblicata una seconda; cosa, purtroppo, mai avvenuta. Ciò ha tuttavia permesso, a questa prima e unica serie, di guadagnare un alto valore commerciale venendo valutata tra gli appassionati, negli Stati Uniti, anche diverse centinaia di dollari mentre in Europa e soprattutto in Italia, dove sono di difficilissima reperibilità, il loro valore può arrivare a sfiorare il migliaio di euro. Negli anni successivi sono state introdotte sul mercato anche altre action figure, come quelle prodotte per la serie “Funko Pop” rappresentanti anch’esse i soggetti principali del film. Questi tuttavia sono rappresentati in stile “caricaturale” manga, con teste volutamente abnormi e corpi minuscoli. Le action in questione sono, contrariamente alle prime, di facile reperibilità e dal costo di acquisto ridotto.

Vediamo ora alcune curiosità. Anche se Kurt Russell (“1997 – Fuga da New York”, “La cosa”, “Stargate”, “Fuga da Los Angeles”, “Sky High – Scuola di superpoteri”, “Grindhouse – A prova di morte”, “The hateful eight”, “Guardiani della Galassia vol. 2”) era il protagonista scelto da John Carpenter, lo studio aveva suggerito Jack Nicholson o Clint Eastwood e, solo quando i due attori rifiutarono, Carpenter fu in grado di ingaggiare Russell, che rifiutò il ruolo di Connor MacLeod in “Highlander – L’ultimo immortale” (1986) per girare questo film.

John Carpenter dichiarò che Carter Wong, che interpreta “Tuono”, aveva lavorato come istruttore di arti marziali per la polizia di Hong Kong, oltre ad aver intepretato ben 83 pellicole di genere.

Kurt Russell aveva una brutta influenza durante la scena che segue quella nel bordello, il sudore sul suo corpo è reale e causato proprio dalla febbre.

Jackie Chan era stato la prima scelta di Carpenter per il ruolo di Wang Chi, ma il produttore Lawrence Gordon, dopo aver visto le sue performance in “Chi tocca il giallo muore” (1980) e “Protector” (1985) era contrario perché il suo inglese non era abbastanza buono. Carpenter però insistette per averlo, visto anche il fatto che l’attore era reduce dal successo di “Police Story”, ma Chan rifiutò e venne quindi scelto alla fine per il ruolo Dennis Dun (“Streghe”, “La bella e la bestia”, “Il signore del male”). Il regista lo aveva visto in “L’Anno del Dragone” di Micheal Cimino e lo aveva apprezzato: lo incontrò due volte prima di affidargli il ruolo di Wang Chi e l’attore ebbe solo pochi giorni per prepararsi prima dell’inizio delle riprese.

Carpenter ha immaginato il film come uno “scenario inverso rispetto ai tradizionali film d’azione che di solito hanno un protagonista caucasico aiutato da una spalla di diversa etnia”: Jack Burton, nonostante la sua spavalderia, è costantemente raffigurato come piuttosto maldestro mentre Wang Chi risulta altamente specializzato e competente.

Secondo Carpenter, l’apertura del film con Egg Shen (Victor Wong – “Tremors”, “Il signore del male”, “Poltergeist: the legacy”) nell’ufficio dell’avvocato fu aggiunta su richiesta dei dirigenti della 20th Century Fox al fine di rendere il personaggio di Kurt Russell (Jack Burton) più eroico. Lo studio proprio non riusciva a concepire Jack Burton come una “spalla”.

Le spose di Lo Pan dovevano avere gli occhi verdi ma sia Kim Cattrall (“Creature”, “Modern vampires”, “Invasion”, “Oltre i limiti”, “Running Delilah”, “Star Trek VI”, “Mannequin”, “L’incredibile Hulk”, “La fuga di Logan”) che Suzee Pai (“Rambo”) avevano gli occhi scuri. Entrambe hanno usato lenti a contatto colorate. Ciò è molto evidente nella versione ad alta definizione.

Nella scena del matrimonio in cui Lo Pan punge Miao Yin con un grosso ago, James Hong (“Agents of Shield”, “Ultimatum alla Terra”, “Streghe”, “Epoch”, “X-Files”, “Tank Girl”, “Lois & Clark – Le nuove avventure di Superman”, “The Shadow”, “Merlin”, “The vineyard”, “La guerra dei mondi – La serie”, “La bella e la bestia”, “Manimal”, “Blade runner”, “Wonder Woman”, “La donna bionica”, “Oltre i limiti”, “Godzilla, il re dei mostri”) punse realmente Suzee Pai e la sua reazione nell’indietreggiare è data dal dolore provato.

La canzone finale è scritta e cantata da Coupe de Villes, una band formata dallo stesso John Carpenter, l’attore e regista Nick Castle e Tommy Lee Wallace (regista della seconda unità del film). Anche in questo suo film Carpenter ha composto l’intera colonna sonora strumentale.

Uno degli effetti speciali più difficili da realizzare fu il bulbo oculare galleggiante che fungeva da spia per Lo Pan. È stato animato da diversi burattinai e decine di cavi per controllare le sue espressioni.

La prima versione della sceneggiatura venne scritta da due esordienti, Gary Goldman (“Atto di forza”, “Next”) e David Z. Weinstein. Goldman era stato ispirato da una nuova ondata di film di arti marziali che avevano ogni sorta di bizzarri effetti speciali, girati in un contesto di misticismo orientale e sensibilità moderna. In origine i due avevano scritto un western ambientato nel 1880 con Jack Burton come un cowboy che approda in città. Goldman e Weinstein immaginarono così di combinare elementi di fantasia cinesi con il western. Durante l’estate del 1982 presentarono lo script che fu acquistato con la richiesta però di una riscrittura. Anche la seconda versione non piacque e i due, dopo aver rifiutato di ambientare il film in epoca odierna, abbandonarono il progetto. Lo studio reclutò allora lo scrittore W.D. Richter (“L’invasione degli ultracorpi”, il “Dracula” di Badham, “Stealth” e “Cose preziose”) per riscrivere ampiamente la sceneggiatura poiché sentiva che il selvaggio West e gli elementi fantasy non funzionavano insieme.

Alla fotografia troviamo Dean Cundey, spesso nel cast tecnico dei film di Carpenter (tra cui “Halloween”, “La cosa”, “1997 – Fuga da New York” e “Fog”, ma ha lavorato anche in “Galaxina”, “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”, “Casper”, “Apollo 13”, “Jurassic Park”, “Hook”, “The Flintstones” e in molti film di Robert Zemeckis, tra cui la serie di “Ritorno al futuro”, oltre ad aver prestato la propria esperienza a svariate serie televisive), che ha saputo negli anni ritagliarsi anche uno spazio come regista (“Tesoro, ci siamo ristretti anche noi”). Invece gli effetti speciali sono stati curati da due tecnici che spesso hanno avuto a che fare con il cinema fantastico, sia come effettisti sia come registi: stiamo parlando di Richard Edlund (la prima trilogia di “Star Wars” in ordine di tempo, “Manitù, lo spirito del male”, “Battlestar Galactica”, “Sindrome cinese”, “I predatori dell’arca perduta”, “Poltergeist”, “Ghostbusters”, “2010 – L’anno del contatto”, “Ammazzavampiri”, “I guerrieri del sole”, “I dominatori dell’universo”, “Poltergeist II”, “Scuola di mostri”, “Il segreto della piramide d’oro”, “Ghost – Fantasma”, “Alien 3”, “Specie mortale”) e Screaming Mad George (“Predator”, “Nightmare 3”, “The Abyss”, “Nightmare 4”, “Society”, “Re-Animator 2”, “Necronomicon”, “Grano rosso sangue 3”, “Un lupo mannaro americano a Parigi”, “Progeny”, “Faust”, “Beyond Re-Animator”, “Guyver”).

Fra gli altri attori del cast troviamo anche: Kate Burton (“Swimfan, la piscina della paura”, “Grimm”, “Stay – Nel labirinto della mente”, “Max Payne”, “Il diario di Ellen Rimbauer”), Donald Li (“Avengers”, “Southland”, “Epoch”, “Deep Core”, “Avventure di un uomo invisibile”), Peter Kwong (“Il bambino d’oro”, “T-Rex, il mio amico Dino”, “Wonder Woman”, “L’uomo di Atlantide”, “Ralph supermaxieroe”, “Manimal”, “Storie incredibili”, “La bella e la bestia”), James Pax (“Seven days”) e Al Leong (“Il re scorpione”, il “Godzilla” del 1998, “Fuga da Los Angeles”, “The Shadow”, “Last action hero”, “Dark Angel”, “Essi vivono”, “Ai confini della realtà”, “Ralph supermaxieroe”), che spesso hanno incontrato il genere fantastico nel corso della loro carriera cinematografica.

Davide Longoni