LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ERRORI

Che ci crediate o no, a parte ovviamente Lex Luthor, anche i cineasti sbagliano. D’altra parte la televisione ci ha fatto vedere spesso gli errori che vengono compiuti, le scene che vengono ripetute, le risate che si sprecano ed anche le parolacce… Nessuno, o quasi, è perfetto!

Nel cinema, o meglio quando si gira un film, o uno sceneggiato, un telefilm, un medio o lungo metraggio insomma, si deve considerare che, spesso e volentieri, le scene non vengono girate in successione come vuole la sceneggiatura ma, sovente per esigenze varie, si salta tranquillamente da una scena all’altra. Volete un esempio?

Benissimo! Consideriamo allora Superman: il prendere Marlon Brando nella parte di Jor-El è costato un mutuo alla produzione. Per la precisione, per dodici giorni di riprese l’attore percepì tre milioni e cinquecentomila dollari, pari a 290.000 dollari al giorno… ci sovviene solo adesso che il profondo desiderio di fare gli attori ci segue da sempre! Ora, era previsto che Brando recitasse le scene iniziali ed apparisse poi come ologramma nelle sequenze sulla Terra in cui egli parla con il figlio ormai cresciuto (ma che razza di registratore usano?) ed in altre dove si sentisse solo la sua famosissima voce. Secondo voi un regista gira le scene iniziali e poi a metà film richiama l’attore per le altre? Sì, e noi siamo Lucrezia Borgia e Ben Hur! A parte il fatto che, nel frattempo, Brando poteva aver preso altri impegni (il buffet della produzione non era abbastanza copioso per il suo pancino…), a parte il fatto che se pure non avesse risposto con una sonora pernacchia (seguite il labiale: PRRRRRRRRRRR!!!!), avrebbe quantomeno preteso una cifra iperbolica quindi, non é meglio fargli girare tutte le sue scene ed inserirle in seguito? Sì? Ovvio! Evidentemente il ragionamento dei comuni mortali non sfiora le geniali e contorte menti dei grandi.

Ora, per fare in modo che una scena sia esattamente consequenziale alla precedente anche se girata giorni o mesi dopo, esiste una figura specifica nella troupe cinematografica che si chiama «Segretaria di produzione» la quale ha il dovere di accertarsi che gli oggetti siano tutti allo stesso posto rispetto alla scena precedente, che gli attori siano vestiti uguali, che le sigarette abbiano quella stessa lunghezza eccetera… eccetera… eccetera… Il tutto in teoria, sia chiaro!

Se la fanciulla non svolge bene il suo lavoro, se l’operatore sbaglia l’inquadratura, se l’effettista lavora male ecco che ci sono delle piccole e simpatiche vipere come il sottoscritto e la propria strisciante figlia che non li perdona e li massacra di brutto

La cosa che più fa irritare è che queste fanciulle sono pagate profumatamente per svolgere un simpatico e divertente (anche se alla lunga è ben stressante) lavoro. Pensate ai poveri ragionieri in doppio petto che chiedono mensilmente un aumento dello 0,00000000001 per mille!

Prima di tutto, però, segnaliamo errori che propriamente non lo sono e che riguardano La guerra dei mondi, a proposito dei fili che sorreggono le navi aliene e che si vedono fin troppo bene (siamo nel 1953 e non c’era il computer allora che li poteva cancellare perfettamente) ed anche l’errore dello scenario visibile nel finale di Atto di forza errore non era, ma dovuto semplicemente alla maggiore ampiezza di inquadratura della versione televisiva che non usa il mascherino come il cinema, ma fa vedere la scena più ampia quindi scenari e microfoni si sprecano, ma, tornando a La guerra dei mondi nell’edizione televisiva ed in videocassetta la copia é stata inopinatamente schiarita e quindi ciò che doveva restare in penombra e non visibile si é invece smaccatamente visto. Al cinema questo non era praticamente visibile sennò col cavolo che il film avrebbe vinto l’Oscar per gli effetti speciali, no?

Ma proseguiamo invece parlando di alcune, meravigliose chicche, che sono poi apparse in tutto il loro erroneo splendore sui nostri schermi, sia cinematografici che televisivi.

Entriamo in punta di piedi nel sacrario dei cultori di Alfred Hitchcock, estimatori che hanno, peraltro, tutta la nostra solidarietà e parliamo de Gli uccelli e della scena di quei simpatici corvetti che inseguono i bambini alla uscita dalla scuola. É stato fatto giustamente osservare che i volatili non gettano alcuna ombra nel terreno ed é vero! Essi sono stati sovrapposti successivamente e si sono dimenticati a casa la loro ombra… capita!

Andiamo ancora più indietro nel tempo per citare L’uomo invisibile di James Whale ed interpretato dall’invisibile e modesto Claude Rains. Il nostro scienziato, per rendersi invisibile, doveva semplicemente togliersi gli abiti ma ricordate la scena finale quando, inseguito, lascia delle orme sulla neve fresca? Beh, doveva soffrire proprio di geloni perché le stesse non sono di piede nudo ma di scarpe, debitamente invisibili anch’esse…

Il Nautilus, nello spettacolare film di Richard Fleischer 20.000 leghe sotto i mari, era dotato di ogni comfort possibile ed immaginabile compreso quello di un getto ad aria compressa invisibile che asciuga istantaneamente gli abiti bagnati e, se non ci credete, cuccatevi la scena in cui Kirk Douglas mette k.o. con un formidabile cazzotto Paul Lukas per portarlo fuori dal Nautilus che sta affondando ed é quindi semiallagato. Il robusto marinaio si carica un professore bagnato sulle spalle e lo scarica perfettamente asciutto nella scialuppa di salvataggio. La produzione è pregata di indicarci la marca della poderosa lavasciuga!

Neppure gli scimmioni si salvano dalle gaffe. In King Kong di Ernest B. Schoedsack, forse non si può parlare di errore quando Robert Armstrong presenta Kong al pubblico e dice che ben dodici persone sono morte per catturarlo. Facendo un rapido calcolo infatti i cadaveri sarebbero solo dieci. Di cui tre fatti annegare dal dinosauro che rovescia la zattera, uno sgranocchiato dallo stesso maleducatissimo rettile e sei da King Kong quando rovescia il tronco, totale dieci, é vero, forse gli altri due erano caduti fuori dal campo della macchina da presa… o no? Ma, non crediate, neppure il King Kong di John Guillermin é esente da pecche, eh no, perché il nostro sfortunatissimo primate, quando precipita da una delle due torri gemelle (ci aveva provato a cadere da tutte e due ma non ci era riuscito e oggi non avrebbe più questo problema) rivolge un ultimo sorriso a dentatura insanguinata a Jessica Lange, eppure, subito dopo, quando la folla si assiepa vicino a lui, i dentoni sono tornati bianchi…. Ah, capito, manca la scena di un camion di dentifricio che si allontana…. Neppure la povera, infelice, creatura di Mary Shelley si salva da questo massacro, nel Frankenstein di James Whale, per esempio quando il fedele servitore del Barone va a fregare un cervello nell’apposito deposito, le scritte sui boccettoni sono ordinatamente fatte a macchina ma quando egli prende in mano il contenitore, per farle risaltare meglio, il regista le ha fatte scrivere a mano. E che dire del Frankenstein Junior di Mel Brooks? Nemmeno la satira smette di far ghignare, questo perché la benda ed il braccio di legno dell’ispettore Kemp hanno lo stesso potere della gobba di Igor di spostarsi cioè da sinistra a destra secondo che la scena sia stata o meno stampata a rovescio.

Sempre in tema di mostri cercava di sgattaiolare via inosservato Il Dottor Jekyll e Gentile Signora dove due Land Rover, inseguendo il protagonista Paolo Villaggio, si scontrano e diventano spaventosamente simili a due Fiat 124 (124??). Scherzi da rottamaio… Ecco, questa battuta era proprio da risparmiare!

Crediamo che non possa esservi personcina più bonaria e quieta di un morto vivente, cammina a fatica, sgranocchia carne umana quando può, si becca pallottole nel cranio in ogni momento e non si lamenta mai del cambio delle stagioni… eppure in Zombi di George A. Romero la sera diventa mattina con una rapidità incredibile, ma il nostro caro estinto non si dà problemi. Capita quando l’uomo di colore sale di corsa sull’elicottero pilotato dall’altra superstite, la ragazza. Da una scena all’altra, come per un miracolo, si passa da giorno alla notte e viceversa. Fateci caso… Mostro nazista é la superstar del film I ragazzi venuti dal Brasile il quale, dopo aver ucciso Steve Guttemberg a pugnalate non nota che il morto, forse affetto da irritazione al bulbo oculare, continua a sbattere gli occhi a lungo…

Bella serie di gaffe quelle del film di George Lucas Guerre Stellari a parte l’aver chiamato Carrie nella versione originale Leila dopo aver distrutto la Morte Nera da parte di Mark Hamill, dobbiamo poi parlare di Darth Fener che sollevando un povero ed innocente soldato per aria non nota un suo milite nello sfondo il quale, da una inquadratura all’altra, si fa passare il fucile dall’altezza del petto a quella della vita quando crede di non essere visto in campo lungo. Poi, con maniacale precisione, notiamo anche che nella scena in cui il piccolo C1-P8 si trova nel carro dei Jawas, mentre gira la testolona, lascia intravedere sulla parte anteriore della cupola ed attraverso la lente, il volto di Kenny Backer e cioè del nano che lo muoveva. Ricordate che lo zio di Luke sceglie un altro robot prima di C1-P8 e che questi ignominiosamente esplode appena cominciato a muoversi? Bravi, molto bene, osservate le sue posizioni dietro a C1-P8 come cambiano in continuazione. Dal fianco di Luke a quello nello sfondo, contemporaneamente, non male come sdoppiamento di personalità eh? Oh, poi, mentre Luke scopre il messaggio nella nostra unità C1 la prima volta, per la sorpresa, fa un salto indietro rischiando di far cadere Anthony Daniels dentro l’armatura dell’altro robot, ma il mimo si riprende con un colpo di reni che nemmeno Batistuta in rovesciata riusciva a fare!

E… Sim Sala Bim! Lo straccio con cui Luke stava pulendo i robots appare e scompare nelle sue mani, così come, a cena, il suo drink cambia continuamente di mano, forse era troppo freddo… Non è finita: nel bar di Tatooine ci sono alieni in guanti bianchi (aristocratici), alieni che bevono con il mento (buzzurri) ed alieni che risorgono anche se uccisi da Han Solo (miracolati). É il caso di Greedo che, mentre i nostri stanno andando verso il Millenium Falcon, appare, con gli stessi abiti, dietro a Luke. Greedo, alzati e cammina!

Un Millenium Falcon senza antenna appare per la prima volta ai nostri eroi, la stessa antenna a disco che poi si vede molto chiaramente in tutto il resto della pellicola, ma probabilmente era in corso l’installazione del decoder ed il tecnico si era momentaneamente appisolato.

Se siete stati così bravi da prendere l’edizione in Widescreen in videocassetta e che sarebbe poi quella con le striscine nere sopra e sotto e che permette di vedere il film come Orus comanda, senza tagli laterali potrete apprezzare un altro bellissimo svarione: se avete quella a schermo pieno vergognatevi in eterno, non siete cultori di cinema e prendetevi almeno la versione in DVD! Comunque sia il refuso in questione consiste in un uomo in camicia verde (Bossi?) che passa alle spalle di Han Solo nel corridoio del Millenium, clandestini leghisti a bordo? Il raggio traente trascina il Millenium Falcon all’interno della Morte Nera: nella prima versione del film si scorge l’apertura contornata da luce bianca e spezzata, ad un certo momento dal nero del sostegno del modellino, ora é stata corretta la scena così come la trasparenza di alcune sequenze viste dagli oblò che permettevano di vedere attraverso il metallo.

Le telecamere che Han Solo fa saltare nella prigione si ricostruiscono immediatamente nella scena successiva, la grata che Leila fa saltare per entrare nello scarico dei rifiuti é talmente allettante che, in un montaggio sballato, Chewbecca ci entra per ben due volte; la scena del duello tra Darth Fener e Obi-Wan vede i due contendenti ribaltare le posizioni. Spesso, per poter mantenere una continuità nella sequenza, le scene vengono stampate a rovescio così, in questo caso, si vede l’apparecchiatura di sopravvivenza che Fener ha sul petto cambiare continuamente la posizione degli interruttori. Poi abbiamo la spada di Darth che in una sequenza si scambia di colore con quella di Obi-Wan per poi sbiancare mentre il suo proprietario cerca di raggiungere il Millenium nel quale Leila si arrampica per ben due volte. Altre sequenze sono state invertite per ragioni di montaggio ma, al di là di queste, vi é la scena esilarante del gruppo dei soldati che entra nel locale nel quale i due droidi sono rinchiusi: uno dei soldati a destra dello schermo si inzucca contro la porta che non si era ancora completamente aperta.

Nemmeno il suo seguito L’impero colpisce ancora è esente da richiami all’ordine. La porta blindata che isola la base ribelle dal mondo ghiacciato, si chiude dapprima in religioso silenzio poi, una volta che si sente inquadrata, si esibisce in un fracasso infernale… ognuno vuole il suo momento di gloria!

Altro errore della prima versione é il blu delle sezioni del corpo di C1. Una volta che si trova nei freddi spazi interstellari diventa nero per colpa dell’uso del blue screen. Infatti se fosse rimasto blu proprio per l’uso di questo tipo d’effetto, sarebbe potuto diventare trasparente là dove era stato verniciato in azzurro.

É purtroppo noto che Carrie Fisher ha trascorso un periodo nel quale abusava di sostanze stupefacenti e, quindi non era in grado di ricordare le battute per cui spesso i suoi solerti compagni l’aiutavano come nella scena in cui lei si trova tra le braccia di Han Solo per un brusco movimento del vermone nel quale si é infilato il Millenium Falcon. Osservate le labbra di Harrison Ford che le suggeriscono la battuta sulla eccitabilità dell’abbraccio.

Ma nemmeno quando Ian e Leila si baciano possono stare tranquilli perché sono interrotti da C-3PO al quale cade uno dei meccanismi idraulici del braccio destro. Stringendo i bulloni per il dolore il coraggioso droide porta a termine la sua battuta…

Nel tragitto in cui Lando accompagna Ian e Leila nella stanza dove poi troveranno Lord Fener, i due, forse per ragioni scaramantiche, si scambiano spesso le posizioni come anche, poco prima di essere messo nel blocco di grafite, Ian si leva e si toglie il gilet nero, indeciso se la cosa gli possa portare sfortuna o no… a giudicare dalla sua scelta diciamo che porta sfiga!

Nella lotta finale la spada di Lord Fener si spegne senza il suo caratteristico rumore, in un altra scena si vedono le scarpe dell’attore sotto il costume di Chewbacca. Molti di questi errori però sono stati corretti nella «Special Edition» curata da Lucas stesso.

I superuomini hanno anche loro dei problemi, per esempio ancora in Superman si vedono evidenti le capsule che l’indistruttibile uomo d’acciaio possiede nella sua invulnerabile dentatura e in più l’avanzatissima civiltà Kryptoniana usa ancora gli orologi da polso come mette in evidenza Marlon Brando quando pone il suo superpargolo dentro la capsula di cristallo. Nel secondo film invece é Lara che pone il fanciullo nel missile di cristallo ma noi sappiamo il perché: l’attore era ancora occupato a contare i soldi ricevuti nel primo film… E, a proposito di supereroi, nemmeno il televisivo Ralph Supermaxieroe é esente dai problemi, in uno di questi episodi dal titolo italiano «Una Madre Troppo Curiosa» l’interprete, William Katt, litiga furiosamente con un paio di Jeans che deve indossare sopra il suo costume, dopo essersi sfilato la gamba sinistra eccolo tornare, nella inquadratura successiva, con tutte e due le gambe imprigionate nei calzoni. Nell’episodio «Attenti alla Scossa» una formidabile impresa di Ralph viene vista da terra, con il binocolo, da Robert Culp e Connie Selecca. Il nostro eroe sta cercando di salvare uno Shuttle: ebbene da terra, tramite il binocolo, i due vedono la scena da ben tre punti differenti. Potenza della tecnica! Nemmeno Super Vicky la graziosa robottina evita l’errore. Il suo padre costruttore cade nelle sabbie mobili e vi resta immerso fino alle ascelle. Nelle scene successive, mentre indossa ancora i vestiti bagnati, essi lo sono solo fino a poco oltre il ginocchio… Produzione, la lavasciuga!!

Un passo indietro per il buon film di fantascienza classica intitolato Ho sposato un mostro venuto dallo spazio, lo abbiamo già detto ma lo ricordiamo assieme a La Terra contro i dischi volanti in quanto nel primo le galassie sono diventate galassìe, nel secondo, invece, i missili sono diventati missìli.

In Il cervello da un miliardo di dollari Michael Caine è legato ad una sedia, ebbene da una inquadratura all’altra, gli occhiali appaiono sul suo naso, poi scompaiono, quindi ricompaiono… forse era ancora incerto se usare le lenti a contatto…. La famosa Montagna del Diavolo nel film Incontri ravvicinati del terzo tipo viene vista per la prima volta dai due protagonisti da dietro un filo spinato, la seconda volta che la vedono appare più lontana, eppure i due stanno dirigendosi verso la montagna… capita anche a noi la mattina, ma poi ci si accorge che è la fame che fa brutti scherzi; che non avessero ancora mangiato?

Poi abbiamo Il Buco Nero dove nella versione in videocassetta ed in più di una sequenza, si vedono chiaramente i cavi che sostengono il piccolo robot V.I.N.CENT, quattro per la precisione, a meno che questo non sia un errore del tipo citato prima con La Guerra dei Mondi.

Nel bondiano Goldfinger il poderoso Oddjob colpisce con il suo mefitico cappello una statua portandole via la testa, nella successiva inquadratura la statua, inc…ata nera se l’é rimessa a posto… E poi quando colpisce una vittima accanto a mi-chiamo-Bond-James-Bond questa cade a terra tutta intatta, solo con un filino di sangue nella zona colpita, ma questo, per amore della precisione, è stata una scelta del regista e della produzione che non volevano vedere la sanguinolenta scena di una testa mozzata… Ma ne abbiamo ancora: un complice di Goldfinger travestito da ufficiale dell’esercito si è messo addosso i gradi dell’aeronautica. Dentro a Fort Knox i lingotti sono tutti impilati in bell’ordine e, quelli in basso, con il peso di quelli sopra, sarebbero già ridotti a frittella. Nel finale, quando Goldfinger minaccia sull’aereo James Bond con una pistola, ha con sé uno scagnozzo e quando i due lottano questi non interviene, ma perché? Beh, semplice, se aveste sempre la benedetta versione in widescreen vedreste il complice svenuto, ma come é svenuto? Mal d’aria?

Ci sia concesso fare una piccola «Zona Recupero» sui bloopers e parliamo del film di Nyby-Hawks La cosa da un altro mondo. Quando gli uomini delle base si precipitano davanti alla porta della serra dietro la quale c’è il nostro simpatico carotone, egli è già pronto in posa dietro la stessa per mollare un manrovescio spinoso verso il primo uomo che gli si para dinanzi. Questi lo evita per Grazia Ricevuta e, dopo aver richiuso a fatica la porta, gli scarica addosso una sventagliata di mitra. La porta, distratta, non si accorge di essere stata colpita e non mostra la minima scheggia per ritrovarsi poi, nella scena successiva bucherellata come un gruviera…erano proiettili ritardanti? E poi parliamo de: Il primo uomo nello spazio citando la scena del povero astronauta che torna sulla Terra coperto da una poderosa ed urticante crosta meteorica. Dopo aver ucciso un povero camionista lo toglie dal mezzo e lo scaraventa a Terra. Questi, con gli occhi debitamente sbarrati, respira come un mantice. Andiamo avanti adesso con il film Alien degli abissi dove tre agenti si trovano in una oscura ed umida grotta alle prese con dei serpenti salterini. Sì, salterini, avete letto bene, perché uno di essi, per la precisione un cobra, compie un atletico balzo sulla schiena di uno dei malcapitati. Si potrebbe pensare ad una inedita mutazione di «Cobra Mollensis» e cioè di cobra dotato di molla ed invece no, guardate bene e vedrete che il rettile bara vergognosamente facendosi aiutare nel ginnico balzo da una mano che per un attimo entra in campo.

È stata tagliata la scena dove lo sconsolato rettile viene squalificato…

John Hurt ripete la sua triste esperienza di avere un mostro nello stomaco dopo quello di Alien, nel film Balle Spaziali, ora, dopo il doloroso parto, osservate bene il mostriciattolo che balla sul bancone del bar e tenete d’occhio la sua coda, noterete lo stantuffo usato per farlo muovere. La vita di Batman è già abbastanza dura di suo, il dover combattere i criminali è già un compito pericolosetto senza dover cascare in mezzo a delle topiche quali, per esempio la barba del tenente Eckardt che passa indifferentemente da incolta a rasata da una scena all’altra o alla sequenza in cui l’attore che interpreta Jack Nicholson da giovane sfodera due stupendi occhi cerulei mentre il vero Nicholson li ha marroni o anche quando il Jolly ed i suoi complici entrano in un museo danneggiando ogni cosa perché tra queste c’è un quadro dove vengono spiaccicate delle manate verniciose… beh, nella scena successiva un colpo di acetone magico le ha fatte sparire. Ah, per completare l’opera, evidenziamo anche come la nostra prorompente Vichy (o Vichi a vostro piacere, nel film è scritto in tutti e due i modi) cambi vestito da una sequenza all’altra. Questo capita quando la nostra vivace giornalista cerca Bruce Wayne dopo aver saputo della sua tragedia infantile. Non va meglio nemmeno ad un povero Bigfoot che rivela però in Bigfoot e i suoi amici doti notevoli di carpentiere perché quando, con il testone, sfonda il soffitto, nella scena successiva il medesimo ritorna assolutamente intatto. Nemmeno un film mito come Blade Runner è esente da pecche. Si consideri per esempio la scena in cui Harrison Ford prende a pistolettate la schiena di Joanna Cassidy e questa si mette a sfondare le vetrine come se fosse un panzer…beh, guardate bene e vedrete che la sua controfigura porta una tuta protettiva. Però ne abbiano anche un’altra di chicca e cioè quando il nostro eroe sale sulla macchina per andare alla centrale di polizia. Beh, per risparmiare carburante con la benzina sempre in rincaro, il regista fa sollevare il mezzo da robusti quanto ben visibili cavi… Con la mania di girare delle scene e poi montarle a rovescio ecco che l’elicottero della polizia che insegue Darkman diventa la rappresentante di un nuovo e misteriosissimo corpo speciale chiamato ECILOP e se non lo conoscete rovesciate la frase, su…

Girare i film in economia va bene ma risparmiare addirittura sulle targhe…È quello che capita in Denti assassini dove un furgoncino ha la stessa targa di un’automobile rossa e, se non bastasse questo, troviamo un altro scambio tra un altro furgone ed un auto della polizia, stessa targa anche lì.

I buchi nello stomaco, si sa, danno molto fastidio… Quando poi si tratta di un foro che ti passa da parte a parte beh, minimo devi toglierti dalla corrente. Comunque sia in La morte ti fa bella il pezzo di pelle strappato da Meryl Streep a Goldie Hawn cambia forma e posizione. Ma non è tutto qui perché la pestifera Meryl spara a Goldie che parte per la tangente ed atterra di schiena in una vasca piena d’acqua ma, nella scena successiva, la vittima giace nel liquido a pancino sotto…beh, forse le erano girate…no eh?

Il contatore del tempo situato sulla DeLorean nel film Ritorno al futuro dà i numeri di suo passando, da una scena all’altra, da 33061 a 32994 durante la fuga di Michael J. Fox dai terroristi libici. Ci sono altre segnalazioni da fare su questo film e la precisa pignoleria nostrana non perdona… dunque: non si paga la consumazione in un bar del 1955 con monete del 1985, non si portano scarpe da tennis con il velcro (invenzione del 1967), come fa il buon Doc quando si arrampica sull’orologio e per di più non si guarda in televisione un programma che nell’estate del ’55 non è stato ancora realizzato. (Serie: The Honeymooners episodio Man from Space). E che mi dite del volo che il buon Fox fa quando cerca di suonare la chitarra con la “piccola” cassa che sta alle sue spalle? Si sfracassa contro uno scaffale e gli cascano addosso tutti i libri ma nella scena successiva c’è ancora qualche oggetto sospeso nel vuoto… In ultimo parliamo del phon che il buon Michael J. Fox mostra come arma quando si traveste e rompe i felici sonni del padre. In realtà in una scena tagliata il buon Doc prima di partire aveva messo un phon nella valigetta, ma poichè la sequenza è stata tolta ecco che non si spiega il perché di questo oggetto di foggia moderna sia nelle sue mani nel 1955… Qualcuno deve averne parlato con il phon in questione perché questi si è sentito offeso. Infatti in alcune scene scompare per poi riapparire e quindi scomparire di nuovo… Ed ora seguiamo da vicino una delle imprese di Robocop quando afferra un terrorista e con un cazzottone lo manda fuori dalla finestra a spiaccicarsi sull’asfalto. La scena viene poi mostrata in televisione e si vede nettamente lo stuntman rimbalzare sul materasso che doveva evitare lo spalmarsi sull’asfalto. Sapevate che le divise della Federazione usate in Star Trek II: L’ira di Khan erano abbastanza pesanti, ne volete una prova? Quando comunicano a Kirk che il suo grande amico Vulcaniano sta per tirare le cuoia, il nostro prode comandante ha la giacca abbottonata ma quando arriva davanti al suo amico essa è sbottonata…

Ed ancora in Star Trek V: L’ultima frontiera il nostro prode comandante che in questo caso si è esibito pure nella regia, cade, nelle scene iniziali, dall’alto di un monte e la giacca diventa nera nei primi piani per passare a blu nelle riprese a distanza. Quando poi McCoy e Kirk chiedono un passaggio a Spock ed ai suoi stivaletti per fuggire, mentre salgono verso l’alto il numero dei piani è in perfetta sequenza: 35 – 52 – 64 – 52 – 77 – 78 – 78… tombola!

Anche i Terminator possono dare i numeri, non ci credete? Beh, tenete conto di questo: quando il nostro droide cerca Sarah Connor nel primo Terminator della serie esse sono tre e si trovano ai numeri 1823, 2816 e 309, ovviamente di tre vie diverse, ma quando il nostro bestione entra nella prima casa e fa fuori la prima malcapitata il numero sulla porta è 14239 e nemmeno sommandoli va bene… Nel colossale seguito, Terminator 2 assistiamo ad una serie di vetri rotti che nelle scene successive ritornano al loro posto come il vetro della reception dell’ospedale o i cristalli del parabrezza del camion che usa T – 1000, o anche  sul furgone che Sarah, suo figlio ed il Terminator usano per sfuggire all’elicottero, il vetro dello sportello posteriore viene sfondato dai proiettili, ma torna perfettamente intatto subito dopo. Ma anche i Terminator non sono esenti da difetti, infatti nel suo visore di dati, situato tra gli occhi, egli scambia una Ford per una Plymouth Sedan. Invece la nostra ribelle Sarah Connor sarà un asso della sopravvivenza, ma non certo della anatomia. Qualcuno le dica che le ossa del corpo sono solo 206, non 215…

Non ancora dimentico dei suoi trascorsi spionistici Sean Connery continua a cambiarsi il nome in Atmosfera Zero, da O’Neil come è scritto sulla giubba a O’Niel come sarebbe scritto sul computer e sulla divisa.

Ed ora passiamo nuovamente ad Atto di forza dove assistiamo alla morte della bella Sharon Stone uccisa dal nostro muscoloso eroe con un bel buco in fronte il cui sangue dalla stessa cola una volta a destra ed una volta a sinistra, secondo come è messa la testa dell’attrice e, sempre a proposito di sangue, quando il sanguinolento Arnold entra in casa all’inizio del film ed interrompe una olografica partita a tennis sempre della Stone, pur toccandola ed abbracciandola (e chi non lo farebbe?) non la macchia minimamente pur avendo le mani insanguinate.

Pistole speciali nel film Avventure di un Uomo Invisibile dove il protagonista Chevy Chase minaccia Sam Neill con un’arma della quale alza il cane come se fosse a tamburo ed invece trattasi di automatica e l’agente ci casca come un fesso. Ed ancora Batman in Batman Forever dove i pensieri del nostro eroe, debitamente inscatolati in un cilindro, passando indifferentemente dalla mano destra a quella sinistra di Jim Carrey da una inquadratura all’altra.

In uno stato semiconfusionale per la scoperta di avere a che fare con gli alieni, Steve Guttenberg in Cocoon si massacra il piede destro con una bombola, Tahnee Welch comincia a massaggiarglielo amorevolmente mentre lui cerca di capire chi siano questi alieni e cosa vogliono.

Capito tutto si rilassa tranquillo mentre la fanciulla continua a massaggiargli il piede… sinistro… se la lasciava fare ancora un po’… e a proposito di piedi, il malvagio Larry Drake di Darkman II non è riuscito a capire quale piede gli fa male perché il bastone che porta cambia costantemente di mano come anche il piede zoppicante. I tempi, intesi come minuti od ore, nel cinema, si sa sono relativi, in Dredd – La Legge sono io il grande Stallone decide di entrare in città passando attraverso un condotto nel quale, ogni trenta secondi, viene fuori una poderosa fiammata. Orbene, nel primo caso passano effettivamente trenta secondi, nel seconda la carognesca lingua di fuoco salta fuori solo dopo dodici secondi. Così come la striscia di sangue che il nostro eroe porta sulla guancia sinistra dalla metà del film in poi svanisce nella scena in cui lui parla del suo passato ad una collega.

Nel film L’esercito delle dodici scimmie, Bruce Willis, che non è certo un cinephile, si abbiocca vergognosamente durante la proiezione in un cinema di La donna che visse due volte e, quando si risveglia il film proiettato è Gli uccelli eppure la musica che si sente subito dopo è ancora quella del primo film. Quando poi i due escono dalla sala cinematografica, il cartellone mostra che i film in proiezione erano L’altro uomo, La donna che visse due volte, Intrigo Internazionale e Psycho… quindi che c’entrano Gli uccelli?… e non siate scurrili per favore…

Ora date un’occhiata alla portiera dell’auto in cui Meg Foster è con Roddy Piper in Essi vivono perché la sicura dello sportello del passeggero si alza e si abbassa ad ogni sequenza. Così come in E.T. un hamburgher che Drew Barrymore tiene su una forchetta, cambia di dimensioni, a volte si rigenera, a volte si autodistrugge, sequenza dopo sequenza…

Ragioni cinematografiche hanno poi permesso a Roland Emmerich di cambiare la topografia della città di New York in Independence Day facendo crollare l’Empire State Building, dopo che King Kong ne era sceso, sia chiaro, davanti ad una lunga strada. Nella realtà l’edificio ha di fronte un’altra struttura.

E di Armageddon che ci dite? Vi sembra un bel film perfetto? Bene, allora prestate bene attenzione: qualche secondo prima che Willis prema il pulsante per far esplodere la testata nucleare sulla cometa viene inquadrato il centro di controllo di Houston, vediamo Truman in primo piano e dietro di lui notiamo un contatore di tempo, con i grandi numeri scritti in verde. Ovviamente il fuso orario Terra-Cometa è grande, ma se sulla Cometa mancano appena pochissimi secondi prima che la cometa stessa superi la barriera del non ritorno, com’è possibile che sulla Terra, a Houston, manchino ancora 7 minuti?

Segnaliamo ora solo alcune delle perle di Jurassic Park, una tra queste per esempio è quando i nostri eroi si addormentano su un albero per essere poi deliziosamente svegliati al mattino dai brachiosauri, bene, durante la notte un misero albero spoglio si è magicamente ricoperto di liane, rovi e cespugli, oppure quando Sam Neill assiste, quasi godendo, alla nascita di un velociraptor è inizialmente tenuto per le pinze che poi spariscono nella sequenza successiva e infine quando Sam Neill si arrampica sulla rete non elettrificata ma che sta per esserlo, ha le suole delle scarpe praticamente immacolate, probabilmente ha incontrato uno Zerbinosauro… caliamo un velo pietoso sulla battuta… Sappiamo per certo che Jack Nicholson non sopporta la cravatta perché il nodo della stessa, nel film Mars Attacks, mentre lui parla con il fetentissimo capo marziano, si allenta o si stringe sequenza dopo sequenza…

Eccovi qualche preziosa perla da Il ritorno dello Jedi: l’ologramma di Luke che parla a Jabba mentre fumo e bolle alle spalle di Jabba scendono invece di salire, o anche la cartucciera di Chewbacca si sposta tranquillamente dalla spalla sinistra alla coscia destra. Oppure nella lotta che consegue davanti al pozzo sabbioso sede del mostro Sarlaac, Luke molla un calcio ad uno degli uomini di Jabba, ma lo manca fin troppo vistosamente, eppure questi, forse per problemi suoi personali, si butta ugualmente nel pozzo… Queste ed altre ancora, ma abbiamo temporaneamente finito le scorte di veleno…

Giovanni Mongini