E POI VENNE IL COMPUTER… MA SOLO POI – PARTE 09 – GLI UCCELLI (1964)

Hitchcock aveva preparato in realtà un finale diverso: i protagonisti raggiungevano San Francisco e scoprivano che il Golden Gate, il famoso ponte, era letteralmente coperto di uccelli.

Molte scene sono veramente straordinarie: c’è una bellissima sequenza di Bodega Bay vista dall’alto con il rivolo di fiamme appena crescenti e sulla quale, opportunamente sovrapposti, calano i gabbiani. In realtà l’incendio fu ripreso dall’alto di una collina che sovrastava gli studi Universal e in seguito vennero inseriti, come abbiamo detto, i gabbiani. Per questi venti secondi d’inquadratura fu necessario un lavoro di tre mesi.

Anche la scena finale con tutti i vari tipi di uccelli intorno alla casa fu un lavoro complicato perché i differenti tipi di uccelli furono fotografati separatamente e a varie distanze, quindi tutti i pezzi furono inseriti assieme ottenendo una perfetta esposizione multipla di trenta elementi diversi.

Il rumore dei becchi e il frullìo delle ali è stato inserito nella colonna sonora solo in un secondo tempo.

Gli attori, durante la lavorazione, reagivano agli ossessivi suoni di una mazza di tamburo che un tecnico batteva fuori campo. Inoltre il personaggio della maestrina era destinato a essere presente anch’esso nelle scene finali e a lei sarebbe toccato essere assalita dagli uccelli, ma questa fu un’altra della variazioni che Hitchcock, contrariamente alle sue precise abitudini di avere tutto già in scaletta con precisione assoluta, apportò al copione.

Molti degli uccelli erano ammaestrati da Ray Berwich e la sequenza in cui un gabbiano attraversa velocemente lo schermo per andare a colpire un uomo, per la precisione il gestore di una pompa di benzina (ed è la causa dell’incendio), è stata realizzata utilizzando un gabbiano ammaestrato che fu fatto volare da una posizione all’altra passando proprio sopra la testa dell’attore, specializzato in scene di questo tipo per cui, quando l’uccello raggiunse la sua posizione, questi si gettò prontamente a terra dando così l’idea di essere stato colpito dal volatile il quale, in realtà, raggiungeva, ignaro e tranquillo, la posizione di arrivo prestabilita.

Molto difficoltosa è stata la sequenza nella quale l’attrice Tippi Hadren viene assalita dagli uccelli. Ci volle una settimana per girarla: alcuni uccelli vivi furono attaccati agli abiti dell’attrice per fare in modo che non si allontanassero con troppa fretta.

Giovanni Mongini