GODZILLA, IL RE DEI MOSTRI

Godzilla è sicuramente il mostro del cinema giapponese più famoso nel mondo: per l’esattezza si tratta di un kaiju (per dirla alla giapponese, che letteralmente significa mostro misterioso) ed è stato protagonista di una lunga serie di film a partire dal 1954, molti dei quali a firma di Ishirô Honda che lo ha creato.

Godzilla, o Gojira come nella versione originale, è per l’esattezza un Gojirasauro, l’immaginaria mutazione radioattiva di un dinosauro, appartenente alla stessa famiglia del Tirannosauro, che abita la cosiddetta Isola dei Mostri, al lago delle coste del Giappone, investita dalle radiazioni degli esperimenti nucleari americani e ingigantitosi di conseguenza. Alto 100 metri e del peso di 60 mila tonnellate, il mostro possiede anche una serie di poteri particolari: controlla e manipola le radiazioni atomiche; possiede un raggio radioattivo e un alito atomico e può difendersi anche con l’ondata  nucleare; ha un’immensa forza muscolare; è dotato di scaglie di resistenza adamantina e di un fattore rigenerante potenziato dall’assorbimento di radiazioni che gli danno anche una parziale invulnerabilità, esclusa elettricità; può magnetizzare l’ambiente e gli oggetti circostanti; è in grado di volare sfruttando il proprio raggio radioattivo come propulsore e ha la possibilità di assorbire l’energia degli altri mostri.

Il suo corpo è ricoperto da scaglie color verde scuro, quasi nero; possiede delle irte scaglie ossee sul dorso, una lunga coda, due braccia e quattro dita per mano. La forma del suo corpo è molto simile a quella di un Tirannosauro, anche se decisamente più eretta, come nell’Iguanodonte: tale conformazione fisica gli conferisce un aspetto e una postura decisamente umanoidi, ma nonostante sia piuttosto differente dagli altri dinosauri essa costituisce un vantaggio in quanto gli permette una maggiore stabilità e versatilità in combattimento. Le grandi scaglie sul dorso ricordano invece quelle dello Stegosauro. A causa della sua mutazione, Godzilla è diventato una creatura anfibia. È inoltre dotato di grande intelligenza e di una forza bruta enorme persino per la sua taglia. Al posto dello stomaco ha una ghiandola al plasma collegata al suo cuore (più simile tuttavia a un reattore a fusione nucleare organico che a un muscolo cardiaco) che è all’origine della sua arma principale, ovvero il raggio che emette dalla bocca. In questa ghiandola infatti si verifica una reazione nucleare che fa salire il plasma lungo l’esofago, scaricando l’energia in eccesso attraverso le pinne dorsali (che quindi fungono da valvola di sicurezza) illuminandole. A quel punto il raggio è pronto per essere lanciato. In caso di necessità, Godzilla può anche aumentare la concentrazione del plasma, fino a scatenare la sua arma più micidiale, il “Final Ray” (o “Raggio Finale”): un raggio atomico di colore rosso anziché blu e diverse centinaia di volte più potente, tanto da poter disintegrare un altro mostro in un solo colpo. Grazie infatti a un corpuscolo presente nelle sue cellule (il “Rigeneratore G1”), il lucertolone può manipolare l’energia nucleare a suo piacimento, solitamente immagazzinandola nel proprio corpo per poi liberarla come una devastante esplosione di energia. Il nutrimento stesso di Godzilla è costituito dalle radiazioni, che può assorbire sia tramite la bocca, sia tramite le creste sulla schiena.

Godzilla è un mostro molto feroce, nemico dell’umanità, anche se nei film degli anni Sessanta e Settanta ne è diventato alleato per poi ritornare cattivissimo negli anni Ottanta. Ma anche quando è pericoloso per gli umani, il dinosauro si ritrova spesso nel ruolo dell’eroe, in quanto protegge il Giappone dai vari mostri che periodicamente lo attaccano. Godzilla infatti non tollera che il suo territorio venga invaso.

L’origine di Godzilla, anche se indiretta, la troviamo però non in Giappone, bensì negli Stati Uniti: nel 1952 vi fu infatti una riedizione dello storico “King Kong” del 1933, il cui successo spinse i produttori americani a realizzare l’anno successivo il film “Il risveglio del dinosauro”, incentrato sulle gesta di un gigantesco rettile ritenuto estinto simile a un varano che, ibernato al Polo Nord, si risveglia causa un’esplosione atomica e raggiunge la città di New York per distruggerla. Questo film ottenne un buon successo in Giappone, convincendo Tomoyuki Tanaka, produttore della casa cinematografica Toho, a realizzare un rifacimento del film americano. Dopo una lunga gestazione, il risultato finale fu appunto “Gojira”, trasformato poi in occidente in “Godzilla”.

Il nome del mostro deriva dal nomignolo di un dipendente della Toho, che per via delle sua corpulenza era soprannominato appunto “Gojira”, una parola inventata mixando il termine occidentale “gorilla” e quello giapponese “kujira”, che significa “balena”.

Tra i suoi stretti parenti troviamo: Biollante, la “figlia” nata dalla fusione tra le sue cellule e DNA umano e di rosa; Minira e Godzilla Junior, entrambi figli adottivi; Mecha-Godzilla, una copia robotica; Mecha-Godzilla Kiryu, un clone cyborg; il Godzilla americano della versione cinematografica statunitense, remake di Roland Emmerich del primo film di Honda; Space-Godzilla, un clone spaziale, nato dalla fusione tra le sue cellule, portate nello spazio dai resti di Biollante, e una forma di vita aliena a struttura cristallina; infine Orga, forma di vita aliena che ha assorbito il suo DNA.

Tra gli alleati di Godzilla invece abbiamo: la falena Mothra, il dinosauro alato Rodan, l’anchilosauro Angilas, lo shisa (animale mitologico giapponese a metà tra un cane e un leone) King Caesar, i robot giganti Jet Jaguar e Moguera, l’iguana Varan, il tirannosauro Gorosaurus, il ragno gigante Kumonga, il supereroe Zone Fighter, il rettile cornuto Baragon e il serpente marino Manda.

I peggiori nemici del lucertolone atomico invece sono: il drago a tre teste King Ghidorah, l’insettoide Gigan, il mostro di smog alieno Hedorah, lo scarabeo Megaton, il tartarugoide Mostro X, la libellula Megaguirus, l’aragosta Ebirah, l’anfibio Titanosaurus, il crostaceo mutante Destoroyah (o Destroyer), il clone imperfetto Orga, il troll Gabara, la mantide Kamacuras, il Condor gigante, il Godzilla americano (chiamato anche Zilla) e infine King Kong, che non necessita certo di presentazioni.

Pur essendo ispirato alla pellicola americana “Il risveglio del dinosauro”, Godzilla però va al di là del semplice film di intrattenimento fantascientifico: vuole infatti essere una denuncia verso gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, in particolare sull’uso delle armi atomiche. Infatti il mostro origina proprio da quel tipo di arma che devastò Hiroshima e Nagasaki (e nel film le rovine di Tokyo devastata dal mostro, rimandano proprio ai paesaggi devastati delle due città), e che oltre alle migliaia di morti causate dall’esplosione, diede origine al malvagio essere che continua la sua opera di distruzione. E tutto è collegato a questo mostro che da un lato si rifà ad elementi tipici della cultura nipponica (come la minaccia che arriva dal mare) e dall’altro alla pericolosità della tecnologia usata per fini distruttivi. Il fatto poi che Godzilla sia stato creato dagli esperimenti nucleari degli americani, indica anche il sottointeso anti-americanismo che sarà sempre presente nella saga, aspetti questi tipici proprio del modo di pensare di Ishirô Honda, che aveva saputo dell’attacco atomico in Giappone mentre era prigioniero di guerra in Cina.

Esistono in tutto 29 film ufficiali appartenenti alla saga di “Godzilla” prodotti dalla giapponese Toho, suddivisi in tre ere: Showa, Heisei e Millennium, cui bisogna aggiungere il remake americano del 1998 di Roland Emmerich e il prossimo film Usa che dovrebbe arrivare nel 2012. Vediamoli nel dettaglio.

Fanno parte dell’Era Showa i film: “Godzilla” (1954) di Ishirô Honda; “Il re dei mostri” (1955) di Motoyoshi Oda; “King Kong vs Godzilla” (1962) sempre di Ishirô Honda; “Watang! Nel favoloso impero dei mostri” (1964) ancora di Ishirô Honda; “Ghidorah, the Three-Headed Monster”(1964), di nuovo di Ishirô Honda; “L’invasione degli astromostri” (1965) targato sempre Ishirô Honda; “Il ritorno di Godzilla” (1966) di Jun Fukuda; “Il figlio di Godzilla” (conosciuto anche come “Il ritorno di Gorgo” nella sua riedizione – 1967) ancora di Jun Fukuda; “Gli eredi di King Kong” (1968) che segna il ritorno di Ishirô Honda; “La vendetta di Godzilla” (1969) sempre di Ishirô Honda; “Godzilla – Furia di mostri” (1971) di Yoshimitsu Banno; “Godzilla contro i giganti” (1972) sempre di Jun Fukuda; “Ai confini della realtà” (1973) ancora di Jun Fukuda; “Godzilla contro i robot” (1974) diretto sempre da Jun Fukuda; e “Distruggete Kong! La Terra è in pericolo!” (1975) ancora una volta di Ishirô Honda.

Rientrano invece nell’Era Heisei le pellicole: “Il ritorno di Godzilla” (1984) di Koji Hashimoto, “Godzilla vs. Biollante” (1989) di Kazuki Omori, “Godzilla vs. King Ghidorah” (1991) sempre di Kazuki Omori; “Godzilla vs. Mothra” (1992) di Takao Okawara, “Godzilla vs. Mecha-Godzilla” (1993) ancora di Takao Okawara, “Godzilla vs. Space Godzilla” (1994) di Kensho Yamashita e “Godzilla vs. Destroyer” (1995) terzo film diretto da Takao Okawara.

Troviamo infine nell’Era Millennium i lungometraggi: “Godzilla 2000: Millennium” (1999) ultima pellicola di Takao Okawara, “Godzilla vs. Megaguirus” (2000) di Masaaki Tezuka, “Godzilla, Mothra and King Ghidorah: Giant Monsters All-Out Attack” (2001) di Shusuke Kaneko, “Godzilla against Mechagodzilla” (2002) ancora di Masaaki Tezuka, “Godzilla: Tokyo S.O.S.” (2003) sempre di Masaaki Tezuka e “Godzilla: Final Wars” (2004) di Ryūhei Kitamura.

A queste pellicole vanno aggiunti: il remake Usa “Godzilla” (1998) di Roland Emmerich che diede origine in realtà a un altro lucertolone, quello che viene chiamato appunto il Godzilla americano o Zilla e che in “Godzilla: Final Wars” si troverà faccia a faccia contro il vero originale unico Godzilla giapponese; e “Godzilla 2012”, film che dovrebbe uscire appunto nel 2012 diretto da Gareth Edwards di cui ancora non si conosce nulla.

Inoltre il lucertolone atomico è stato protagonista, lo ricordiamo per dovere di cronaca, di serie a fumetti e a cartoni animati, di videogiochi e di una svariata serie di oggetti di merchandising.

E il mostro è ancora vivo!

Davide Longoni