LUIGI COZZI

Luigi Cozzi, conosciuto anche con lo pseudonimo di Lewis Coates, è sicuramente uno dei registi italiani di genere fantastico che negli anni Settanta e Ottanta ha saputo regalarci autentiche perle che ancora oggi vengono considerate dei cult. Molti registi all’estero lo imitano, lo considerano un maestro, conoscono a memoria le sue pellicole e recentemente gli sono stati tributati premi e onorificenze un po’ in tutto il mondo. Ma Luigi non è solo questo, è un uomo che ha saputo fare del fantastico la propria vita: andiamo insieme a scoprire come.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È LUIGI COZZI?

Uno che ha sempre amato la fantascienza e il fantastico fin da piccolo… poi sono riuscito a entrare in questo mondo e continuo a starci, almeno finché ci riesco. Ho avuto molte soddisfazioni in questo campo, anche se credo che ormai alcuni mi ritengano prossimo alla pensione, perché mi stanno dando premi alla carriera!

COME HAI COMINCIATO A FARE CINEMA?

Per gradi. All’inizio ero a Milano e facevo l’assistente pubblicitario, al doppiaggio, al montaggio, al sonoro… un po’ di tutto. Dopo un  po’ di esperienza ho fatto un film con alcuni amici… è andato bene e così sono andato avanti.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI CUI SEI PIU’ LEGATO?

Siccome ho fatto film molto diversi nella mia carriera cimentandomi in molte cose e molti generi, non c’è proprio un film cui sono particolarmente legato: quello che mi fa piacere è che sono tutti film che durano nel tempo.

SEI STATO, TRA LE ALTRE COSE, ANCHE IL RESPONSABILE DI UNA VERSIONE ITALIANA DEL PRIMO “GODZILLA” MOLTO PARTICOLARE. VUOI RACCONTARCI COM’E’ ANDATA?

È una lunga storia. Come ti dicevo, ho fatto di tutto prima di fare cinema e a un certo punto ho anche gestito una sala cinematografica e una casa di distribuzione. Fu allora che comprai il primo film di “Godzilla”, per rimediare qualche soldo e fare concorrenza al “King Kong” di Laurentiis che doveva uscire di lì a poco. Ma i cinema non lo volevano perché era in  bianco e nero: allora scelsi di colorizzare il film sia per poterlo distribuire sia perché volevo fare un esperimento… e la cosa riuscì, perché facemmo un’edizione veramente moderna. Pensa che è stato il primo film colorizzato al mondo con la tecnica a passo uno, prima ancora dell’epoca dei computer: fino ad allora l’unica tecnica usata per colorizzare le vecchie pellicole in bianco e nero era colorare i fotogrammi, ma venivano fuori dei film color arancione e nulla più. Poi, siccome la pellicola era troppo corta, durava un’ora e venti minuti,  le sale cinematografiche non volevano film così corti, allora aggiunsi materiale della guerra mondiale, con esplosioni, navi da guerra e altro ancora per allungarlo… e in più feci pure la versione stereofonica.

SICURAMENTE UNO DEI TUOI FILM PIU’ CELEBRI E CONOSCIUTI NEL MONDO E’ “SCONTRI STELLARI OLTRE LA TERZA DIMENSIONE”, PELLICOLA DI PRODUZIONE ITALO-AMERICANA RICCA DI EFFETTI SPECIALI CHE RICHIAMA LA SAGA DI “STAR WARS” . VUOI PARLARCENE?

Il film andò benissimo, pensa che in America lo considerano ancora oggi un film loro e non italiano. Era da tempo che proponevo ai produttori l’idea per un film di fantascienza, ma senza successo. Avevo portato da un paio di settimane il copione all’ennesimo produttore e anche stavolta non ci speravo: invece uscì “Guerre stellari” e il produttore mi chiamò perché aveva deciso di fare il film… fu un vero colpo di fortuna trovarsi al posto giusto nel momento giusto!

HAI COLLABORATO, E COLLABORI ANCORA, SPESSO CON DARIO ARGENTO, SIA COME SOGGETTISTA SIA COME REGISTA DI SECONDA UNITA’… E MOLTE ALTRE COSE. COME E’ NATA LA TUA AMICIZIA CON IL REGISTA ROMANO E COME SI E’ SVILUPPATA NEL TEMPO?

Pensa che lui dice che siamo amici d’infanzia, in realtà sono 40 anni che ci frequentiamo… quindi quasi ci siamo! La nostra amicizia è nata perché mi era piaciuto il suo primo film e decisi di intervistarlo: sono stato il primo a farlo… ci siamo trovati subito simpatici e da allora siamo ancora amici.

QUAL È LA PARTE PIÙ DIFFICILE DI FARE CINEMA IN ITALIA?

Fare cinema fantastico: in Italia è una cosa epica perché i produttori lo odiano perché costa troppo.

DURANTE LA TUA CARRIERA HAI LAVORATO SIA PER IL GRANDE CHE PER IL PICCOLO SCHERMO (“LA PORTA SUL BUIO” E “TURNO DI NOTTE”). IN QUALE DEI DUE FORMATI TI TROVI PIU’ A TUO AGIO E QUALI SONO LE DIFFERENZE DEL CREARE PER L’UNO O PER L’ALTRO?

Sono due cose molto diverse, io ho fatto molto lavoro in tv anche come presentatore e curatore di rassegne, quindi ho lavorato di più per la televisione, che però ti dà più ostacoli, mentre quando fai cinema hai più libertà. Anche se devo dire che le cose ultimamente sono cambiate e vogliono film soprattutto per la televisione.

I TUOI ULTIMI LAVORI PER IL CINEMA SONO STATI “PAGANINI HORROR” E L’INEDITO IN ITALIA “THE BLACK CAT”, ENTRAMBI DEL 1989. VUOI PARLARCENE?

Il primo è fatto con pochi soldi con una produzione italiana, mentre “The black cat” capitò in un momento in cui il cinema stava cambiando rispetto alla tv: c’erano possibilità di farlo al cinema ma ti chiedevano le spese di lancio e così ci siamo rifiutati e per questo è rimasto inedito… ma devo dire che è davvero un buon film.

E DOPO QUESTE DUE ESPERIENZE HAI ABBANDONATO IL CINEMA. COME MAI?

Diciamo che il cinema ha abbandonato l’Italia: stavano tutti chiudendo o fallendo, per cui ho capito che non c’era più lavoro… all’estero stava succedendo lo stesso, allora ho lasciato stare e mi sono dedicato al negozio “Profondo Rosso” che stava decollando. E ho fatto bene perché alla fine sono tutti falliti o hanno chiuso. Poi ho fatto altri lavori comunque, tipo un documentario per la tv francese su “Roma fantastica” che parlava delle mie esperienze con Argento, Bava e molto altri.

E A PROPOSITO DI DOCUMENTARI, NE HAI DIRETTI MOLTI, SOPRATTUTTO DEDICATI AL CINEMA DI DARIO ARGENTO. COME MAI QUESTA SCELTA?

Perché il cinema pagato ormai non esisteva più, invece la tv pagava e quindi ho continuato la mia attività andando da quella parte… il resto non mi piaceva, questo invece l’ho fatto volentieri essendo vicino al mio mondo.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Per me è l’unica tematica che esiste, io vivo per il fantastico perché mi piace quello: è la mia vita. Pensa che la mia prima apparizione nel genere fantastico risale all’ottobre del 1962, quindi quest’anno faccio 50 anni di attività, e mi sono sempre mantenuto facendo questo… e non è facile ti assicuro, specie in Italia.

DURANTE LA TUA CARRIERA HAI DIRETTO FILM HORROR, FANTASY, GIALLI/THRILLER E DI FANTASCIENZA: A QUALE DI QUESTI GENERI TI SENTI PIU’ LEGATO E PERCHE’?

Sono sempre stato molto legato alla fantascienza, che però oggi è quasi scomparsa: mi sento un po’ superato ormai, visto che non piace più a nessuno, soprattutto ai giovani, ma rimane la mia passione, non ci rinuncio!

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Più che altro dalla mia fantasia. Calcola però che di solito funziona così: prima ti trovi un produttore, poi, una volta che ne hai trovato uno, ti devi adeguare alle sue esigenze e solo alla fine cerchi di metterci del tuo.

DOPO L’ESPERIENZA CINEMATOGRAFICA, A PARTE L’ATTIVITA’ DI DOCUMENTARISTA, LA TUA VITA PROFESSIONALE HA PRESO ANCHE ALTRE DUE STRADE: DA UNA PARTE SAGGISTA E CRITICO DI OTTIMI VOLUMI DEDICATI AL GENERE FANTASTICO E DALL’ALTRA RESPONSABILE DEL NEGOZIO “PROFONDO ROSSO” DI ROMA. VUOI PARLARCI DI QUESTE TUE DUE ATTIVITA’?

Diciamo che nella mia vita ho sempre fatto questo in realtà: ho spesso collaborato in passato con riviste che si occupavano di fantastico, quindi anche questo è un modo come un altro per continuare a restare all’interno del genere. Sono cambiato io in base ai momenti della vita e quindi ho sempre cercato altre strade, altri approcci ma sempre all’interno del cinema fantastico e della letteratura: in pratica me ne sono sempre occupato spaziando in tutte le sue varie forme. Poi ho sempre avuto il pallino di avere una casa editrice, ora ce l’ho e posso occuparmi di questo… ma sempre restando nel campo del fantastico, è quello che in fondo mi interessa.

AL NEGOZIO E’ ANNESSO TRA L’ALTRO UNO SPLENDIDO “MUSEO DEGLI ORRORI”. COME E’ NATA QUESTA IDEA E COME SI E’ SVILUPPATA?

L’idea è stata di Dario Argento perché  lui era dispiaciuto che molti suoi effetti speciali venissero buttati via dopo i film… così ha detto: “teniamoli e mettiamoli in mostra”.

ULTIMA, MA NON ULTIMA, VOGLIAMO PARLARE DELL’ESPERIENZA CON IL FUMETTO “PROFONDO ROSSO”, CHE, TRA L’ALTRO, CI HA VISTI LAVORARE INSIEME. COME ERA NATA L’IDEA DI STELLA HOLMES, LA PROTAGONISTA CHE CREASTI PER LA TESTATA, E COSA RICORDI DI QUEI TEMPI?

La serie faceva parte di una delle tante idee per lanciare il negozio e le sue attività. Stella è in realtà la protagonista del mio film “Contamination” e io non ho fatto altro che far continuare le sue avventure con il fumetto… tra l’altro scritto da te!

DOPO TUTTO IL BAGAGLIO DI ESPERIENZE CHE HAI COLLEZIONATO, A QUESTO PUNTO SORGE SPONTANEA UNA DOMANDA: QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Non ho proprio degli scrittori preferiti in sé, perché ogni volta cambiano a seconda dei periodi, sia perché molti scrittori tendono poi a ripetersi dopo aver scritto una decina/quindicina di romanzi, sia perché sono cambiato anch’io nel tempo.  Da un po’ mi sono dedicato ai gialli e sto recuperando visto che non ne avevo mai letti: Montalbano, Stout… Comunque i miei preferiti restano Bradbury dei primi anni, Clarke, Hamilton… i classici, insomma!

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DICI?

Adoro i classici anni 40/50 perché sono cresciuto con quelli. Recentemente ho apprezzato molto “Hugo Cabret” di Scorsese e “The artist”. Mi piace il cinema con cuore e cervello dentro, non i blockbuster.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

I sogni nel cassetto un po’ si perdono per strada, anche perché ho fatto un po’ di tutto nella mia vita. Per quanto riguarda i progetti sto lavorando a un libro sul cinema di Val Newton e molte altre novità librarie per “Profondo Rosso”, che è la mia casa editrice. Inoltre con Dario (Argento, ndr) sto preparando un programma per la televisione, ma è ancora top secret… pur nella crisi le attività fervono e il fantastico va avanti!

E CI AUGURIAMO CHE VADA AVANTI A LUNGO, SOPRATTUTTO FINCHE’ ESISTONO PERSONE COME TE! BUONA VITA!

Buona vita a voi!

Davide Longoni