GIOVANNI MONGINI

E’ uno dei massimi esperti di fantascienza che si conosca, un uomo che ha saputo spaziare in tutte le categorie del genere e che è stato in grado di sviscerarlo in ogni sua forma espressiva, una persona che ha dato tanto a tutti gli appassionati… e che ancora ha una riserva inesauribile di energia nel suo fucile laser: stiamo parlando di Giovanni Mongini e crediamo non serva dire altro, il resto lasciamolo raccontare a lui.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È GIOVANNI MONGINI?

Un pazzo scriteriato che ha anteposto quasi ogni cosa per la sua passione per la fantascienza, a volte rovinandosi per essersi fidato di truffatori, a volte felice di occuparsi di sogni e di aver avuto, probabilmente da mio padre, questa meravigliosa capacità di poter sognare.

NELLA TUA VITA TI SEI SEMPRE OCCUPATO DI FANTASCIENZA, FIN DA QUANDO ERI GIOVANE. COME E’ NATA QUESTA PASSIONE?

Non è stato esattamente così. La mia primissima passione è stata l’astronomia. Il mio primo telescopio era un tubo di cartone ma che emozione poter vedere i crateri lunari, le lune di Giove e gli anelli di Saturno! Guardare le fotografie del mio primo libro di astronomia che mio padre mi aveva regalato e sognare… sognare di perdersi tra la polvere delle stelle e visitare altri mondi. Andare con la fantasia dove non sarei mai potuto andare con la realtà e forse anche un sogno, un bellissimo sogno di una luna persa nello spazio con colori che non si possono descrivere e un padre a cui piacevano i film di fantascienza. Tanti bei ricordi che non mi hanno lasciato mai…

HAI FONDATO PRIMA IL “CLUB 3 PASSI NELL’IGNOTO” E IN SEGUITO IL “CLUB ALTAIR 4”, CHE HA PORTATO ALLA FONDAZIONE DELLA “CINETECA PLEIADI” E ALLA CONVENTION “SFIR – SCIENCE FICTION ITALIAN ROUNDABOUT” CHE SI E’ RIPETUTA PER QUALCHE ANNO A FERRARA. VUOI PARLARCENE?

Beh, è stato anche quello un bel periodo. La sala piena di gente che veniva a vedere questi vecchi film, i primi grandi ospiti: Sturgeon, Shekley, Luigi Vannucchi, Sergio Fantoni…ed altri. Abbiamo fatto cose incredibili con poche lire. Io mi occupavo della sezione cinema cercando vecchi classici che sembravano scomparsi, Eugenio Marchi e Andrea Boicelli si occupavano del resto e non era poco. La lunga notte con Karel Thole e i primi incontri con quelli che sarebbero diventati i miei compagni di viaggio: Vittorio Curtoni, Gianni Montanari, Renato Pestriniero, Riccardo Valla e tanti altri. Ingelosimmo anche l’allora Festival di Trieste per i nostri piccoli-grandi successi. Luigi Cozzi ci imitò più in grande con le favolose rassegne al Planetario e, pensate, ancora non avevo scritto nulla se non cosette per me e un quadernetto di schede da film, sempre a mio uso e consumo. Ma fu proprio grazie a queste rassegne che nacque la prima storia del cinema di fantascienza. Io non lo sapevo allora ma fu una consacrazione e un’etichetta che mi porto dietro ancora oggi e non mi dispiace: io e il cinema siamo diventati indissolubili.

RESTIAMO PER ORA SUL GENERICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE IL FANTASTICO?

Se per fantastico intendete solo il Fantasy non ne sono un patito di prima linea, ma se in questo comprendete la fantascienza nelle sue molteplici sfumature vi dirò una cosa che non ho mai detto a nessuno anche se vi sembrerà una cosa cretina se non mentecatta: la fantascienza (fantasy) è come una donna bellissima della quale ti innamori, ma lei non si innamora mai completamente di te. Devi coltivarla ogni giorno, saziarla con le tue azioni, le tue opere e i tuoi scritti: a volte la fai felice e ti dispensa un briciolo di soddisfazione rarissimamente economica, il più della volte ti chiedi: “Ma tutta questa faticaccia chi te l’ha fatta fare?” E ne conosco pure la risposta: “Tu, brutto cretino”.

SECONDO TE QUAL E’ STATA LA MIGLIORE INVENZIONE DELLA FANTASCIENZA E QUALE LA PEGGIORE?

Seriamente parlando tra quelle che poi sono diventate realtà direi che la cosa migliore è stata il “Ci porti su, Scotty”, la peggiore direi le armi da guerra sempre più mortali che ora possono anche essere guidate dalla mente umana. In senso lato direi il teletrasporto. Sarebbe bello, mosche permettendo, che esistesse, mentre la peggiore sono i critici criptici che non sanno un tubo di fantascienza e ne sproloquiano senza un minimo di base storica.

E QUALE INVECE LA PREVISIONE PIU’ AZZECCATA?

Jonathan Swift nel suo “I Viaggi di Gulliver” scrisse che Marte aveva due Lune. In senso più negativo la previsione più azzeccata è stato, purtroppo, l’inquinamento e le sue conseguenze.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Richard Matheson, John Wyndham. L.R. Johannis, Giulio Verne e Herbert George Wells. Sono molto primitivo in questo.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DICI?

Quali sono i miei preferiti? In genere sono film poco noti: “Il Mostruoso Uomo delle Nevi”, “La Protesta del Silenzio”, “Tramonto di un Eroe”, “Destinazione…Terra” e “L’Uomo Bicentenario”. Ma il film che amo di più, non il mio preferito, che fa parte della mia giovinezza, è indubbiamente “La Guerra dei Mondi” di Byron Haskin. Certi film mi spaventarono a morte e non dormivo la notte: guardavo sotto il letto per vedere se c’era un “Fluido Mortale” o un “Uomini H”, non mi addormentavo per paura di essere “Bacellato”. Mio padre stava passando alle proibizioni filmografiche per cui andò a vedere da solo “X Contro il centro Atomico” che poi mi raccontò. Mi feci forza e superai questo trauma giovanile… dovevo… Perché “dovevo” vedere i miei amati film. Per chi si stesse tormentando nel dubbio “X Contro il Centro Atomico” poi lo vidi qualche anno dopo…

PASSIAMO ADESSO AI DETTAGLI. SEI CONSIDERATO UNO DEI MASSIMI ESPERTI DEL GENERE E LA TUA ATTIVITA’ HA SEMPRE SPAZIATO DAL CINEMA ALLA NARRATIVA ALLA SAGGISTICA AL COLLEZIONISMO PURO E SEMPLICE. FRAMMENTIAMO OGNUNO DI QUESTI SETTORI E COMINCIAMO CON IL CINEMA. COSA PUOI RACCONTARCI DEL TUO RAPPORTO CON IL GRANDE SCHERMO FANTASTICO?

Io sono grato al cinema fantastico perché se mai nella storia della fantascienza italiana ci sarà una nicchietta, un angolo, un buchetto per me, il merito è solo suo. Anche se, a volte è stato un rapporto amore e odio che mi è costato, oggi dico fortunatamente, ma allora soffrii molto, due mogli, la compagnia di mio figlio, soldi, lavoro sicuro, amicizie, alla fine sono sempre tornato nel mio mondo come una piccola cometa (oggi, data la mole, dovrei dire cometona) periodica che imperversa maligna e curiosa su tutti voi che avete sempre la bontà di ricordarmi. Io non dimentico mai che se sono un qualche cosa o un qualcuno, è solo ed unicamente perché voi appassionati esistete e non vi ringrazierò mai abbastanza per questo.

SEMPRE IN MERITO AL CINEMA SEI STATO PRODUTTORE DI UN FILM, “THE BLACK CAT”. VUOI RACCONTARCI QUESTA ESPERIENZA?

C’è molto poco da dire: ci ho rimesso soldi che non riavrò mai. Fu una collaborazione con Cozzi, il quale anche lui ne uscì con le penne bruciacchiate per colpa del terzo socio, uno dei tanti amici truffatori che ho incontrato nella mia vita. Vi capitasse mai di trovarlo prendete quel film, esiste in versione americana: non è male.

E RESTANDO ANCORA IN TEMA DI CINEMA FANTASTICO NON POSSIAMO NON NOMINARE LA TUA ATTIVITA’ DI SAGGISTA E SOPRATTUTTO LA “STORIA DEL CINEMA DI FANTASCIENZA”, SCRITTA INSIEME A TUA FIGLIA CLAUDIA, SICURAMENTE L’OPERA PIU’ COMPLETA DEL GENERE: COME E’ NATO E COME SI E’ SVILUPPATO QUESTO GRANDE PROGETTO?

Come penso saprete “La Storia del Cinema di fantascienza” scritta con Claudia è un “remake” di due volumi scritti da me per Fanucci editore nel 1976. Dopo di allora mi allontanai per vicende personali dalla fantascienza e se il progetto è tornato a nascere fu merito di Fanucci figlio il quale mi chiese di fare una riedizione nel primo incontro che feci dopo tanti e tanti anni di latitanza con Curtoni e Montanari, grazie all’amico Maurizio Carità. Io me ne ero andato ma quei due libri, incredibilmente, vivevano ancora. Mi sono servito di mia figlia non solo perché conosce perfettamente l’inglese ma anche e soprattutto perché a lei quel mondo piace, fortunatamente non è matta come suo padre.

PASSIAMO ORA ALLA NARRATIVA. VUOI RACCONTARCI PER SOMMI CAPI LE TUE OPERE?

Dopo aver scritto di cinema per Fanucci e la Perseo libri, oggi Elara, e dopo aver scritto e pubblicato uno o due raccontini brevissimi, mi trovai a scrivere articoli di astronomia, missilistica ed ecologia. Avevo voglia di cambiare un poco per cui mi cimentai in altri racconti ben più lunghi ed articolati usciti sempre per la Perseo e radunati oggi in una antologia personale intitolata “I Miei Mondi” edita dalla edizioni Scudo. Ho affrontato il mio primo romanzo “Il Popolo che perse le Stelle”, il primo di una trilogia a cui seguì “La Galassia dei Soli Nascenti”, entrambi della Perseo, a cui seguirà entro l’anno il terzo e conclusivo volume “Gli Universi dei Guardiani del Tempo” che uscirà per le edizioni Della Vigna tra non molto. Ma prima ancora, ho scritto un altro romanzo, “Prima del Domani”, sempre per Della Vigna Editore con il quale adesso collaboro a tempo pieno. Ho poi scritto il terzo episodio di “Quando i Mondi si scontrano” del quale furono scritti solo i primi due e per me incompleti, così mi sono divertito a scriverne la conclusione, ma resterà nel cassetto per ragioni personali. Per il futuro… tra poco vi rispondo…

SEI STATO SIA SCRITTORE SIA CURATORE DI COLLANE DI FANTASCIENZA PER VARIE CASE EDITRICI. QUAL E’ IL TUO RAPPORTO CON LA SCRITTURA FANTASTICA?

Quando scrivo di cinema posso fare o rispondere ad altre cose, mi viene facile; quando scrivo racconti o romanzi ho bisogno di distensione, pace e tranquillità e avrei bisogno di uno che scrivesse sotto mia dettatura perché io mi stanco subito mentre la mia mente è già pagine più avanti. Se trovo un inghippo devo fermarmi ed aspettare perché so, che in qualunque momento, il mio cervello risolverà da solo il problema, a volta lo fa in posti imbarazzanti, ma lo fa… Come curatore ho imparato a modificare il pensiero di chi scrive il meno possibile, se non mai. Tranne casi eccezionali, ma poiché anche io sono spesso da correggere per distrazioni o virgole che se ne vanno per conto loro, penso di essere molto più adatto a sistemare libri di cinema come ho fatto recentemente che romanzi o racconti di colleghi. E poi io scrivo quasi dei “Juvenilia” adattati alla scienza di oggi, storie semplici, avventurose da “Sense of Wonder”, sono un George Pal, non sarò mai, né voglio esserlo, un Fellini, così come nel cinema non sono un critico perché non mi ritengo preparato per questo compito, tranne in cose elementari. Sono uno storico, come dico sempre. Io vi fornisco le basi: leggetele se volete diventare dei buoni critici sennò sarete sempre dei parolai.

ULTIMA MA NON ULTIMA, PARLIAMO DELLA TUA PASSIONE PER IL COLLEZIONISMO. IN TUTTI QUESTI ANNI HAI RACCOLTO UNA QUANTITA’ SMISURATA DI MATERIALE: QUANDO HAI COMINCIATO, DOVE SEI ARRIVATO E QUANDO TI FERMERAI?

Ho cominciato da sempre cercando in ogni parte del mondo ed anche sulla Luna (frammento) e su Marte (frammento) ed anche sugli asteroidi (frammento). Quando mi fermerò? Se non mi sparate (ma sarei un bersaglio troppo facile) mai o quando le stelle si spegneranno nei miei occhi.

TUTTO QUESTO TI HA PORTATO AI GIORNI NOSTRI, OVVERO ALLA NASCITA DEL MUSEF, IL  MUSEO DELLA SCIENZA, FANTASCIENZA, ASTRONOMIA E ASTRONAUTICA CHE APRIRA’ I BATTENTI A GAIBA (ROVIGO) NELLA PRIMAVERA DEL 2012. CE NE VUOI PARLARE?

E’ un mio vecchio sogno che si avvera. Volevo creare un punto di incontro tra appassionati in un posto per appassionati. La collaborazione è aperta a tutti. Ci saranno libri, modellini, autografi, francobolli, album, film, la tuta usata da Sean Connery in “Atmosfera Zero”, una sottotuta spaziale russa, materiale dai set.. Tutto perché voi veniate a conoscere questo piccolo angolo di sogno la cui collaborazione è aperta a tutti. Ho sempre pensato che il materiale che ho raccolto dovesse sopravvivermi, ora lo farà. Pensate che il rinnovo del contratto è fra trent’anni e io non credo ci sarò, ma ci sarà mia figlia che è adesso la proprietaria del materiale e se anche voi ne avete e volete liberarvene, il museo è come un buco nero: ingoia tutto. Se volete donate, se volete resta in prestito ma di vostra proprietà. La cosa importante è che ci veniate a trovare da Aprile 2012 in poi. Come disse qualcuno: fate questo in memoria di me…come fantasma sono molto più incazzoso che da vivo…

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Sto scrivendo e riscrivendo quella “Fantascienza sugli schermi” che uscì in tre volumi dalla Perseo. Se ne occupa Della Vigna e non è la “solita zuppa” come ha detto un cretino senza averla nemmeno guardata: ci sono tremila schede in più e molte sono state rinnovate. Si chiama: “Science Fiction All Movies” e sta uscendo lettera per lettera. Ora siamo alla “B” e tra poco esce la “C” per cui datevi da fare, per favore. Poi, quando avrò più tempo, andrò avanti con il mio romanzo “Una Stella è Esplosa ai Confini del Cielo”, poi si vedrà… se la Forza (e anche lo Sforzo) saranno con me… Cosa ho lasciato nel cassetto? La possibilità di vedere con i miei occhi la realtà dei mondi. Parafrasando le parole di un film potrei dire: ”Forse un giorno potrete raccontare ai vostri figli che noi siamo soltanto inquilini di questo mondo e che il Padrone di casa ci ha fatto un nuovo contratto di affitto, ma con il pericolo di essere sfrattati per sempre… ma io non ci sarò quel giorno per cui guardate Marte per me…”

Lunga vita e prosperità a tutti voi. Grazie di esserci.

GRAZIE A TE DI ESSERE STATO CON NOI IN TUTTO QUESTO PERIODO E DI NON AVER MAI MOLLATO: SE NON CI FOSSI STATO, AVREMMO DOVUTO INVENTARTI, MA PROBABILMENTE AVREMMO FATTO UN PESSIMO LAVORO.

PRIMA DI SALUTARVI, ECCOVI ALCUNI CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: potete trovare TUTTI i libri di Giovanni Mongini presso la Cartoleria/Libreria “Pianeta Proibito” Piazza Marconi, 47 – 45036 Ficarolo (RO)  Tel. 0425/727593.

Davide Longoni