ISHIRÔ HONDA

Il regista giapponese Ishirô (o Inoshiro a seconda della traslitterazione dal giapponese) Honda è nato a Yamagata il 7 maggio 1911 ed è noto soprattutto per aver creato e diretto alcuni episodi della serie del mostro Godzilla e per aver collaborato a numerosi film di Akira Kurosawa. Il suo nome è legato fondamentalmente alla fantascienza giapponese, popolata da fantasiosi mostri che adombrano, insieme, le paure e le ansie del popolo martoriato dalla bomba atomica e una concezione scintoista della vita e del sogno che indica una verità superiore dietro le apparenze.

Le origini del suo nome sono curiose: essendo nato nell’anno del cinghiale, il padre fuse due nomi insieme, Ino (cinghiale) e Shiro (quartogenito): da qui il nome Ishirô o Inoshiro come scritto in alcune biografie.

Scoperte le sue doti da disegnatore, si dedicò fin dall’adolescenza al cinema. Nel 1933 entrò negli studi della C.P.L., poi divenuta Toho svolgendo varie mansioni, tra cui effettista speciale, consulente e assistente alla regia, attore.

Nel 1938 sposò Kimi, supervisionatrice delle sceneggiature. Arruolato per difendere il paese per tre volte, Honda fu fatto prigioniero per un anno in Cina. Fu qui che scoprì con orrore che Hiroshima e Nagasaki furono bombardate dalla bomba atomica, fatto che segnò la sua esistenza e che si riflesse spesso anche nei suoi film, seppur a volte in forma indiretta.

Terminata la guerra, sotto la guida di due illustri registi del cinema giapponese come Kajiro Yakamoto e Akira Kurosawa, il giovane Ishirô accrebbe la sua esperienza fino a diventare secondo alla regia nel film “Cane randagio” e interpretando anche una piccola parte in “Nora Inu” nel 1949.

Sempre negli stessi anni girò due documentari: “A Story of a Co-op” e “Ise Island”, ma la svolta decisiva avvenne nel 1951 quando gli fu data la possibilità di dirigere il film di guerra “La Perla Blu”, cui seguì “Operazione Kamikaze” (1953). Proprio quest’ultima pellicola fu la chiave che aprì le porte al genere che lo rese famoso, la fantascienza, legando il proprio nome alla bestia atomica più famosa al mondo, Godzilla (Gojira in originale).

In questi anni si formò un trio formidabile tra regia-effetti speciali-produzione i cui membri erano: Ishirô Honda, Eiji Tsuburaya e Tomoyuki Tanaka. Tra il 1956 ed il 1958 i tre girarono vari film di guerra e commedie prima di passare definitivamente al genere Kajiu Eiga (film di mostri).

Moltissima della sua produzione, come dicevamo, fu basata proprio sulla mutazione e contaminazione radioattiva, argomenti che lo avevano colpito e segnato a seguito dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki. Da allora in poi si dedicò quasi esclusivamente a Godzilla fino al 1975.

Un altro suo capolavoro è “Matango”, un altro mostro datato 1963, ma non possiamo non citare anche pellicole come “Rodan, il mostro alato”, “I Misteriani”, “Atragon”, “Atom, il mostro della galassia”, “Dogora, il mostro della palude”, “Katango” e una serie di film incentrati su King Kong e sui mostri amici/nemici di Godzilla. Dopo innumerevoli altri film, Honda concluse la carriera di regista con un deludente “Distruggete Kong! La Terra è in pericolo!”.

Negli ultimi vent’anni di vita Ishirô Honda riprese la sua collaborazione con Akira Kurosawa che nel 1980 regalò lo splendido “Kagemusha – L’ombra del guerriero” e divenne una sorta di consigliere speciale negli ultimi film del grande maestro giapponese, tutti straordinariamente sul tema del nucleare, tra cui l’onirico “Sogni”.

Ishirô Honda si spense il 28 febbraio 1993 a Tokyo per un attacco cardiaco.

Davide Longoni