PLANET OF THE APES – APES REVOLUTION

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Dawn of the Planet of the Apes

Anno: 2014

Regia: Matt Reeves

Soggetto: ispirato ai personaggi creati da Pierre Boulle

Sceneggiatura: Mark Bomback, Rick Jaffa e Amanda Silver

Direttore della fotografia: Michael Seresin

Montaggio: William Hoy e Stan Salfas

Musica: Michael Giacchino

Effetti speciali: Weta Digital e Joe Letteri

Produzione: Amanda Silver, Rick Jaffa, Peter Chernin e Dylan Clark

Origine: Stati Uniti d’America

Durata: 2h e 10’

CAST

Andy Serkis, Jason Clarke, Toby Kebbell, Gary Oldman, Keri Russell, Keir O’Donnell, Kodi Smit-McPhee, Enrique Murciano, Kirk Acevedo, Judy Greer, Karin Konoval, Terry Notary, Nick Thurston, Doc Show, Jocko Sims, Jon Eyez

TRAMA

Nel 2026, dieci anni dopo gli eventi raccontati nel film precedente, la popolazione umana del pianeta Terra è stata decimata a causa dell’espandersi del virus ALZ-113, progettato per curare la malattia di Alzheimer, ma rivelatosi invece mortale per l’uomo e capace di aumentare l’intelligenza delle scimmie. In questo desolato e distopico ambiente, lo scimpanzé evoluto Cesare è riuscito a liberare e a riunire molti altri membri della sua specie, organizzando una colonia nella foresta di sequoie del Muir Woods e vive in armonia con la sua tribú. Un giorno, Occhi Blu, figlio di Cesare, e Ash, il figlio dello scimpanzé ex-maschio alfa Rocket, muovendosi per il bosco, incontrano per caso un essere umano. L’uomo preso dal panico spara una pallottola sulla spalla di Ash, per poi chiamare il resto del suo gruppo, guidato da uno studioso di nome Malcolm, mentre Occhi Blu grida aiuto alle scimmie. Il piccolo gruppo di sopravvissuti viene circondato dalle scimmie furiose, ma Cesare persuade i suoi compagni a non attaccare e si limita a ordinare al gruppo di Malcolm di andarsene dal suo territorio. Gli umani tornano nella fortezza dei sopravvissuti al virus, situata nelle rovine di San Francisco. Koba, il bonobo sfregiato che nutre ancora rancore verso gli umani per gli esperimenti ai quali lo hanno sottoposto anni prima, suggerisce a Cesare di recarsi a San Francisco per dare un ultimatum ai sopravvissuti. Così il giorno seguente l’esercito di scimmie si presenta alle porte della fortezza degli umani, dalla quale esce Malcolm, e Cesare stabilisce severamente che nessun umano deve osare avvicinarsi alla sua tribú, ed è disposto a combattere se necessario. Nonostante il timore tra i sopravvissuti scaturito dal minaccioso messaggio dello scimpanzé, Malcolm riesce a convincere Dreyfus, il leader della fortezza, di permettergli di recarsi nella foresta per tre giorni nel tentativo di stabilire un rapporto pacifico con il popolo delle scimmie, anche perché la colonia di Cesare si trova vicino a una diga dalla quale gli umani pensano di ottenere energia elettrica per la città. Pur non fidandosi delle scimmie, Dreyfus permette a Malcolm di compiere la sua ricerca, ordinandogli però di essere accompagnato da un gruppo di uomini armati. Accompagnato dagli uomini di Dreyfus, da suo figlio Alexander e dalla sua nuova moglie Ellie, Malcolm raggiunge la foresta di sequoie e decide di proseguire da solo per evitare scontri. Ben presto Malcolm si lascia catturare da una legione di gorilla che lo conducono dinanzi a Cesare, il quale permette a lui e al suo gruppo di compiere le riparazioni della diga purché non facciano uso di armi. Gradualmente la tensione reciproca da entrambe le parti si placa, ma la fiducia delle scimmie negli uomini viene tradita da questi ultimi quando Carver (l’uomo che aveva colpito Ash) minaccia il nuovo figlio neonato di Cesare dopo che quest’ultimo ha scoperto casualmente un’arma nascosta negli attrezzi. Il leader delle scimmie si sbarazza del fucile e interrompe ogni “trattativa” con gli umani. Solo dopo che Ellie cura Cornelia, la compagna di Cesare, da una malattia, somministrandole degli antibiotici, Cesare riprende fiducia in Malcolm. Nel frattempo, all’insaputa di Cesare, Koba si è messo a spiare gli umani a San Francisco e, vedendo che hanno mitra nascosti, torna nella colonia accusando Cesare di nutrire più fiducia negli uomini che nelle scimmie. Furioso, Cesare si avventa su Koba e cerca di strangolarlo, ma poi si ferma, risparmiandolo, ricordandosi il proprio codice morale, secondo il quale “scimmia non uccide scimmia”. Malcolm e gli uomini intanto conducono le riparazioni della diga e la rimettono in funzione, riportando l’elettricità a San Francisco. Durante i festeggiamenti, però, Koba torna di nascosto nella fortezza dei sopravvissuti dove ruba delle armi dopo avere ucciso due guardie. Tornato nella foresta di sequoie, Koba uccide Carver e gli ruba l’accendino. Senza essere visto da nessuno, Koba fa cadere Cesare sparandogli, apparentemente uccidendolo, per poi incendiare la colonia. In questo modo Koba incolpa gli umani della morte di Cesare e dell’incendio, prende quindi il potere del comando e dichiara guerra ai sopravvissuti di San Francisco. Mentre il gruppo di Malcolm cerca di mettersi in salvo, Koba sferra un terribile attacco alla fortezza degli umani e vince compiendo una strage usando le armi da fuoco. Mentre Dreyfus si rifugia nei sotterranei, gli umani rimasti vivi vengono ingabbiati come animali. Quando Ash si rifiuta di uccidere due persone citando gli insegnamenti di Cesare, Koba lo uccide senza pietà davanti a tutti e ordina di imprigionare tutti coloro rimasti fedeli a Cesare, tra i quali l’orango Maurice. Occhi Blu si rende infine conto della totale follia e pericolosità di Koba.

Nel frattempo il gruppo di Malcolm ritrova Cesare, che è ancora vivo ma ferito gravemente e decide di portarlo a San Francisco; in città lo scimpanzé chiede di essere condotto alla sua vecchia abitazione in periferia, dove è stato cresciuto da Will Rodman. Mentre viene medicato, Cesare dice al figlio Occhi Blu che è stato Koba ad averlo colpito, rendendosi anche conto che le scimmie non sono migliori degli umani. Desideroso di voler riparare agli errori commessi, Occhi Blu libera Maurice e le altre scimmie ingabbiate che a loro volta liberano gli umani prigionieri. In seguito Cesare e i suoi seguaci pianificano di combattere l’esercito di Koba in cima alla torre più alta della fortezza dei sopravvissuti. Dopo aver condotto le scimmie sotto il palazzo attraverso le rovine della metropolitana, Malcolm va incontro a Dreyfus, il quale è riuscito a stabilire un contatto radio con un altro insediamento di sopravvissuti a nord che sta venendo per aiutarli a respingere le scimmie. Mentre Cesare e Koba si combattono in uno scontro corpo a corpo all’ultimo sangue, Malcolm non riesce a impedire a Dreyfus di detonare delle cariche di esplosivo C-4 ai piedi della torre. Nell’esplosione Dreyfus muore e parte della torre crolla. Al vertice del palazzo decadente, Cesare trova Koba appeso nel vuoto e gli afferra la mano per tirarlo su (anche se dubbioso della sua scelta di salvarlo), il bonobo cerca di incitarlo ricordando allo scimpanzé la sua stessa legge: scimmia non uccide scimmia. Ma Cesare gli risponde che non lo considera più una scimmia e così molla il suo braccio lasciando cadere il perfido Koba, che muore precipitando dalla torre. Poi Malcolm raggiunge Cesare e lo informa che stanno arrivando i rinforzi militari degli umani da nord. Cesare dice a Malcom che gli esseri umani non perdoneranno mai le scimmie per il loro attacco e gli consiglia di trovare un posto sicuro per lui e per la sua famiglia, prima che la guerra abbia inizio. Nel finale, mentre Malcolm si ritira nell’ombra, le scimmie, di nuovo fedeli a Cesare, s’inchinano dinanzi a lui e alla sua famiglia.

NOTE

Planet of the Apes – Apes Revolution”, diretto da Matt Reeves (“Cloverfield”, “Blood Story (Let Me In)”, “The War – Il pianeta delle scimmie”, “The Batman”), è l’ottavo film della serie de “Il pianeta delle scimmie” iniziata del 1968 tratta dal romanzo di fantascienza del 1963 omonimo di Pierre Boulle nonché il secondo film della serie reboot avviata nel 2011 con “L’alba del pianeta delle scimmie”.

Le riprese si sono svolte a New Orleans e attorno al Campbell River, nella Columbia Britannica, mentre l’Isola di Vancouver è stata scelta per la sua somiglianza con i luoghi raffigurati nel film, le foreste e la varietà di paesaggi.

Come per il film precedente, gli effetti visivi sono stati realizzati da Weta Digital. Oltre alle scimmie, Weta ha creato altri animali digitali, come un branco di alci, un orso grizzly e doppia CG per i cavalli vivi. Gli alci sono stati creati utilizzando l’animazione dei key frame e il software di miglioramento della folla digitale MASSIVE, l’orso grazie all’animazione dei key frame e i cavalli con un mix di animazione dei key frame e con la motion capture.

Per promuovere il film, nel luglio 2013 venne lanciata campagna di marketing virale per il film che includeva un sito web sul “virus delle scimmie” e finti video PSA. Inoltre un romanzo intitolato “Dawn of the Planet of the Apes: Firestorm”, ambientato tra gli eventi dei primi due film, venne pubblicato nel maggio 2014 da Titan Books. Il 10 luglio 2014, grazie alla partnership tra 20th Century Fox e Ndemic Creations, è stato possibile anche ottenere un aggiornamento per il videogioco Plague Inc. a tema “Apes Revolution”, che permetteva ai giocatori di creare e personalizzare il virus influenzale delle scimmie per infettare il mondo e sradicare l’umanità aiutando le scimmie a sopravvivere. E per concludere furono realizzati 3 cortometraggi intitolati “Before the Dawn of the Apes”, che raccontavano i 10 anni che passano tra “L’alba del pianeta delle scimmie” e “Apes Revolution”, spiegando come si è diffuso il virus che ha decimato l’umanità. I tre cortometraggi sono stati diretti da: Isaiah Seret (Year 1), Daniel Thron (Year 5) e “thirtytwo” (Year 10).

Vediamoli nel dettaglio.

“Spread of Simian Flu – Year 1. Quarantene”: seguiamo una madre che nel mezzo del focolaio virale viene messa in quarantena dopo essere risultata positiva al virus ed è così costretta ad abbandonare il marito e la figlia.

“Struggling to Survive – Year 5. All Fall Down”: sono trascorsi cinque anni da quando l’Influenza scimmiesca ha quasi spazzato via l’umanità, e seguiamo un’adolescente orfana che sopravvive barattando cose che ha rubato da case appartenute alle vittime del virus.

“Story of the Gun – Year 10. The Gun”: seguiamo il viaggio di un fucile che passa tra le mani di diversi proprietari mentre sullo sfondo si delinea la devastazione portata dal virus.

Una curiosità: nel corso di un’intervista relativa alla programmazione del terzo film della trilogia, Matt Reeves ha rivelato che per questo secondo capitolo era stata realizzata una scena da inserire al termine dei titoli di coda, nella quale Cesare e le altre scimmie, intente ad attraversare il Golden Gate per fare ritorno nella foresta, si soffermavano sul ponte ad osservare preoccupate l’arrivo di una nave da guerra (simile alla USS Iowa) giunta in soccorso della colonia di San Francisco per dare inizio alla guerra. Benché la scena fosse praticamente pronta, e prossima ad essere inserita in fase di montaggio (tanto da apparire in uno dei trailer principali del film), all’ultimo momento si decise di rimuoverla. La ragione di tale cancellazione, a detta del regista, era per non togliere drammaticità e suspense al finale, oltre che per evitare di rivelare troppe informazioni inerenti al sequel.

Fra gli attori segnaliamo: Andy Serkis (la trilogia de “Il Signore degli Anelli”, “Blessed – Il seme del male”, “King Kong”, “Inkheart”, “Le avventure di TinTin”, “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato”, “Avengers: Age of Ultron”, “Star Wars: Il risveglio della forza”, “Star Wars: Gli ultimi Jedi”, i sequel del reboot de “Il pianeta delle scimmie” e “Black Panther”), Jason Clarke (“Death race”, “Terminator Genisys”, il remake di “Pet Sematary”, “Farscape”), Toby Kebbell (“Prince of Persia – Le sabbie del tempo”, “L’apprendista stregone”, “La furia dei Titani”, “Fantastic 4 – I Fantastici Quattro”, “Warcraft – L’inizio”, “Kong: Skull Island”, “The War – Il pianeta delle scimmie”, “Bloodshot”), Gary Oldman (“Dracula di Bram Stoker”, “Il quinto elemento”, “Lost in space”, “Hannibal”, “Batman begins”, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”, “Harry Potter e il calice di fuoco”, “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, “Il cavaliere oscuro”, “Il mai nato”, “Codice Genesi”, “Cappuccetto rosso sangue”, “Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2”, “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”, il remake di “RoboCop”), Keri Russell (“Tesoro, mi si è allargato il ragazzino”, “Racconti incantati”, “Dark Skies – Oscure presenze”, “Star Wars: L’ascesa di Skywalker”), Keir O’Donnell (“Lost”), Kodi Smit-McPhee (“The road”, “Blood Story”, “ParaNorman”, “X-Men – Apocalisse”, “X-Men – Dark Phoenix”, “Incubi & deliri”), Enrique Murciano (“Medium”, “Jarod il camaleonte”, “Star Trek: Enterprise”), Kirk Acevedo (“The Walking Dead”, “Grimm”, “Insidious – L’ultima chiave”, “Legends”, “L’esercito delle 12 scimmie – The series”, “Agents of S.H.I.E.L.D.”, “Arrow”), Judy Greer (“Da che pianeta vieni?”, “The Village”, “Cursed – Il maleficio”, “What Women Want – Quello che le donne vogliono”, “Lo sguardo di Satana – Carrie”, “Tomorrowland – Il mondo di domani”, “Jurassic World”, “Ant-Man”, “The War – Il pianeta delle scimmie”, “Ant-Man and the Wasp”, “Halloween”, “Halloween Kills”), Karin Konoval (“2012”, “Oltre i limiti”, “La vera storia di Biancaneve”, “Scooby-Doo 2 – Mostri scatenati”, “Alone in the dark”, “Black Christmas – Un Natale rosso sangue”, “L’alba del pianeta delle scimmie”, “Continuum”, “The War – Il pianeta delle scimmie”) e Terry Notary (“Avatar”, “L’alba del pianeta delle scimmie”, la trilogia de “Lo Hobbit”, “Quella casa nel bosco”, “Warcraft – L’inizio”, “Kong: Skull Island”, “The War – Il pianeta delle scimmie”, “Avengers: Infinity War”, “Avengers: Endgame”).

Davide Longoni