STAR WARS IX: L’ASCESA DI SKYWALKER

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Star Wars: The Rise of Skywalker

Anno: 2019

Regia: J. J. Abrams

Soggetto: J. J. Abrams, Chris Terrio, Colin Trevorrow, Derek Connolly su personaggi creati da George Lucas

Sceneggiatura: J. J. Abrams e Chris Terrio

Direttore della fotografia: Daniel Mindel

Montaggio: Maryann Brandon e Stefan Grube

Musica: John Williams

Effetti speciali: Dominic Tuohy e Roger Guyett

Produzione: Walt Disney Studio Motion Pictures, Lucasfilm e Bad Robot Productions

Origine: Stati Uniti

Durata: 2 h e 22’

CAST

Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Gramt. Keri Russell, Billy Dee Williams

TRAMA

Rey si allena sotto la guida di Leia per completare la sua istruzione a Jedi, mentre Kylo Ren, nuovo  leader supremo del Primo Ordine, riesce a raggiungere Exegol, dove si nasconde chi da tempo orchestra tutto, il redivivo imperatore Palpatine, che rivela il suo legame con Rey, complesso e sorprendente.

Lo scontro finale si avvicina, anche Rey e i suoi amici sono sulle tracce di Exegol e di Palpatine, ignari del segreto che riguarda la ragazza, mentre una flotta imponente vuole annientare la ribellione e la resistenza.

Dalla parte dei buoni arriveranno alleati imprevisti e vecchi amici, come Lando Calrissian, Leia morirà non senza aver tentato di salvare il figlio Ben, che lascerà il lato oscuro per aiutare Rey, ad un prezzo altissimo, ma che garantirà la vittoria dei ribelli e una nuova vita a Rey.

NOTE

Dopo oltre quarant’anni siamo giunti alla fine della saga di Star Wars, che si è sviluppata sulla trilogia originale, su una trilogia di prequel che ha raccontato le origini di Darth Vader e su questi tre sequel, da molti criticati come del resto altri lavori di Abrams che o si odia o si ama.

Alla fine però L’ascesa di Skywalker regala una conclusione capace di appassionare e anche un po’ di commuovere, forse anche per la dipartita nella vita reale di Carrie Fisher, il cui ruolo nel film avrebbe dovuto essere più lungo e viene risolto con recupero di scene girate in precedenza e computer graphic.

Tra nostalgia e strizzate d’occhio al nuovo fandom, il film va oltre alcuni passi falsi del precedente capitolo, relegando la povera Rose a una mera comparsata, alla faccia di chi aveva magari apprezzato la sua storia con Finn.

L’ascesa di Skywalker, e solo nella scena finale si capisce il senso del titolo, è una storia d’avventura e di ricerca della libertà, di nuovo più vicina alla fiaba che alla fantascienza ma ci sta tutto, dove è bello ritrovare il fanciullino nascosto che è in ogni fan, ancora solo per una volta, anche se lo spiraglio per ulteriori film ci potrebbe essere e potrebbe essere affidato proprio al personaggio di Lando. Ci sono anche camei di Luke e Han, non morti davvero nel cuore degli appassionati e appassionate.

Leia era stata ed è ancora un esempio per le fan, e Rey conferma il ruolo fondamentale delle donne nell’immaginario fantastico e come Star Wars abbia contribuito a far cambiare i personaggi femminili in fantascienza, fantasy e fumetti.

I due colpi di scena finali sono un po’ scontati: è chiaro che Rey non poteva essere una semplice raccoglitrice di rottami, e Ben / Kylo doveva scegliere una strada diversa che essere il paladino del male, anche se per fortuna non siamo in un Harmony e quindi il finale non è così, ma hanno un senso, fanno parte dell’atmosfera di fiaba di Star Wars, che ancora oggi unisce generazioni diverse e ha costruito un fandom da cui sono nati tutti gli altri.

Per cui ci si accomiata da vecchi e nuovi amici, sapendo che sarà sempre bello tornare tanto tempo fa in quella galassia lontana lontana. Tanto comunque ci sono i libri e i fumetti dell’universo espanso e il serial The Mandalorian.

Elena Romanello