ENIGMI DALLO SPAZIO E DAL TEMPO 22

8: I POTERI DELLA MENTE – PARTE 06

Nel nuovo secolo le cose non cambiano poi molto anche se il nostro compito di segnalatori diventa sempre più monotono: non possiamo certo sottacere che What women want – Quello che le donne vogliono (What Women Want) è comunque una divertente commedia. La regia di Nancy Meyers procede sicura e l’interpretazione di Mel Gibson e Helen Hunt rende questa pellicola ancora più gradevole, anche se si basa su una trovata estremamente semplice perché parla di un uomo che, a causa di una potente scossa elettrica, riesce ad ascoltare i pensieri delle donne alle quali si avvicina e la cosa gli procura parecchi guai…

Niente male, invece, è Waiting for the giants di Phillip Lacy che pone l’angosciante problema del “diverso” e che non si limita come ben sappiamo solo al colore della pelle e qui, infatti, abbiamo un uomo di gigantesche proporzioni che ha il potere di vedere il futuro. Egli inizia la ricerca di altri esseri come lui perché è braccato e non compreso dai cosiddetti uomini normali che gli uccidono la moglie e lo trattano con malvagio razzismo.

Molto più realistico, anche se scontato, è The Gift diretto da quel Sam Raimi che, dopo averci ossessionato con La Casa e i suoi sequel, si è poi specializzato in supereroi aracnoidi e favole. In questo piccolo ma corretto film ci presenta Annie Wilson, una donna con poteri fuori dal comune. E’ in grado di vedere cose che avverranno e di scoprire dove è nascosto il cadavere di una giovane donna e di fornirne una precisa indicazione alla polizia, ma da quel momento non avrà più un attimo di pace…

Speriamo che questo serial inglese venga importato in Italia perché la storia lo meriterebbe proprio: si intitola Life Force, è composto di tredici episodi ed il suo incipit è quanto mai attuale: il continuo alzarsi della temperatura sulla Terra ha sciolto i ghiacci polari che hanno sommerso il pianeta. Gran parte di quella regione conosciuta una volta come Inghilterra è sotto l’acqua. Gli scienziati sono stati incolpati di questi eventi e molti di loro ora lavorano segretamente allo scopo di formare un nuovo Governo Federale la cui dura legge venga fatta eseguire da un’apposita agenzia detta “La Commissione”. Vi sono inoltre dei senza tetto e dei “Senders”, un prodotto della ingegneria genetica dotati di poteri telepatici, ma sulla piccola isola di Black Combe vi sono anche due sopravvissuti che hanno fondato una scuola per creare una nuova e ben diversa generazione di scienziati e tra questi allievi vi sono pure dei Senders. La Commissione vigila e fa un’incursione nella scuola arrestando i due sovversivi insegnanti…

Ora è l’horror che si sposa con i poteri ESP. Non è la prima volta, in fondo, ma è la prima volta che le due argomenti partono disgiunti senza commistioni poco chiare. D’altronde giudicate voi dal soggetto: un’infermiera si ritrova in casa la figlia della propria sorella. La ragazza non solo non ne conosce il padre, ma è pure afflitta da problemi di droga. La bimba è nata da pochi giorni e la madre sparisce lasciandola alla sorella che la alleva amorevolmente. Durante i sei anni in cui la bambina cresce, si dimostra una creatura dotata di poteri paranormali e queste sue capacità interessano il capo di una setta di adoratori di Satana che vuole fare di lei la nuova adepta e la guida verso il dominio delle forze del male. Il film si intitola La mossa del diavolo (Bless the Child) e la sicura regia è di Chuck Russell, così come sono convincenti Kim Basinger e Christina Ricci.

Questo prolifico anno ci porta anche The sight, diretto da Paul W. S. Anderson. Niente di particolarmente originale, in realtà: un architetto americano riceve l’incarico di ristrutturare un vecchio albergo a Londra. Quando scopre di avere dei poteri extrasensoriali li usa per stanare un serial killer colpevole di aver già ucciso sette persone. Il regista ci aveva convinto di più in Punto di non Ritorno che qualcosina con il genere che stiamo trattando ce l’ha.

Il primo anno del ventunesimo secolo si apre con la pellicola franco-tedesca Gli amanti del Nilo (Les Amants du Nil) di Eric Heumann nel quale la protagonista Anna possiede il potere di prevedere gli avvenimenti. Tutto ebbe inizio da sua nonna la quale previde, nel 1908, il terremoto di Messina. La sua mente è in grado di trasportarla in altri luoghi e così si trova nel 1943, in Tunisia, mentre sta camminando lungo una spiaggia e vede un soldato francese morto. I ricordi di quella vita che sarà stroncata affiorano improvvisi nella sua mente. Anna vuole evitare questa morte e quindi, grazie a una zia archeologa, se ne va in Egitto e cerca di incontrare quell’uomo per impedirgli di arruolarsi e di andare incontro alla morte.

Jeepers Creepers – Il canto del diavolo (Jeepers Creepers) di Victor Salva non ha apparentemente a che vedere con quello di cui ci stiamo occupando e, in effetti, il lato parapsicologico è sostenuto, brevemente, da una donna in grado di sognare il futuro. Essa entra in scena dopo che i protagonisti scoprono che ogni ventitré anni e per ventitré giorni una misteriosa creatura di provenienza ignota e simile a un uomo pipistrello, percorre su un vecchio e velocissimo furgone una lunga e semideserta strada provinciale alla ricerca di vittime di cui cibarsi. Egli si nutre di corpi per rigenerare i suoi organi e le sue vittime sono ora due fratelli che stanno percorrendo quei luoghi per dirigersi a casa dai propri genitori. La creatura sembra invulnerabile e ha accumulato, dentro a una vecchia chiesa in disuso, centinaia di vittime. Ore le sue prossime prede sono proprio i due fratelli che cercano di scampare alla orrenda morte grazie anche all’aiuto della donna di cui sopra.

Anthony Hopkins è il protagonista del prossimo film. Lasciati, almeno temporaneamente, i panni di Hannibal the Cannibal lo troviamo in Cuori in Atlantide (Hearts in Atlantis), sapientemente diretto da Scott Hicks e tratto da una raccolta di racconti di Stephen King. Una storia triste ma dolce al tempo stesso che comincia quando, a causa della morte di un suo amico, un fotografo ritorna nel suo paese natio. Nel rivedere il suo mondo giovanile gli tornano ovviamente alla memoria i ricordi d’infanzia e l’incontro con un uomo adulto (Hopkins) che lo aveva quasi adottato, lui che era orfano di padre e con una madre che quasi non lo considerava. Ted Brautigan, si chiamava, ed era dotato di poteri paranormali e, per una volta, riuscì a fargli provare la bellezza di questo suo dono in un’estate di ormai tanti anni fa…

Il film canadese Mindstorm – Fuga dal passato (Mindstorm) trasmesso sui nostri schermi televisivi come Progetto Mindstorm e diretto da Richard Pepin, al quale siamo debitori di pellicole dimenticabili come T – Force, Firepower, Cyber Tracker, The Silencers, Hologram Man, Cyber Tracker II, Dark Breed, non aggiunge e non toglie nulla a quanto abbiamo detto fino ad ora, anzi semmai conferma l’unicità di certi soggetti ormai scontati: un uomo, dotato di potenti poteri mentali acquisiti durante un esperimento top secret (può addirittura abbattere un elicottero), è alla ricerca della scomparsa figlia di un Senatore, ma Russia e Stati Uniti sono interessati a lui e gli danno la caccia.

Un’ulteriore dimostrazione ci viene data nel 2002 con il film Momentum di James Seale nel quale un vecchio esperimento segreto governativo archiviato con il nome in codice Momentum, ha creato dei soggetti dotati di forti poteri mentali. Una volta annullato il progetto il direttore dello stesso ha dato la caccia a tutti i mutanti con lo scopo di eliminarli per timore che essi possano avere velleità di dominio sul mondo. Al massacro è sfuggito un solo telecinetico il quale ha incontrato poi altre persone come lui dotate di questi poteri, ma in modo naturale. Per poter fermare questi pericolosi individui viene dato incarico a un altro telepate di infiltrarsi nella banda, ma questi si rende ben presto conto che il pericolo non è solamente costituito da questi mutanti, ma che anzi gli stessi governativi sono dei mostruosi assassini senza scrupoli.

Ci stiamo avvicinando alla fine del nostro excursus e siamo anche passati al 2003 e il film che dobbiamo citare è il complesso The Butterfly Effect, girato a due mani da Eric Bress e Mackye Gruber che gentilmente ci rendono edotti sul fatto che una delle teorie del caos dice che se una farfalla sbatte le ali in Sud America provocherà un uragano in Cina. Anche il nostro protagonista ha questo potere: la facoltà di provocare delle reazioni a catena che mutano totalmente la vita di coloro che gli stanno vicino. Successivamente egli scopre la possibilità di viaggiare nel tempo con la propria memoria e di modificare dei fatti del passato, ma malgrado i suoi tentativi i risultati sono peggiori di quelli precedenti.

Ritorniamo nello scontato con Code 46 di Michael Winterbottom e andiamo nel futuro prossimo venturo dove un dipendente di una compagnia assicurativa viene mandato a Shanghai per indagare su una possibile truffa. L’uomo, grazie a un virus, ha il potere di leggere nella mente altrui. Individuata la colpevole non la denuncia, anzi se ne innamora.

Sarebbe stato un film interessante L’acchiappasogni (Dreamcatcher) di Lawrence Kasdan, per di più tratto da un romanzo di Stephen King e interpretato da un sempre bravo Morgan Freeman, se non fosse così oscuro e confuso nel quale, fino alla fine, non si riesce a comprendere la storia e anche a pellicola finita dei dubbi irrisolti restano. Andatelo a vedere e poi spiegacelo, grazie. Eccone intanto la trama: un gruppo di amici si riunisce per una partita di caccia al cervo e si trovano invece in mezzo a un’invasione da parte di extraterrestri e alle prese anche con un misterioso individuo con poteri paranormali e con un generale fuori di testa a capo di una speciale squadra il cui compito precipuo è quello di dare la caccia agli alieni.

Neppure il serial televisivo Carnivàle risolleva le sorti anche se la trama non è consueta. La serie è ambientata nel 1934 durante il periodo della grande depressione americana e parla di un giovane dotato di ampi poteri che si nasconde e vive in un circo. Incontrerà la sua nemesi con la quale combatterà per il destino della Terra. Il tutto in dodici episodi.

Orchidea Nera (Night Orchid) di Mark Atkins e targato 2004 non aggiunge né toglie nulla di quanto abbiamo detto fino a questo momento. Si tratta della storia di un vagabondo che possiede il potere di vedere con la mente episodi di violenza che sono accaduti nel passato. Capitato per caso nella paludosa cittadina di Ochopee, in Florida, egli si innamora di una misteriosa e giovane donna che abita in una casa abbandonata in mezzo a una piantagione di arance. Le visioni non lo hanno lasciato e gli parlano di un omicidio continuando a tormentarlo fino a quando la ragazza scompare ed egli capisce di dover affrontare questo suo potere per giungere alla verità.

Passiamo subito all’anno successivo saltando, come abbiamo detto fin dall’inizio, il nuovo film dei Fantastici 4 così come abbiamo fatto per i vari Superman, Hulk, L’Uomo Ragno eccetera in quanto non siamo in cerca di supereroi dai poteri fantastici e anche alieni ma solo, nei limiti del possibile, di facoltà particolari indotte o geneticamente e naturalmente esistenti.

Così arriviamo a parlare del serial Medium (Medium), liberamente ispirato alla vita della sedicente medium Allison Dubois, in realtà uno dei tanti ciarlatani (questa più abile di altri) che prendono in giro i media con furbizia. Comunque sia in questa serie Allison è dotata di poteri particolari: prevede il futuro, legge nel pensiero e parla con i defunti. Sono doti, le sue, che suscitano sospetto e curiosità, ma che risultano utili nel suo ruolo di assistente di un procuratore distrettuale.

Invece il soggetto di Suspect zero (Suspect Zero) di E. Elias Merhige è quanto di più scontato si possa avere: un detective dotato di poteri extrasensoriali cerca di catturare un serial killer.

E’ del 2006 uno dei prodotti più interessanti nel campo dei serial, apparso l’anno successivo sui nostri teleschermi, ed è attualmente ancora un grande successo che ha sfornato 78 episodi in quattro stagioni. Si tratta di Heroes (Heroes): i personaggi principali della serie sono tutti dotati di poteri particolari ma proprio a causa di questi sono anche degli emarginati pieni di problemi. La serie li mostra alle prese con questi problemi e anche coinvolti nella caccia a un serial killer dotato anche lui di superpoteri e legato apparentemente a una sinistra profezia che lo vede coinvolto nella futura distruzione di New York a causa di una esplosione nucleare.

Andiamo avanti con lo spettacolare ma incredibile Ultraviolet (Utraviolet) di Kurt Wimmer, sempre del 2006, ambientato verso la fine del XXI secolo quando un virus mutato in laboratorio ha generato una nuova stirpe di esseri dotati di straordinari poteri: più forti, più veloci, più resistenti. Essi costituiscono una minaccia e devono essere eliminati. Coloro che li hanno creati vorrebbero distruggerli ma Violet, la mutante Milla Jovovich, difende la sua razza con ogni mezzo.

Chip Factor, un inedito di Michael K. Harris, è un film del 2007 nel quale cinque stranieri disperati s’iscrivono a uno studio di ricerca di 72 ore per fare qualche soldo in più, ma ben presto scoprono che lo “studio” è in realtà un esperimento per sviluppare un chip di controllo mentale che li farà più intelligenti e più forti in pochi secondi. Solo che non sapevano che alcuni effetti collaterali possono includere la demenza, la pazzia e l’omicidio.

It Came from over yonder, fortunatamente un inedito del 2008 e diretto da Hardric Demsley, ci fa sapere che Joe Farmer ha un problema: sembra che ci siano alcuni strani avvenimenti nel suo pascolo di mucche. Joe chiama allora in aiuto il detective Nilbert Futzman e il suo team di investigatori (il Dr. Patty Pyerson, uno studioso di escrementi delle Nazioni Unite, Peter Panskey, un esperto di UFO e Ellen Burley, una persona dotata di poteri psichici) per aiutarlo a risolvere il mistero. Ciò che ne deriva è un’avventura di proporzioni idiote che alza il record dell’idiozia a nuove e incommensurabili altezze sempre e totalmente idiote!

Limitless – Senza Limiti (Limitless) è del 2011 per la regia di Neil Burger ed è tratto dal romanzo “Territori oscuri” di Alan Glynn e, ancora una volta, ci occupiamo dell’ampliamento delle facoltà mentali: Eddie Morra è uno sfortunato scrittore newyorchese che incontra molte difficoltà nello scrivere il suo nuovo libro. Le cose si complicano ulteriormente quando anche la fidanzata finisce per lasciarlo. Tuttavia, la sua vita compie una radicale svolta quando incontra per caso il suo ex cognato che gli fa provare un farmaco sperimentale, l’NZT-48, in grado di sbloccare e amplificare le potenzialità della propria mente. In poco tempo Eddie diventa schiavo della medicina, che gli fa avere un’apparentemente inarrestabile ascesa: scrive il suo nuovo libro in soli quattro giorni e riesce ad arricchirsi grazie a delle astute mosse finanziarie. Tuttavia, dovrà fare i conti con inquietanti effetti collaterali, mentre il magnate della finanza Carl Van Loon cercherà di sfruttare le sue potenzialità.

Battle: New York, Day 2, inedito dello stesso anno e diretto da Andrew Bellware, ci presenta Laura Sommers. Il suo problema è che sente delle voci nella sua testa per cui si consulta con uno psichiatra. La terapia viene improvvisamente interrotta quando New York è scossa da un’invasione aliena. Laura si risveglia in una città abbandonata. Un vagabondo, Neil, trova Laura e la porta in salvo. Lui è squilibrato mentalmente e cerca di spiegare il pericolo che stanno correndo. Lui sembra saperne più di quello che dovrebbe sull’invasione, ma almeno la tiene fuori dalla vista dei veicoli alieni e dagli attacchi mentali di zombie da loro controllati: i resti della popolazione umana. In un magazzino buio una banda di sopravvissuti lotta per rimanere inosservata. Laura e Neil si uniscono al gruppo per combattere gli zombie e, insieme, cominciano a capire il piano di battaglia degli alieni. Il resto della popolazione della città è stato asservito. Gli unici che hanno mantenuto la loro umanità sono quelli con squilibri nella chimica del cervello, cioè i pazienti mentali. Laura deve combattere gli zombie per raggiungere Alpha, il controller, per rendere la città sicura per i sopravvissuti. Ma le voci nella sua testa sono sempre più forti.

Dredd 3D (Dredd) di Pete Travis, girato nel 2012 e tratto dall’omonimo personaggio dei fumetti ideato nel 1977 da John Wagner e Carlos Ezquerra, ci porta in un imprecisato futuro dove l’America è diventata una landa desolata. Sulla sua costa orientale, che va da Boston a Washington DC, è situata Mega City One, una vasta metropoli dominata da violenza e criminalità. Le uniche forze dell’ordine sono i poliziotti urbani, chiamati “Giudici”, che sono in grado di esercitare all’istante i poteri di giudice, giuria e giustiziere. Conosciuto e temuto da tutti, Dredd è l’ultimo giudice che ha deciso di sfidare la città per liberarla dal suo ultimo flagello: una pericolosa droga che permette di sperimentare la realtà a una frazione della sua velocità normale. Durante una normale giornata di lavoro a Dredd viene assegnata una ragazza da addestrare e valutare: Cassandra Anderson, una novellina dotata di poteri psichici. Un orribile delitto li porta a recarsi in un quartiere all’interno del quale nemmeno i giudici più esperti sono soliti andare. Un quartiere controllato da Ma-Ma, un’ex prostituta entrata nel business della droga, e dal suo clan. I due catturano un uomo di Ma-Ma e questo sarà il motivo scatenante di una spietata guerra contro i giudici. Dredd e Anderson dovranno impegnarsi seriamente per riuscire a sopravvivere.

Nel 2013 incontriamo un inedito che s’intitola 95ers: Time Runners, conosciuto anche come 93ers Echoes e diretto da Thomas Gomez Dhuran. Qui veniamo a conoscenza che l’agente speciale Sally Biggs ha un segreto. Lei può riavvolgere il tempo per pochi secondi e ogni volta che vuole. E questo è abbastanza per fare di lei una celebrità all’ FBI e controllare quasi tutto nella sua vita. Ma in fondo, ha paura del dolore che viene dalle cose che nessuno può controllare. I suoi peggiori timori si realizzano quando suo marito scienziato scompare misteriosamente. Apparizioni paranormali iniziano a circondarla. Degli sconosciuti, in possesso di tecnologie terrificanti, conoscono il suo segreto, e la vogliono morta. Il suo unico indizio è il fantasma del marito che lei segue su un campo di battaglia che non ha mai saputo esistesse. Deve scoprire la verità terribile che lega tutti questi misteri insieme, prima che il tessuto del suo essere e di quelli che ama di più decada.

Lucy (Lucy) di Luc Besson, una co-produzione tra la Francia e gli Stati Uniti del 2014, è stato un film di successo malgrado le critiche negative. In effetti fila via liscio ed è gradevole da vedere: Lucy, una giovane studentessa spensierata che vive a Taiwan, viene ingannata dal suo fidanzato e convinta a consegnare una valigetta a un contatto d’affari. Prima che possa anche solo comprendere la situazione nella quale è rimasta irretita, Lucy viene catturata e presa in ostaggio dallo spietato Mr. Jang. Quando i suoi gorilla impiantano chirurgicamente nella ragazza un pacchetto carico di una potente sostanza sintetica – così potente che, molto probabilmente, se fuoriuscisse la ucciderebbe – il suo terrore si trasforma in disperazione. Insieme a una manciata di altri riluttanti portatori, Lucy viene mandata all’aeroporto con lo scopo di volare in tutto il mondo come recipiente per il trasporto di un materiale che, per i suoi rapitori, è di inestimabile valore. Quando la sostanza chimica viene accidentalmente liberata all’interno e assorbita dal corpo di Lucy, comincia l’inimmaginabile: la sua capacità cerebrale viene schiusa a livelli sbalorditivi e precedentemente solo ipotizzabili. Mentre tenta di comprendere e fare propri gli incredibili cambiamenti della sua mente e del suo corpo, Lucy comincia a sentire tutto intorno a lei: lo spazio, l’aria, le vibrazioni, la gente, addirittura la gravità e a sviluppare tratti superumani come la telepatia, la telecinesi, una conoscenza allargata e un incredibile controllo sulla materia… Il film parla della possibilità di usare il cento per cento delle capacità della nostra mente e non il dieci per cento, come si dice sia normale negli esseri umani. Lo sfruttamento del 10% del cervello è in realtà una credenza, assai diffusa, secondo la quale le capacità intellettuali degli umani non sarebbero sfruttate a pieno: gran parte del cervello umano non sarebbe utilizzata; se utilizzata, consentirebbe all’individuo di godere di capacità straordinarie. Alcuni arrivano a sostenere che nell’ipotetico 90% di massa inutilizzata si nasconderebbero importanti capacità psicocinetiche e psichiche in generale, oltre alla possibilità di sviluppare percezioni extrasensoriali… ma è ancora tutto da provare!

The Half Dead del 2015 e girato da Timothy Boyle è un film australiano che inizia con un terribile incidente d’auto che sconvolge la vita di Julie Madsen la quale si risveglia in un ospedale psichiatrico dopo 15 anni con una strana capacità mentale e dove incontra altri come lei, solo che coloro che sono morti ritornano…. mezzi morti!

Stesso anno per The Lazarus Effect (The Lazarus Effect) di David Gelb, il quale parte da un presupposto interessante ma poi si perde nella banalità: un gruppo di ricercatori universitari di cui fanno parte Frank e la fidanzata Zoe, ottiene dei buoni risultati riportando in vita i morti, grazie a un siero sperimentale chiamato Lazarus. L’esperimento ha successo su un cane appena morto, per cui il gruppo vuole rivelare le proprie ricerche, ma il rettore dell’università sospende gli esperimenti e confisca il materiale. Nonostante la battuta d’arresto il team vuole continuare gli esperimenti e la possibilità gli verrà offerta dalla morte di Zoe in un terribile incidente. Frank convince gli altri a tentare l’esperimento su un essere umano, Zoe appunto, e sembra che tutto riesca nel migliore dei modi finché qualcosa di strano sta capitando a Zoe.

(6 – fine)

Giovanni Mongini