FANTASCIENZA STORY: APPENDICE 01 – PARTE 06

FANTASCIENZA DA GUARDARE IN CASA (TV – HOME VIDEO) – PARTE 06

1986 – 1990

In From Beyond – Terrore dall’ignoto (From Beyond, 1986) per la regia di Stuart Gordon abbiamo due scienziati che con i loro incauti esperimenti penetrano in un’altra dimensione dove le creature che la abitano si nutrono di cervelli umani… e anche peggio.

Breeders (Breeders, 1986) di Tim Kincaid fa parte dell’ormai sempre più folto gruppo di inediti cinematografici ed è apparso quindi solo in videocassetta. Seguendo un poco lo stile de I vampiri dello spazio con un pizzico di Terrore dallo spazio profondo, il film ci racconta la storia di un’invasione aliena dove gli extraterrestri prendono possesso del corpo e della mente delle persone. Il film appartiene a quel tipo di invasione subdola, pure poco costosa dal punto di vista della realizzazione che, nel caso dei suoi illustri predecessori, era pure altamente suggestiva. Qui, tra scene anche crude e violente, si viene a sapere della sgradita visita aliena ma gli assalitori verranno ben presto sconfitti.

Simpatico film televisivo è Il navigatore del tempo (Time Flyer, 1986) di Mark Rosman. Una macchina del tempo porta un ragazzino nel 1927 per poter conoscere il nonno, famoso pilota trasvolatore. Il ragazzino, entusiasta di questa esperienza, aiuterà il giovane nonno a compiere la sua impresa.

Lamberto Bava realizza per la TV il film dal macabro titolo Una notte al cimitero del 1986 ed è la storia di cinque ragazzi che, dopo aver commesso un furto al supermercato, capitati in un cimitero, si ritrovano per una qualche strana ragione in una dimensione parallela.

Se a causa di un gravissimo incidente due donne, una bellissima e celeberrima indossatrice e una normalissima casalinga, si trovano l’una con il corpo completamente spappolato tranne il cervello e l’altra, guarda caso, con il cervello fritto e il corpo intatto, che cosa si può fare? Beh, è ovvio no? Mettere il cervello di una nel corpo dell’altra e in effetti così viene fatto nel film Chi è Julia? (Who is Julia?, 1986) di Walter Grauman. Il cervello della ex modella non è felice dello scambio e neppure il marito della casalinga…

Fantastica, se non fantascientifica, è la storia del film Dimensioni parallele (The Trouble with Dick, 1986) di Gary Walkow, dove uno scrittore di fantascienza che sta per scrivere un nuovo romanzo capita in un casolare sperduto abitato da tre ragazze. A mano a mano che la storia va avanti la fantasia sembra diventare realtà…

Semplice pretesto il film Dogs in Space (Dogs in Space, 1986) di Richard Lowenstein per descrivere una realtà australiana ambientata negli anni ‘70 tra dei punk che si sentono come cavie lanciate nello spazio.

Nulla di nuovo nemmeno in Eliminators (Eliminators, 1986) di Peter Manoogian. Qui ci si mettono in quattro per cercare di fermare il solito megalomane che vuole dominare il mondo che, in questo caso, è rappresentato da un potentissimo industriale. Ma come può il meschino combattere contro un guerriero ninja, una scienziata, un cyborg e nientemeno che un cacciatore del futuro? È ovvio che i suoi progetti se ne andranno in fumo.

Film prodotto dalla Walt Disney è questa pellicola di Mel Damski Un eroe in famiglia (Hero in the Family, 1986). Qui vediamo un astronauta e una scimmia che vengono lanciati nello spazio ma, per colpa di strani cristalli, ritornano sulla Terra con il cervello scambiato. Sarà il figlio della scimmia… no dell’astronauta… insomma il figlio a risolvere la situazione.

Hyper Sapien – Gli extraterrestri ci guardano (Hyper Sapien – People from Another Star, 1986) di Peter Hunt ci parla di Roby e Tavy, due piccole aliene provenienti dal pianeta Taros che, con il loro popolo, vivono in una base segreta sulla Luna. Si trovano lì per valutare se sia il caso di farsi conoscere al popolo della Terra che ha dato spesso prova di essere poco cordiale e troppo immaturo per incontrare esseri di altri mondi (nemmeno tra un milione di anni le cose potrebbero cambiare); quindi gli Hyper Sapien, così si chiama il popolo degli alieni dotato della facoltà di leggere nel pensiero, non hanno nessuna intenzione di correre rischi. Le due fanciulle si nascondono su una nave spaziale che deve scendere sulla Terra per incontrare i terrestri e dimostrare così al proprio popolo che anche gli umani hanno un cuore… Nella edizione in tv era intitolato Giorni pazzi a Spessart.

Neon Maniacs (Neon Maniacs, 1986) di Joseph Margine sta a cavallo tra il fantastico e il thriller narrando di dodici improbabili alieni giunti sul nostro pianeta che massacrano tutti gli invitati a una festa di compleanno. Se avete in programma party per questo fine settimana… beh, guardatevi le spalle!

Storie di zombie in I ragazzi del cimitero (I Was a Teenage Zombie, 1986) di Elias Michalakis. Il corpo di uno spacciatore finisce dentro un lago radioattivo ma egli torna in vita deciso a vendicarsi dei ragazzi che lo hanno ucciso. Per salvarsi essi gettano nello stagno il corpo di un loro compagno morto, sperando in un nuovo miracolo di risurrezione. I due zombi si scontrano e, inevitabilmente, lo spacciatore avrà la peggio.

Insistiamo sull’argomento con I morti viventi sono tra noi (La Revanche des Mortes Vivants, 1986) di JeanClaude Roy. In questo caso gli zombetti, vispi e arzilli, provengono da un cimitero sul quale sono state scaricate delle scorie chimiche di una fabbrica. Sapevamo che le scorie chimiche avrebbero danneggiato il nostro pianeta, ma se ogni qual volta da un’oncia di questi liquami nasce uno zombie, faremo bene a trovarci un altro mondo dove vivere!

E ancora zombie in La vendetta dei morti viventi (La Rebellion de las Muertas, 1986) di Leon Klimowski, interpretato dal divo spagnolo del cinema horror Paul Naschy. Un indiano vuole vendicare un delitto compiuto anni prima a Benares (ora divenuta Varanasi, nell’India settentrionale) dagli inglesi e per compiere le sue vendette si serve di un esercito di zombie che altri non sarebbero se non i cadaveri dei soldati massacrati dallo stesso esercito britannico.

Rem 1 Experiment (Defense Play, 1986) è di Ulli Lommell. Una storia per ragazzi imperniata su un piccolo robot ormai divenuto indipendente in tutto e per tutto; i suoi costruttori vogliono distruggerlo ma Max, un ragazzo che lavora sul posto, decide di far fuggire il robot, regalandogli una vita propria.

Slave Girls (Slave Girls from Beyond Infinity, 1986) di Ken Dixon racconta la storia di Tisa e Daria, detenute in un carcere spaziale, in attesa di essere giustiziate. Dopo aver subito sopraffazioni di ogni genere riescono a fuggire e si ritrovano a vagare nello spazio fino a che un non troppo misterioso pianeta le accoglie.

Eccoci a Space Rage (Space Rage, 1986) di Conrad Palmisano che ci porta in un tragico futuro terrestre. La Terra viene visitata da dei pirati spaziali che intendono depredarla di tutte le sue ricchezze. I terrestri non possono certo combattere i predoni e il panico è generale. Sarà un vecchio poliziotto a fermarli.

In Terror Vision – Visioni del terrore (Terrorvision, 1986) di Ted Nicolaou la famiglia Puterman installa un’antenna satellitare, convinta di migliorare la ricezione televisiva. L’innocua antenna diventa invece un ottimo veicolo per extraterrestri alla ricerca di nuove fonti di nutrimento… Molto meglio un videoregistratore!

A un vero disastro ecologico accaduto nel 1984 in India, si ispira il film televisivo del 1986 L’aria che uccide (Acceptable Risk) di Rick Wallace. In una comunità americana delle sostanze tossiche uccidono le piante. L’industriale che ha causato il danno non si rende conto del disastro che sta per accadere e quando lo capisce è troppo tardi.

Un postnucleare appena diverso dagli altri è Equalizer 2000 (Equalizer 2000), un film del 1986 di Ciro Santiago. Si svolge in Alaska in mezzo a bande di esseri umani diventati quasi dei cavernicoli. La lotta è per il possesso di un’arma avanzatissima che conferisce a chi la possiede la superiorità su tutti gli altri. Una sola piccola curiosità sul regista: Santiago fin da bambino era un vero appassionato di film western e odiava i films di fantascienza e horror; intervistato dal gruppo cinematografico di una scuola provinciale (forse la sua unica intervista) dichiarò che mai avrebbe girato un film grottesco, noir, fantascientifico o horror…

R.O.T.O.R. (R.O.T.O.R., 1986) di Cullen Blaine è un robot di eccezionali capacità e di aspetto apparentemente umanoide. Un giorno sfugge al controllo del suo costruttore e semina panico e morte lungo la sua strada. Al dottor Colayron, lo scienziato inventore, non resta che dargli disperatamente la caccia per fermarlo.  

Anche nel film postatomico I predatori dell’anno Omega (Warrior of the Lost World, 1986) di David Worth nulla di nuovo. Siamo lontani anni e anni dall’ultima guerra nucleare e regna la dittatura ad opera di Prossor (Donald Pleasence). Il solito guerriero solitario (Robert Ginty) deve compiere l’altrettanto solita missione di salvataggio, aiutato dalla figlia del dittatore, Nastassja (la bella ed indimenticata Persis Khambatta).

C’è un film, difficile da spiegare, soprattutto per la sua trama arruffata e confusionaria, il titolo è Rollerblades – Sulle ali del vento (Rollerblade, 1986) di Donald G. Jackson; lo svolgimento è un miscuglio tra Mad Max e Kansas City Bomber.

Non aprite quell’armadio (Monster in the Closet, 1986) di Bob Dahlin è l’allucinante avventura di una creatura mostruosa che si annida nei ripostigli e negli armadi. Uno scienziato scopre che può comunicare con l’essere suonando uno xilofono giocattolo ma un giornalista senza scrupoli cerca di fermarlo, desideroso di realizzare un buono scoop a scapito del mostriciattolo. Una delle poche volte in cui il mostro se la cava.

Uscito nel mercato delle videocassette, presentato anche al Fantafestival romano del 1986 è questo Street Trash (Horror in Bowery Street) di Jim Muro, dove una bevanda, la Tenafy Viper, ha il potere di sciogliere la gente che la beve nello spazio di pochi istanti.

Leonard salverà il mondo (Leonard Part 6, 1987) di Paul Weilland si avvale della spiritosa interpretazione di Bill Cosby (I Robinson, Cosby indaga, I Cosby) nei panni di un ex agente FBI richiamato in servizio per debellare una banda di criminali; sarebbe un semplice thriller, ma ecco la componente fantascientifica: i criminali riescono a trasformare degli innocui animali in belve assetate di sangue pronte a uccidere senza remore. Sarà compito di Leonard, ovviamente, fermare i malviventi e le bestiole… ma non chiedeteci di chiarire quel “Part 6”…

Nemmeno il famoso personaggio inventato da Sir Arthur Conan Doyle, e cioè Sherlock Holmes, sfugge a un tema fantascientifico. Già la letteratura di SF aveva creato delle storie sulle sue mirabili imprese e non poteva quindi rinunciarvi il cinema con il film di Kevin Connor Il ritorno di Sherlock Holmes (The Return of Sherlock Holmes) del 1987. Il famoso investigatore, affetto da peste bubbonica incurabile, inoculata con l’inganno da un fratello di Morialty, si autoiberna per risvegliarsi ai giorni d’oggi per merito della bisnipote di Watson. Holmes aiuterà la ragazza, un’investigatrice, a risolvere un intricato caso.

Tornano i cyborg in Mutant Hunt (Mutant Hunt, 1987) di Tim Kincaid; gli uomini cibernetici sono stati creati da un cinico industriale e ora Manhattan si ritrova con un gruppo di assassini in libera circolazione per la città. Sarà la dura resistenza di due agenti metropolitani a fermare i cyborg.

Non poteva mancare il dopo bomba, ambientazione del film Rage – Fuoco incrociato per la regia di Tonino Ricci, sempre del 1987. Questa volta il materiale prezioso non è l’acqua, non è il petrolio, ma nientemeno che l’uranio, cosa che oggi si trova normalmente ad ogni angolo di strada per cui, una volta trovato qualche frammento, o addirittura un ricco filone, bisogna difenderlo a ogni costo. A questo proposito, vorremo dare alcuni cenni sul “dopo bomba”: questo sfruttatissimo filone deve il suo nome a tutti quei film che trattano di mondi post atomici, lande desolate radioattive e così via. Non è un genere, ripetiamo, solo un filone della fantascienza in generis, creato apposta per classificare determinate situazioni. Negli Stati Uniti queste pellicole vengono chiamate bombers (bombarole) e attorno a loro si è creato un vero e proprio business; a Santa Monica (California) come a Milleyville (Idaho) si organizzano ogni anno grandi stand in cui viene venduto tutto il necessario per sopravvivere a un prossimo (a detta degli organizzatori) evento nucleare. Abbiamo quindi maschere antigas (dai $5 ai $50 a seconda del modello scelto), teloni in amianto antiradiazioni, borracce e otri speciali, occhiali da sole in materiale resistente… per i fortunati possessori di un rifugio atomico ci sono anche costosi suppellettili come televisori a ricezione satellitare in grado di bucare perfino le spesse pareti del rifugio; chi invece non ha ancora un sicuro posto dove rifugiarsi ecco che fioriscono gli architetti e i progettisti… insomma, ce ne sono per tutti i gusti!

È un peccato che, in Italia, e solo in videocassetta, sia arrivato il delizioso Il ritorno dei pomodori assassini (Return of the Killer Tomatoes, 1987) di John De Bello, ovviamente il seguito di Attack of the Killer Tomatoes dello stesso regista; fino ad oggi infatti risultano essere quattro le pellicole realizzate sul tema. Uno scienziato pazzoide e i pomodorini invasori vengono sconfitti, ma un nuovo nemico è in agguato: le carotine assatanate di potere pronte a conquistare la Terra.

Ancora arriva il prolifico Tim Kincaid con Robot Holocaust (Robot Holocaust: Terminal Entry, 1987). La Terra è dominata dai robot e i superstiti umani lottano per sopravvivere. C’è solo un modo per battere le malefiche macchine ma è un segreto… molto ben custodito.

Una coproduzione Usa-Germania è il film Terminus (End of the Line, 1987) di Peter William Glenn, interpretato da Karen Allen. È la storia, ambientata nell’anno 2000, di un ragazzino cyborg dalle prodigiose capacità mentali che inventa un videogame, un videogame in cui ci si gioca la vita. Il vincitore del round finale salva anche il piccolo androide dai suoi malvagi creatori.

Film musical fantascientifico è Vicious Lips (Vicious Lips, 1987) di Albert F. Pyun: si tratta della storia di un gruppo musicale femminile la cui cantante si scontra accidentalmente con un UFO; il posto da leader è vacante ma un’altra componente lo ricoprirà entro breve tempo, con enorme vantaggio per il complesso.

Implacabile, il postatomico colpisce ancora nel film Gli angeli dell’odio (World Gone Wild, 1987) di Lee H. Katzin. La risorsa più preziosa per la Terra è l’acqua e, per chi la possiede, un tesoro inestimabile da difendere ad ogni costo; a poco varranno i tentativi del cattivo di turno di impossessarsene.

In La battaglia del pianeta perduto (The Battle of the Lost Planet, 1987), regia di Brett Piper, il pianeta perduto in questione sarebbe la Terra, sprofondata nel caos e occupata da perversi extraterrestri. Così la ritrova un agente (Matt Mitler) dello spionaggio industriale che, capitato su un’astronave priva di guida, viene spedito in un viaggio nello spazio. Riesce a ritornare solo dopo molti anni sul nostro pianeta e, ingegnosamente, riuscirà a mettere nel sacco gli alieni liberando la Terra.

Fritz Kiersch si mette dietro la macchina da presa per filmare Urbano Barberini, Rebecca Ferratti e Jack Palance in Gor (Gor, 1987)), una pellicola molto ben articolata che narra di un professore, Cabot, perseguitato da sogni misteriosi, che si troverà a combattere contro la perfidia di un tiranno sul pianeta Gor. La chiave di accesso a questo mondo è costituita da un anello che Cabot porta sempre al dito, la cui origine è sconosciuta, ma consente di varcare la soglia di un’altra dimensione, la dimensione di Gor e solo alleandosi con i ribelli Ko-ro-ba nella lotta contro il malvagio sacerdote, il professore potrà tornare a casa.

Ritorno a Gor (Outlaw of Gor, 1987) di John Cardos è un po’ il seguito del film di Kiersch. Anche questa volta Barberini ritorna sul pianeta Gor, ma è la regina Lara adesso a costituire una minaccia: alleatasi con il malvagio Sacerdote ella uccide Marlenus, suo consorte e sovrano di Gor; solo il liberatore Cabot potrà riportare la pace.

Bad Taste – Fuori di testa (Bad Taste, 1987) di Peter Jackson è un film Neozelandese che ci parla di un’invasione aliena a spese di un piccolo villaggio. Gli alieni hanno macellato tutti gli abitanti del paesetto per farne cibo da servire nei loro fast-food spaziali; l’unica difesa della Terra è costituita da un manipolo di baldi giovani che partono al contrattacco. Le scene, appositamente demenziali, si sprecano.

Non è poi tanto meglio Al centro della Terra (Journey to the Center of the Earth, 1987) di Rusty Lemorande anzi, senza alcun dubbio meno divertente. Esplorando una misteriosa caverna sotto un vulcano attivo delle Hawaii, una giovane babysitter e due fratelli vengono travolti da una frana che li fa precipitare nientemeno che nel mondo perduto di Atlantide. Il perfido popolo ha in mente il progetto di invasione della superficie, ma i nostri giovani eroi non solo se la caveranno ma, almeno temporaneamente, sventeranno il complotto… eh, sì, ci sarà un seguito…

The Delos Adventure (The Delos Adventure, 1987) è firmato da Joseph Purcell. Una base sottomarina sita sotto le caverne al largo della costa sudamericana, diviene il nido di strane e misteriose creature; gli occupanti della base saranno in grave pericolo sotto la minaccia di quegli esseri e non sopravviveranno in molti…

Misteriose forme di vita (The Nightfliers, 1987) di T.C. Blake parla di un’antichissima forma di vita chiamata Volcrin, creatore di stelle. Il professore che ritiene di averla scoperta parte, con alcuni suoi collaboratori, con un’astronave priva di equipaggio. A bordo della stessa però i ricercatori sono braccati e uccisi dall’entità malvagia.

Commedia fantascientifica è il film di Deborah Roberts Lo strano caso del Dottor Frankenstein (Frankenstein’s General Hospital, 1987). Il nipote del famoso scienziato, con gli stessi interessi scientifici e la stessa genialità pericolosa, crea il suo mostro seguendo gli antichi rituali. L’interesse principale del novello mostro è costituito dalle ragazze…

Citiamo anche The Torture Zone (The Torture Zone, 1987) di Juan Ibanez, dove uno scienziato riesce a portare in vita un essere i cui resti sono di milioni di anni fa. Ma il tenerlo in vita costa il sangue di giovani fanciulle, ovvio che la cosa non può continuare all’infinito.

Alien Predators (Alien Predators, 1987) di Deran Sarafian ci racconta di tre giovani americani che vogliono trascorrere le loro vacanze a Duarte, un’antica città spagnola ma è proprio in quel posto che, dalla Luna, sono arrivati dei microbi alieni che si introducono nel corpo umano provocando prima un’orribile metamorfosi e poi la morte. Il contagio si propaga…

Amazons (Amazons, 1987) di Alex S. Sessa è, apparentemente, la classica lotta tra due tribù rivali… Il capo di una delle due ha il favoloso potere di emettere fulmini mortali dalle mani e, come se non bastasse, abbiamo pure una regina delle Amazzoni con le sue temerarie guerriere.

Per la regia di Michael Schultz e l’interpretazione di Klaus Kinski arriva un’avventura che ci riporta ai viaggi nel tempo, Cacciatori del tempo (Timestalkers, 1987). Un assassino torna dal futuro per uccidere il Presidente degli Stati Uniti ma il suo piano sarà destinato a fallire grazie all’intervento di una donna coraggiosa e di un professore di storia del West.

Ed ora non diteci che non avete indovinato: si torna al postnucleare con Creepozoids (Creepozoids, 1987) di Dave De Coteau. In una Terra distrutta dal disastro atomico, questa volta il solito gruppo di sopravvissuti trova, sotto il Sole cocente, una oscura caverna abitata da un ostile e malvagio essere. Inutile dire che i buoni vinceranno sui malvagi…

Una motocicletta dotata di razzi e di armi laser è la protagonista di Cyclone arma mortale (Cyclone, 1987) di Fred Olen Ray; la motocicletta è stata inventata e venduta da uno scienziato al governo americano ma l’esemplare fa gola anche ai servizi segreti stranieri e si scatenerà una lotta aspra e senza esclusione di colpi pur di impossessarsi di quella meraviglia tecnologica.

A un passo da un certo tipo di realtà è il film Deadly Harvest – Raccolto mortale (Deadly Harvest, 1987) di Timothy Bond. L’unica fonte di nutrimento alimentare rimasta sulla Terra si trova nelle campagne di questo futuro prossimo venturo; gli uomini sono costretti a uccidere per sfamarsi e bande di cittadini attaccano con violenza gli agricoltori che, a loro volta, si devono riunire in gruppi per potersi difendere.

Film spagnolo di Juan Piquer Simon è questo Slugs – Vortice d’orrore (Slugs – The Movie, 1987) con Silvana Magnano, Kim Terry, Michael Garfield e Santiago Alvarez. Interamente girata in America, questa pellicola ci racconta la storia di alcune innocue lumachine che, a contatto con rifiuti tossici, diventano spropositatamente grandi; sempre in cerca di cibo e di una vita tranquilla le lumachine continuano il loro cammino, spaventando però tutti coloro che si sfortunatamente si trovano a passare per la loro strada (non bastavano pomodorini e carotine, eh??).

E poi? Poi abbiamo ancora Extralunati (Stranded, 1987) di Tex Fuller. Degli alieni fuggono dal loro pianeta, dove sono perseguitati, e si rifugiano, guarda un po’, sulla Terra. Eppure, anche se non tutti, riusciranno a ripartire per un mondo migliore del nostro.

Brain Damage – La maledizione di Elmer (Brain Damage, 1988) di Frank Henenlotter è conosciuto anche come Il succhiacervelli. E’ un film americano ricco di scene abbastanza violente ed è imperniato su un piccolo parassita di nome Elmer che ha la pessima abitudine di nutrirsi del fluido cerebrale delle sue vittime. Per cui si innesta nel cervello di Brian (Rick Hearst) e lo costringere a commettere delitti in modo che lui possa nutrirsi. Cercando di eliminare la creatura il ragazzo si spara ma questo non provoca la morte del parassita.

Il 2 gennaio 2001 il canale Italia 7 Gold trasmette K 9000 (K-9000) di Kim Manners, film TV datato in realtà 1988 e che è la storia di una scienziata la quale ha progettato e costruito un cane cibernetico in grado di compiere svariate operazioni a scopo pacifico, ma un agente segreto non la pensa così e rapisce il prototipo per ben altri scopi

Sociologia e fantascienza vanno a braccetto nel film di Peter Yuval Città senza futuro (Dead End City, 1988) che ci presenta sì una città futuribile ma nella quale le regole non esistono o vengono infrante a seconda dei piaceri e dei desideri dei cittadini che non hanno più freni inibitori. Per cui tutto è allo sbando e i delitti sono all’ordine del giorno e in numero talmente elevato che la polizia è incapace di intervenire. Un ex ufficiale che vuole anche riconquistare la stima in se stesso, decide di rimettere ordine in quel caos più totale.

Nel 1988 esce C.H.U.D. II (BUD the C.H.U.D.) di David Irving. Non si tratta di un seguito del primo film, ma del fratello gemello de Il Ritorno dei Morti Viventi parte III.

Figlio non riconosciuto di Big e Da Grande ecco Un ragazzo sulla trentina (41 Going to 30) di Paul Schneider, anno 1988. Il protagonista è innamorato di una professoressa e un suo coetaneo inventa una macchina per poterlo invecchiare quel tanto che basta affinché possa corteggiare la donna che ama.

Non diteci che non vi avevamo avvertito quando vi dicemmo che Al Centro della Terra avrebbe avuto un seguito: eccolo qui, si chiama Una aliena al centro della Terra (Alien from L.A. o anche Odeon, 1988) di Albert Pyun e narra le vicende di Wanda Saknussen, un’adolescente che si sente un esclusa e che riceve la ferale notizia della morte del padre, un famoso esploratore scomparso in Africa. Wanda raggiunge il luogo dove è scomparso il genitore e sprofonda in un pozzo senza fondo e va a finire in quel di Atlantide dove viene scambiata per un’aliena dal popolo sempre dedito a mire di conquista che abita sotto i nostri piedi. La fanciulla recupera la fiducia in se stessa e recupera anche il padre più vivo che mai e torna in superficie beffando, ancora una volta, gli atlantidei.

Splash 2 (Splash Two, 1988) di Gerg Antonacci è un film televisivo che sarebbe il seguito del film di Ron Howard Una sirena a Manhattan; narra la storia di un giovane che vive con una sirena su di un’isola lontana e sconosciuta dell’Oceano Atlantico. Il giorno in cui il ragazzo decide di tornare a New York, dovrà aiutare la sirena a salvare un delfino che viene sottoposto a pericolosi esperimenti da uno scienziato senza scrupoli.

Sempre nel 1988 e al limite del plagio per quanto riguarda le creature aliene, praticamente identiche ai Gremlins, ecco arrivare in videocassetta Hobgoblins – La stirpe da estirpare (Hobgoblins) di Rick Sloane. Dentro a uno stabilimento ormai abbandonato c’è una camera blindata che imprigiona, ormai da trent’anni, delle creature spaziali in grado di entrare nella mente umana e di distruggerla dopo aver fatto perdere alla sua vittima i freni inibitori. I mostriciattoli fuggono e bisogna catturarli e distruggerli prima che sorga il nuovo giorno perché la luce li rende invincibili

Spacciato per parente lontano del film di Bert I. Gordon Il Cibo degli Dei il quale, a sua volta, sarebbe stato disconosciuto dall’autore del romanzo omonimo, Herbert George Wells, se solo fosse stato ancora in vita, arriva Denti assassini (Gnaw o Food of the Gods 2 o anche After Food of the Gods, 1988) di Damian Lee. Neil (Paul Cofos) sta compiendo ricerche di manipolazione genetica per trovare un ormone che possa incrementare la crescita delle piante. Riesce a isolarlo e ha, in effetti, risultati sensazionali; purtroppo però, all’insegna dell’ecologia, un gruppo di attivisti entra di notte nel laboratorio e libera dei topi che venivano usati come cavie. Essi ingurgitano le piante trattate con l’ormone e diventano grossi come cavalli facendo strage nel college dove Neil stava compiendo i suoi esperimenti. Saranno sì sconfitti ma con molta fatica e molte vittime.

Realismo poco fantascientifico lo troviamo nel film Disastro al Silo 7 (Disaster at Silo 7, 1988) di Larry Elikann. Una fuga di carburante avviene accidentalmente sotto un razzo Titan, un missile intercontinentale a testata nucleare e quindi il pericolo è gravissimo e si rischia una esplosione atomica. Il capo della sicurezza riuscirà a fermare il disastro imminente.

Potevamo non avere anche in questa occasione un film del genere postatomico? Non sia mai. Ecco infatti Future Hunters – Eroi del futuro (Future Hunters, 1988) di Cirio H. Santiago. Siamo nel 2025, in una Terra massacrata dai precedenti conflitti atomici e dominata da un paranoico dittatore. Per poterlo eliminare il solito, coraggioso guerriero, deve fare questa volta un viaggio a ritroso nel tempo. In quale epoca? Ma nella nostra, ovviamente… Riuscirà… Riuscirà…

Gor, uomo a metà” (First Born, 1988) di Philip Saville ci conduce nel campo degli ibridi. Il professor Forrester crea un essere metà uomo e metà scimmia che riesce a sopravvivere. Quando la creatura giunge a sei mesi di vita il Governo dà ordine allo scienziato di sopprimerlo ma l’uomo esita considerando l’azione un omicidio. D’altra parte cosa potrebbe succedere a Gor, così si chiama la creatura, se giunto a un’età adulta e non essendo sterile, volesse riprodursi?

Una lotta per il dominio del mondo è evidenziata nel film di Norman J. Warren Codice segreto d’azione: Gunpower (Gunpower, 1988) ma chiunque ne sia il vincitore, entrambe le fazioni fanno a gara a chi è più irresponsabile e malvagio.

In Soluzione finale (Miracle Mile, 1988) di Steve De Jarnatt, per un caso fortuito il giovane Harry (Anthony Edwards), viene a conoscenza che la città di Los Angeles sarà distrutta da dei missili atomici entro settanta minuti. È l’inizio della guerra nucleare ed Harry si mette alla ricerca della sua ragazza in una corsa contro il tempo per mettersi in salvo. In una piccola parte, il redivivo John Agar.

Non confondiamoci perché Terminators 2 (The Time Guardian, 1988) di Brian Hannant non ha nulla a che vedere con il prossimo film della saga di James Cameron. Si tratta di una storia ambientata nel 2300, in una Terra arida e desolata dove una geologa (Carrie Fisher) cerca di salvare la sua città trasportata attraverso il tempo.

Videokiller (Remote Control, 1988) di Jeff Lieberman ci fa capire quanto è pericoloso noleggiare film in videocassetta perché ti può capitare di prendere un vecchio film di fantascienza che trasforma chi lo guarda in un feroce assassino. Il tutto fa parte di un diabolico ma estremamente macchinoso piano alieno per dominare la Terra.

Non potevamo rinunciare a un altro dopo bomba quindi eccoci a Warlords – I signori della guerra (Warlords, 1988) per la regia di Fred Olen Ray il quale, molto originalmente, ci presenta il solito tiranno che ha commesso l’ardire di rapire la moglie dell’eroe della vicenda. Non si fa… non si fa…

L’australieno (As Time Goes By, 1988) di Barry Peak viene classificato come commedia demenziale e, in effetti, non è cosa di tutti i giorni incontrare in pieno deserto australiano Bogart, un viaggiatore del tempo, che dovrà spiegare al giovane e ingenuo Max per il quale la sua unica ragione di vita è il suo windsurf, come abbia estremo bisogno del suo aiuto prima che gli eventi storici subiscano dei cambiamenti irreversibili.

Questa volta è un’epidemia a distruggere quasi totalmente gli esseri umani che non trovano di meglio che riunirsi in bande dapprima in lotta tra loro e poi riunite contro lo strapotere del tiranno Baalca e del suo esercito. È quello che accade nel film L’impero di Ash (Empire of Ash, 1988) di Lloyd Mazo.

Spendiamo due parole per L’amico venuto dallo spazio (Purple People Eater, 1988) di Linda Shayne. Un piccolo extraterrestre viola e peloso sbarca sulla Terra e comunica attraverso la musica. Incontra dei ragazzi che decidono di mettere su uno spettacolo di beneficenza per raccogliere soldi affinché i residence di una casa di riposo non debbano essere abbattuti per far posto a un centro commerciale. Purple, così si chiama l’alieno, sarà la principale attrazione.

Film australiano, nebbioso, involuto questo Incidente a Porto del Corvo (Encounter at Raven’s Gate o Incident at Raven’s Gate, 1988) dove un oggetto misterioso scende vicino a una fattoria, da quel momento accadono dei fatti incomprensibili e inquietanti…

Esilarante, demenziale o quantomeno strambo è Killer Klowns (Killer Klowns From Outer Space, 1988) di Stephen Chiodo. Due giovani seguono una luce che attraversa il cielo e che, una volta a terra si rivela essere un’astronave popolata da malvagi klowns mangiatori di esseri umani. Rapita Debbie, il suo giovane amico Mike con l’aiuto del tenente Hanson deve addentrasi nei meandri coloratissimi ma anche pericolosi dell’astronave-tenda per salvarla.

Dopo tanta attesa, finalmente arriva I marziani invadono la Terra (Lobsterman from Mars, 1988) di Stanley Sheff. Anche se si tratta di una commedia dove un produttore fa dirigere un film degno di Ed Wood dove gli uomini aragosta invadono la Terra. Finzione o verità?

In Apocalisse a Frogtown – La città delle rane (Hell Comes to Frogtown, 1988), girato da J. Kizer e Donald G. Jackson, a causa delle radiazioni atomiche gli abitanti di Frogtown subiscono delle mutazioni e, ovviamente, si trasformano in rane. Il contagio dilaga e due superstiti fanno inutilmente di tutto per arrestarne l’avanzata. Croak! Ehm… scusate!

Delicato e dolce ma purtroppo di misera realizzazione è Incontri ravvicinati ad Aurora (Aurora Encounter, 1988) di Jim McCollough Sr. Curiosa l’ambientazione che si svolge nella tranquilla cittadina del Texas, Aurora, nella metà dell’Ottocento. Un extraterrestre atterra con il suo immancabile disco volante e viene ben accolto dal vecchio eremita del villaggio (Jack Elam). Le sue intenzioni sono buone ma non quelle dei terrestri… gli ufologi sostengono si tratti di un episodio realmente accaduto. In DVD è uscito con il titolo Alieni ad Aurora, edito dalla 01 Video.

Di nuovo il verde supereroe appare nel film televisivo La rivincita dell’incredibile Hulk (The Incredible Hulk Returns) di Nicholas Corea e questa volta gli tiene compagnia nella lotta contro i criminali, il mitico Thor.

Terzo episodio della saga dei Fantasmi, uscito solo per il mercato home video, è Phantasm III (Phantasm III, 1988) di Don Coscarelli. I nostri due soliti eroi continuano a combattere contro lo spirito del male e un esercito di zombie, La serie perde il suo appalto fantascientifico e scivola sempre di più verso l’horror. Uscito in DVD dalla Stormvideo come Fantasmi III.

Dr. Alien (I Was a Teenage Sex Mutant, 1988) di Dave De Coteau è una commediola che si basa sulle grazie di una bellissima professoressa che in realtà è un’aliena che sta cercando sulla Terra un filtro per rendere irresistibili i ragazzi in modo da ripopolare il suo mondo.

Eccoci a Robojox (Robot Jox, 1988) di Stuart Gordon. Ancora una volta il futuro postatomico, per la precisione cinquant’anni dopo una guerra nucleare. Gli uomini sembrano aver imparato la lezione perché le guerre sono state bandite dalla Comunità Internazionale e tutte le divergenze vengono risolte in battaglie fra giganteschi robot, alla guida dei quali ci sono i campioni della Confederazione e del Mercato. In uno di questi combattimenti la posta in palio è l’Alaska e alla battaglia assistono parecchi spettatori. A causa di un incidente Achille, con il robot del campione del Mercato, uccide oltre trecento persone che stavano sugli spalti. La gara dovrà essere ripetuta ma Achille si rifiuta di ripeterla. Cambierà poi idea e sconfiggerà il suo mortale nemico Alexander risparmiandogli la vita. Discreti gli effetti speciali dei robot in movimento realizzati da David Allen con l’uso della Stop Motion: per un film di così scarso budget deve considerarsi notevole tutto ciò che ci mostra.

Per la regia di David Winter arriva Spazio infernale o Duello nel Cosmo (Space Mutinity, 1988) con Reb Brown, John P. Law, Rufus Sewart e Cameron Mitchell, protagonisti su di un’astronave molto simile a quella di Battlestar Galactica (e comunque tutte le scene delle battaglie nello spazio SONO quelle di Battlestar, con la Galactica e i Viper ben inquadrati più e più volte!) di un intrigo che ha dell’incredibile! Il corpo di sicurezza della nave complotta per impadronirsi del comando…

Se prima del matrimonio vi sentite strani e incompleti e il vostro computer vi informa che siete un extraterrestre, non sorprendetevi! In Galeotti sul pianeta Terra (Doin’ Time on Planet Earth, 1988) Nicholas Strouse, Gloria Henry e Roddy McDowell assistono a tutto questo; pellicola simpatica e divertente, diretta da Charles Matthau, figlio del grande Walter, che per l’occasione ha reclutato tutti gli amici di famiglia per utilizzarli come comparse.

Altro film di quest’anno è Contagio 1992 (The Carrier, 1988) di Nathan J. White con Gregory Fortescu, Steve Dixon e Paul Silverman. La storia è strana quanto divertente: un uomo viene a contatto con uno strano germe patogeno che lo tramuta in portatore sano… fin qui nessun problema, se non fosse che questo virus colpisce gli oggetti che l’uomo tocca! Ogni oggetto da lui toccato e in seguito toccato da altre persone, si smaterializza, portando con sé anche la persona che ha avuto il contatto. La comunità scoprirà che lui è il colpevole usando uno stratagemma insolito: adoperare alcuni gatti randagi per fiutare l’impercettibile scia lasciata dalla smaterializzazione ed evitarla indossando sacchi da pattume…

Avete presente Coma Profondo, il film shock con Michael Douglas? Ecco, questo B.O.R.N. Mutazioni genetiche (B.O.R.N., 1988), acronimo di Body Organ Replacement Network, ci fa rivivere le stesse sensazioni, ma stavolta il mercato nero degli organi è alimentato da persone vive e vegete prese direttamente dalla strada. Il problema dei ricambi umani viene quindi risolto, ma ci saranno delle sparizioni e delle morti misteriose e qualcuno indagherà, fino a scoprire l’atroce verità. Interpreti Ross Hagen, che firma anche la regia, Hoke Howell e William Smith.

In Il giorno della crisalide (Nightmare at Noon) di Nico Mastorakis (sempre 1988) uno strano esercito guidato da un misterioso albino ha contaminato le riserve d’acqua di una città del sud-est con alcune sostanze tossiche che trasformano gli abitanti della pacifica cittadina in assassini feroci. A contrastarli ci saranno solo lo sceriffo e un ex poliziotto.

Millennium (Millennium, 1989) di Michael Anderson parla di viaggi nel tempo. Chiunque viaggi nel tempo ha la possibilità di stravolgere il passato e di conseguenza creare dei futuri diversi. Louise Baltimore (Cheryl Ladd), proveniente dal Terzo Millennio, compie un viaggio nel passato, nel 1989, per correggere un errore che lei stessa ha provocato. Compiuta la sua missione torna nella sua epoca.

La casa ai confini della realtà (Paperhouse, 1989) di Bernard Rose parla della possibilità di poter entrare in contatto con un’altra dimensione, cosa che comincia a essere un pericolo per Anna, la progettista di una casa ora abitata da un disabile.

Passiamo a Robot Ninja (Robot Ninja, 1989) di J.R. Bookwalter. Anche qui il solito uomo bionico nella solita Terra del futuro. L’unica nota originale è che il tutto proviene da un disegnatore di fumetti che si immedesima nella creatura da lui disegnata.

Un ingegnere genetico sospetta che, in un laboratorio dove una volta lavorava, vengano compiuti degli esperimenti genetici illegali, questo anche perché sono spalleggiati da una compagnia potente e senza scrupoli. Il suo sospetto risponde al vero: delle orrende creature cominciano a massacrare e a uccidere i guardiani e dei giovani che restano chiusi nel labirinto dei corridoi dello stabilimento. In pochi riusciranno a tornare all’aperto, ma come è prassi, non è ancora finita. Il film si chiama Notte di Terrore (Time of the Beast, 1989), per la regia di John R. Bowley.

Invece nel film Il deserto della paura (High Desert Kill, 1989) di Harry Falk, è un invisibile alieno che compie esperimenti con un piccolo gruppo di esseri umani che cade sotto le sue grinfie.

Come fare carriera nella pubblicità (How to get ahead in Advertising, 1989) di Bruce Robinson parla di una cura per i brufoli che diventa una sorta di incubo per un agente pubblicitario perché il risultato è la crescita sul collo di un mostruoso ammasso di carne parlante che s’impossesserà del suo corpo.

Ed eccoci ora a Bodo (Bodo, 1989) di Gloria Behrens: un geniale ragazzino costruttore di piccoli robot decide di costruire un sé stesso più abile con le ragazze per poter conquistare quella che ama, ma è sempre meno complicato fare le cose in proprio.

Storia tenera e ingenua quella di Nukie (Nukie, 1989), un piccolo alieno proveniente da una galassia lontanissima con il compito di recuperare suo fratello Milko che è stato catturato dalla Federazione Internazionale dello Spazio per compiere degli esperimenti. Per un errore di calcolo il piccolo alieno finisce in Africa anziché negli Stati Uniti, per cui le difficoltà aumentano.

Connubio tra orrore e fantascienza nel film di DJ Webster 666 Il triangolo maledetto (The Dark Side of the Moon, 1989). L’astronave officina addetta alla riparazione dei satelliti Space One avvista e intercetta, nell’anno 2022, un vecchio Shuttle, il Discovery 18, apparentemente non vi è nessuno a bordo… apparentemente. Sotto alcuni aspetti lo si potrebbe considerare l’antesignano del più moderno Punto di non ritorno (Event Horizon).

Moon Trap – Destinazione Terra (Moon Trap, 1989) di Robert Dyke è la storia di due astronauti che trovano una civiltà aliena sulla superficie lunare. Gli interpreti sono Walter (Chekov) Koenig e Bruce (La Casa) Campbell.

I cari vicini di casa (Meet the Applegates, 1989) di Michael Lehmann sono degli insetti scambiati per esseri umani, un po’ allucinante per la famiglia che li ha come vicini. Ma in fondo questi alieni non sono cattivi, vogliono solo inserirsi nell’ambiente e vivere una vita da normalissimi e comunissimi terrestri.

Assassinio sulla Luna (Murder on the Moon, 1989) di Michael Lindsy-Hogg è interpretato da Brigitte Nielsen che ricopre il ruolo di Maggie Bartok inviata dalla NASA ad indagare sull’omicidio di Jake Elazar, capo della sicurezza delle miniere russe Cruz McKinney, compiuto in una miniera Russa affittata dagli americani. I sovietici, a loro volta, inviano una squadra investigativa comandata da Kirilenko (Julian Sands, Fantasma dell’opera). I due impareranno presto a collaborare insieme e a scoprire l’inusitato colpevole.

Balle Spaziali 2 – La vendetta (Martians Go Home!, 1989) di David Odell nulla ha a che fare con il precedente film di Mel Brooks ma è la dimostrazione di come il lupo perda il pelo ma non il vizio. Non è la prima volta, infatti, che i produttori nostrani stravolgono completamente il titolo di un film o ne cambiano il doppiaggio o il montaggio o, anche, mettano in prima linea nei titoli un o una interprete diventata famosa successivamente. È ovvio che proseguono nella loro mefitica opera peraltro agevolata dalla mancanza totale e assoluta di una educazione cinematografica che vige in questo paese dove si preferisce la versione in videocassetta a tutto schermo al posto di quella intera e non vivisezionata in widescreen. Ma torniamo a noi: il filmetto in questione, che ha lo stesso soggetto di I marziani invadono la Terra racconta dell’inopportuna visita che un gruppo di extraterrestri compie sul nostro pianeta. Essi sono stati attirati da noi per colpa di una musica erroneamente trasmessa nello spazio via satellite da un oscuro compositore nostrano. Le loro vacanze causano parecchi scombussolamenti sul nostro pianeta perché gli alieni arrivano dappertutto e all’improvviso. Occorre comporre, per liberarsene, un’altra musica…

Chains (Chains, 1989) di Roger J. Barski è un clone del film Warrior ma assolutamente peggiore e più… spinto. Il solito guerriero che combatte contro il male e contro le ingiustizie di un mondo ridotto a pezzi. Belle figliole prosperose sono le compagne di visione dello spettatore.

2020: il grande inganno (Rising Storm, 1989) di Francis Schaeffer ci porta in un futuro prossimo a Los Angeles, dove il Grande Reverendo ha instaurato la solita tirannia e si serve di una sua truppa speciale: i Troopers. Due poveri fratelli di nome Artie e Joe cercando disperatamente ricordi e vestigia del passato per poterli rivendere alla borsa nera. Con l’aiuto di due sorelle, Mila e Blaise, scoprono una intera città del passato nascosta sotto la sabbia del deserto. Ma tra i tanti tesori nascosti c’è anche una videocassetta che rivela chi sia e quanto sia malvagio il Grande Reverendo. Devono fare in modo che questa rivelazione venga trasmessa per televisione.

Parliamo ora di Society – The Horror (Society, 1989) di Brian Yuzna. Bill comincia a sospettare che le cose attorno a lui non vadano come devono e in effetti è vero. Poi diventa l’ospite d’onore di una sorta di rito organizzato da alti membri della società di Beverly Hills ed è con orrore che il giovane capisce di essere capitato in mezzo ad alieni antropofagi.

Dal Giappone arriva The Wicked City (Yao Shou du Shi, 1989) di Mak Tai Kit e Woo-Ping Yuen. Esiste una difficile coesistenza tra gli esseri umani e i Reptoidi che sono creature che hanno assunto la forma e i comportamenti degli esseri umani: tutto questo fino a che, in certi momenti, le loro barriere protettive calano e ritornano alla loro forma originale. Una serie di morti misteriose sta per incrinare questa difficilissima tregua e il sergente Taki conduce le indagini conscio della responsabilità che si è assunto e lui ancora non sa che la posta in gioco è la sopravvivenza stessa del pianeta Terra.

Inedita commedia fantascientifica è il film di Rudiger Poe Una squadra alien… ata (Monster High, 1989). I nuovi allievi del MONtgomery STERling sembrano degli alieni… e in effetti lo sono. Hanno tutto in regola, persino veri disintegratori con micidiali armi mortali. L’aspetto non è nemmeno dei più normali: uno zombie vestito alla moda, un mostro di pietra e una pianta assassina. Poi arriva il peggio nei panni del terrorista intergalattico Mister Armageddon, un nome, una garanzia che vuole, ovviamente, distruggere il pianeta. Non resta che sfidare gli alieni a una partita di basket. La posta in gioco: un miserabile ciottolo chiamato Terra… e se la trama vi ricorda il prossimo e più noto Space Jam… beh, avete ragione.

Ancora una commedia nella comunque abbastanza divertente storia che ci offre A.A.A. Detective chiaroveggente offresi (Second Sight, 1989) di Joel Zwick. Qui abbiamo un’agenzia investigativa perlomeno singolare: la specialità è il risolvere i casi più difficili grazie all’aiuto di un medium che ha pure la capacità di prevedere gli eventi prima che si verifichino. Il suo spirito guida si chiama Murray e tutto diventa più complicato quando l’agenzia e il suo medium si imbattono nella donna che, casualmente, ha provocato la morte di Murray…

L’immortale (The Vineyard, 1989) di Harry Mok, risente molto più di un clima orrorifico, dato che si tratta di un vecchio cinese che sembra possedere il dono dell’immortalità e fin qui tutto bene; la cosa leggermente antipatica è che l’uomo nutre i suoi vigneti con il sangue di giovani fanciulle ed è proprio il vino che ne ricava a renderlo immortale. Avrà qualche problema a continuare la produzione…

Incubo in corsia (The Dead Pit, 1989) di Brett Leonard tratta il tema dei morti viventi. Un dottore, pure lui morto da tempo, fa ritornare in vita i morti di una clinica per malati di mente. Per gli amanti dello splatter.

Ora è la volta di Atomic Reporter (Revenge of the Radioactive Reporter, 1989) di Craig Pryce. Mike R. Wave è un giornalista che, da sempre, cerca la storia sensazionale che gli cambierà la vita e forse l’ha trovata indagando su un caso di inquinamento ambientale che sarebbe causato dagli scarichi di una vicina centrale nucleare. Ma le sue indagini infastidiscono il direttore della centrale che, con una spinta, getta il curioso giornalista in una vasca colma di liquami altamente radioattivi. Il film sarebbe finito se il nostro Mike non riemergesse orrendamente sfigurato e assetato di vendetta e qui comincia il bello… si fa per dire.

Della serie Quantum Leap avremo modo di parlare nella parte riguardante i serial, per ora vi basti sapere che in videocassetta è uscito il pilot di questa bella serie. Si intitola Viaggio nel tempo (Quantum Leap, 1989) di David Hemmings che ci mostra come Sam (Scott Bakula) inizierà la sua lunga odissea trasmigrando da un corpo all’altro di persone in difficoltà per risolvere i loro problemi.

L’incredibile Hulk (The Trial of the Incredible Hulk, 1989) di Bill Bixby questa volta, oltre al gigantesco e verde Hulk, ci mostra le imprese di un altro supereroe Marvel, ovvero Daredevil. I due, assieme, eliminano un mostro che vive sottoterra.

Omega Cop (Omega Cop) di Paul Kyriazi è la storia futuristica di un poliziotto esagitato ma buonista, che riesce a riportare indietro tre donne dal quartier generale della polizia.

Risvegli da un coma glaciale (The Chilling, 1989) per la regia di Delan Nuse ci racconta che in un centro criogenico si fa, in realtà, commercio di organi. Tutto andrebbe bene se un’assistente non cominciasse a sospettare qualcosa e se, soprattutto, per colpa della scarica di un fulmine, gli ibernati non tornassero in vita combinando un macello.

L’unione fa la forza e in questo caso è vero visto che L’uomo da sei milioni di dollari e La donna bionica tornano assieme nel film-pilot, che tale è rimasto, Scontro bionico (Bionic Showdown o The Six Million Dollar Man and The Bionic Woman, 1989). Loro compito è questa volta di fermare una banda di altri uomini bionici.

Slipstream (Slipstream , 1989), suggestivo film di Steven Lisberger, ci porta in un mondo semi distrutto dalla stupidità umana e dove l’unico mezzo di trasporto è rappresentata dal vento. Solo delle piccole comunità umane sono sopravvissute alla catastrofe ecologica. Due uomini di legge, Tasker e la sua compagna, hanno catturato il fuorilegge Byron che riesce a fuggire grazie all’aiuto di Matt Owens che si muove seguendo le correnti dello Slipstream. I due, per sfuggire ai poliziotti, dovranno affrontare prove pericolose e contatti con comunità superstiti sparse lungo le correnti del vento.

Zona d’ombra (Shadowzone, 1989) di J.S. Cardone ci porta in una base nascosta nelle viscere di una montagna dove un gruppo di scienziati sta indagando sui territori inesplorati del cervello umano. I guai cominciano quando, dalla dimensione dei sogni, fuoriesce un essere mostruoso deciso a eliminare tutti e quasi ci riuscirà.

Un mondo ostile e brutale è il contorno di L’androide (Circuitry Man, 1989), di Steven Lovy, in cui gli uomini sono soltanto esseri riprogrammabili e tutte le transazioni (perfino le guerre) vengono eseguite via computer, in una quotidiana realtà virtuale. Due dissidenti, lei guardia del corpo e lui androide di piacere, intraprenderanno un lungo viaggio per contrabbandare alcuni chip allucinogeni e sfuggire al perfido Plughead.

Siamo ancora nel 1989 e proseguiamo con un film americano di Stephen Herek, scritto da Chris Matheson e Ed Solomon con Keanu Reeves, Alex Winter, Terry Camilleri, Bernie Casey, Al Leong e Dan Sthor. Il titolo è Bill & Ted’s Excellent Adventure. I ragazzi del titolo sono due studenti impegnati nel superare l’esame di storia, ma prima di finire il capitolo del libro vengono sorpresi da Rufus, un viaggiatore del tempo che arriva direttamente dal futuro in una navetta dalla forma di cabina telefonica (Dr. Who??); Rufus spiega ai due che se non passeranno l’esame tutto il futuro potrebbe essere compromesso, infatti 700 anni dopo il fatidico esame, tutta la popolazione baserà i loro fondamenti sullo storico archivio creato dai due giovani. Bill e Ted sono convinti che Rufus stia dicendo il vero e, con lui, saltano dentro la cabina telefonica e vanno alla scoperta della storia vera, conoscendo personalmente tutti i personaggi importanti, da Giovanna D’Arco a Socrate, da Napoleone a Billy the Kid, da Gengis Khan a Freud, da Lincoln a Beethoven (il musicista, non il cane) e, alla fine, supereranno splendidamente l’esame.

Passiamo ad una bilogia di film made in Italy: Killer Crocodile (uscito regolarmente in Italia edito da AVO film) di Larry Ludman, alias Fabrizio De Angelis, del 1989 racconta di un coccodrillone centroamericano nato da scorie radioattive che va in cerca di cibo (spiedini umani, s’intende); sarà contrastato da alcuni ecologisti alleatisi per l’occasione con un vecchio cacciatore autoctono. Tutto sembra concluso con l’uccisione del rettile, ma la telecamera, prevedendo un sequel, ci mostra un ovetto… e infatti nel sequel dell’anno successivo, inedito cinematografico, Killer Crocodile 2, l’ovetto si schiude e il bestiolino continuerà le azioni del padre. A debellarlo con chili di dinamite ci penseranno l’autoctono e l’ecologista sopravvissuto al primo coccodrillo. Stavolta alla regia si cimenta Giannetto De Rossi, ma anche ambiando l’ordine dei “fattori” il risultato non cambia…

Dal Giappone arriva L’uomo d’acciaio (Tetsuo o The Tin Man, 1989) di Shinya Tsukamoto, una pellicola in bianco e nero che narra la storia di un uomo che, lentamente, si trasforma in una macchina umana con dei rifiuti metallici che penetrano nelle sue carni e si fondono con le sue ossa. Dopo una cruenta battaglia contro un altro essere, l’uomo ruggine, i due si fonderanno per conquistare il mondo.

Il buon vecchio e inossidabile mostro giapponese ritorna in Godzilla contro Biollante (Gojira Tai Biollante, 1989) di Kazuki Omori. Non diteci che credevate che il nostro amatissimo mostro fosse morto, vero? Non sia mai, brandelli del suo tessuto che contiene cellule in grado di assorbire le radiazioni e di rigenerarsi vengono trovate dopo la lotta da lui sostenuta nel capitolo precedente. E’ un patrimonio genetico di inestimabile valore e una oscura e minacciosa organizzazione cerca di impadronirsene mentre il professor Shirakami ne continua gli studi. Nell’assalto la figlia del professore, Erika, viene uccisa e il professore tenterà un’impossibile fusione delle sue cellule con quelle di una rosa e aggiungendovi poi, come contorno, quelle di Godzilla. Ciò che ne nasce è un fiore mostruoso dotato di fauci. Dovrà pensarci Godzilla… (DVD: YamatoVideo)

Con Trancers II (Trancers II: The Return of Jack Deth , 1990) di Charles Band, siamo nel 2247 ad Angel City, una volta conosciuta come Los Angeles. Il detective del futuro Jack Deth dovrà combattere contro degli zombie chiamati Trancers che sono programmati per estinguere progressivamente tutta l’umanità.

Di nuovo, in Italia e in videocassetta, altri due episodi della serie Quantum Leap con il titolo Viaggio nel tempo 2 (Quantum Leap 2, 1990) dove questa volta il nostro Sam è alle prese con la sua famiglia e si trasferisce nel corpo di sé stesso da piccolo.

Thriller e parapsicologia marciano assieme in questo film intitolato Paura (Fear, 1990) di Rockne S. O’Bannon. Una psicologa collabora spesso con la polizia perché è in grado, grazie ai suoi poteri, di risolvere dei delitti che altrimenti resterebbero insoluti, ma ora le cose si stanno complicando perché il serial killer al quale stanno dando la caccia, possiede i suoi stessi poteri.

Delizioso inedito è il film In corsa contro il tempo (Running Against Time, 1990) di Bruce Seth Green. Il professore di storia David Rhodes vede la sua fidanzata Laura intervistare, nel corso del suo programma televisivo, il professor Koopman che avrebbe inventato una macchina in grado di viaggiare nello spazio e nel tempo. David riesce così a convincere il professore a farlo tornare nel 1963 per impedire l’assassinio del Presidente Kennedy ma ogni tentativo per sventare l’attentato provoca diversi futuri e diversi guai ai viaggiatori e non sarà facile rappezzare nuovamente l’onda del tempo.

I combattimenti del futuro si svolgeranno in una sorta di Arena (Arena, 1990) di Peter Manoogian con il suo eroe, Steve Armstrong, la cui ascesa e le continue vittorie nei combattimenti infastidiscono il potente Rogore, ma il nostro è un osso troppo duro anche per lui.

Distruzione totale (Crash and Burn, 1990) di Charles Band è una bella favola che parla di un androide infiltrato sulla Terra; con astuzia e strategia riesce a introdursi in una stazione televisiva antiregime e a condurre programmi sulla libertà.

Eternity (Eternity, 1990) di Steven Paul con John Voight e Armand Assante racconta di un uomo reincarnatosi che deve combattere contro suo fratello. Miserello come trama e miserello come film.

Altro soggetto originalissimo è I guerrieri delle dune (Dune Warriors, 1990) di Ciro Santiago. Solita Terra semidistrutta, solite bande, questa volta di gladiatori, che combattono per sopravvivere.

In Hardware (Hardware, 1990) di Richard Stanley siamo alle solite: in un Medioevo postnucleare un uomo porta alla luce i resti di un androide. Ciò che rimane dell’apparato elettronico ha resistito all’usura del tempo. Una scultrice acquista il reperto per poterlo usare per le sue opere ma così non sarà in quanto l’automa comincia a rigenerarsi ed è pronto a uccidere chiunque si pari davanti al suo cammino. I robot Mark 13 non possono essere fermati… o sì?

Ci interessa parlare di Moon 44 (Moon 44, 1990) perché incontreremo più volte il suo regista, Roland Emmerich grazie a Stargate, Independence Day e Godzilla, per citarne alcuni. In questo film, inedito nelle sale cinematografiche, l’azione si svolge nel 2038 e il Detective Stone (Michael Parè) viene mandato dalla Galactic Mining Corporation sulla Stazione Interplanetaria Moon 44 che ha subito un attacco nemico. Qui il nostro eroe deve guardarsi dalla minacciosa presenza del Maggiore Lee (Malcolm McDowell) e difendere gli uomini della Stazione sui quali incombe un’oscura minaccia di morte. Il film segna l’ufficiale debutto agli effetti speciali di Vogel Engel il quale firmerà poi successivamente quelli di Independence Day e Godzilla. Anzi per il primo riceverà anche l’Oscar. Spruzzando vernice nera su dei tubi di plexiglas e praticando successivamente dei buchi con un trapano creò grattacieli e finestre. Usando del materiale scartato da degli altri modellisti realizzò un’astronave lunga mezzo metro che, opportunamente fotografata, diventò gigantesca e si pensi che per costruirla Engel impiegò solo due giorni. Quindi con dei pezzi di polestirene ricoperti di gesso e colorati realizzò le rocce. In una delle scene del film si vedono degli elicotteri che volano dentro le pareti soffuse di nebbia. Il paesaggio era alieno. Gli elicotteri erano modellini di circa trenta centimetri legati con il filo sottile usato nelle lenze e che erano poi collegati a delle tavole di legno, così come si fa con le marionette in modo da poterli muovere in ogni direzione. La velocità di ripresa era volutamente accelerata in modo che, in proiezione, allentandola, sembrasse normale. I fili erano nascosti dalle volute di nebbia artificiale. Dopo questo film Engel si dedicò sempre con grande successo all’animazione computerizzata.

In Future Force 2 (Futurezone, 1990), ma uscito in tv come Invasione dal futuro, di David A. Prior, David Carradine veste i panni di un poliziotto moderno, alle prese con una Los Angeles dominata dal terrore e dalla violenza. Deve spedire suo figlio nel passato, solo così potrà salvarsi la vita ed evitare che nel futuro, nel suo futuro, egli scampi l’assassinio.

Spaced Invaders (Spaced Invaders, 1990) è una demenziale commediola di Patrick Read Johnson. Cinque alieni, più che imbranati, assolutamente sprovveduti, vorrebbero invadere la Terra cominciando dalla cittadina di Big Bean ma la cosa non desta la minima preoccupazione nei terrestri fino a che una bambina non decide di rispedire i cinque imbecilli nello spazio.

Altro curioso film è Ufo Cafè (Ufo Cafè, 1990) di Paul Schneider, una simpatica commedia dove un extraterrestre va a far visita a un pensionato. Dal momento che tutti credono che l’uomo sia affetto da arteriosclerosi galoppante, nessuno crede che lui possa aver ricevuto la visita di un alieno. Per farli ricredere si prepara convenientemente a fare una festosa accoglienza a un essere di un altro pianeta e per dimostrare a tutti che non è ancora rinc… rintronato.

Soultaker (Soultaker, 1990) di Michael Rossi con Joe Estevez e Vivian Schilling è una favola fantascientifica su un’entità aliena che “ruba” le anime della gente al momento della loro morte.

Sguardi di fuoco (Firehead, 1990) di Peter Yuval si avvale di un cast di tutto rispetto nel quale spiccano Christopher Plummer e Martin Landau in una veloce apparizione. È la storia di un complotto segreto tra la Russia e la CIA per ammazzare il presidente degli Stati Uniti e sostituirsi a lui.

Un inedito cinematografico di un certo lusso è Solar Crisis (Crisis niju goju Nen – Crisis 2050, 1990) di Alan Smithee, un film tormentato con un regista inesistente. Alan Smithee è, infatti, il nome che viene usato da registi che non vogliono firmare la pellicola ufficialmente per discussioni quasi sempre intervenute con la produzione. Comunque sia, a parte l’anacronismo e l’inutilità del personaggio interpretato da Charlton Heston che per tutto il film vagola inutilmente alla ricerca del nipote, il centro della vicenda è ambientato in un futuribile 2050. L’astronave Helios, con a bordo un gruppo di scienziati e di astronauti, sta per compiere nello spazio un’impresa particolarmente difficile e rischiosa. La Terra è sottoposta a progressive ondate di calore causate dall’instabilità solare ma il pericolo più grave è che l’astro rischia di collassare provocando un’esplosione… questo significherebbe la fine della vita sulla Terra. Il comandante Steve Kelso e il suo equipaggio devono bersagliare il Sole con un tipo di bomba altamente sofisticata, al fine di scongiurare la deflagrazione mortale. Ma tra l’equipaggio c’è un sabotatore pagato dal cinico e spietato imprenditore Arnold League (Peter Boyle) che vuole impedire il buon esito della missione.

Chiudiamo con Il racconto dell’ancella (The Handmaid’s Tale, 1990) diretto da Volker Schlöndorff: in un prossimo futuro la potenza degli Stati Uniti sarà relegata in un angolo e i nuovi padroni del mondo saranno i potenti della Repubblica di Gilead. Le donne sono riconosciute come una delle maggiori risorse del paese, soprattutto quelle fertili, che vengono trasformate in schiave solo per poter riprodurre la specie; i nascituri sono poi affidati alle cure non proprio amorevoli di alcuni istituti preposti. Solo una donna riuscirà a scappare da quest’incubo e riuscirà a portare in salvo anche il suo piccolo.

(6 – continua)

Giovanni Mongini