LAMBERTO BAVA… IO, L’ORRORE E I VAMPIRI

Avevamo già avuto modo di incontrare, conoscere e intervistare Lamberto Bava tempo fa, tanto tempo fa: figlio d’arte (è il pargolo di Mario Bava, per chi si fosse distratto), già allora era un regista affermato e si stava preparando a girare quello che sarebbe stato il suo impegno televisivo più grande, la lunga saga di “Fantaghirò”, dopo averci fatto venire i brividi con film come “Shark – Rosso nell’oceano”, “Demoni” e “Demoni 2”, “Macabro” e aver continuato in seguito su questa strada con “Ghost son”, “Le foto di Gioia”, “La casa con la scala nel buio”… e tanti altri film di genere.  E’ un piacere risentirlo ora e vedere che ancora è un fan della Zona Morta: è un po’ come ritrovare un vecchio amico dopo che ci si è persi di vista per tanto tempo e scoprire che in fondo è come se ci si fosse salutati solo il giorno prima.

CIAO LAMBERTO, E’ DAL 1990 CHE NON CI SENTIAMO PIU’ E DI ACQUA SOTTO I PONTI NE E’ PASSATA DAVVERO TANTA, PER CUI, PER COMINCIARE: BENTORNATO SULLA ZONA MORTA… ANCHE SE ALLORA ERAVAMO UNA FANZINE CARTACEA E ORA SIAMO SUL WEB, MA CON LA STESSA PASSIONE DI ALLORA. MA VENIAMO A NOI E INIZIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO: COME SI AUTODEFINIREBBE LAMBERTO BAVA?

Un regista fantastico.

VUOI RACCONTARCI COME HAI COMINCIATO A FARE CINEMA?

Naturalmente con mio padre ma non avrei mai pensato di fare il regista poi ci sono cascato.

VISTO CHE I TUOI ESORDI SONO LEGATI A TUO PADRE MARIO, QUAL ERA IL TUO RAPPORTO CON LUI?

Mio padre era cent’anni avanti rispetto ai genitori di quei tempi, era un amico, sapeva leggere se avevi bisogno di lui.

COSA TI HA INSEGNATO MAGGIORMENTE E COSA CONSERVI GELOSAMENTE ANCORA OGGI DI LUI?

La tecnica cinematografica, a non prendersela troppo, l’amore per il proprio lavoro.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI A CUI SEI PIU’ LEGATO?

Il mio epitaffio è: “Demoni”, “Fantaghirò”, “Ghost son”. Ma  i film sono come i figli per un genitore, sei affezionato a tutti.

HAI GIRATO FILM E SERIE SIA PER IL CINEMA SIA PER LA TELEVISIONE: A QUALE DEI DUE MEZZI TI SENTI PIU’ LEGATO E PERCHE’?

Indifferente; giro alla mia maniera sia per il cinema che per la televisione.
QUALI SONO I PREGI E I DIFETTI DEL CINEMA E QUALI QUELLI DELLA TELEVISIONE?

Sono tutti e due un po’ morti, antichi: oggi il pubblico va da altre parti, videogiochi, internet… per convincerli c’è un solo modo: la forza e l’originalità della storia.

E COME TI APPROCCI NEL LAVORO IN BASE AL MEZZO CHE STAI UTILIZZANDO?

Differenziando il tipo di storie.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

E’ il mio mondo. Anche da spettatore quando vado al cinema vedo prima i film di questo tipo, poi vado a vedere gli altri.

DURANTE LA TUA CARRIERA TI SEI CIMENTATO CON VARI GENERI, DAL NOIR AL FANTASY, DALL’HORROR AL THRILLER ALL’ACTION: A QUALE TI SENTI PIU’ LEGATO E PERCHE’?

Io faccio un calderone più grande che chiamo fantastico, poi dipende dalle storie che mi piace raccontare e dai periodi della mia vita.

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Libri, racconti giornali, sogni…

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Tanti, tutti… oggi mi diverte molto Lansdale.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Tanti, troppi… l’ultimo, “Winter Tales”.

RECENTEMENTE TI SEI CIMENTATO ANCHE CON LA NARRATIVA E HAI SCRITTO E PUBBLICATO PER LE EDIZIONI PROFONDO ROSSO IL ROMANZO “SOLO PER NOI VAMPIRI”: CE NE VUOI PARLARE?

“Solo per noi vampiri” è il mio primo romanzo. Ho cominciato a scrivere e ho subito capito che non stavo scrivendo una sceneggiatura e proprio per questo ho insistito e mi sono divertito. Non era un lavoro facile, ho buttato e riscritto un sacco di pagine. Non sta a me giudicarlo, fa parte del mio mondo, una storia attuale, piena di risvolti, spero possa piacere.

SI TRATTERA’ DI UN EPISODIO SINGOLO OPPURE HAI IN MENTE UNA SAGA?

Sto pensando e scrivendo altre cose, ma non tralascio il mio primo amore: il cinema.

NEGLI ULTIMI ANNI TI DIVIDI FRA L’ITALIA E CUBA: COSA TI LEGA ANCORA AL NOSTRO PAESE E COSA TI SPINGE A LASCIARLO PER QUELLA BELLISSIMA ISOLA CARAIBICA?

Ho una moglie cubana ma il mio lavoro e la mia famiglia sono ancora qui.

E COSA TI MANCA DI PIU’ DELL’ITALIA QUANDO TI TROVI A CUBA E VICEVERSA?

Non mi piace dire le bugie in tutti e due i casi.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È INVECE IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

I sogni nel cassetto sbiadiscono… nel futuro riuscire ancora a lavorare ed essere contento del tuo lavoro.

DUNQUE, ATTENDIAMO I TUOI PROSSIMI LAVORI, SAPENDO CHE SARAI CONTENTO DI AVERLI FATTI!

Davide Longoni