FANTASCIENZA STORY 164

DAVID…SOGNERO’? (1984) – PARTE 06

…e altri ancora

Ispirato ai successi ottenuti nel terzo episodio della saga di Guerre Stellari e cioè Il ritorno dello Jedi, tornano sugli schermi gli Ewoks, i famosi orsetti che aiutarono la resistenza a distruggere la Morte Nera: li troviamo nel film L’avventura degli Ewoks (Caravan of Courage) di John Korty. Un’astronave precipita nel mondo dei piccoli esseri pelosi e a bordo c’è una famiglia composta dai genitori Geremia e Caterina a dai loro due figli Mace e Cindel. Toccherà proprio ai due ragazzi, con l’aiuto appunto degli Ewoks, il difficile compito di liberare i genitori caduti prigionieri del mostro Gorax. Impresa difficile ma non impossibile e infatti vi riusciranno.

Ricco di azione è il film di Burt Kennedy Cose dell’altro mondo (Suburban Commando), interpretato dal campione di wrestling Hulk Hogan e da un imbranatissimo Christopher Lloyd. Il nostro eroe interpreta la parte del guerriero intergalattico Shep Ramsey che va a finire sulla Terra per combattere degli alieni feroci e cattivi.

Nell’ambito della commedia fantascientifica abbiamo Electric dreams (Electric Dreams) di Steve Barron dove un computer, a seguito di un banale incidente, diventa dotato di volontà propria e si mette a corteggiare la ragazza di Miles, il giovane architetto che lo ha comprato. Alla fine capisce che non può interferire, lui macchina, con l’amore umano e preferisce autodistruggersi, ma la sua entità è viva e si esprime con la musica. Le musiche, infatti, rendono ancora più gradevole questo film.

Altra commedia è Splash, una sirena a Manhattan (Splash) di Ron Howard: sentiremo ancora parlare di lui. Una sirena esce dalle acque dell’oceano e si innamora di un giovane, ma gli scienziati non le danno tregua e la catturano. Un giovane (Tom Hanks) con l’aiuto del fratello (John Candy) libera la sirena (Daryl Hannah) e la segue nel suo mondo subacqueo.

Con la stessa frequenza degli Airport, non poteva nemmeno mancare Frankenstein 1990 (Frankenstein ‘90) di Alain Jessua. L’epoca è quella contemporanea e un genio cibernetico riesce a costruire il suo mostro usando il computer. Poi, per evitare ulteriori richieste, crea anche una donna per il suo mostro. Ma lui non ne vuole sapere e preferisce la fidanzata dello scienziato il quale, a sua volta, si consola con una delle sue creature.

Fratello di un altro pianeta (The Brother from Another Planet) di John Sayles: questa volta il naufrago proveniente da un altro pianeta è un uomo di colore, Brother, ed è inseguito da due bounty killer spaziali (uno dei due è interpretato dallo stesso regista). Grazie all’aiuto della gente di Harlem potrà restare in pace sul nostro pianeta.

Ben diverso è il discorso per Giochi Stellari (The Last Starfighter) di Nick Castle e non tanto per la storia quanto per la sua realizzazione. Occupiamoci prima della storia dicendo brevemente che un campione di videogames viene reclutato dalla flotta stellare per combattere una vera battaglia spaziale contro le forze del male. Dopo aver vinto torna sulla Terra per riprendersi la sua fidanzata e ripartire di nuovo nello spazio. È interessante e storicamente importante dire che tutte le astronavi che sfrecciano rutilanti nello spazio, che sparano, combattono, partono e atterrano, sono state totalmente realizzate con il computer. È stata la Digital Productions l’artefice di questo spettacolo, realizzato con enorme abbondanza di dettagli, curando le strutture e le ombre al massimo per rendere i mezzi il più possibile credibili. Tutto questo non può essere fatto che con il computer che deve quindi prevedere e calcolare ogni singolo movimento iniziale e finale e interponendovi tutti quelli intermedi. Un po’ come si fa con le pellicole quando si colorano. Si prende l’inizio e la fine di una sequenza e si colorano, il computer poi, opportunamente programmato, provvederà automaticamente a colorare tutti i fotogrammi intermedi: così è stato fatto per The Last Starfighter.

Liquid Sky (Liquid Sky) di Slava Tsukerman è la storia di un alieno che si nutre di droga e di una sostanza che viene prodotta durante un rapporto sessuale e che trova la manna dal cielo insediandosi nella casa di due drogate. Iniziano i problemi perchè ogni uomo che va a letto con una delle due fanciulle muore durante l’amplesso e tutto questo va avanti fino a che una delle due, scoperto l’alieno, preferisce sparire con lui.

Una cometa percorre il cielo notturno, investe con la sua chioma la Terra e distrugge ogni forma di vita. Per una fortuita serie di coincidenze pochi si salvano ma hanno a che fare con degli zombie e con altri superstiti decisi a dominare la Terra. Si tratta de La notte della cometa (Night of the Comet) di Thom Eberhardt.

Celebre nei fumetti, quasi come il suo supereroico cugino, è Linda Lee, alias Supergirl, la ragazza d’acciaio (Supergirl) di Jeannot Szwarc. Cinematograficamente parlando, pur con tutta la buona volontà della protagonista (Helen Slater) e l’intervento di interpreti come Peter O’Toole, Fay Dunaway e Mia Farrow, il risultato non è stato affatto eclatante, infatti non ne sono stati fatti seguiti. Anche lei è una superstite dal pianeta Krypton, il mondo esploso in un lontano passato. Il suo vero nome è Kara ma, sulla Terra, assume le sembianze della studentessa Linda Lee. Il suo compito è quello di recuperare una sfera magica che è finita nelle mani di Selena, la strega. È inutile dire che riuscirà nell’intento.

Tratto da un romanzo di Stephen King è Fenomeni paranormali incontrollabili (Firestarter) di Mark L. Lester ed è la storia di una bambina dal fantastico potere di provocare incendi. Dopo che suo padre, anch’egli dotato di poteri paranormali, viene ucciso dalla CIA che vorrebbe sfruttare la bambina per scopi militari, tutti i cattivi vengono uccisi e la piccola, adottata da una famiglia, trascorrerà in pace, almeno si presume, il resto della sua vita. Protagonista è ancora Drew Barrymore, reduce dai successi di E.T. e un irriconoscibile George C. Scott nei panni di un killer professionista che dà la caccia, spietatamente, alla piccola piromane.

Impulse (Impulse) di Graham Baker parla invece di una serie di inspiegabili fatti e di morti altrettanto misteriose che si verificano in un paese dove l’acqua inquinata è la responsabile di questi fenomeni. Tutto deve essere messo a tacere.

Razorback – Oltre l’urlo del Demonio (Razorback) di Russell Mulcahy si avvale di una splendida fotografia e degli stupendi paesaggi australiani per raccontarci la storia di un cinghiale gigante che, dopo aver compiuto qualche massacro tra animali ed esseri umani, viene ucciso dall’eroe di turno.

Dopo l’ormai lontano Nel 2000 Non Sorge il Sole, sempre tratto dal romanzo di Orwell, appare Orwell 1984 (1984) di Michael Radford interpretato da Richard Burton, qui alla sua ultima apparizione. È illegale innamorarsi nel futuro: la scelta della propria compagna viene effettuata dal partito e il funzionario governativo Winston Smith si innamora, ricambiato, di Julia. Tocca all’ufficiale del partito (Burton) correggere questa devianza autogestita per mezzo del lavaggio del cervello e della tortura. Il finale segue quello originale con i due che, ricondizionati, inneggiano al loro gelido capo, il Grande Fratello.

Per la regia di William Malone e interpretato, tra gli altri, da Klaus Kinski ecco Creature (Creature o Titan Find). Sulla più grande luna di Saturno, Titano, viene trovato un misterioso contenitore alieno. È ovvio che, dallo stesso, se ne esce una creatura in stile Blob che, insinuandosi nei corpi umani, li uccide facendoli esplodere. In Tv è stato trasmesso con il titolo Missione nello Spazio.

Dreamscape – Fuga dall’incubo (Dreamscape) di Joseph Ruben si avvale della interpretazione di Dennis Quaid, nel ruolo di un uomo dotato di poteri psichici che viene addestrato da uno scienziato (Max Von Sidow) per penetrare nei sogni e negli incubi della gente per guarirli dalle loro angosce. La CIA, per mano del suo capo (Christopher Plummer), vuole assassinare il Presidente degli Stati Uniti entrando nei suoi sogni e provocandone la morte. Il diabolico piano verrà sventato in un combattimento spietato nel mondo dei sogni, anzi degli incubi del Presidente mentre il capo della CIA verrà ucciso con lo stesso sistema che egli aveva pensato di utilizzare per il Presidente.

Il ritorno dei morti viventi (The Return of the Living Dead) di Dan O’Bannon costituisce un seguito ideale del celebre film di Romero. I morti viventi non sono stati sconfitti ma rinchiusi in contenitori ermetici e nascosti in un magazzino. Per un errore indispensabile però per poter fare il film, gli zombie si risvegliano e il loro gas mefitico è capace, assieme ai loro morsi, di creare dei nuovi zombie. Nel lungo periodo della loro ibernazione sono diventati più intelligenti (parlano) e molto più veloci. Solo una bomba atomica li potrà fermare… o no?

Gremlins (Gremlins) di Joe Dante, vive in un universo che sta tra il fantastico e il fantascientifico, a quest’ultimo appartiene più di diritto il suo sequel: i Mogwai sono piccole e dolci creature che soffrono alla vista della luce, non devono mai toccare l’acqua e non devono mangiare dopo la mezzanotte. Un inventore trova che un animaletto del genere sia un bel regalo per un ragazzo e lo compra e, anche se il proprietario è contrario alla vendita, ci pensa il nipotino a cederglielo. La creatura si dimostra dolce e affettuosa, ma le tre regole vengono infrante con il risultato che dal corpo del Mogwai a cui è stato dato il nome di Gizmo, prendono vita delle creature maligne e dispettose dal nome di Gremlins. Sarà un problema fermarli ma Billy (Zach Galligan) riuscirà a eliminarli tutti salvando Gizmo e la città, poi il vecchio cinese torna a riprendersi l’animaletto…

Anno 2020 – I Gladiatori del Futuro di Kevin Mancuso (Aristide Massaccesi) non ha nulla da aggiungere al genere post atomico. Anche qui si tratta di combattere per sopravvivere.

Infine parliamo di Countdown – Dimensione Zero (The Final Countdown) di Don Taylor: la portaerei americana Nimitz sta partecipando a una operazione militare. È il 7 dicembre 1980 quando una colossale tempesta magnetica la investe. Al ritorno del sereno il comandante e l’equigio si rendono conto di aver varcato una porta temporale e di essere stati trasportati, con tutta la nave, alla vigilia dell’attacco di Pearl Harbour. Il comandante decide di intervenire a favore ovviamente degli americani, ma un nuovo varco temporale si apre e riporta la nave al suo tempo… non tutti però.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI

2010: L’anno del contatto                 Warner

Anno 2020 I gladiatori del futuro             Quadrufoglio

L’avventura degli Ewoks                  VHS Cbs Fox

Countdown – Dimensione zero         Millenium Storm

Creature                                  Stormovie

Dreamscape – Fuga dall’incubo                 Pulp Video

Dune                                               CVC

Electric Dream                         VHS MGM

Fenomeni paranormali incontrollabili       M.G.M.

Frankenstein 1990                           VHS Mondadori video

Fratello di un altro pianeta                      Hermitage – Griffe

Gremlins                                 Warner

Impulse                                   VHS Ricordi

Liquid Sky                                       VHS General Video

Orwell 1984                                    M.G.M.

Razorback – Oltre l’urlo del demonio               01 Distribuzione

Il ritorno dei morti viventi                       M.G.M.

Splash, una sirena a Manahattan             Buena Vista

Star Trek III: Alla ricerca di Spock          Paramount

Starman                                  Sony

(6 – fine)

Giovanni Mongini