FANTASCIENZA STORY 33

ATTERRAGGIO SUL PIANETA PROIBITO (1956) – PARTE 5

…e altri ancora

Negli anni ’50 il cinema di fantascienza era un incredibile calderone di idee e di trovate, sottovalutato, relegato a un ruolo più che secondario: ha ricevuto nuova linfa vitale dalla rivalutazione che ne è stata fatta dall’inizio degli anni ’70 in poi, specialmente quando registi considerati impegnati e di grande levatura internazionale, hanno rivolto il loro occhio benevolo verso questo genere altrimenti snobbato.

Intendiamoci, non è che all’improvviso queste vecchie pellicole siano diventate dei capolavori, questo non è successo quasi mai, ma sono sicuramente diventate il bacino di rifacimento delle pellicole odierne, sono diventate fonte di sequel e di remake, cioè di rifacimenti e di seguiti là dove il cinema moderno si rivela grande creatore ed estimatore degli effetti speciali, ma povero di idee originali.

Questi film, realizzati quasi sempre con grande economia, non potevano che avere negli attori, quasi tutti degli illustri sconosciuti, o negli effetti speciali, quasi tutti realizzati in maniera alquanto approssimativa e artigianale, o addirittura nel colore, in quanto la pellicola in bianco e nero costava molto meno, il loro punto di forza. Esso si trova invece nell’originalità della trama o anche, perché no, nella assurdità quasi demenziale della trovata per cui, in certi casi, il completamente negativo e proprio in forza di questo fatto, ha contribuito a rendere il film una sorta di cult che noi conosciamo sotto l’etichetta di trash.

Tra questi film minori un piccolo posto d’onore spetta al piccolo e modesto Kronos, il conquistatore dell’universo (Kronos), per aver previsto, anticipato e ammonito l’umanità su un grosso problema oggi quanto mai attuale: le risorse energetiche.

Uno strano asteroide solca il cielo notturno e da esso si sgancia una piccola palla luminosa che scende, nel buio più completo, vicino a una strada e presso un laboratorio di ricerche.

Un uomo alla guida di un camion è costretto a fermarsi a causa di un guasto al circuito elettrico (evidentemente provocato dalla misteriosa sfera) e, mentre sta cercando la ragione della sosta forzata, una scarica di energia lo colpisce e assume il comando delle sue azioni e lo porta, in uno stato molto simile alla trance, a penetrare nel centro di ricerche per trasmettere al direttore dello stesso, il Dottor Elliott (John Emery, 1905 – 1964), la misteriosa forza aliena che è in lui.

Compiuta la sua missione il camionista muore mentre ora è Elliott colui che è posseduto da questa mente extraterrestre. Il dottor Gaskell (Jeff Morrow, 1907 – 1993), uno degli scienziati che lavora nel centro, ha individuato uno strano asteroide dalla rotta incostante, ma la cui direzione finale sembra chiara: la Terra e, tramite Elliott, dà l’allarme alle autorità militari affinché cerchino d’intercettarlo.

Ogni tentativo risulta inutile e il misterioso oggetto s’inabissa al largo della costa messicana dopo aver sorvolato e terrorizzato New York.

Il Dottor Gaskell sa perfettamente che non si trattava di un comune asteroide, quei repentini cambiamenti di rotta sono ancora nella sua mente e decide quindi di andare a vedere di persona il luogo d’impatto del bolide.

La nebbia del mattino si scioglie sull’oceano e rivela sulla spiaggia un sinistro monolito di acciaio brunito: un parallelepipedo diviso in due sezioni con una cupola e due antenne sulla cima e ritto su quattro zampe cilindriche.

Il Dottor Elliott, pur tentando in tutti i modi di sottrarsi all’influenza maligna della forza che lo possiede e che lo costringe, addirittura, a uccidere il proprio medico (Morris Ankrum), è costretto a comunicare al monolito, che viene chiamato con il nome mitologico di Kronos da Gaskell, la dislocazione di tutte le centrali energetiche americane.

Comincia così l’opera devastatrice di Kronos, un gigantesco accumulatore che ingoia tutta l’energia che incontra, ma questo perché?

La risposta viene quasi per caso quando Gaskell ed Elliott s’incontrano poco prima che una bomba atomica venga sganciata su Kronos e il direttore del centro viene inavvertitamente spinto contro un quadro elettrico. La scarica permette ad Elliott di recuperare temporaneamente il controllo della proprie facoltà intellettive.

Elliott: “Senta… non so quanto tempo avrò, Gaskell… Qui, sulla Terra, abbiamo capito solo metà del segreto nucleare: noi possiamo trasformare la materia in energia… lassù, loro, sanno l’altra metà, loro trasformano l’energia in materia. Loro sono già riusciti a creare l’elemento base della materia, elettronicamente ed atomicamente… ora il loro pianeta è a corto di energia… quello che è accaduto a loro potrà accadere qui se continueremo a sfruttare le nostre risorse al ritmo attuale… così loro mandano giù questi accumulatori per trovare ed assorbire nuove fonti di energia, il loro sangue… Kronos è soltanto il primo, se avrà successo altri verranno a strappare le energie della Terra, tutte le energie, fino all’ultima briciola…”.

Gaskell si precipita al telefono e cerca di mettersi in comunicazione con il generale che sta preparando l’attacco atomico su Kronos: egli si rende conto che se la bomba atomica venisse sganciata, il gigantesco accumulatore ne assorbirebbe tutta l’energia rendendolo, se possibile, ancora più potente.

Troppo tardi, purtroppo, Kronos attira su di sé il bombardiere che stava cercando di rientrare alla base e l’esplosione avviene caricando Kronos ancora di più.

Niente sembra ora fermare la marcia dell’infernale parallelepipedo, le sue quattro zampe a cilindro, muovendosi alternativamente, lo spostano nella direzione desiderata (nelle riprese a distanza è un evidente cartone animato mentre, da vicino, sono stati usati dei tubi di cartone dipinto che sembra schiaccino cose e persone quando si alzano e si abbassano).

Gaskell ricorda le parole di Elliott. Lo scienziato, per non cadere ancora vittima dei suoi persecutori o, quanto meno, per non ubbidire più ai loro ordini, si è chiuso in una camera blindata lasciando che l’energia malefica che lo possedeva uscisse dal suo corpo, si trovasse rinchiusa e quindi morisse con lui. Prima che tutto questo avvenga, in un ultimo sprazzo di lucidità, aveva avuto l’idea che si potesse invertire il processo in modo che l’energia di Kronos si potesse scaricare su di sé. Un aereo sgancia vicino al gigantesco accumulatore, in maniera forse un po’ troppo avventurosa, delle particelle che invertono la polarità di Kronos il quale implode e si liquefa.

Pur se, come abbiamo detto, girato in stretta economia, Kronos mantiene comunque una certa dignità dovuta anche a un lucido Cinemascope in bianco e nero e alla mano felice di Kurt Neumann (1908 – 1958, al quale dobbiamo anche RXM Destinazione Luna e il prossimo Esperimento del Dr. K). Buona parte del merito va anche ai creatori degli economici effetti speciali tra i quali spicca Gene Warren (1916 – 1997) perché sarà il realizzatore da Oscar degli effetti speciali de L’Uomo che visse nel Futuro.

Un altro esempio di decorosa opera minore può esserci offerta dal film di Edward Bernds (1905 – 2000) Mondo senza Fine (World without End).

Il 13 marzo del 1957 un’astronave dal curioso nome di XRM (o forse il riferimento all’RXM del’omonimo film di Kurt Newmann è del tutto casuale), è partita dalla Terra per sorvolare il pianeta Marte. A bordo quattro uomini: il dottor Eldon Galbrithe (Nelson Leigh, 1905 – 1985), capo della spedizione, John Borden  (Hugh Marlowe, una vecchia conoscenza nel campo del cinema di fantascienza), Ellis (Rod Taylor, 1930 – 2015, destinato a diventare un attore famoso nel 1960 con L’Uomo che visse nel Futuro di George Pal e ancora di più tre anni dopo con il film di Alfred Hitchcock Gli Uccelli) e Henry Jaffe (Christopher Dark, 1920 – 1971).

Il volo si svolge regolarmente e l’astronave entra in orbita attorno al pianeta rosso, i quattro astronauti svolgono i loro rilevamenti e raccolgono tutti i dati necessari affinché una seconda spedizione possa, in un prossimo futuro, atterrare sul misterioso mondo che sembra presentare tracce di vegetazione. Vengono accesi i razzi per uscire dall’orbita e rientrare sulla Terra e, all’improvviso la nave spaziale comincia a scalpitare (in modo abbastanza ridicolo), l’acceleratore va fuori scala e i quattro astronauti perdono conoscenza. A una velocità impensabile l’astronave buca delle nuvole e atterra bruscamente, ma non troppo, tra le montagne di un pianeta… Marte? No, non è Marte, come scoprono gli astronauti quasi subito perché l’atmosfera è respirabile. Aprono il portello (privo di una qualsiasi camera stagna) ed escono tra le nevi del mondo misterioso. Vi sono tracce di una radioattività abbastanza alta ma non mortale. Munitisi di zaini e pistole (che il previdente sceneggiatore con l’aiuto del trovarobe ha fatto mettere a bordo) i quattro scendono verso la valle e si accampano per la notte, ma vengono assaliti da esseri mostruosi e primitivi dotati di una forza brutale. Dopo aver subito l’attacco di ragni giganteschi dai variopinti colori rosso e blu e averli respinti e uccisi a colpi di pistola (ma niente di più perché dovranno poi riapparire nel film La Regina di Venere e lì, invece, finiranno disintegrati), i quattro si trovano in una radura che dà in un cimitero tipicamente terrestre.

Le dati sulle lapidi sono ben oltre il duemila.

Henry: “Sono impazzito. Siamo diventati pazzi?”

Eldon: “Non credo. Guardiamo in faccia la realtà, ora so tutto.

Henry: “Cosa vuol dire, Dottore?

Heldon: “Una settimana prima di partire andai dal Dottor Hellender. Conoscete tutti la sua teoria.

John: “Del tempo come quarta dimensione?

Eldon: “Sì, è uno sviluppo della teoria di Einstein. Hellender dice, infatti, che più si va veloci e più il tempo rallenta. Non c’è alcun dubbio sulla dilatazione del tempo con la velocità: è stata già dimostrata sperimentalmente.

John: “Gli strumenti si sono fermati a cento miglia al secondo, forse andavamo dieci volte più forte…

Eldon: “…O cento volte (notevole e impossibile che gli astronauti siano ancora vivi e che l’astronave abbia solo dei danni superficiali)… L’uomo ha svelato i segreti della natura uno dopo l’altro, abbiamo superato la barriera del suono, abbiamo liberato la potenza dell’atomo…

Ellis: “…E ora questo… Mi ricordo che i giornalisti hanno riso con la frase di Hellander ‘superare la barriera del tempo’… beh, evidentemente noi l’abbiamo fatto…

Henry: “Mia moglie, i miei figli invecchiati… e morti da molti anni…

Sbucando in una seconda radura i quattro si trovano ancora una volta circondati dagli uomini primitivi. Cercano rifugio in una seconda grotta (ripresa da un altro lato, ma è la stessa di prima) e, sul fondo, scoprono una parete chiusa da una lastra metallica mentre una seconda lastra chiude l’ingresso principale.

La parete in fondo alla grotta scorre e una voce li invita a entrare. Dopo aver depositato zaini e armi i quattro astronauti vengono ricevuti in una specie di vasta sala consigliare e lì fanno conoscenza con i superstiti di una tremenda guerra nucleare che nel 2188 ha praticamente distrutto l’umanità. Si sono salvati solo coloro che, per tempo, si sono rifugiati sotto la crosta terrestre mentre coloro che sono rimasti alla superficie sono diventati i mostri barbari che gli astronauti hanno già incontrato. Accolti come ospiti dagli abitanti di una Terra futura e il cui aspetto è decisamente macilento, i quattro fanno colpo sulla popolazione femminile che, invece, è quanto mai esuberante e piena di vita, ma Henry pensa sempre alla sua famiglia. Prende da parte John e gli esterna una sua speranza.

Henry: “John, questa gente sembra che abbia un’intelligenza superiore.

John: “E’ vero.

Henry: “Hai notato come hanno fatto presto ad intuire quello che ci è successo? Sanno tutto della teoria di Hellender sullo spostamento del tempo.

John: “Sì, infatti.

Henry: “E allora non pensi che abbiano scoperto il modo di invertire lo spostamento del tempo?

John: “No, Henry, non credo. Ho l’impressione che la loro scienza sia limitata, che riguardi solo la loro comodità e sicurezza… che nulla di astratto o di sperimentale li interessi. Ma anche se avessero la conoscenza tecnica di rovesciare lo spostamento del tempo dovremmo risolvere il problema di riparare l’aereo e di poterlo far decollare.

Henry: “Col loro aiuto mi pare che dovrebbe essere facile…

John: “Caro, lo so che stai morendo dalla voglia di tornare da tua moglie e dai tuoi figli, ma è inutile illudersi in una speranza che non esiste. Devi rassegnarti al fatto che questa gente, forse, non ci aiuterà.”

Henry: “Ma perché no? Sono cordiali, hanno la preparazione per aiutarci e i materiali…

John: “Credo che manchino di un ingrediente importante.

Henry: “Quale?

John: “Il coraggio, il coraggio di uscire dalle loro tane e combattere!

Lo stare al sicuro è diventata l’unica ragione di vita dei sopravvissuti, anche se la popolazione si sta lentamente spegnendo e le nascite sono sempre meno e ancora meno sono coloro che sopravvivono. I quattro astronauti cercano di convincere il Presidente Timmek (Everett Glass, 1891 – 1966) della necessità di trasferirsi all’aperto. Di costruire dei fortini e di permettere alla gente e ai bambini di poter vivere alla luce del Sole e all’aria pura.

Ma, come aveva previsto John, la mancanza di coraggio e, soprattutto il continuo boicottaggio di uno dei membri del consiglio, Morris (Booth Colman, 1923 – 2014), geloso perché Garnett (Nancy Gates) è innamorata di John, impediscono il realizzarsi del progetto.

Morris entra di nascosto nella camera di uno dei consiglieri per recuperare le armi degli astronauti e che sono stati affidate alla sua custodia, ma viene sorpreso ed è costretto a uccidere facendo ricadere la colpa del delitto e del furto sui quattro.
La verità viene a galla grazie alla testimonianza di Tina, una ragazza proveniente dall’esterno e adottata dalla popolazione sotterranea. Grazie a lei il vero colpevole viene scoperto e rimane ucciso dai mostri mentre cerca di fuggire all’esterno.

Sempre grazie a Tina gli astronauti vengono a sapere che la maggior parte dei primitivi che vivono in superficie non è deforme, ma è assoggettata dai mutanti i quali hanno un capo che, come nei popoli primitivi, resta tale fino a che qualcuno non lo sfida e lo uccide.

Ora che il loro piano è stato finalmente accettato i quattro astronauti insegnano agli uomini del futuro a costruire un bazooka (degenerati quanto si vuole, ma non crediamo addirittura a questo livello, gente che conosce l’automazione, le culture idroponiche e non sa costruire un bazooka… beh, tutto può essere…).

Con quest’arma, comunque, e con l’aiuto di Tina che funge da interprete, i quattro fanno piazza pulita dei primitivi che li attaccano e, pur di farli stanare una volta per tutte dalle loro caverne, John affronta il loro capo, Naga, e lo uccide ordinando ai superstiti di andarsene.

Ora all’esterno fervono i lavori e la superficie è di nuovo in mano all’umanità. L’anno 2508, è questa l’epoca dove attualmente i quattro astronauti si trovano, segna l’inizio di una nuova era. Timmek osserva, quasi estasiato, lo spettacolo che si presenta ai suoi occhi.

Timmek: “Non vedo intorno che meraviglie, dovunque guardi… i bambini di coloro che odiavamo imparano la nostra lingua per poter lavorare con noi… pochi mesi fa alcuni di quei bambini erano esseri magri ed esangui… Dove sono quei bambini, ora?

Eldon: “Tutto ciò che vediamo potrebbe essere la rinascita della razza umana.

Il film, alla sua prima uscita italiana era a colori. E’ stato poi successivamente rieditato in un pessimo bianco e nero. Con gli scenari di questo film, come abbiamo detto, il regista girerà La Regina di Venere, riesumando l’inossidabile Tza Tza Gabor (ragni compresi).

Le riprese in esterni sono state fatte al Corrigan’s Ranch nella S. Fernando Valley che di solito veniva usato per i film western.

John Agar (1921 – 2002) interpreta Nel Tempio degli Uomini Talpa (The Mole People), pellicola di mediocre fattura imperniata su uno strano popolo che vive nelle viscere della Terra e che ha sottomesso e usa come schiavi degli Uomini-Talpa, in grado come loro di vivere e di muoversi nelle tenebre sotterranee e per tutti loro la luce è mortale.

Una spedizione capitata nel loro regno, guiderà alla ribellione queste creature talpoidi, ma il loro mondo sarà poi distrutto dal solito, opportuno terremoto. Il film è diretto da Virgil Vogel (1919 – 1996), montatore de Cittadino dello Spazio usando le scenografie di ripiego del suo illustre predecessore.

Ritornano anche i giapponesi, uno dei collaboratori di Honda gira Il Re dei Mostri (Gojira no Gyakushu). Qui i mostri sono due: uno è il redivivo Godzilla e l’altro un buffo porcospino gigante chiamato Anguirus. Egli soccombe sotto il mortale raggio di Godzilla il quale, a sua volta, verrà sepolto da una valanga di neve e di ghiaccio morendo così per la seconda e ultima volta, se si esclude la versione americana e i remake più recenti. La regia è di Motoyoshi Oda (1910 – 1973).

Inoshiro Honda (1911 – 1993), invece, passa al colore con Rodan, il mostro alato (Radon). Due giganteschi pterodattili terrorizzano i giapponesi per poi autodistruggersi a causa di un’eruzione vulcanica (solito concetto della natura che, sfidata e disturbata, si ribella, rimettendo le cose nel loro ordine naturale).

Film più complesso è Sette secondi più tardi (Timeslip o Atomic Man) girato da Ken Hughes (1922 – 2001) e tratto da un romanzo di Charles Eric Maine (1921 – 1981), L’uomo Isotopo. Un uomo viene trovato gravemente ferito e il suo cervello è fuori fase, rispetto alla realtà: è avanti infatti di sette secondi. L’uomo è coinvolto in un complotto spionistico.

La Terra Esplode (Satellite in the Sky), per la regia di Paul Dickson (1920 – 2011), narra di una potentissima bomba che deve essere collaudata nello spazio mandando un’astronave in orbita attorno alla Terra. Giunti in loco però, il meccanismo di espulsione si rifiuta di funzionare e la bomba, già irreversibilmente innescata, si aggancia all’astronave. E’ solo grazie al sacrificio di due uomini e a una sceneggiatura claudicante, che allontaneranno manualmente l’ordigno trascinandoselo con loro lontano dalla nave spaziale, così gli altri membri dell’equipaggio si potranno salvare.  Tra gli interpreti vogliamo segnalare Lois Maxwell (1927 – 2007), l’ormai storica Moneypenny della serie di James Bond e Kieroon More (1924 – 2007, L’invasione dei Mostri Verdi o Il Giorno dei Trifidi e Esperimento I.S. – Il Mondo si frantuma).

William Alland, produttore di cui abbiamo già parlato, vuole riportare sullo schermo, per la terza volta, le avventure del Gillman o Uomo Pesce che dir si voglia. Al rifiuto di Jack Arnold viene scelto un suo collaboratore, John Sherwood (1903 – 1959). Il nuovo episodio, Il Terrore sul mondo (The Creature walks among us), viene così girato. Una terza spedizione parte alla ricerca del mostro acquatico e ancora una volta riesce a catturarlo, ma, per un incidente l’essere rimane orribilmente ustionato. Gli scienziati scoprono che la creatura possiede un secondo strato di pelle sottostante e dei polmoni anche se quasi atrofizzati per cui riescono a salvarlo e a guarirlo dalle ustioni, ma egli non è più in grado di vivere sott’acqua perché le sue branchie si sono completamente bruciate. Viene così tenuto prigioniero in un recinto dal quale riesce a evadere e a dirigersi verso il mare il quale ora non è più il suo mondo.

La sua sorte rimane quindi un mistero e cala la tela su uno dei personaggi più famosi del cinema di fantascienza interpretato anche in questo film, per le parti acquatiche, dal solito Ricou Browning e invece da Don Megowan (1922 – 1981) nella versione terrestre dove sembra, però, più una brutta copia del mostro di Frankenstein. Interpreti principali il duo di Cittadino dello Spazio: Jeff Morrow e Rex Reason.

Nel 2000 non sorge il Sole (1984) è tratto dal romanzo 1984 di Orwell. E’ stato girato da Michael Anderson ed è interpretato da Edmond O’Brien (1915 – 1985), Michael Redgrave (1908 – 1985), Jean Sterling (1921 – 2004) e Donald Pleasence (1919 – 1995).

Il mondo è diviso in tre blocchi che sono in guerra tra loro.

Nel territorio dove vive il nostro protagonista e che comprende la vecchia Inghilterra, l’amore è abolito e viene coltivato l’odio verso il nemico. Un cittadino si ribella perché ama, ma viene scoperto e sottoposto al lavaggio del cervello assieme alla sua donna. Malgrado tutto egli sarà ancora in grado di ribellarsi e sarà quindi ucciso a colpi di mitra con lei.

Non era questo il finale che il regista voleva. Anderson era rimasto fedele al libro dove il cittadino deviato, corretto e soddisfatto, inneggiava con gli altri al suo capo, il mitico Grande Fratello ma questo finale tragico non era uscito in pellicola in Italia; nella edizione in DVD è stato invece mantenuto così: a seconda di dove il film è stato distribuito abbiamo infatti due finali, conclusione che rimarrà invece intatta nel suo remake, Orwell 1984 di Michael Radford, uscito proprio del 1984… Elevandosi al di sopra della media il film offre comunque una pessimistica ma interessante visione di un mondo futuro. Naturalmente fu accusato di filo-comunismo o filo-fascismo a seconda della tendenza politica dei critici.

Ladri di cadaveri (Ladron de Cadaveres) è un film messicano diretto da Fernando Mendez (1908 – 1996) e che narra le gesta di Satana, un prodigioso lottatore sempre pronto a difendere gli oppressi e la giustizia. Questa volta il nostro eroe se la deve vedere con l’ormai ammuffito scienziato pazzo che rapisce dei baldi giovani allo scopo di impiantare nel loro cervello un’apparecchiatura che li rende dei robot. Lasciatosi catturare a sua volta il nostro eroe smaschera il colpevole.

La valle dei disperati (The beast of Hollow Mountain) di Edward Nassour (1911 – 1962) unisce la fantascienza e il western in una mistura quantomeno curiosa: un coraggioso allevatore va a caccia del mostro che sta massacrando il bestiame. La creatura si rivela essere un dinosauro che l’astuto cow boy fa cadere nelle sabbie mobili.

Ricadiamo negli esperimenti proibiti con Il Sonno Nero del Dottor Satana (The Black Sleep – 1956) di Reginald Le Borg (1902 – 1989): un medico, tentando di salvare la propria moglie affetta da una malattia al cervello, compie, come al solito, esperimenti su cavie umane le quali, a un certo punto, faranno giustizia sommaria dello scienziato.

Consigli per gli acquisti:

Il Pianeta Proibito                                           Sinister Film

L’Invasione degli Ultracorpi                             Sinister Film

La Terra contro i Dischi Volanti        Columbia (BN), Columbia (BN/Colorized and extra), Sinister Film (BN)

L’Astronave Atomica del Dottor Quatermass    Passworld

Kronos, Conquistatore dell’Universo                Sinister Film

Mondo senza Fine                                            Sinister Film

Nel Tempio degli Uomini Talpa                                Golem Video

Nel 2000 non sorge il Sole                                      Golem Video

La Valle dei Disperati                                      Golem Video

Il Sonno Nero del Dottor Satana                      Sinister Film

(5 – fine)

Giovanni Mongini