ENIGMI DALLO SPAZIO E DAL TEMPO 19

8: I POTERI DELLA MENTE – PARTE 03

Nel 1971 il genere giallo thriller abbraccia il cinema di fantascienza con il film Revenge! di Jud Taylor che annovera nel suo cast una sempre più brillante Shelley Winters destinata a migliorare ulteriormente con il passare degli anni (Quattordici o guerra – Furore nelle strade, Il Clan dei Barker, Tentacoli, Elliot il Drago Invisibile, Stridulum, L’Amico venuto dallo Spazio); qui interpreta il ruolo di una donna psicolabile che ha deciso di operare una sua vendetta personale e imprigiona un uomo in una gabbia, tenendolo prigioniero anche se ha sbagliato vittima, ma tutto finisce bene grazie a una ragazza dotata di poteri ESP che localizza il posto dove la povera pazza si trova.

Raffinato e angosciante, e siamo nel 1972, è il film di Robert Mulligan Chi è l’altro? (The Other), tratto dal romanzo di Thomas Tryon “The Others”… e Thomas Tryon altri non è che Tom Tryon (1926 – 1991) l’attore che ha interpretato film come Ho sposato un mostro venuto dallo Spazio e Un Tipo Lunatico. La storia è presto detta: Niles è un ragazzino dotato di poteri particolari che la nonna gli ha insegnato ad affinare. Aveva anche un fratello gemello, Holland, ma è morto per tutti, tranne che per lui. Con Holland, Niles parla e gioca e i delitti commessi a scapito del nuovo fratellino e della madre non sono commessi da lui, ma da Holland. Almeno così lui dice… La nonna, anche lei dotata di poteri paranormali, si accorge della pazzia che pervade il nipote e cerca di fermarlo senza riuscirci.

Per finire in bellezza l’anno è nostro dovere citare Sesto senso (The Sixth Sense) un serial televisivo in venticinque episodi imperniato su un parapsicologo e la sua assistente che si occupano di casi anomali e misteriosi cercando di capirli e di risolverli.

Di ben minore levatura è la pellicola messicana 5 Supermen contro i nani venuti dallo spazio (Los Campeones 5 Supermen – 1973) di Fredrich Curiel che ci presenta cinque persone dotate di poteri superiori, ma al servizio della giustizia e che devono combattere contro una banda criminale nelle quale ci sono dei nani dotati di forza erculea. Pur traditi da una fanciulla, i cinque sgomineranno comunque la banda. Da dimenticare.

La televisione italiana dedica finalmente qualcosa al nostro argomento e lo fa nello stesso anno con Esp di Daniele D’Anza, quattro puntate andate in onda tra il maggio e giugno di quell’anno. La storia si ispira a un personaggio realmente esistito. Nel 1980 lo sceneggiato fu replicato e le puntate intitolate: “Tragica scoperta”, “Per scommessa aiuta la polizia”, “Accadde trent’anni fa”, “La sedia senza segreti”. Questa è la storia: Croiset (Paolo Stoppa) è un uomo che si accorge di possedere poteri paranormali grazie ai quali egli può vedere e prevedere fatti che accadono a individui che lui nemmeno conosce, ma non è facile far accettare queste sue peculiarità alla gente.

Passiamo al 1974 e al già citato Dopo la vita (The Legend of Hell House) di John Hough, il quale, come abbiamo detto, è tratto dal romanzo di Richard Matheson “Hell House”. La sceneggiatura del film è dello stesso autore e questa ne è la storia: un vecchio miliardario vuole sapere se esiste una vita oltre la vita e con questo proposito assume tre persone allo scopo di indagare su questo grande quesito tramite un’accurata ricerca scientifica e i poteri paranormali di cui due di loro sono dotati e per fare questo li fa andare in una casa notoriamente riconosciuta come infestata. Così, nella famigerata “Villa Inferno”, un tempo proprietà del malvagio Emeric Belasco, si snoda una vicenda di terrore che vedrà i quattro ospiti (lo scienziato è accompagnato dalla moglie) alle prese con il mondo degli spiriti che sfugge a ogni ipotesi paranormale e a ogni tentativo di ricerca scientifica. Purtroppo, nelle sue sequenze finali, quando il sensitivo rimasto affronta l’entità malvagia di Belasco e si scopre che il suo spirito è ancora incazzato come una biscia solo per il fatto di essere stato di bassa statura in vita, si scivola nel ridicolo e nemmeno si apprezza il muto cameo di Michael Cough nel ruolo del malvagio e mummificato ex proprietario della villa. Il tutto, lo ripetiamo, è stato successivamente e quasi totalmente copiato da Stephen King.

Restiamo nel 1974 e passiamo in Italia per Un fiocco nero per Deborah di Marcello Andrei che per poter vendere il film sul mercato americano annovera nel cast Bradford Dillman e Gig Young per cui la pellicola resta recitativamente decorosa e ci parla di Deborah, una donna che non è in grado di avere figli ma possiede dei poteri che le permettono di predire le cose che verranno. Poi sogna un orribile incidente e dice di essere incinta, ma il marito non le crede fino a che non ne sarà proprio lei la vittima.

Ancora del 1974, come vedete i soggetti sull’argomento stanno progressivamente aumentando, parliamo de I tre della Squadra Speciale (Nemesis) di Cyril Frankel e dato che la storia riguarda tre agenti dotati di poteri paranormali impegnati a sventare una minaccia di guerra tra la Russia e gli Stati Uniti, da questo e dal titolo originale capiamo che si tratta di una pellicola ispirata a una serie televisiva: quel Tris D’Assi che abbiamo nominato in precedenza.

Nel 1975 Germania e Austria si uniscono per dar vita a un film composto da tre episodi. Si tratta di Sensoria, conosciuto in Italia anche come Parapsycho (Spektrum der Angst) di Peter Patzak. Noi siamo particolarmente interessati agli ultimi due episodi, dove troviamo un pittore che è dotato di poteri telepatici e li usa sulle donne costringendole ai suoi voleri e nell’altro una giovane sposa che subisce il potere mentale di un uomo misterioso.

Ancora un connubio tra thriller e fantascienza, e non sarà l’ultimo, lo troviamo nella pellicola americana dello stesso anno intitolata Mysteria (The Premonition) di Robert Allen Schnitzer, nel quale il volto devastato dal vaiolo di Richard Lynch si presta a interpretare con convinzione il ruolo del malvagio amante di una donna la quale, dopo essere scampata all’incendio della propria casa e aver passato cinque anni in manicomio, si mette alla ricerca della propria figlia che è stata adottata da una coppia di coniugi, ma l’uomo la uccide e, con i suoi poteri mentali, perseguita la madre adottiva facendole apparire il fantasma della donna. Un poliziotto lo ucciderà.

Il film di cui parliamo adesso è invece opera di un regista diventato poi famoso nel campo della cinematografia erotico-macabra, sue sono pellicole come Il Diabolico Dottor Satana, Sinfonia Per Un Sadico, Le Amanti Del Dr. Jekyll, Delirium, Besame Monstruo, Il Trono Di Fuoco, Paroxismus, Il Conte Dracula, Las Vampiras, El Muerto Ace Las Maletas, El Doctor Mabuse, Dracula Contro Frankenstein, Le Demone, La Hija De Dracula, El Doctor No Ha Muerto, Un Silencio De Tumba, El Castillo Rojo, La Maledicion De Frankenstein, Los Ojos Del Dr. Orloff, Al Otro Lado Del Espejo, Sospiri, ecc. Si tratta, molti lo avranno capito, di Jesus o Jess Franco, il quale firma inizialmente il film con uno dei suoi tantissimi pseudonimi, ovvero Dan L. Simon. La pellicola, di produzione franco-belga, appare in Italia con il titolo I piaceri erotici di una signora bene (La Fille au sexe brillant), ma è conosciuta all’estero anche come Shining Sex o Erotikill, Loves of Irina, Jacula e tanti altri ancora. La storia è tanto originale quanto scombinata: grazie ai suoi poteri extrasensoriali una donna controlla una ballerina di cabaret e le fa uccidere dei nazisti che l’hanno tempo addietro torturata e seviziata. Risulterebbe esistere pure una versione alternativa dove appaiono addirittura gli extraterrestri.

E’ del 1976 uno dei migliori film del genere. Si tratta del drammatico ma profondo e raffinato Carrie lo sguardo di Satana (Carrie) di Brian De Palma. Una pellicola che, oltre al meritato successo che ebbe, acquisì anche la benemerenza di lanciare definitivamente il suo regista e la sua interprete Sissy Spacek, nonché altri giovani e valenti attori come John Travolta, William Katt (Ralph Supermaxieroe) e Nancy Allen (la trilogia di Robocop). La storia, peraltro tratta da un romanzo di Stephen King, parla di Carrie (Sissy Spacek), una ragazza tenuta praticamente segregata dalla madre (Piper Laurie) che, spaventata dai poteri paranormali della figlia e in preda a follia religiosa, ritiene che la ragazza sia preda del demonio. In più Sissy è maltrattata anche dalle sue compagne di scuola e quando si cerca di aiutarla promuovendola reginetta di una festa, un orribile scherzo scatena i suoi poteri che distruggono praticamente la scuola e uccidono la madre. Unica superstite è una ragazza (Amy Irving) che aveva cercato di aiutarla e che vive ancora in preda agli incubi.

Nel 1999 abbiamo avuto anche il sequel televisivo del film: Carrie 2 o Carrie 2: La furia (The Rage: Carrie 2) di Katt Shea. La Irving riprende il suo personaggio in una storia ambientata vent’anni dopo i fatti narrati nel primo film. Qui abbiamo Rachel, una studentessa disadattata che arranca all’ultimo anno di liceo, ma quando la polizia ferma un ragazzo della scuola per indagare su alcune bravate che essi avrebbero compiuto, si trova accusata ingiustamente da loro di aver fatto la spia e le si prepara contro uno scherzo atroce, ma è pericoloso far arrabbiare Rachel e i suoi poteri… In realtà più che un sequel potrebbe anche considerarsi un rifacimento in tono minore del Carrie originale.

Delicato, profondo e oscuro è il film, sempre del 1976, intitolato Cuore di vetro (Herz Aus Glas) di Werner Herzog, una pellicola tedesca soffusa di fantastico e nella quale si parla di un lontano villaggio della Bavaria nel quale un mastro vetraio muore portandosi nella tomba il segreto della fabbricazione dello stupendo vetro – rubino, un cristallo color rosso sangue. Gli altri vetrai cercano di scoprire il segreto della formula tentando perfino il sacrificio virginale. Un vecchio mandriano ha dei poteri sugli eventi che accadranno: riesce a prevederli. Gli abitanti del villaggio lo scacciano ed egli dall’alto di un monte di una misteriosa regione, vede il tempo scorrere inesorabile…

Torniamo sul classico con Gli occhi di Laura Mars (Eyes of Laura Mars) di Irvin Kershner con Faye Dunaway nel ruolo di Laura Mars, una fotografa di successo che scopre di essere in grado di “vedere” dei delitti mentre stanno avvenendo come se li guardasse attraverso gli occhi dell’assassino… La cosa rischierà di costarle molto cara.

Apriamo il 1977 con il preciso dovere di avere l’obbligo di citare brevemente Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo (Close Encounters of the Third Kind) di Steven Spielberg almeno solo per il fatto che gli alieni hanno preso contatto con i terrestri e hanno loro comunicato il luogo dove avverrà l’atterraggio e l’atteso incontro. La zona è un luogo deserto del Wyoming, sulla cima del Picco del Diavolo. Il segreto però è stato tradito da alcune persone dotate di particolari poteri che hanno captato mentalmente i messaggi alieni e cercano disperatamente di raggiungere il posto dove avverrà lo storico incontro. Uno solo, Roy, un tecnico dei telefoni (Richard Dreyfuss) riesce ad arrivarci e ad assistere da vicino all’evento mentre alla sua amica Jillian (Melinda Dillon) basta poter riabbracciare il suo bambino (Cary Guffey) che gli alieni le avevano portato via. Roy sale sulla grande astronave e riparte con loro, evidentemente questa affinità mentale, questo contatto, è proprio ciò che gli alieni cercavano altrimenti non avrebbero scartato tutti i volontari pronti a partire con loro e scelto solo Roy.

Restiamo nello stesso anno per parlare di un piccolo classico del genere particolare di cui stiamo parlando. Infatti non possiamo ignorare la pellicola australiana Patrick (Patrick) di Richard Franklin il cui protagonista, il Patrick del titolo, è in coma da parecchi anni. Grazie alle cure di un’infermiera la sua mente ritorna alla realtà rivelando dei potenti poteri mentali e per merito di questi poteri egli difende la ragazza dai suoi superiori che non vedono di buon occhio il suo operato sul paziente.

Del 1980, che in realtà ha ben poco a che vedere con il precedente, è Patrick vive ancora di Mario Landi: si tratta di uno splatter ancora imperniato su un malato in coma che usa i suoi poteri mentali per uccidere e con una Carmen Russo tra gli interpreti che meglio avrebbe fatto a restare nell’ambito degli spettacoli televisivi. La pellicola non ha praticamente nulla da spartire con il suo dignitoso precedente.

Restiamo in Italia torniamo al 1977 per citare Sette Note in nero di Lucio Fulci (17/06/27 – 13/03/96) a cui dobbiamo pellicole che sono diventate un’icona del cinema fanta-thriller-horror-splatter, come: Aenigma, L’Aldilà, Black Cat, La Casa nel Tempo, Conquest, Demonia, La Dolce Casa degli Orrori, I Guerrieri dell’anno 2072, Paura nella Città dei Morti Viventi, Quella Villa accanto al Cimitero, Zombi 2, Zombi 3, ecc… In questo film abbiamo una bambina in possesso di poteri ESP grazie ai quali, pur essendo in gita a Firenze, capta il suicidio della madre a chilometri e chilometri di distanza; crescendo questi poteri rimarranno latenti in lei e infatti, una volta diventata donna e sposata con un uomo ricco, subisce ancora due percezioni involontarie e, in una di esse, “vede” un omicidio e una donna che viene murata in quello che verrà poi individuato come un casale di campagna di loro proprietà. Il cadavere ritrovato risulta essere una vecchia fiamma del marito, il quale viene così accusato di omicidio. La donna riesce a dimostrarne l’innocenza, ma la storia non è affatto finita perché il vero colpevole, che è proprio il marito, viene da lei definitivamente scoperto e lui non può certo permettere che si sappia la verità…

Bene, la nostra storia procede l’anno successivo con un film che farà da battistrada ad altre pellicole similari imperniate su individui dotati di poteri e ricercati da organizzazioni più o meno governative per poterne creare degli altri o sfruttare le loro facoltà per quasi sempre pessimi progetti. In questo caso parliamo di Fury (The Fury), ancora di Brian De Palma, che era in effetti molto portato a realizzare film su questo argomento. Tratto dall’omonimo romanzo di John Farris il film inizia con il rapimento del figlio di Pete Sanders (Kirk Douglas) che viene portato via da una organizzazione misteriosa. Pete si serve quindi di Gillian (Amy Irving) e dei suoi poteri paranormali per poterlo rintracciare perché anche il figlio possiede questi poteri. L’organizzazione che l’ha rapito fa capo a Childress (John Cassavetes) che vuole poter sfruttare i poteri di questa gente, ma le forze di Gillian e del figlio di Pete lo fermeranno.

Un poco sullo stile di Carrie abbiamo The initiaton of Sarah, diretto da Robert Day, un regista abbonato all’avventura fantastica. Suoi, infatti, sono film come Il Primo Uomo nello Spazio, Lo Strangolatore Folle, Tarzan il Magnifico, Le Tre sfide di Tarzan, La Dea della città Perduta, Tarzan e il Grande Fiume, Tarzan nella valle dell’oro e La Macchina della Violenza. Ma torniamo alla nostra Sarah perché il mondo ha sempre ignorato la sua calma e la sua timidezza e solo la sorella Patti sa che lei è dotata di poteri di telecinesi. Al college Patti si unisce a una comunità religiosa femminile di giovani snob mentre Sarah entra in un’altra comunità che viene snobbata e umiliata dalla prima. A capo di questa comunità dove è entrata Patti c’è Erika, molto interessata ai poteri di Sarah e, quando durante un rito di iniziazione lei guida le sue adepte, ecco che Sarah interviene con i suoi poteri eliminando Erika e sacrificando sé stessa.

Ma un altro classico del genere ci attende e si tratta dell’ottimo Il tocco della Medusa (The Medusa Touch) di Jack Gold che riunisce sotto di sé un cast poderoso composto da Richard Burton, Lino Ventura, Lee Remick e Harry Andrews e, ancora una volta, inizia come se fosse un poliziesco qualsiasi per poi sfociare nel catastrofico. E’ la storia di un uomo (Richard Burton) il quale, come si scopre poi, è dotato di forti poteri mentali ed è in grado di provocare disastri. Una psicologa (Lee Remick) cerca di fermarlo colpendolo in testa con un soprammobile e mandandolo in coma. Il Commissario di polizia che ha condotto le indagini (Lino Ventura) scopre però che la mente dell’uomo è più che mai viva e continua a mietere vittime.

Demolition (Demolition) di Kevin Dobson, film australiano del 1978, ci parla di un nuovo metodo che viene sperimentato per tener desta l’attenzione dei camionisti durante dei lunghi percorsi. Si tratta di una vibrazione acustica incisa su un nastro che produce però un pericoloso effetto collaterale: un annebbiamento della coscienza al quale segue una perdita totale della memoria. E’ ovvio che una tale invenzione faccia gola ai servizi segreti britannici che cercano di impossessarsene per usarla come arma mentale. Della consegna del micidiale nastro viene incaricato un ex agente segreto il quale, assolutamente inconsapevole di ciò che sta trasportando attraverso mille pericoli, si renderà pure conto che anche la donna da lui amata fa parte del complotto.

(3 – continua)

Giovanni Mongini