FANTASCIENZA STORY: APPENDICE 04 – PARTE 06

SERIAL CINEMATOGRAFICI – TV & PILOT & CARTOON INEDITI E NO – PARTE 06

1981 – 1985

Phoenix 5 è serie australiana del 1969 di vago ricordo trekkiano: la Phoenix 5 è una nave intergalattica della Earth Space Control Fleet capitanata dal Roke (Mike Dorsey); sulla nave trovano posto il Guardiamarina Adam Hargreaves (Damien Parker), il cadetto Tina Kulbrick (Patsy Trench) e un computeroide di nome Karl (Stuart Leslie). Il cattivo di turno è Zodian (Redmond Phillips), forma di vita aliena, decisa a conquistare l’intero universo, con l’aiuto dei suoi due fedelissimi robot Alpha e Zeta. In tutto sono ventisei episodi in cui la lotta è assicurata e i colpi di scena non mancano.

Un superman ridicolo e imbranato appare nel serial televisivo Ralph Supermaxieroe (The Greatest American Hero – 1981) dove un insegnante, Ralph, (William Katt), riceve da degli alieni un costume rosso che gli dà il potere di volare, anche se sgangheratamente, la vista a raggi X e tante altre belle cose. Peccato che per ben due volte si perda il libretto delle istruzioni. Egli si affida quindi a un suo amico dell’FBI (Robert Coulp) che lo utilizza un po’ troppo smaccatamente per risolvere dei casi polizieschi.

Vi siete persi nello spazio? Niente paura, c’è The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy e cioè La Guida galattica per autostoppisti diretto da Alan J.W. Bell in sei episodi, inediti del 1981 della durata di poco più di mezz’ora. Un tranquillo borghese fa l’incontro più inaspettato della sua vita: un extraterrestre in missione sulla Terra per completare alcuni aspetti della Guida Intergalattica per gli autostoppisti! A bordo di un’astronave chiamata Cuore d’Oro faranno gli incontri più interessanti e improbabili della loro vita. Tra gli interpreti c’è anche David (Darth Vader) Prowse.

Goggle Five (Dai Sentai Goggle Five – 1982), serial del Sol Levante lungo ben cinquanta episodi, può considerarsi un pronipote di Goldrake: uno scienziato crea cinque invincibili guerrieri allo scopo di difendere la Terra contro l’attacco del temibile Deathdark. I cinque hanno dei veicoli che possono combinarsi tra loro formando il Goggle Five, un robot di proporzioni colossali. Dopo aver affrontato e vinto il malvagio altri temibili avversari li attendono.

Ancora dal Giappone con furore arriva, solo per poche puntate, il cartoon Millennia, la regina dei mille anni (1982), una donna che per discendenza dovrà essere la sola a sconfiggere l’imminente catastrofe di un pianeta che sta per entrare nell’orbita terrestre.

E, nello stesso anno, giunge Robotech dove una squadriglia spaziale avrà il gravoso compito di preservare la pace della Terra dal malefico impero del male.

Dal serial televisivo del 1982 Waga seishun no Arcadia o Mugen Kido SSX, dedicato al mondo di Capitan Harlock, verrà subito dopo tratto un film di centotrenta minuti per il mercato americano. S’intitola Arcadia of my youth, ma il serial originale, per la regia di Tomoharu Katsumata e Masamitsu Sasaki tratto dai personaggi inventati da Leiji Matsumoto, è originariamente composto da 22 episodi di trenta minuti l’uno.

Ta Den Ring (Norvegia, 1982) è una serie televisiva diretta da Stein-Roger Bull dopo aver dovuto riadattare il film che aveva intenzione di esportare in Europa in tre lunghi frammenti (tre sono gli episodi di 46, 52 e 68 minuti): un’astronave aliena è annidata sulla Terra da molto tempo e uno scienziato la scoprirà solo dopo aver ricalcolato le esatte coordinate della genesi del Sistema Solare.

Altro serial televisivo è Il Principe delle Stelle (The Powers of Matthew Star, 82). Dei malvagi alieni hanno occupato e dominato il pianeta Quadris e la stirpe reale che lo governava è stata decimata. Tra i pochi superstiti c’è proprio Matthew Star (Peter Barton) che si rifugia sulla Terra sotto l’identità di uno studente qualsiasi. Vigila su di lui Walt Shepard (Louis “Jeriba” Gossett Jr.) sotto le mentite spoglie di un professore.

A scopo didattico, e si precisa come pochi, è la serie televisiva I Viaggiatori del Tempo (Voyagers, 1982). I temponauti in questione sono un adulto e un bambino che viaggiano tra le varie epoche per controllare l’esattezza dei fatti storici e fare in modo che non possano essere mutati da interferenze esterne.

Ancora del 1982 è il film televisivo diretto da Andrea e Antonio Brazzi L’impostore, tratto da un racconto di Philip K. Dick. Temendo un’occupazione aliena, i terrestri sono convinti che il metodo usato per l’invasione sarà quello di mandare in avanscoperta degli androidi in tutto e per tutto simili ai terrestri.

Non ha avuto in realtà molto successo il serial televisivo Manimal (Manimal, 1983) che parla di un criminologo della polizia di New York che ha la facoltà di potersi trasformare in un animale ma, per risparmiare sulle spese di noleggio delle bestiole, gli animali sono sempre quelli. Comunque sia è in questo modo che combatte il crimine.

Il mio amico marziano (My favorite Martian) non è una serie famosa in Italia, anche perché, da noi, è arrivata solo una parte dell’ultima stagione, quella a colori. È una sorta di commedia imperniata su un marziano che precipita malamente con la sua navicella sulla Terra. Un giornalista ha assistito alla scena e lo nasconde, dapprima con lo scopo di ricavarci uno scoop, ma ben presto si affeziona all’alieno e ne diviene amico. L’essere è dotato di poteri straordinari. Il serial, remake di quello già uscito nel 1963, ha generato anche un film nel 1998 con altri interpreti, ma con un breve cameo di Ray Walston che ne era il precedente e simpatico protagonista.

Una simpatica e innovativa serie televisiva è Automan (Automan, 1983) apparsa con buon successo sui nostri teleschermi. Automan è più di un uomo, è un poliziotto esperto in computer. Creato da Walter Nebicher, poliziotto pasticcione, il superuomo aiuta il distretto a risolvere i casi più intricati.

Sempre a proposito di serial televisivi bisogna dire che l’Europa dell’Est si è data un gran da fare per sfornare sceneggiati, sfortunatamente non tutti sono arrivati nel nostro paese perché furono ritenuti inadatti. Navstevnìci (Expedition Adam ’84 o The Visitors, Cecoslovacchia, 1983-84) di Jindrich Polàk (conosciuto negli Stati Uniti anche come Jack Pollack), fu molto apprezzato in patria: per tredici settimane milioni di persone rimanevano per mezz’ora incollati davanti ai televisori seguendo le vicende di uno scienziato che dal 2484 ritorna nel XX secolo per ritrovare, correggere e completare alcuni calcoli scientifici eseguiti da un bambino prodigio. Tutto questo per poter salvare la Terra del futuro da una distruzione certa.

Un altro serial dello stesso genere è quello di Jaroslav Dudek, in sei puntate di 58 minuti ciascuna, Bambinot (1984), che si occupa per la prima volta in modo serio della manipolazione genetica e delle possibili conseguenze. Forse l’idea del regista sarebbe andata ben oltre quelle sei puntate, ma il produttore Milos Makourek non credette che si potessero programmare in anticipo i tratti somatici e caratteriali dei nascituri… non aveva ancora visto Gattaca.

Un serial TV, in sei soli episodi, è Le Mysterieux Docteur Cornelius (Francia, 1984) diretto da Maurice Frydland, una serie adattata dal famoso Le Rouge Classic in cui due multi milionari si contrapporranno a due ragazzi dediti alla conquista del mondo.

Grosso successo riscosse la serie V-Visitors (V-Visitors, 1984) anche in Italia. Chi non conosce infatti la vicenda della flotta aliena giunta apparentemente in pace sul nostro pianeta solo per degli scambi tecnologici ma in realtà per trasformare la Terra e i suoi abitanti, in un immenso emporio di cibo? I rettili che si nascondono sotto le maschere umane verranno sconfitti da una polverina rossa che, immessa nell’atmosfera dalla resistenza terrestre, uccide gli alieni e non i terrestri e i lucertoloni alleati. Peccato che a questa sia seguita una seconda serie che fece cadere il tutto a livello delle peggiori telenovelas. Ambientazioni ed effetti speciali erano notevoli. Editati in video dalla DeAgostini Video abbiamo potuto apprezzare, nella seconda serie, un episodio inedito mai trasmesso in TV che ci permette così di vedere (si fa per dire) il campo di concentramento degli alieni e un misterioso mostriciattolo che vive nella sabbia. Questo era il vero e solo episodio inedito e non altri come pubblicitariamente ha cercato di far credere la DeAgostini stessa.

Max Headroom (Max Headroom – 1984) di Rocky Morton e Annabel Jankel per il suo seguito, è il pilot di una serie televisiva ambientata nel solito futuro postatomico. Il Sesto Potere vuole prendere il dominio sul mondo per guidare gli esseri umani sulle cose che devono consumare e quindi per poter guadagnare ricchezza e potere. Chi contrasta questa organizzazione muore in modo orribile: gli esplode il cervello. Un reporter scompare misteriosamente ma, al suo posto, c’è un computer che ha la sua mente e la sua immagine e il cui scopo è combattere questa organizzazione… Per quanto riguarda il serial vero e proprio possiamo dire che si tratta di quattordici episodi di sessanta minuti l’uno.

Anche Project Condor (Condor – 1984) di Virgil W. Vogel è un pilot ma tale è rimasto. Ambientato anche questo nel futuro è la storia delle indagini di Chris, una sorta di poliziotto del futuro e della sua aiutante, un androide, che combattono un gruppo di terroristi che vogliono far saltare per aria le città.

Trentasei sono gli episodi per Machine Alien (Nebula Mask Machine Man – 1984) di produzione giapponese, dove si parla di un un giovane alieno che deve compiere degli studi sul pianeta Terra, ma i pericoli sono tanti che ne diventa un giustiziere con doppia identità. Quando indossa il suo rutilante costume può trasformarsi, nella sua identità segreta è invece un ragazzo normale. Con lui c’è un piccolo robot sferico in grado anche di volare.

Sempre dal Giappone ecco X-Bomber (Star Fleet – 1984), una serie in ventiquattro episodi a pupazzi animati e ambientata dopo una disastrosa Terza Guerra Mondiale. L’umanità sta cercando di ricomporre la pace nel Sistema Solare. Siamo nel 2999, ma le forze del male tramano nell’ombra…

Siamo ora nel 1985 quando Steven Spielberg e altri registi famosi danno vita a una nuova serie nata dalla fantasia di Rod Serling. Ritorna così Ai confini della realtà (The Twilight Zone), che spazia dal fantastico al fantascientifico all’orrore usando il colore e la tecnologia dell’epoca. Molti gli interpreti e i registi, tra cui possiamo citare Bruce Willis, Kevin Costner, Wes Craven, Christopher Lloyd, Joe Dante, Danny Kaye e tanti altri ancora…

Lo stesso discorso vale per la sua serie gemella Storie incredibili (Steven Spielberg’s Amazing Stories), messa in onda tra il 1985 e il 1986 da Mediaset.

Misfits (Misfits, 1985) è un serial televisivo che si accentra attorno a uno scienziato che raduna attorno a sé dei personaggi dotati di poteri paranormali e li usa come difensori della legge.

Sfiora il fantascientifico il serial ad episodi Streethawk, il falco della strada (Street Hawk, 1985). Su una motocicletta attrezzata con marchingegni fantascientifici, il solito giustiziere bello e biondo imperversa combattendo il crimine. Non è altro, in fondo, che la versione su due ruote di un’altra serie televisiva ben più famosa: Supercar (Knight Rider, 1982). Qui, al posto della moto c’è una straordinaria macchina, una Pontiac, computerizzata e parlante dotata, pure, di getti propulsori. Kitt, acronimo di Knight Industries Two Thousand, è il favoloso compagno di mille avventure di Michael Knight (David Hasselhoff), pronto a sgominare i nemici. Per il serial furono attrezzate due automobili, Pontiac appunto, e mentre una serviva unicamente per le riprese interne, l’altra veniva guidata da uno stuntman ripreso in campo lungo, per tutte le mirabolanti acrobazie. Alla fine delle riprese le auto furono vendute: la Pontiac acquistò l’auto attrezzata con il computer interno e la espose nel suo museo, dove tuttora occupa un posto di grande rilievo; l’altra fu acquistata da un ricco magnate texano che ne ricavò (alla faccia della miseria) un abbeveratoio per i suoi maialetti.. E mentre la Pontiac aumentò le vendite in modo considerevole, i porcelli del signor Wladimir John Mason Sr. si sentirono dei veri e propri principi…

Commedia fantascientifica e simpatica è quella offerta dalla serie Super Vicky (Small Wonder, Usa – 1985), simpatica e piccola robottina tuttofare, creata da un ingegnere desideroso di sfondare nel campo dell’elettronica e accolta da tutta la famiglia come una vera componente.

Solo otto sono invece gli episodi di Destinazione Alpha (Otherworld – 1985), la storia di una famiglia che sta visitando le piramidi egizie quando viene risucchiata da un misterioso fenomeno in un universo parallelo. Si tratta del remake dell’omonima serie del 1975.

E, per finire, citiamo il divertente Supernonna (Supegran – 1985), serial inglese in 26 episodi che parla del solito esperimento fuori controllo che trasforma un’anziana signora facendole acquisire dei poteri con i quali lotta per la giustizia mantenendosi sempre sotto identità segreta.

(6 – continua)

Giovanni Mongini