I GUERRIERI DELL’ANNO 2072

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: I guerrieri dell’anno 2072

Anno: 1983

Regia: Lucio Fulci

Soggetto: Dardano Sacchetti ed Elisa Briganti

Sceneggiatura: Dardano Sacchetti, Cesare Frugoni e Lucio Fulci

Direttore della fotografia: Giuseppe Pinori

Montaggio:  Vincenzo Tomassi

Musica: Riz Ortolani

Effetti speciali: Corridori G&A Cinematografica

Produzione: Maurizio Amati

Origine: Italia

Durata: 1h e 34’

CAST

Jared Martin, Fred Williamson, Howard Ross (in realtà si chiama Renato Rossini), Eleonora Brigliadori, Cosimo Cinieri, Claudio Cassinelli, Gianni Di Benedetto, Donald O’Brien, Penny Brown, Valeria Cavalli, Cinzia Monreale

TRAMA

Nel 2072 la Terra è governata dagli stati confederati e potenti network televisivi si contendono l’indice di ascolto facendo passare sugli schermi spettacoli violenti, sangue e immagini raccapriccianti. Le lotte dei gladiatori che si svolgono nell’arena del New Colosseum sono lo sport preferito che monopolizza l’attenzione del pubblico e Drake è l’eroe del momento, il campione di un giuoco cruento. Il presidente Sam e il perfido Cortez (che guida la rete televisiva Double Basic), organizzano una trappola mortale per la moglie di Drake e lo costringono a battersi. Prende il via una violenza senza limiti e Drake viene obbligato a un duro allenamento dalla bella Sarah che lo spinge al massimo dell’odio verso tutto e tutti. Si arriva alla rivolta dei gladiatori capitanata da Drake che sconfigge il presidente Sam ma anche il supercomputer Junior che era l’effettivo sovrano.

NOTE

I guerrieri dell’anno 2072 è l’unico film di fantascienza di Lucio Fulci ed esce lo stesso anno di Endgame e di 2020 I Gladiatori del Futuro, due pellicole di Joe D’Amato che si ispirano a identiche suggestioni. Inutile dire che I Guerrieri della Notte di Walter Hill (1979), 1997: Fuga da New York di John Carpenter (1981) e Blade Runner di Ridley Scott (1982) sono i film capostipiti di questi lavori e pure di altri come Fuga dal Bronx di Enzo G. Castellari del 1983 (nel cast c’è pure una Moana Pozzi pre-hard).

Il film viene realizzato nei teatri di posa di Cinecittà, costa oltre un miliardo (molto per l’epoca) ed è considerato ancora oggi da molti critici (Marco Giusti e Antonio Tentori su tutti) un capolavoro del fantastico all’italiana.

Per Daniele Aramu invece è tutto fuorché un film di fantascienza e si tratta di “un miscuglio di horror, avventura, thriller ed effetti speciali molto spaghettari”. Non ce la sentiamo di dargli torto. Gli effetti non sono certo all’altezza di Blade Runner (e come potevano?) e i plastici di una Roma futuribile fanno un po’ ridere, così come sono patetici i campi magnetici realizzati con la pellicola graffiata e le motorette carrozzate di latta. L’idea base è quella di una Roma del futuro governata da aridi tecnocrati alle dipendenze di un potere gestito dai network televisivi e dai computer. Il film si svolge in un Impero Romano da favola con scontri all’ultimo sangue nel New Colosseum ed è pure una critica al nuovo potere televisivo che Fulci vedeva come un pericolo per il cinema.

I gladiatori si ribellano al potere e danno vita a una lotta all’ultimo sangue, tipo la rivolta dei gladiatori capitanata da Spartacus. Il film avrebbe dovuto intitolarsi Ben Hur vs Spartacus e infatti la pellicola è ricca di suggestioni peplum e risulta un ibrido tra fantastico, mitologico, splatter e horror. Pare che nel 1987 il regista americano Paul Michael Glaser si ispirò a questo lavoro di Fulci per realizzare L’Implacabile (The Running Man). Se si legge la trama si notano pesanti similitudini: i mezzi tecnici statunitensi possono fare di una buona idea italiana un kolossal.

I guerrieri dell’anno 2072 è un film di fantascienza che non rinuncia a situazioni giallo – horror tipiche di Fulci. Si veda tra tutte la scena inziale che omaggia Il Pozzo e il Pendolo di Edgar Allan Poe e il cinema gotico italiano. Vediamo una ragazza legata a un tavolo (Cinzia Monreale) e sopra di lei c’è una lama affilata che le sfiora il collo e alla fine scende sul suo corpo sino a squarciarle la gola. La scena pare inserita ad arte nella pellicola ed è avulsa dalla trama, tanto che qualcuno sostiene che si tratta di un ritaglio estrapolato da un film horror mai realizzato e aggiunto a questo lavoro. Fulci ha sempre negato. Pensiamo poi al gioco del terrore tra gladiatori e avversari che scompaiono, ma anche all’omicidio della moglie dell’eroe e al delitto in una chiesa dove due persone scomode vengono fatte fuori. Tutte situazioni giallo – horror che sono un vero marchio d’autore.

Fulci costruisce una Roma del futuro fatta di grattacieli che svettano in mezzo ai monumenti, il potere televisivo controlla gli uomini, costretti a essere spiati giorno e notte da telecamere computerizzate. La visione è cupa e apocalittica, non c’è niente di rassicurante nel film di Fulci. Il futuro è nelle mani dei network televisivi e delle macchine elettroniche e non mancano particolari macabri e spettacolari. Abbondano pure le gare mortali nel New Colosseum, esplosioni, decapitazioni, corse e violente uccisioni.

Viene da chiedersi se Fulci c’era andato poi così lontano. I network televisivi già comandano molte cose del nostro presente e il futuro che ci aspetta non è dei più rassicuranti. Dopo I Guerrieri… Fulci doveva girare un western postatomico: Blastfighter, lasciato a Lamberto Bava che ne ha fatto un action moderno.

Gordiano Lupi & As Chianese

(tratto dal libro Filmare la morte – Il cinema horror  e thriller di Lucio Fulci - Edizioni Il Foglio, 2007)