AUDREY ROSE

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Audrey Rose

Anno: 1977

Regia: Robert Wise

Soggetto: dal romanzo omonimo di Frank De Felitta

Sceneggiatura: Frank De Felitta

Direttore della fotografia: Victor J. Kemper

Montaggio: Carl Kress

Musica: Michael Small

Effetti speciali: Henry Millar Jr.

Produzione: Frank De Felitta e Joe Wizan

Origine: Stati Uniti d’America

Durata: 1h e 53’

CAST

Marsha Mason, Anthony Hopkins, John Beck, Susan Swift, Norman Lloyd, John Hillerman, Robert Walden, Philip Sterling, Ivy Jones, Stephen Pearlman, Aly Wassil, Mary Jackson, Richard Lawson, Tony Brande, Elizabeth Farley

TRAMA

Il 4 agosto 1965 una giovane donna e la sua bambina di 5 anni muoiono in un incidente d’auto. Elliot Hoover, marito e padre delle vittime, conosce successivamente in modo casuale due sensitivi che gli rivelano che sua figlia Audrey Rose si è reincarnata in una bimba di nome Ivy. Incredulo, Elliot lascia la casa e il lavoro e intraprende un lunghissimo viaggio in india, alla ricerca di risposte.

Dieci anni dopo, tornato in USA, si stabilisce a New York e inizia a seguire Janice, Bill e Ivy Templeton, famiglia benestante nella cui bambina l’uomo crede si sia reincarnata sua figlia. Le visite dell’uomo si fanno sempre più frequenti, fa recapitare perfino una borsa come regalo per la bambina, provocando grande fastidio (e anche spavento) nei suoi genitori. Tuttavia i tentativi di denunciare l’uomo si rivelano vani, poiché non ha infranto alcuna legge (il termine stalking non esisteva ancora).

Hoover insiste per incontrare i genitori di Ivy per spiegare i fatti e per poter conoscere e frequentare la bambina, pur temendo per la sua salute, poiché la reincarnazione è avvenuta immediatamente dopo la morte violenta e l’anima non ha avuto il tempo per purificarsi. I Templeton non credono affatto a quanto dichiarato da Elliot e gli intimano di sparire dalla loro vita. Nel frattempo, tuttavia, la bambina continua ad avere strani incubi e crisi di sonnambulismo che sembrano riprodurre quanto accadde ad Audrey Rose nel momento del suo incidente. Hoover è presente per caso durante uno di questi episodi e riesce a calmare la bambina, che sembra riconoscere solo lui in questi momenti: ne segue una colluttazione fra lui e Bill, che non vuole più che l’uomo riveda sua figlia. Tuttavia Janice finisce per chiamare ancora Elliot durante la successiva crisi di Ivy. La bambina inizia ad avere anche strani sintomi psicosomatici.

Dopo questo avvenimento, Bill mette da parte il lavoro per seguire sua figlia, tuttavia Hoover si ritrova di nuovo ad accorrere presso il loro appartamento durante un altro attacco della bambina: i due uomini hanno un’altra colluttazione, nella quale Elliot Hoover ha la meglio e porta via la bambina. Ne consegue una querela in seguito alla quale Hoover viene processato; i Templeton iscrivono la loro bambina presso un collegio affinché sia protetta il più possibile da quanto le sta accadendo, tuttavia la notizia arriva anche nel collegio e la bambina inizia a persuadersi di poter effettivamente essere la reincarnazione di Audrey Rose.

Bill continua ad essere estremamente scettico circa la possibilità della reincarnazione, arrivando così a negare anche alcune evidenze. Janice inizia invece a convincersi che Hoover possa avere ragione. In seguito ad un incidente avuto dalla bambina, che si getta in un falò durante una crisi di sonnambulismo, la donna testimonia a favore dell’imputato. Contro il parere della signora Templeton viene condotto un esperimento di ipnosi regressiva che darà ragione a Elliot ma la bambina, riportata alla vita precedente dall’ipnotizzatore, rivive il momento dell’incidente e muore per asfissia prima che i dottori riescano ad intervenire. Elliot Hoover dice che l’anima di Audrey Rose/Ivy ora è in pace, ora si è liberata.

NOTE

Audrey Rose”, diretto da Robert Wise (“Il giardino delle streghe”, “Ultimatum alla Terra”, “La Jena”, “Gli invasati”, “Andromeda”, “Star Trek – The motion picture”) e tratto dall’omonimo romanzo di Frank De Felitta (“Scissors – Forbici”, “Entity”, “ZPG, un mondo maledetto fatto di bambole”, “Witchcraft”, “Tales of tomorrow”), che produsse il film e ne scrisse anche la sceneggiatura, è una storia prevalentemente drammatica, ma moltissimi sono anche gli elementi horror inseriti, che ne fanno una pellicola ibrida di grande effetto.

Il film, che include attori molto noti come Marsha Mason (“Incubi e deliri”, “Restless Spirits”, “Dark Shadows – The series”) e Anthony Hopkins (“Il silenzio degli innocenti”, “Cuori in Atlantide”, “Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse”, “Westworld – Dove tutto è concesso”, “Thor”, “Thor: The Dark World”, “Thor: Ragnarok”, “Noah”, “Transformers – L’ultimo cavaliere”, “Premonitions”, “Il rito”, “Wolfman”, “La leggenda di Beowulf”, “Hannibal”, “Red Dragon”, “Il Grinch”, “Instinct – Istinto primordiale”, “Vi presento Joe Black”, “Dracula di Bram Stoker”, “Freejack – In fuga nel futuro”, “Dipartimento S”), presenta la debuttante Susan Swift (“Halloween VI – La maledizione di Michael Myers”, “Storie incredibili”) nel ruolo di Ivy Templeton/Audrey Rose.

Fra gli altri interpreti segnaliamo anche: John Beck (“Rollerball”, “Il dormiglione”, “Timecop 2”, “The invisible man”, “Dark planet”, “Star Trek – Deep Space Nine”, “Ai confini della realtà”, “Fantasilandia”, “The Time Machine”, “Il fantabus”, “Cyborg anno 2087 – Metà uomo, metà macchina… programmato per uccidere”, “Strega per amore”), Norman Lloyd (“Journey to the unknown”), John Hillerman (“Il giro del mondo in 80 giorni”, “Wonder Woman”, “Sesto senso”), Robert Walden (“Capricorn One”), Philip Sterling (“La morte dell’incredibile Hulk”, “Meteor”, “Dr. Strange”), Ivy Jones (“Scissors – Forbici”, “Lo spaventapasseri”, “The Slayer”), Stephen Pearlman (“Xanadu”, “Future Cop”), Aly Wassil (“Sesto senso”), Mary Jackson (“L’esorcista III”, “Ozone”, “La donna bionica”, “Gli invasori”, “Oltre i limiti”, “Ai confini della realtà”) e Richard Lawson (“Poltergeist”, “Dead like me”, “V-Visitors”, “Scream Blacula Scream”), Tony Brande (“La macchina nera”).

Le musiche sono state curate da Michael Small, che si è occupato anche della colonne sonore di film come: “Sindrome cinese”, “Lo squalo 4” e “La fabbrica delle mogli”.

Una curiosità. In seguito ad un casting svoltosi in numerose città statunitensi, il film è stato girato a Los Angeles nel 1976. In particolare la piccola Susan Swift, che effettua il suo debutto proprio in questa pellicola, è stata scritturata ad Austin.

Davide Longoni