FANTASCIENZA STORY 116

GLI SPORT DEL FUTURO (1975) – PARTE 01

ROLLERBALL (Rollerball)

Il gioco del Rollerball si svolge in una pista circolare: un certo numero di pattinatori a rotelle rincorre una sfera d’acciaio che deve essere spedita in buca realizzando così una “meta”. É uno sport violento dove quasi ogni colpo è permesso e dove sono all’ordine del giorno le vittime tra i giocatori.

É anche lo sport nazionale di un mondo unito in Federazioni e controllato da un gruppo di presidenti che non vedono di buon occhio che il campione del gioco, Jonathan Hi (James Caan), acquisti di giorno in giorno sempre più popolarità e importanza.

Jonathan viene così chiamato a colloquio dal suo Presidente (Ralph Richardson, 1902 – 1983) il quale lo invita, per il suo bene, a ritirarsi dal gioco e ad annunciare ufficialmente questa sua decisione nel corso di un’intervista televisiva.

Ma Jonathan si sente ancora in perfetta forma e rifiuta o, meglio, non annuncia affatto il suo ritiro. In alto loco si tenta, dapprima, di blandirlo con doni ed agevolazioni, per esempio con il ritorno della sua ex moglie (Maud Adams) che gli era stata sottratta da uno dei Presidenti e questo, sempre, in cambio del suo ritiro, ma Jonathan rifiuta ogni tentativo di corruzione. Il diniego segna l’inizio di una serie di partite giocate secondo regole sempre più elastiche in cui la violenza prende sempre di più il sopravvento. Allucinante è la partita che viene giocata contro i campioni giapponesi all’insegna, è il caso di dirlo, dell’omicidio. Questi catturano un giocatore della squadra di Jonathan, il suo migliore amico, e lo colpiscono al capo con deliberata violenza. La reazione del campione del mondo è immediata e l’assassino passa nel mondo dei più. Terminata la partita con una vittoria, Jonathan rende visita all’amico ricoverato in ospedale: le lesioni lo hanno ridotto a uno stato vegetativo dal quale non potrà mai più uscire. Gli viene chiesto di firmare il certificato di morte, in modo che i collegamenti che mantengono in vita il suo corpo, possano essere tolti ed egli possa morire definitivamente.

Anche una pianta vive…

Risponde Jonathan Hi e fa trasportare il corpo dell’amico nel suo paese, nell’ospedale locale, rifiutandosi di lasciarlo morire.

Jonathan vuole ora condurre indagini per suo conto e tentare di scoprire il motivo di tutta quella violenza che ora si sta scatenando contro di lui e di approfondire meglio il sistema che ne guida le mosse. A questo scopo si reca al Centro Elettronico di Ginevra per avere le risposte che cerca, ma il computer non è in grado di rispondergli.

Forse – pensa Jonathan tornando a trovare il suo amico – tu stai meglio di tutti noi. Vivi nel tuo mondo, lontano dagli assurdi problemi che ci stiamo ponendo.

Giunge il giorno della grande finale. Ogni regola è stata abolita, ogni colpo è permesso: un vero e proprio macello, non una partita. I giocatori cadono uno a uno e, alla fine, restano in piedi soltanto Jonathan e due avversari. Il Sistema e il Ribelle sono ora l’uno di fronte all’altro: Jonathan è colui che ha osato sfidare l’ordine costituito, colui che ormai rappresenta un pericolo, un corpo estraneo da estirpare, da eliminare.

E il ribelle vince: percorre la pista osannato dalla folla che grida il suo nome, depone in buca la sfera d’acciaio e, di nuovo, ripercorre la pista fermandosi davanti al Presidente e fissandolo a lungo. Il Sistema è vinto: l’abilità e la tenacia individuali hanno sovvertito la cupidigia del potere. La folla è con lui e lui è la folla.

Il film è curato nei particolari, specialmente in quelli violenti e sanguinosi che sottolineano sempre di più le partite, come era punto d’onore della cinematografia di quei tempi. Molto veritiera la pista del Rollerball, interamente costruita e lasciata poi intatta come curiosità e come prima pista dello sport del futuro.

James Caan è un buon Jonathan Hi: con questo film ha finalmente raggiunto quella notorietà che da tempo stava inseguendo. Noi lo ricordiamo nel film di Robert Altman Conto alla Rovescia e lo ritroveremo più avanti in Alien Nation. La regia di questo film è di Norman Jewison che, in precedenza, aveva diretto Jesus Christ Superstar.

(1 – continua)

Giovanni Mongini