FANTASCIENZA STORY 102

QUANDO LE ARANCE DIVENTANO MECCANICHE (1971) – PARTE 05

… e altri ancora

Fuga dal pianeta delle scimmie (Escape from the Planet of the Apes) continua, con la regia di Don Taylor, l’epopea proposta dal film di Schaffner. Quattro mesi dopo l’uscita de L’altra faccia del Pianeta delle scimmie Paul Dehn, lo sceneggiatore, ricevette un telegramma da Arthur P. Jacobs: “Le scimmie esistono. Seguito necessario.” Non era facile fare un ulteriore sequel dove nel film precedente avevi distrutto la Terra per cui, in questa pellicola s’immagina che l’astronave di Taylor, quella che era affondata nel primo film, venga recuperata e riparata e che torni nel nostro pianeta ma all’epoca della sua partenza, con a bordo, invece dell’astronauta e dei suoi compagni, tre scimmie: Zira (Kim Hunter), Cornelius (Roddy McDowall) e Milo (Sal Mineo), uno scienziato. (Sal Mineo reciterà soffrendo la sua parte perché non sopportava la truccatura e la sua eliminazione, a opera di un gorilla, fu per lui una benedizione. In seguito l’attore sarà ucciso misteriosamente a coltellate in un vicolo. Lionel Ray Williams, un fattorino che consegnava pizze a domicilio, venne arrestato e condannato a 57 anni di carcere per l’omicidio dell’attore, oltre che per aver commesso una decina di rapine nella stessa zona.)

Trattati come animali da esperimento e poi come nemici pericolosi perché da essi vengono a sapere del destino dell’umanità, Cornelius e Zira, che sta aspettando un figlio, fuggono e si rifugiano in un cimitero di navi abbandonate. Vengono scoperti da uno scienziato che dà loro la caccia, convinto che, morti loro e il figlio, nessun pericolo possa minacciare l’umanità.

Cornelius e Zira vengono uccisi ma non così il piccolo, il vero figlio di Zira che, avutolo in un circo dove era stata accompagnata dal marito e da un veterinario amico, lo ha scambiato con un normale cucciolo di scimpanzé. Chiamato Milo a sua volta, il figlio di Zira sta ora crescendo sotto la protezione di Armando, il padrone del circo. Il finale fu voluto da Dehn e da Jacobs per pararsi dai problemi di un sequel difficile da impostare, in questo modo la storia restava aperta.

Il budget, questa volta, era  di due milioni di dollari e mezzo e le riprese iniziarono il 30 novembre del 1970. C’è una curiosità: Kim Hunter (Zira) e Roddy McDowall, il quale aveva ripreso felicemente il ruolo di Cornelius grazie anche alla sua amicizia con Arthur P. Jacobs, dovevano solo prestare le loro voci durante un interrogatorio della Commissione d’inchiesta, per cui potevano essere struccati, ma essi chiesero ai tecnici del make-up di lasciare loro le protesi per “sentirsi” Zira e Cornelius anche se non dovevano essere inquadrati.

Mattatoio 5 (Slaughterhouse 5) di George Roy Hice, massacrato da un abusivo montaggio italiano, narra confusamente la storia di un soldato che ha il potere di viaggiare nel tempo a suo piacimento, apprendendo così la data della sua morte. Egli vive come vuole e con chi vuole, però su un altro pianeta, come soggetto di studio da parte di esseri extraterrestri estremamente progrediti. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Kurt Vonnegurt.

Dopo gli uccelli ecco le rane, cioè Frogs (Frogs), un’invasione di batraci che guidano serpenti, tartarughe, iguana e altri animaletti del genere  e assalgono una casa decimandone gli abitanti: ciò che sembra essere un fenomeno isolato, anche se inspiegabile, alla fine si rivela una minaccia che si è estesa a tutto il mondo… o a quello che ora ne è rimasto. Alcune sequenze sono anche ben fatte, ma la pellicola diretta da Robert Hutchinson si affida troppo al gusto dell’orrido.

Un mondo maledetto fatto di bambole (Z.P.G. – Zero Population Grow), di Michael Campus, prende di mira il problema delle nascite e mostra un mondo futuro inquinato e sovraffollato, dove mettere al mondo un bambino viene considerato un crimine, passibile di morte per i responsabili e la creatura stessa. Una coppia si ribella, si rifiuta di avere come figlio una bambola, sfugge alla condanna e si rifugia in una zona deserta ma, forse, avvelenata da radiazioni mortali.

Spruzza, sparisci e spara (Now you See him, Now you Don’t) di Robert Butler è il seguito del precedente Computer con le scarpe da tennis. Troviamo ancora una volta il diabolico ragazzo, un giovanissimo Kurt Russell, alle prese con una vernice che fa diventare invisibili e che interessa moltissimo un boss criminale del luogo. Come è ovvio il finale vedrà la sconfitta del cattivo, impersonato, fra l’altro, dal sempre valido Caesar Romero.

Willard e i topi (Willard), diretto da Daniel Mann, ci presenta un giovane frustrato, Willard appunto, che fa conoscenza con un topo dalla notevole intelligenza: Ben. L’animale aiuta il ragazzo a prendersi le sue vendette personali: ma quando Willard vuole sbarazzarsi di lui e degli altri topi lo uccide. Le sequenze dei ratti che assalgono gli esseri umani sono realizzate abbastanza bene, ma in definitiva il film non offre molto di nuovo.

Un buon cast sostiene la pellicola di Bob Wynn Settimo potere (The Resurrection of Zachary Wheeler) e anche la sua storia rifugge dai soliti canoni: un senatore, Zachary Wheeler (Bradford Dillman), subisce un incidente gravissimo. Viene ricoverato in una clinica privata e le sue ferite che, in altri casi sarebbero state definite mortali, guariscono miracolosamente. Un giornalista (Leslie Nielsen), dopo molte difficoltà, scopre che uno scienziato ha trovato il modo di clonare gli organi necessari per il ricambio, il tutto senza alcun pericolo di rigetto. Zachary non approva che questo metodo, inumano per i cloni e ingiusto verso altri esseri umani, sia strettamente limitato a gente che viene selezionata da un gruppo di politici. Ma né lui né il giornalista possono cambiare il corso degli eventi e degli interessi umani. Tra le interpreti anche Angie Dickinson.

H2S che, per la precisione, è la formula chimica dell’acido solfidrico, è in questo caso, anche un film di Roberto Faenza. La pellicola ci presenta un giovane che tenta di sfuggire al condizionamento che, secondo lui, impone la società consumistica. La brillante soluzione per risolvere sì grave problema è il distruggere tutto con una bomba.

L’ultimo bambino (The Last Child) di John Lewellin Moxey ci trasporta in pieno nel problema del controllo delle nascite, tema ripreso in maniera ben più drammatica dal film Z.P.G.. In questo caso è il governo degli Stati Uniti che proibisce di avere più di un figlio per ogni nucleo familiare. I coniugi Miller trovano rifugio in Canada per farsi aiutare da un vecchio senatore in pensione.

Film in bilico tra il sexy, l’horror e un pizzico di fantascienza questo Le Notti erotiche dell’uomo invisibile (La via amoreuse de l’Homme Invisible) del 1971, una coproduzione tra Francia e Spagna per la regia di Pierre Chevalier: Un giovane dottore riceve una richiesta d’aiuto dal castello del Professor Orloff, ma una volta arrivato sul posto si rende conto che gli abitanti del villaggio adiacente il maniero, non intendono avvicinarsi al castello. Il dottore, investigando, scopre che Orloff ha creato un uomo invisibile e lo tiene prigioniero in un’ala deserta del proprio castello. Questi, però, fugge rapendo la figlia dello scienziato e comincia a compiere i più efferati delitti mentre il dottore cerca di liberare la sventurata dalle grinfie dell’invisibile maniaco omicida.

Più appartenente al cinema horror splatter, la pellicola L’Invasione degli Ultratopi (The Rats are Coming! The Were Wolves are Here! – 1971) di Andy Mulligan  vede una graziosa famigliola licantropesca nella quale abbiamo una figlia lupa mannara che resuscita dei giganteschi topi e un uomo che si nutre voracemente di loro.

E’ curioso segnalare ancora una volta una produzione Hammer con Barbara Il Mostro Di Londra (Dr.Jekyll and sister Hyde), di Roy Ward Baker del 1971. In questo caso la trasformazione comporta anche un cambiamento di sesso

E, sempre sullo stesso argomento, abbiamo anche La vera storia del Dottor Jekyll (I, Monster) una versione più sofferta ed erotica della storia di Stevenson interpretata dal duo Christopher LeePeter Cushing. Il film, in videocassetta, è stato editato con il titolo Il Mostro di Soho.

Consigli per gli acquisti

1975:Occhi bianchi sul pianeta Terra                 Warner Home Video

2002: La seconda odissea (II Versione)   Universal

Andromeda                                                      Universal

Arancia meccanica                                         Warner Home Video

Barbara, il mostro di Londra                       Sinister Film    

Frogs                                                             MGM Video Ed. Usa

con dialoghi italiani

Fuga dal pianeta delle scimmie                            Fox Video

Mattatoio 5                                                       Pulp Video

Le notti erotiche dell’uomo invisibile                  Mosaico Media

Settimo potere                                                Avo Film (VHS)

Spruzza, sparisci e spara                             Disney Video

Un mondo maledetto fatto di bambole      Golem

(5 – fine)

Giovanni Mongini