FANTASCIENZA STORY 29

ATTERRAGGIO SUL PIANETA PROIBITO (1956) – PARTE 1

IL PIANETA PROIBITO (Forbidden Planet)

Accanto a opere di consumo, basate sul facile effetto spettacolare, e generalmente curate da registi o sceneggiatori specializzati o quanto meno esperti nel campo della science fiction cinema, figurano ogni tanto film come quello citato nel capitolo, realizzato da una troupe assolutamente nuova al genere e che utilizza ingredienti fantascientifici ad altissimo livello.

Insieme a pellicole come Invasione degli ultracorpi, film apparentemente di fantascienza o, se volete, a pretesto fantascientifico, spicca questa space opera che rivaluta gli ingredienti dell’avventura, e molto di più. E’ un segno importante: qualcosa “sta cambiando” nei gusti degli uomini di cinema e nel loro colloquio-guida verso il pubblico. Il pericolo è in noi, sembrano ammonire questi due film, nell’uomo e nei suoi rapporti verso i suoi simili.

E’ difficile trattare di un film del quale si è già tanto parlato, per di più così bene e così a lungo che si rischierebbe di ripetere cose già dette o commenti già fatti. Comunque sia, Il pianeta proibito, contrariamente a molti altri film dell’epoca, mantiene praticamente intatta la sua freschezza e la sua originalità. La pellicola, dopo i titoli di testa presentati assieme alla musica elettronica di Bebe e Louis Barron, un’innovazione assoluta a quei tempi, mostra su uno sfondo punteggiato di stelle, un’astronave a forma di disco che solca lo spazio infinito. Una voce fuori campo ci illustra brevemente questo squarcio di ipotetico futuro il quale contiene già degli avvenimenti sbagliati per eccesso (lo sbarco sulla Luna):

“Nell’ultimo decennio del XXI secolo uomini e donne, a bordo di astronavi, scesero sulla Luna.  Nel 2200 raggiunsero altri pianeti del Sistema Solare. Quasi simultanea fu la scoperta della Superenergia, per mezzo della quale in un primo tempo fu raggiunta e poi di gran lunga superata la velocità della luce. Così, finalmente,  l’umanità iniziò la colonizzazione dei mondi dello spazio. L’incrociatore interplanetario C57-D è partito dalla base terrestre ormai da un anno in missione speciale nel sistema planetario della stella di prima grandezza Altair…”

Dopo aver raggiunto la zona e aver assistito a un’eclisse (perfettamente realizzata), l’astronave è costretta a decelerare per non superare l’obbiettivo. Dopo essere entrati in tubi di cristallo, in una scena che ricorda quella analoga apparsa in Cittadino dello Spazio, e aver compiuto la manovra, la nave spaziale è ora vicina a un pianeta e il Comandante Adams (Leslie Nielsen, 1926 – 2010) parla all’equipaggio:

Adams: “Attenzione! Da Comandante a equipaggio, la nostra meta, Altair 4, è visibile sullo schermo principale. Come già sapete questo è un pianeta del tutto simile alla Terra. Venti anni fa l’astronave Bellerofonte atterrò qui con un gruppo di scienziati. La nostra missione è di cercare i superstiti. E’ tutto.

L’astronave si avvicina al pianeta. A bordo c’è anche un cuoco, una figura alquanto anacronistica, ma il cui ruolo è quello, irrinunciabile per l’epoca, di condire la storia con scenette più o meno gustose. E’ interpretato da Earl Hollman e questo è il suo commento:

Cuoco: “Un altro di quei mondi nuovi: niente birra, né donne, niente biliardi. C’è da diventare scemi. Cosa fa uno per passare il tempo? Si gratta!

Adams: “Attenzione, Comandante a equipaggio. Stiamo entrando nell’atmosfera di Altair 4. Non sarà necessario indossare tute a pressione. La massa di ossigeno è quattro volte più ricca di quella terrestre, gravità : 894, adeguate di conseguenza l’equipaggiamento.

Adams: “Non si sente ancora nessun segnale radio?

Queen: “No, finora no.

Adams: “Jerry, riesce a vedere niente lei laggiù?

Jerry: “Non distinguo bene i particolari, ma non vi sono città, né porti, strade, ponti o dighe. Non c’è nessun segno di civilizzazione.

Queen: “Un radar ci ha intercettati.”

Adams: “Può localizzarlo?

Queen: “No, ma opera  da un’area di circa trenta chilometri quadrati.

Adams: “Trenta chilometri quadrati?! Capo, tutti all’erta!

Capo: “Ai posti d’azione. Disintegratori ai telescopi.

Queen: “Contatto radio, si sente una voce.

Adams: “Umana?”

Queen: “Sissignore, almeno sembra.

Adams: “Amplifichi.

Voce: “Astronave, fatevi riconoscere: siete inquadrati.

Adams: “Faccia parlare me.  Incrociatore interplanetario C57-D. Qui Comandante Adams, chi è lei?

Voce: “Morbius, del Bellerofonte.

Adams: “Chi?

Voce: Edward Morbius.

Mentre Adams sta parlando, Jerry Farman  (Jack Kelly, 1927 – 1992) sta cercando il nome del loro interlocutore nella lista dell’equipaggio del Bellerofonte.

Jerry: “Sì, eccolo.: Morbius, dottore in lettere e filosofia,  filologo della spedizione.

Ostrow: “Filologo?!

Morbius: “Che cosa cercate qui?

Adams: “Beh, veramente cercavamo proprio voi e siamo lieti di trovarvi vivi.

Morbius: “Apprezzo il vostro interessamento, ma qui non abbiamo bisogno di aiuto alcuno.

Jerry: “Ma che bella accoglienza!

Adams: “Dottor Morbius, ho l’ordine di controllare la situazione su Altair 4.

Morbius: “Le ripeto: non ho difficoltà di sorta qui. Le consiglio di tornare subito indietro senza atterrare.”

Adams: “Mi rincresce.

Morbius: “Comandante, se scenderà su questo pianeta l’avverto che non risponderò dell’incolumità della sua nave e dei suoi uomini.”

Adams: “Vuole darmi le coordinate per l’atterraggio?…Dottor Morbius, per favore, le coordinate.

Morbius: “Va bene, però declino qualsiasi responsabilità. Avete le carte astrali?

Adams: “Certo.

Morbius: “Può atterrare a 87° e 17’ Nord e 148° e  21’ Ovest.

Adams: “Grazie.

Jerry: “E’ proprio qui, nel deserto.

Morbius: “Comandante, la prego di pensarci bene. Mi permetto di insistere…

Adams, con un gesto brusco, chiude la comunicazione.

L’atterraggio è una delle scene più belle e più convincenti di tutto il cinema fantascientifico d’epoca e, per parecchi anni, se non ancora adesso, resterà ad esempio di una sequenza perfettamente realizzata ovviamente senza l’intervento di computer allora sconosciuti per queste finalità.

Un allucinante paesaggio verde – arancio, in alto l’astronave – disco, in basso la sua ombra che segue le asperità del terreno. Giunti sul suolo gli astronauti non fanno in tempo ad ammirare l’alieno paesaggio che li circonda che un velocissimo mezzo si dirige verso di loro.

Da esso scende una strana macchina, un robot, che si avvicina agli astronauti, s’inchina, poi, con un curioso rumore di calcolatrice, inizia a parlare con voce scandita e stentorea.

Robot: “Benvenuti-su-Altair-quattro-signori.-vi-devo-trasportare-alla-residenza.-Se-non-doveste-capirmi-posso-parlare-perfettamente-altre-centottantasette-lingue-e-relativi-dialetti-e-derivati.-

Adams: “Oh, no, comprendiamo benissimo, grazie… e, senza offesa eh? Ma lei è un robot, vero?

Robot: “Esatto- Signore.-Per-vostra-informazione-sono-sintonizzato-a-rispondere-al-nome-di-Robby.

Adams: “Qui è ideale l’atmosfera, ad alto contenuto d’ossigeno…

Robby: “Io-ne-faccio-poco-uso-Signore-favorisce-la-ruggine.

Cuoco: “Scusi Dottore, ma è un maschio o una  femmina?

Robby: “Nel-mio-caso-il quesito-è-privo-di-significato.-Volete-accomodarvi-Signori?.

Adams, Jerry e il dottor Ostrow (Warren Stevens, 1919 – 2012) salgono sullo strano mezzo guidato da Robby e, in breve tempo, arrivano alla modernissima casa di Morbius. L’uomo (Walter Pidgeon, 1897 – 1984) è ritto sulla soglia ad aspettarli.. “Io sono Morbius”, dichiara, sottintendendo quasi, “e sono il padrone qui.; li fa entrare e li invita a pranzo. Al termine dello stesso comincia a illustrare le meraviglie del suo mondo.

Jerry: ”Non so che cibo fosse, ma certo era delizioso.

Morbius: “Manicaretti sintetici di Robby.

Adams: “E’ anche cuoco?

Morbius: “Sì, e produce da sé la materia prima. Vieni qui Robby. Adesso vedrete come funziona. Ecco, vedete, basta introdurre un campione di cibo qualsiasi in questa apertura. Sotto è installato un laboratorio chimico in cui egli lo analizza; dopo di che può riprodurre le stesse molecole in qualsiasi forma e quantità.

Adams: “L’ideale per le mogli.

Robby: “E ciò con cieca ed assoluta obbedienza… Attiva il polverizzatore.

Ostrow osserva Morbius che fa sparire una mela nell’apparecchiatura che il Robot ha attivato.

Ostrow: “Un disintegratore casalingo.

Morbius: “Mettici il tuo braccio.

Il Robot si avvicina al disintegratore.

Morbius: “L’ordine è annullato… Non gli attribuite dei sentimenti, però: Robby non è che una macchina, ma con una forza tremenda, da sradicare questa casa dalle sue fondamenta.

Ostrow: “Se mal guidato potrebbe essere uno strumento di morte.

Morbius: “No, Dottore, neanche se io fossi lo scienziato pazzoide dei libri gialli, perché Robby è provvisto di una valvola  di sicurezza. Comandante, posso avere in prestito quella sua formidabile pistola?

Adams gli porge l’arma e Morbius la passa a Robby facendogli sparare contro una pianta, per la precisione si trattava di un Frutex Altaricus.

Morbius: “Capisci come funziona?

Robby: “Sì-Dottore.-E’-un-semplice-disintegratore.

Morbius: “Perfetto. Ora girati in qua. Puntalo sul Comandante… mira esattamente fra gli occhi… fuoco!

Sia Adams, sia gli altri due non hanno certamente seguito la scena con indifferenza. Il Comandante, pur conservando un’espressione apparentemente impassibile, è certamente teso, ma ha fermato Jerry e Ostrow con un gesto impedendo loro d’intervenire. Il robot non preme il grilletto, scocca una miriade di scintille rossastre lungo il suo visore. Qualcosa non funziona.

Morbius: “Vedete? E’ innocuo. Nel suo subcosciente elettronico il mio ordine e la sua inibizione a nuocere sono due forze uguali e contrarie. Annullato!… Se io lo avessi lasciato continuare, tutti i circuiti sarebbero bruciati.

Tutti coloro che amano e leggono fantascienza non avranno fatto fatica a riconoscere in questo conflitto l’assunto delle tre leggi della robotica, tanto care al suo creatore: lo scrittore e scienziato Isaac Asimov. Appaiono, anzi appariranno per la prima volta nel cinema nel 1999 con il film L’Uomo Bicentenario di  Chris Columbus. Esse enunciano:

Prima Legge della Robotica: Un robot non può recare danno ad un essere umano né può permettere che a causa del proprio mancato intervento un essere umano riceva danno.

Seconda Legge: Un robot deve ubbidire agli ordini degli esseri umani purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.

Terza Legge: Un robot deve proteggere la propria esistenza purché quest’autodifesa  non contrasti con le prime due leggi.

A una domanda precisa di Ostrow, Morbius risponde che Robby è stato costruito da lui, ma che non debbono sopravvalutare le sue qualità. Poi Morbius mostra il sistema di chiusura ermetica della villa, porte che improvvisamente si serrano (realizzate con la semplice tecnica del fermo di fotogramma e l’inserimento del pannello: il risultato è comunque suggestivo).

Morbius: “Bene, Signori, è stato un vero piacere. Voi avete constatato quanto io mi trovi bene qui, non ho difficoltà alcuna né ho alcun bisogno di aiuti militari. Credo che ora siate impazienti di tornare alla base.

Adams: “Sì, Dottore, appena avremo parlato con gli altri membri della vostra spedizione.

Morbius: “Gli altri… ma non ce ne sono, Comandante… Verso la fine del primo anno tutti, sia uomini che donne, soccombettero a una… specie di forza planetaria. Un’oscura, terribile, incontrollabile forza. Solo mia moglie ed io ne fummo immuni.

Adams: “E… a cosa attribuisce questa immunità, Dottor Morbius?

Morbius: “Mia moglie ed io, a differenza degli altri, amammo subito questo nuovo mondo, sentimmo che… volevamo rimanere qui, lontani dalle lotte dell’umanità. Io rammento bene quanto fummo addolorati quando si votò per il ritorno sulla Terra, pur non prevedendo l’annientamento di tanti collaboratori… e amici.

Jerry: “Comandante, non risulta che sul Bellerofonte ci fosse sua moglie…

Morbius: “Oh, guardi sotto la voce biochimica: Julia Marsing. Ci sposò il Comandante durante la traversata, ho anche il certificato.

Ostrow: “Era strano, infatti, che Robby avesse tanto buon gusto femminile. Penso che la sua signora non sia in casa…

Morbius: “Mia… moglie morì qualche mese dopo gli altri, ma nel… nel suo caso fu una morte naturale.

Ostrow: “Mi dispiace, scusi.

Adams: “Dottor Morbius, quali erano i sintomi di tutte quelle morti, quelle non naturali, dico.

Morbius: “Sintomi spaventosi, Comandante. Uno per uno, malgrado ogni precauzione, essi furono letteralmente maciullati.

Ostrow: “Da cosa?

Morbius: “Da un essere diabolico che non si è mai mostrato.

Adams: “E il Bellerofonte?

Morbius: “Si è dissolto mentre tre superstiti tentavano di ripartire.

Adams: “Ma in tutti questi diciannove anni, lei, personalmente, non è stato più disturbato da questa

Forza Planetaria?

Morbius: “Soltanto a volte negli incubi. E tuttora nella mia mente mi sembra che quell’essere sia in agguato intorno a me, sornione ed irresistibile, in attesa di essere evocato per colpire…

L’ingresso della figlia di Morbius, Altaira, distoglie i quattro dal colloquio. Di tutti i personaggi del film questo, interpretato da Annie Francis (1930 – 2011) è il più anacronistico, così come lo sono quasi tutte le scene che la riguardano, anche se questo certamente non è colpa di un attrice la cui fama sarà sempre legata a questo personaggio e a un episodio de Ai Confini della Realtà intitolato Ore Perdute dove riveste il ruolo di un manichino dei grandi magazzini che si anima per un mese di… licenza. L’attrice, anzi, si era stancata di parlare solo del suo ruolo nel film e si rifiutò di rilasciare ulteriori interviste. La sua sorte si affianca a quella di Ann (La Guerra dei Mondi) Robinson la quale, però, ha potuto perlomeno partecipare a un paio di episodi del serial TV.

Ma andiamo avanti e notiamo altresì come l’età di Altaira corrisponda in pratica alla morte della madre, come se questa fosse deceduta in seguito al parto: non viene specificato, ma è quasi sottolineato.

I tre, dopo un dongiovannesco intermezzo tra Jerry e Altaira, si accomiatano da Morbius. Il Comandante deve chiedere istruzioni alla base e, per fare questo, deve in pratica smontare mezza astronave per installare un trasmettitore abbastanza potente. Morbius promette di aiutarli fornendo loro il materiale necessario. I lavori cominciano. Poi  Robby si fa vivo per portare ciò che hanno richiesto.

Robby: ”Dove-debbo-mettere-le-piastre?

Adams: “Puoi sistemarle là, vicino all’indotto, grazie.”

Ostrow: “Un momento… ma è piombo elettronico!

Robby: “Il-piombo-comune-schiaccerebbe-il-veicolo-questo-è-l’isotopo-speciale-127-il-tutto-pesa-solo-dieci-tonnellate.”

Robby porta il tutto tranquillamente su una mano.

Adams fa sistemare delle guardie tutte attorno alla nave spaziale e il cuoco si allontana di soppiatto dietro a delle rocce per incontrare Robby in un appuntamento segreto.

Robby: “Posso-esserle-utile-Signore?

Cuoco: “Lascia perdere il Signore. Io sono forestiero su questo pianeta e vorrei sapere dove… dove posso rimediare un sorsetto di energetico.

Robby: “E-ner-ge-ti-co?”

Cuoco: “ (prendendo dalla tasca una bottiglia di whisky) Mi è rimasto solo questo… oh, è whisky di marca, sai? Tieni, assaggia.

Robby inserisce la bottiglia nell’apertura che dà sul suo laboratorio interno e la scola, mentre il cuoco protesta.

Robby: “Silenzio-sto-analizzando.

Dopo qualche rumore non proprio ortodosso il robot esclama:

Robby: “Si-tratta-di-molecole-di-alcool-con-tracce-di-petrolio. Basteranno-trecento-litri?”

Cuoco: “Trecento? Signor Robby, ho girato tutta la Via Lattea e debbo riconoscere che tu sei l’anima più comprensiva che abbia mai incontrato.

Ma quella notte “qualcosa” entra nel perimetro della base. La scena ci viene mostrata in soggettiva con la macchina da presa posta piuttosto in alto. Essa passa vicino ai due astronauti di guardia e a uno di essi sembra di sentire un pesante respiro poi entra all’interno dell’astronave.

Il giorno dopo l’equipaggio si rende conto che alcuni strumenti sono stati sabotati. Adams se la prende con le due guardie e con l’uomo che aveva visto il boccaporto aprirsi senza vedere nessuno. (Già mezzo addormentato, aveva creduto di sognare). La punizione che Adams infligge ai tre è esemplare e curiosa: alle due guardie toglie il “soprassoldo astrale” e “i privilegi di trasferta” il che, trattandosi di voli spaziali, deve essere un bel salasso, mentre al dormiente infligge venti turni di guardia: “Così imparerai a sognare a bordo!

Adams decide di andare da Morbius e porta con sé solamente il dottore, rifiutando Jerry e maschera la cosa dicendogli che deve restare per organizzare turni e lavori. In realtà desidera andare da solo, o quantomeno senza concorrenti, a vedere Altaira. In una scena precedente abbiamo assistito a una lezione di Jerry su “come si bacia” e solo l’intervento di Adams ha impedito il protrarsi della… lezione.

Quando i due arrivano Morbius è chiuso nel suo studio e Robby non può disturbarlo. Nell’attesa Adams s’incontra con Altaira la quale sta facendo il bagno in un laghetto. Apparentemente la ragazza sembra nuda: in realtà, osservando la scena in moviola, essa indossa un costume color carne.

Naturalmente, essendo il film del 1956, le scene non sono eccessivamente audaci: quindi solo quando la ragazza si è del tutto rivestita possiamo assistere al loro primo bacio d’amore (e bisogna dire che le lezioni di Jerry sono state molto indicative).

E qui entra in scena un altro particolare interessante: nel primo incontro con Morbius, la ragazza aveva  mostrato ai tre astronauti i suoi amici, animali terrestri, tigri e daini, con i quali Altaira gioca abitualmente (la scena di Anne Francis vicino alla tigre è stata realizzata per mezzo di un abile fotomontaggio). Ora, proprio una di queste tigri sta per avventarsi contro la ragazza. Adams è costretto a disintegrarla e Altaira è sbigottita, non capisce la ragione di questa ribellione e anche lo spettatore lo capirà solamente in seguito. Adams torna da Ostrow il quale è ancora davanti alla porta. Stanchi di aspettare i due entrano, ma l’ufficio è vuoto. Stupiti, osservano il tavolo di Morbius sul quale sono riportati degli strani geroglifici quindi alle loro spalle si apre una porta e appare Morbius, furioso.

Morbius: “Troverete l’argenteria in sala da pranzo e i gioielli di mia figlia in camera sua.

Adams: “Dottor Morbius, questa notte hanno sabotato il nostro monitor…

Morbius: “E sospettate di me? Beh, è giunto il momento di parlarci chiaro, sedete. …In tempi remoti questo pianeta era abitato da un popolo nobile e potente che si chiamava Krell. Eticamente, come pure tecnicamente, erano un milione di anni innanzi all’umanità perché, svelando i misteri della natura, avevano scoperto la loro stessa origine e, quando nel corso degli evi, ebbero abolito malattie, pazzia, delitto ed ogni ingiustizia, si rivolsero con longanimità verso lo spazio. Prima degli albori dell’umanità scesero sulla Terra riportando qui molti campioni biologici…

Adams: “Così, ecco spiegata quella tigre e i daini…

Morbius: “Che altezze raggiunsero! Ma poi, alle soglie di chissà quale suprema impresa che avrebbe coronato la loro storia, questa razza divina perì in una sola notte. Nei duemila secoli trascorsi da quella oscura catastrofe persino i loro grattacieli di vetro, porcellana ed acciaio adamantino, scomparvero sotto il suolo di Altair 4 e nulla, proprio nulla, rimane alla superficie.

Ostrow: “Come erano fatti?

Morbius: “Non v’è traccia della loro natura fisica, tranne, forse, la forma di questo arco caratteristico… (Un pentagono dalla base piccola a dai lati centrali molto allungati; la stella Altair fa parte della Costellazione dell’Aquila, che ha proprio la figura di questo arco: fu ovviamente fonte di ispirazione per i soggettisti e gli sceneggiatori quando si passò alla realizzazione tecnica). Potrete trarne qualche deduzione paragonandolo ad una delle nostre porte…

Dopo aver fatto ascoltare loro “una registrazione di musica Krell di mezzo milione d’anni fa”, Morbius aggiunge:

Morbius: “Ora, se mi seguite, vi mostrerò altre vestigia della loro civiltà.

Inizia a questo punto la parte più spettacolare del film, che scatena i curatori degli effetti speciali Warren Newcombe, Arnold Gillespie, Irving Ries e Joshua Meador  (è quest’ultimo che ha disegnato fotogramma per fotogramma tutti i “raggi” dei disintegratori e anche il mostro rivelato dalla barriera elettronica di cui avremo modo di parlare successivamente. Un “prestito” alla M.G.M. da parte della Walt Disney Production,un’operazione che non fu completata del tutto perché il tecnico fu richiamato bruscamente ai suoi doveri dalla casa madre).

Giunti davanti a una caratteristica porta Krell, chiusa, Morbius chiede ad Adams di provarvi il suo disintegratore cosa che il Comandante fa senza ottenere alcun risultato. A questo proposito abbiamo notato alla moviola un lieve errore tra il punto in cui il raggio animato colpisce la lastra e il punto in cui Adams, in seguito, controlla gli eventuali danni causati dall’arma e questo perché Adams “finge” di sparare sulla lastra e poi, sul fotogramma, Meador disegna il raggio e deve obbligatoriamente tener conto con esattezza dove è puntato il disintegratore.

Adams: “Avrebbe dovuto fondersi.

Morbius: “Non è neanche caldo, eh? Né una traccia di radioattività. Le molecole sono molto più compatte di quelle dell’acciaio terrestre, eppure beve energia come una spugna.

Con una speciale apparecchiatura a combinazione Morbius apre la porta che scorre su tre lastre diverse e i tre entrano in un grande laboratorio colmo di strani strumenti alieni.

Morbius: “Questo è solo uno dei loro laboratori. Noterete come alcuni macchinari ci siano familiari, benché creati per tecnici diversi da noi.

Adams: “Questo cos’è?

Morbius: “Su questo schermo si può proiettare tutta la conoscenza scientifica dei Krell, dagli inizi fino al… giorno della loro distruzione. Un compendio di milioni delle loro biblioteche terrestri.

Ostrow: “E lei può leggerlo?

Morbius: “Poco. E’ la mia professione, Cominciai vent’anni fa con questa pagina di teoremi geometrici. Per caso fui in grado di decifrare buna parte del loro alfabeto… cominciai a studiare. Il primo risultato pratico fu quel robot che voi, Signori, trovate così interessante. Uno scherzo. Sono quattro lustri che vengo qui ogni giorno, assimilando alcuni dei meno difficili frammenti della loro scienza.

Adams: “Una scoperta che è difficile valutare. Pensi un po’ che cosa potrebbero…

Ostrow: “Dottor Morbius, cos’è quell’apparecchio là?

Morbius: “Io lo chiamo “l’Educatore Plastico”. Da quanto ho potuto capire l’usavano per classificare i giovani, un po’ come l’uso del disegno che un tempo si faceva nei giardini d’infanzia. Io, spesso, l’adopero come un passatempo, benché per lavorare bene qui ci vorrebbero più di due gambe e due braccia. Ecco, vedete, è costruito per qualcosa di più voluminoso di una testa umana. Ora lì vedete le onde del mio cervello che fanno innalzare fino a metà l’indicatore. Io ho… dedotto che i loro ragazzi, paragonabili ai nostri di sette anni, mandavano normalmente quell’indice fino al massimo; il che, per la media dei Krell, mi classifica deficiente. Eppure il mio indice d’intelligenza raggiunge i 183. Ora eseguirò un semplice esperimento. Tanto per farvi vedere come funziona sceglierò, per cominciare, un soggetto familiare…

Per mezzo delle sue onde mentali Morbius crea un’immagine tridimensionale, quella di sua figlia.

Morbius: “Non è che un’immagine tridimensionale.

Ostrow: “Ma è viva!

Morbius: “Perché mia figlia è viva nel mio cervello microsecondo per microsecondo mentre sto sperimentando… (si stacca dai comandi massaggiandosi gli occhi) …richiede uno sforzo.”

Ostrow: “La lampada di Aladino creata in laboratorio.

Morbius: “Vi piacerebbe misurare la vostra intelligenza?

Adams: “Sì, moltissimo.

Morbius: “Potreste restarne deluso. Vogliamo cominciare col dottore?

Ostrow: “Cosa devo fare?

Morbius: “Lei si sistema lì ed io… (gli sistema la “cuffia”) un poco più avanti, così… Ecco qua. Ora, dottore, lo può leggere lì.

Ostrow: “C’è qualcosa che non va. Il mio indice d’intelligenza è alto, ma qui non registro neanche un terzo del suo.

Morbius: “Ora, il Comandante…

Il livello di Adams è il più basso di tutti.

Morbius: “Non s’impressioni. Ad un comandante non serve il cervello, solo una voce stentorea.

Adams: “Come si crea un immagine, tirando questa leva?

Morbius: “No, fermo, vuole morire? Il Comandante del Bellerofonte ci provò e morì istantaneamente.

Adams: “Ah, capisco. Così lei è immune anche da questo.

Morbius: “Al primo tentativo di creare un’immagine, il mio indice era appena più alto del vostro e dopo rimasi incosciente per un giorno ed una notte.

Ostrow: “Tuttavia lei tentò l’esperimento di nuovo?

Morbius: “Nell’interesse della scienza, dottore. Può immaginare la mia gioia quando scoprii che lo shock aveva raddoppiato, per sempre, le mie capacità intellettuali. Senza di ciò le mie ricerche non avrebbero mai approdato a nulla. Di recente ho scoperto da alcune pur vaghe indicazioni che, poco tempo prima della loro distruzione, i Krell stavano impiegando le loro energie ad un nuovo progetto e speravano, attuandolo, di potersi liberare, una volta per sempre, da qualsiasi dipendenza da tutti i mezzi fisici.

Ostrow: “Una civiltà senza strumenti fisici…

Morbius: “Incredibile?

Adams: “Dottor Morbius: è tutto nuovo, qui. Nessun segno di età, di consumo o che so io.

Morbius: “Giovanotto, questi strumenti autocomandati, autoconservati, sono rimasti come li vede per duemila secoli.

Adams: “Duemila secoli?!

Morbius conduce i due, attraverso uno speciale ascensore, nelle viscere del pianeta dove Adams e Ostrow possono ammirare le imponenti apparecchiature Krell.

Morbius: “Per duemila secoli ha pazientemente atteso qui, autoregolandosi e lubrificandosi da sola. Ho ragione di credere che sedici anni fa sia avvenuta un’alterazione di tutto il complesso delle sue ottomila miglia cubiche.

Adams: “A che cosa serve?

Morbius: “Talvolta i manometri registrano o combattimenti dei cervi in autunno o il volo degli uccelli in primavera. Quando la vostra astronave è stata avvistata, un intero quadrante si è attivato. Vi mostrerò la sezione di un generatore. Essi sono immersi nel corpo del pianeta per cinquanta miglia all’incirca. Ed ora attenti a guardare nello specchio, non si sopravvive guardando una faccia gorgonea… 9000 reattori nucleari in serie, l’energia esplosiva di un intero sistema planetario.

Mentre i tre continuano l’esplorazione del mondo dei Krell, in superficie gli astronauti hanno sistemato tutto attorno al disco una barriera di protezione. Il cuoco, con una scusa, riesce a uscire per andare a prendersi i suoi trecento litri di alcool. A un tratto il robot capta qualcosa, ma qualunque cosa sia non è diretta da quella parte. L’invisibile creatura supera la barriera generando un brevissimo lampo elettrico che gli astronauti scambiano per un contatto (anche se, facendo attenzione, nella ripresa si può scorgere la sagoma appena abbozzata della creatura), delle grosse impronte si stampano sul terreno del pianeta e all’interno del perimetro. I gradini della nave s’inclinano a due alla volta sotto il peso dell’essere, poi un urlo di agonia. La scena si sposta nell’ufficio di Morbius dove i tre stanno discutendo animatamente.

Morbius: “Il suo è un arbitrio, e non mi piace ricevere ordini qui, nel mio mondo.

Adams: “Dottor Morbius, una simile scoperta scientifica deve essere controllata dai pianeti uniti, non può essere permesso ad un uomo solo di monopolizzarla!

Morbius: “Comandante, sono due ore che aspetto che lei mi faccia questa stupida dichiarazione… No, mi lasci finire! Per vent’anni io ho costantemente, e spero obbiettivamente, esaminato questo problema e sono giunto all’inamovibile conclusione che l’uomo non è ancora pronto per tali conoscenze e tale illimitato potere.

Ostrow: “Mentre il Dottor Morbius con il suo intelletto artificialmente evoluto, è ora il solo che può amministrare questo potere per l’intera razza umana!

Morbius: “Precisamente. Dispenserò alla Terra quelle parti della scienza dei Krell che io riterrò utili e sicure. Le altre non le divulgherò, e di ciò ne risponderò esclusivamente alla mia coscienza e giudizio.

Adams: “Dottor Morbius: in mancanza di precise istruzioni mi mette in una situazione imbarazzante, io… (in quel momento riceve una chiamata tramite il suo videocomunicatore).

Jerry: “Comandante, Comandante Adams!

Adams: “Dica, Tenente.

Jerry: “Queen è stato assassinato!

Adams: “Queen… assassinato!?

Jerry: “Sì, era solo e lavorava al monitor, tutti gli altri erano di servizio fuori.

Adams: “Come è stato ucciso?

Jerry: “Non so, Comandante. Il suo corpo è a pezzi sparsi per tutta la sala radio!

Adams: “Lasci tutto come sta, veniamo subito!

Morbius: “ (a bassa voce e a se stesso) Si è riscatenato…

Giunge un nuovo mattino sul pianeta e Ostrow si presenta ad Adams con uno strano oggetto.

Ostrow: “Ho costruito il modello in gesso delle orme rilevate. Ottanta per quarantasei!

Adams: “E’ fantastico! Però non capisco, anche contro un mostro infernale quale questi sembra essere… Queen, con le nostre armi atomiche avrebbe dovuto poter…

Ostrow: “No, no Comandante! Questo cozza contro ogni legge di adattamento evolutivo.

Adams: “Che vuol dire?

Ostrow: “Guardi questa struttura: caratteristica di un quadrupede, eppure le orme che ha lasciato sono quelle di un bipede. Si muove sul terreno, questo essere, e tuttavia questo artiglio appartiene a una creatura degli alberi, quale un orribile antropoide. Non è certo una creatura normale, né per la Terra né per le altre Costellazioni!

Adams interroga poi il cuoco, il quale, scoperto ubriaco fradicio, conferma di essere stato con il robot mentre Queen veniva massacrato. La sera sul pianeta trova gli astronauti in pieno assetto di guerra; il radar registra una figura grande come una casa che si dirige verso di loro. Il fuoco dei disintegratori non l’arresta e, come si ferma a ridosso della barriera elettronica,  la corrente della stessa ne rivela la sagoma mostruosa.

Si tratta di un cartone animato realizzato però molto bene ed è molto ben curato il suo interagire con gli uomini quando li afferra (e tra essi c’è il povero Jerry) e li scaglia lontano. In moviola si può notare  addirittura la giubba dell’uniforme di Jerry sollevata perché l’attore è stato evidentemente tirato su da un paranco cancellato poi dal fotogramma.

Nello stesso istante Morbius è in preda a un incubo, tutti i manometri intorno a lui sono accesi. Un urlo di Altaira lo sveglia di soprassalto; nello stesso momento il mostro scompare.

Anche la ragazza ha avuto un incubo mentre corre tra le braccia di suo padre e i manometri si spengono in silenzio senza che loro se ne avvedano. Altaira sognava  che gli astronauti erano in pericolo e supplica il padre di salvarli, ma egli si dichiara impotente a fermare ciò che si è scatenato contro di loro.

Intanto questi ultimi, è il caso di dirlo, si stanno leccando le ferite.

Adams: “Ragazzi, chiunque fosse, il nostro fuoco l’ha fermato.

Ostrow: “Ne è convinto?

Adams: “No… se ne è andato di sua volontà, ma tornerà… Dottore: un essere invisibile che la fissione atomica non disintegra.

Ostrow: “No, Comandante, questo  è scientificamente impossibile.

Adams: “Un’illusione ipnotica non fa a pezzi la gente!

Ostrow: “Questo è vero, ma ogni organismo tanto compatto da resistere a tre miliardi di elettroni, dovrebbe essere fatto di materiale nucleare e avrebbe un peso tale da affondare al centro di questo pianeta.

Adams: “Lo ha visto anche lei, tra quelle irradiazioni di neutroni.

Ostrow: “Ecco la risposta: rinnova la propria struttura molecolare di microsecondo in microsecondo.

Adams: “Capo!

Capo: “Sì, Signore.

Adams: “Voglio il trattore.

Capo: “Subito.

Ostrow: “Andiamo a prelevare la ragazza e suo padre, lo vogliano o no, eh?

Adams: “C’è un regolamento: evacuare i civili dalle zone pericolose…

Ostrow: “Ha tralasciato le ultime due parole: “se possibile”. Si  ricordi la spedizione del Bellerofonte: la nave si volatilizzò al momento del decollo.”

Adams: “Uno di noi due deve penetrare in quel laboratorio e aumentare le sue capacità intellettive.”

Dopo aver ordinato che, in caso di pericolo, l’astronave decolli, i due si dirigono alla casa di Morbius. Robby sbarra loro la strada, ma Altaira li fa passare. Mentre Adams si attarda a convincere la ragazza ad andarsene con lui, Ostrow, non visto, si dirige verso il laboratorio Krell.

Quando Adams si avvede della sua assenza è troppo tardi. Ostrow, portato di peso e morente da Robby, viene deposto su un divano; sul viso e sulle tempie sono evidenti i segni lasciati dalla “cuffia” Krell.

Adams: “Si è sottoposto allo shock, eh?

Ostrow: “Vedesse che bel cervello ho…. che cervello… più fervido di quello di Morbius, ora…

Adams: “Stia calmo, dottore…

Ostrow: “Morbius… era quasi alla soluzione… i Krell completarono il loro progetto… la grande macchina… senza meccanismi… il grande segreto…

Adams: “Coraggio, dottore, continui…

Ostrow: “Ma avevano… dimenticato…

Adams: “Che cosa?

Ostrow: “I mostri… i mostri dell’Id…

Adams: “L’Id?! Che cos’è, che cosa è?

Ma Ostrow non può più rispondere, è morto. Entra Morbius il quale, comprendendo ciò che è avvenuto, s’infuria nel vedere il cadavere del dottore. Alla crudele sfuriata del padre la ragazza si decide. Seguirà Adams. Mentre Robby carica il corpo di Ostrow (un manichino) sul trattore, Altaira va a prepararsi.

Il Comandante e lo scienziato sono ora uno di fronte all’altro.

Adams: “Morbius, che cos’è l’Id?

Morbius: “Comandante, mia figlia sta facendo una pazzia, subirà una grave punizione.

Adams: “(urlando) Che cos’è l’Id?

Morbius: “Id, Id, Id, Id, Id! E’ un termine remoto, si usava un tempo per descrivere l’elemento base della mente subcosciente.

Adams: “I mostri dell’Id… mostri del subcosciente… questo intendeva il Dottore… Morbius, la grande macchina, ottomila miglia cubiche di energia sufficienti per tutta una generazione di geni creativi comandata da impulsi remoti! Morbius, comandata dagli impulsi elettromagnetici del cervello di ogni individuo Krell!

Morbius: “A quale scopo?

Adams: “A ogni comando quella macchina avrebbe proiettato materia solida in qualunque punto del pianeta, di qualsiasi misura o colore desiderati o per qualsiasi scopo, Morbius! Creazione col semplice pensiero!

Morbius: “Ma certo, ora vedo chiaro!

Adams: “Ma, come lei, i Krell dimenticarono un pericolo: il loro odio subconscio, la loro brama di distruzione…

Morbius: “La bestia! Un ritorno ai primordi! La bestia dalla quale neanche i Krell si erano evoluti!

Adams: “E quelle irragionevoli bestie del subconscio ebbero libero accesso ad una macchina inarrestabile… il demone segreto di ogni anima sul pianeta libero di saccheggiare e predare… per vendicarsi, Morbius, e uccidere!

Morbius: “Poveri Krell! Dopo milioni di anni di splendente saggezza… neanche avranno compreso quale potere li distruggeva… Sì, giovanotto,  è tutto convincente, peccato che ci sia una svista… L’ultimo dei Krell morì duemila secoli fa, ma oggi, come sappiamo,  c’è ancora un mostro che vive su questo pianeta.

Adams: “La sua mente rifiuta di affrontare la realtà.

Morbius: “Come sarebbe?

Robby: “Dottore-Dottore…

Morbius: “Cosa c’è?

Robby: “Arriva-qualcosa-da-sud-ovest-.Si-sta-avvicinando.

Adams: “Non si sbaglia mai Robby?

Morbius: “No, mai.

I grossi alberi vicino alla casa cominciano a cadere come spinti da qualcosa di gigantesco e invisibile.

Adams: “Eccolo!

Morbius aziona le piastre che chiudono la casa ermeticamente.

Morbius: “Mi dispiace per lei, giovanotto.

Adams: “Si preoccupi di sua figlia, invece.

Altaira: “Sta arrivando.

Qualcosa di possente batte contro le paratie, deformandole. Le lastre non resisteranno a lungo.

Morbius: “Alta, va nel mio studio!

Adams: “Respinge ancora la verità?

Morbius: “Quale verità?

Adams: “Morbius, quella cosa mostruosa, è lei!

Morbius: “Non sia sciocco! L’avrei chiamata qui perché mia figlia assista alla sua distruzione?

Adams: “Crede che Alta sia immune? Lei è unita a me anima e corpo!

Altaira: “Qualunque cosa accada, per sempre!

Morbius: “Dì che hai mentito, urlalo, fa che ti senta: tu non ami quest’uomo!

Altaira: “Neanche se lo potessi, papà.

Un varco si sta aprendo.

Morbius: “Fermalo Robby, non farlo entrare, uccidilo Robby!

Ancora una volta, come già era avvenuto in precedenza, il corpo del robot si accende di scintille che decrescono e poi si spengono lasciando l’automa immobile e spento.

Adams: “E’ inutile, sa che è il suo subcosciente!

I tre fuggono e si rifugiano nel laboratorio Krell, le tre porte scorrevoli si chiudono e Adams ne altera la combinazione.

Morbius: “Siamo salvi. Perché ha confuso la combinazione?

Adams: “Qualsiasi cosa lei sappia , il suo subcosciente là fuori la sa anche lui.

Morbius: “Io non sono il mostro!

Adams è costretto e tenere fermo lo scienziato.

Adams: “Tutti siamo un po’ mostri nel subcosciente, per questo ci sono leggi e religioni…

Morbius: “Mi lasci!

Adams: “Mi ascolti, piuttosto, resta poco tempo!… Qui… qui lei ha ingigantito la sua mente, senza ottenere ancora il potere di azionare la grande macchina; dottore, fu il suo subcosciente, invece, ad ottenerlo!

Morbius: “Non voglio ascoltare!

Adams: “Deve ascoltare! Quando i suoi compagni decisero di tornare sulla Terra fu lei, Morbius, a inviare il suo segreto Id ad ucciderli… senza rendersene conto, s’intende, tranne forse in sogno.

Morbius: “Non si possono ricordare i propri sogni!

Adams: “Ma ricordò abbastanza da avvertire noi quando ci stavamo avvicinando. Quando poi pensò che noi minacciavamo il suo egoistico impero, il suo subcosciente inviò di nuovo il suo mostro. Altri morti, Morbius, altri assassini!

Morbius: “E ora anche la morte di mia figlia?

Adams: “Sì, perché si è ribellata, perché anche in lei, padre affettuoso esiste la bestia primordiale più accanita e più rabbiosa a ogni nuova sconfitta! E ora sta di nuovo aizzando il suo mostro per punire sua figlia della sua disobbedienza… E se lei non fa qualcosa subito, Morbius, fra un istante entrerà da quella porta!

Morbius: “E’ metallo Krell, ventisei pollici di spessore!

Adams: “Guardi i manometri, guardi! Quella macchina fornisce il suo mostro di tutta l’energia che gli è necessaria per raggiungerci, guardi!

Sotto l’energia dell’essere la porta d’ingresso al laboratorio sta mutando. Adams la indica allo scienziato.

Adams: “Rosso! Tra poco diventerà bianco e infine si fonderà!

Morbius: “Alta, dì che non mi credi un mostro, dimmelo, presto!

La ragazza non risponde e guarda il padre con infinita tristezza.

Morbius: “Deve essere vero, allora, sono colpevole io…

Altaira: “Papà, aiutaci! Io… lo so che sei grande e nobile come i Krell…

La porta diviene bianca.

Morbius: “Colpevole, colpevole! Il mio demone è là, a quella porta, e non ho il potere di arrestarlo!

Adams trae il disintegratore dalla fondina probabilmente non certo per colpire il mostro ma, molto più probabilmente, per uccidere Morbius la cui mente genera e fa vivere il mostro. La porta fusa cede in rivoli di fiamme e Morbius si lancia contro l’invisibile creatura che è entrata.

Morbius: “Basta, fermati! Io ti rinnego, ti abbandono!

L’inferno di luci si placa e i manometri cominciano a spegnersi mentre Morbius si accascia al suolo morente. Probabilmente la mente conscia dello scienziato ha lottato contro la volontà subcosciente del mostro e della macchina Krell causando una sorta di corto circuito mentale che ha ucciso sia la creatura che lo scienziato vincitore della battaglia psichica.

Morbius: “Fra… 24 ore… dovrete essere a cento milioni di miglia nello spazio… il pianeta… esploderà… le reazioni… a catena… non… non… possono… essere invertite… Alta!

Adams, inconsapevolmente e su ordine di Morbius, ha azionato il congegno che distruggerà il mondo dei Krell. Lo scienziato è morto e i superstiti partono assistendo, a distanza di sicurezza e sotto la guida di Robby, riparato e in veste di pilota, all’esplosione di Altair 4.

Adams: “Alta… fra un milione di anni la razza umana giungerà al punto in cui erano i Krell nel loro grande momento di trionfo… e… di tragedia… e il nome di tuo padre brillerà come un faro nella galassia e… ci ricorderà che, soprattutto, di Dio ce n’è uno solo…

L’astronave torna verso la Terra.

La trama e il soggetto, come si è potuto constatare  in questo ampio riassunto, sono estremamente originali. Consideriamo l’anno in cui il film è stato immesso nel circuito cinematografico (il 1956) e possiamo constatare come, ancora oggi, la trama sia estremamente credibile e complessa non certo di elementare semplicità.

Gli effetti speciali, lo abbiamo puntualizzato, sono eccezionali, i fondali dipinti con il paesaggio del pianeta sono inseriti perfettamente nella scenografia e ben poche sono le sbavature che ne risultano. Tutti i disegni che sono stati inseriti nei fotogrammi (i raggi laser, il mostro, ecc…) sono pressoché perfetti. Quando il film venne lanciato sul mercato, si pensò di far risaltare soprattutto la figura del mostro, ma ben presto i produttori cambiarono idea e puntarono su quella ben più originale del robot Robby il quale conobbe così una vasta popolarità  tanto è vero che, un anno dopo, fu girato un secondo film con lui come protagonista, Il Robot e lo Sputnik (The Invisible Boy). Il buon Robby conobbe inoltre un periodo di “gloria” del tutto italiano quando fu chiamato in veste di ospite d’onore al quiz di Mike Bongiorno Lascia o Raddoppia? in occasione della prova di un concorrente esperto in fantascienza e lo stesso Steven Spielberg lo farà apparire brevemente in Gremlins di Joe Dante.

Sempre all’epoca dell’uscita del film fu scritto che Robby era veramente un robot in grado di muoversi per mezzo di cavi e alimentato dal motore di un aeroplano residuato di guerra, ma si trattava solamente di una trovata pubblicitaria perché il robot non era che una sorta di corazza con un uomo all’interno e fino a poco tempo fa questo rivestimento faceva bella mostra di sé nell’ormai chiuso museo della M.G.M.

Il regista del film è Fred McLeod Wilcox, morto nel 1964 e passato alla storia del cinema, oltre che per questo film, soprattutto per lo struggente Torna a casa Lassie che annoverava tra gli interpreti un giovanissimo ed imberbe Roddy McDowall (il futuro Cornelius – Caesar della serie cinematografica de Il Pianeta delle Scimmie, nonché Galeno nell’omonimo serial TV). Tra gli altri interpreti non possiamo non segnalare una bimbetta divenuta poi una grande diva: Elizabeth Taylor ed Elsa Lanchester, consacrata alla storia del cinema come La Moglie di Frankenstein.

Per quanto riguarda Leslie Nielsen, fin troppo geniale il suo Comandante Adams che, d’improvviso, scopre il non facile mistero del film. Questa fu la sua unica parte di una certa rilevanza e lo si troverà, per un certo periodo di tempo (Future Animals, Settimo Potere, La Memoria di Hauser e La Tragedia del Poseidon) in parti comprimarie.

Diventerà famoso in tarda età mostrando una singolare vis comico-demenziale nelle serie dei film della Pallottola spuntata e in una versione comica imperniata su Dracula (Dracula morto e contento) diretta da Mel Brooks. Nelle interviste quasi sempre gli chiedevano de Il Pianeta Proibito e lui si stupiva di come la gente si ricordasse ancora di “quel piccolo film”.

A chi gli chiedeva del suo professor Morbius, Walter Pidgeon rispondeva di non ricordarsi praticamente nulla di questo film, ma lo incontreremo nuovamente per altre pellicole di fantascienza (Viaggio in fondo al Mare e L’Odissea del Neptune nell’Impero Sommerso). E’ morto il 25 settembre del 1984.

La pellicola ottenne tanto successo all’epoca che dalla sua sceneggiatura venne tratto un romanzo che porta la firma di  W.J. Stuart , mentre il soggetto originale era di Irving Block e Allen Adler (Il Pianeta Proibito – Urania N. 148 e 406 – Mondadori – Milano).

Questo procedimento verrà utilizzato più volte in seguito, ma nonostante i nomi prestigiosi a cui sarà affidato (Sturgeon, Asimov, ecc…) non darà quasi mai risultati considerevoli.

E’ stato il primo film di fantascienza a ricevere un finanziamento assolutamente ragguardevole e che ammontava a 1.900.000 dollari. E’ stato girato negli studi di Culver City, in California. E’ estremamente difficile poterlo visionare oggi negli Stati Uniti (in pellicola) perché le poche copie rimaste nei magazzini sono state malamente accorciate e non sono quasi mai disponibili per i noleggi.

In Italia la situazione è quasi la stessa: la prima edizione del film è praticamente introvabile e quando questo si verifica ci si trova davanti a una pellicola massacrata e completamente virata in rosso: fortunatamente il film è stato rieditato da una compagnia indipendente e su ottimo supporto il cui colore non è degradato ragion per cui, fino a questo momento, si è conoscenza di almeno tre copie in buone condizioni.

Il produttore Nicholas Nayfack è morto nel 1958. Della troupe per gli effetti speciali (A. Arnold Gillespie, Irving Ries, Warren Newcombe e Joshua Meador) nessuno oggi è ancora vivente. Sono morti anche lo sceneggiatore Cyril Hume e Allen Adler, co-autore del soggetto originale. L’altro autore, Irving Block, era, fino a non molto tempo fa, professore  d’arte al California State College di Northridge. Era rimasto anche il direttore artistico in pensione Arthur Lonergan , ma anche lui è deceduto nel 1989 così come il cameraman George Folsey (1898-1988) e anche Louis (1989) e Bebe Barron (2008) che avevano un loro studio di musica  a West Hollywood. Warren Stevens ricordava il film con piacere mentre Earl Hollman lo ha definito “il peggior film che abbia mai fatto”.

Richard Anderson, e cioè Queen, è diventato famoso al grosso pubblico interpretando la parte di Oscar Goldman  nei due serial TV L’uomo da Sei Milioni di Dollari e La Donna Bionica. E’ il padre di Richard Dean Anderson, il famoso MacGyver della omonima serie e protagonista di Stargate serial TV.

Irving Block scrisse nel 1954 con Allen Adler la storia originale di Forbidden Planet e la propose nella primavera dello stesso anno al produttore della M.G.M. Nayfack. Block non era nuovo alla fantascienza: pittore professionista era arrivato ad Hollywood nel 1945 dopo aver lavorato nella Sezione Geodetica  dell’esercito durante la guerra come realizzatore di mappe. Cominciò a lavorare  negli effetti speciali alla 20th Century Fox con Fred Sersen  (Ultimatum alla Terra, 1890 – 1962) e fu uno dei primi a Hollywood a comprendere l’importanza commerciale dei film di Sf. Nel 1949 Block lasciò la Fox  per formare la Septa Productions, uno studio per gli effetti speciali in società con Jack Rabin. Decisero di girare un film su un viaggio sulla Luna, ma ad Hollywood si stava già girando Uomini sulla Luna (Destination Moon) di George Pal. Al loro progetto s’interessò Robert Lippert, produttore ed ex distributore il quale affidò loro gli effetti speciali di RXM Destinazione Luna (Rocketship XM).

Dopo aver lavorato su altri film come Volo su Marte e prima di prendere parte a Kronos, conquistatore dell’universo, Block divenne amico di Adler e con lui scrisse Forbidden Planet. Anche se Block era sopra ogni altra cosa  un tecnico degli effetti speciali (il mostro con un occhio solo de La Guerra di domani era in realtà il braccio di Block), egli aveva già scritto parecchio: fu sua l’idea di fare della storia una versione futuristica  della “Tempesta” di William Shakespeare, sostituendo Morbius a Prospero, Altaira (Alta, in Italia) a Miranda, l’equipaggio del C57-D al gruppo di nobili italiani in visita all’isola, e Robby ai personaggi di Ariel e Calibano fusi insieme. Il nome di Morbius deriva da quello di Moebus, matematico inventore della Striscia di Moebus, una figura bidimensionale con una sola superficie.

All’epoca era molto in voga la psicologia freudiana ed Irving Block ci racconta che:

L’idea di un mostro dagli occhi d’insetto è un’illusione un po’ infantile, ma ci sono veri mostri e demoni che esistono dentro di noi e dei quali noi non sappiamo nulla. Siamo in grado di fare le cose più orrende e spesso restiamo scioccati al rendercene conto. Il mostro dell’Id non è che l’invisibile spirito demoniaco di Morbius, ecco perché è invisibile. Alla fine la MGM non riuscì a mandar giù l’idea dell’invisibilità completa e così prese quelli della Disney per fare un esempio dell’Id. Venne alquanto male.

Altre fonti sfruttate dai due autori includono la mitologia (Altaira e la Tigre: soltanto una vergine può domare un unicorno). L’idea era di mostrare la fondamentalità dei miti al di là di ogni epoca.

I due volevano vendere la loro storia intitolata Fatal Planet, alla Allied Artists, che all’epoca preparava Mondo senza Fine, l’Invasione degli Ultracorpi e Target Earth. Il loro agente li dissuase e li convinse a tentare “il grande colpo” presentando la storia a una grossa casa come la MGM. Quando Adler si presentò con Block nel lussuoso ufficio di Nayfack a Culver City e presentò il manoscritto da leggere, il produttore fiutò l’affare.

Ecco, in sintesi, come nacque Il Pianeta Proibito:

Ditemi di cosa parla la storia.” Chiese Nayfack in tono professionale.

Sapete, Mr. Nayfack, c’è questo mostro invisibile…” Cominciò a sussurrare Adler girando per la stanza.

Come si fa a vedere un mostro invisibile?” Chiese Nayfack.

Non si può. Ecco il punto, fa molta paura! Quando vedete qualcosa non spaventa nemmeno la metà di quando lo immaginate.” Rispose Adler , sperando che Nayfack fosse d’accordo.

Ma come fate a sapere che c’è?” Insistette Nayfack

E allora Block si mise a girare per la stanza ansimando pesantemente. Esitava un momento poi si rimetteva in movimento.

Grande!” Esclamò Nayfack entrando nell’atmosfera ed esplorandone le possibilità. La cosa gli piacque ancor di più quando Block gli fece presente che i mostri non gli sarebbero costati un centesimo, avrebbe potuto averne migliaia!

La realizzazione del film fu ostacolata in mille modi: Dore Schary, forza creativa della MGM, con la lungimiranza e la spocchia di molti critici nostrani, si dimostrò subito contrario all’idea che riteneva dequalificante per uno studio di solida tradizione come la MGM.

Nayfack chiamò il vecchio amico Wilcox per dirigere il film e Arnold Lonergan fu letteralmente strappato al  Dipartimento Artistico di Cedric Gibbons. A. Arnold Gillespie ha ricordato: “Niente aiuti, niente assistenza, niente di niente. Ci prendevano tutti per matti.

Mentre lo staff di produzione cominciava a esaminare alcuni dei disegni originali di  Block e Adler presentati con la storia, Nayfack contattò Cyril Hume per scrivere la sceneggiatura.  Hume, veterano, si era fatto le ossa sui film di Tarzan e avrebbe più tardi firmato l’unico altro film di fantascienza prodotto da Nayfack: Il Robot e lo Sputnik. Hume mantenne la narrativa di base di Block e Adler, ma inventò e poi aumentò i riferimenti ai Krell, cambiando il titolo in Forbidden Planet considerando il termine Fatal troppo negativo. Arnold  Gillespie sintetizzò in questo modo la sensazione generale della troupe:

La MGM non aveva mai fatto un film di Sf. Questo ci dava l’opportunità di creare un nuovo mondo fuori dal Sistema Solare. Rappresentava un’occasione meravigliosa. Nessuno avrebbe potuto darci addosso, potevamo fare quasi tutto!

Dopo aver avuto il via da Nayfack , Gillespie, Lonergan e Warren Newcombe, assieme allo scenografo Hugh Hunt, iniziarono a sperimentare con nuove idee.

Lonergan ci racconta:

La cosa interessante è cosa cercare per un progetto del genere. Non hai nessun  posto in cui andare. Devi cercare di raggiungere le stelle e prendere loro qualcosa. L’unico modo per questo film è stato l’ammassare  moltissime idee, il fissarsi su qualcuna e svilupparla.

Il disegno del C57-D approvato da Cal Teach, derivò dai numerosi avvistamenti di dischi volanti in quegli anni. Ne vennero fatti tre modelli: uno di un metro e ottanta di diametro, uno di 48 pollici (circa un metro e 23 cm) e uno di venti (circa 50cm).

Uno di questi modelli fu, in seguito, utilizzato in uno degli episodi de Ai Confini della Realtà e precisamente quello intitolato Gli Invasori (The Invaders) interpretato da una bravissima Agnes Moorehead e la scenografia della sala di pilotaggio è stata ripresa in un secondo episodio della stessa serie, divise dei cosmonauti comprese, intitolato Mostri in Maple Street (The Monster are due on Maple Street).

Nel frattempo il dipartimento scenico, sotto la supervisione di George Gibson, iniziò a lavorare sul Cyclorama lungo cento metri che rappresentava la superficie di Altair 4. Il cameraman Folsey ricorda:

Gibson era un genio per quel genere di cose, quando ti trovavi ad una estremità dello studio non ti rendevi nemmeno conto di essere in un capannone. Dovevi andarci a sbattere il naso contro per renderti conto che era un fondale.

Uno dei più grossi problemi che George Folsey si trovò ad affrontare riguardo al Cyclorama fu l’illuminazione, che fu pazientemente calibrata per evitare stacchi di colore tra il fondale e il terreno di Altair 4, fu anche molto difficile illuminare soddisfacentemente l’incrociatore largo venti metri. Gli interni dell’astronave, la città Krell e Robby furono disegnati da Bob Kinoshita che è tuttora direttore artistico  ad Hollywood. Robby fu ideato da Block e Adler tenendo in mente le tre leggi di Asimov alle quali nel film effettivamente si accenna.

Nell’originale la voce era di Marvin Miller (da noi fu Alberto Lupo), mentre il robot ha avuto più interpreti, fra cui l’ex bambino prodigio Frankie Darrow e il tecnico Frankie Carpenter.

Il calore, i complessi macchinari interni e il peso (100 libbre e cioè poco più di cinquanta chili!) rendevano molto difficile la permanenza all’interno di Robby.

Come abbiamo detto le apparizioni di Robby sono state molteplici, oltre a quelle già citate, lo ricordiamo in:

Oh, Susanna, un paio di episodi di Ai confini della Realtà e di Lost in Space, una in American Bandstand, una in Mork e Mindy, una in Colombo, una in The Thin Man e anche in Gremlins di Joe Dante.

L’involucro originale, privo di tutti i meccanismi interni, è stato riempito di cemento ed è tuttora esposto al “Movieworld Museum” di Buena Vista, in California.

Tutte le apparecchiature dell’originale erano messe in azione elettricamente attraverso un cavo che usciva da un tallone per collegarsi a un generatore fuori campo.

Era molto pericoloso indossare quel costume: Frankie Darrow rifiutò di girare altre scene dopo aver corso il rischio di cadere da una pedana (visto il peso si sarebbe ammazzato). L’altro pericolo era rappresentato dalla corrente che doveva far funzionare sette motori (due per le antenne rotanti, uno per il giroscopio in cima alla testa, uno per la tastiera alla base della testa, tre nello stomaco più scariche di 40.000 volt per attivare i tubi al neon che si accendevano quando Robby parlava).

Ovviamente Robby non poteva sedersi. L’ultima scena che lo vede, con due mani diverse, ai comandi del C57-D fu realizzata facendo indossare a Carpenter soltanto la parte superiore del costume e nascondendo le gambe con delle false gambe di cartone.

E’ stata costruita una fedelissima replica indossabile e funzionante di Robby da Bill Malone, tecnico degli studi Don Post, egli ne realizzò la copia prendendo il calco del Robby originale che la MGM gli aveva consegnato per restaurarlo. Malone ha costruito anche dei perfetti Gort e “Maria”, la Robotrix di Metropolis. Li trovate anche in vendita ma i prezzi sono stellari…

Un altro set completo fu dedicato alla villa di Morbius, disegnata da Arthur Lonergan, che dovette superare molti ostacoli per far accettare la mancanza di porte e finestre da lui considerate troppo claustrofobiche.

Spesso Wilcox si lamentava per le scenografie o per certi elementi scenografici e molti vennero mantenuti solo grazie all’intervento del decano Cedric Gibbons.

Nella storia originale i Krell non erano nemmeno nominati e quindi tutto ciò che appare nel film a proposito di essi è frutto della fantasia dello scrittore Ciryl Hume. Vennero costruiti tre set per le scene Krell: il primo era una serie di corridoi che portano al laboratorio Krell dietro lo studio di Morbius e dai quali gli scenografi

hanno cercato di far indovinare la forma di un individuo Krell. Nella sceneggiatura di Hume vengono descritti  come forniti di due lunghe zampe posteriori tipo rana e una lunghissima coda. Originariamente non dovevano esistere gradini in questi set (questo per via delle coda), ma solo rampe. I muri di roccia dei corridoi vennero realizzati con materiale plastico su stampi presi direttamente da vera roccia e, a proposito di questo, Folsey ricorda:

Potevi andargli vicinissimo e ti sembrava ancora un muro di vera roccia, poi arrivavano due uomini, lo sollevavano e se lo portavano via!

Gli abissi della città Krell consistevano in un set in miniatura lungo 50 iarde (45 metri) filmato orizzontalmente sul pavimento di uno studio. La cura nei particolari è incredibile: in fondo al complesso Krell fu posizionato uno sfondo specchiato dipinto da George Gibson per dare l’idea di tutti e 7900 i livelli (la stessa tecnica è stata usata per allungare all’infinito la trincea della Morte Nera in Guerre Stellari).

La scena in cui si vede Morbius e i tre ufficiali ripresi dall’alto di un ponte sospeso sui 7900 livelli  è stata realizzata riprendendo quattro nani dall’alto del Bekins Van Storage Building di Hollywood (uno degli edifici più alti di Los Angeles). I nani camminavano nel parcheggio dell’edificio, appositamente svuotato. La stessa scena è poi stata utilizzata in uno degli episodi della serie TV Kronos.

Il complesso Krell è stato poi sovraimpresso sullo sfondo, ricreando le enormi scintille con animazioni al Rotoscope, una tecnica mediante la quale ogni singolo fotogramma di una inquadratura viene proiettato, debitamente ingrandito su un Rodovetro che sarebbe un foglio trasparente di triacetato di cellulosa: in questo modo è possibile animare una scena dal vero o aggiungervi particolari fantastici. Altre scene nella città Krell sono state invece realizzate mascherando una parte della pellicola e poi impressionandola con Glass Painting (e cioè vetri debitamente dipinti e collocati alla giusta distanza dalla macchina da presa in modo da entrare a far parte perfettamente della scena) e animazioni per i globi luminosi, le luci alternate, ecc…

La scena finale, nella quale la porta del laboratorio si fonde sotto l’attacco del mostro, è stata realizzata combinando le riprese dal vivo con un set in miniatura in cui una porta fatta con una sottile lastra di piombo si fonde lentamente a causa del calore prodotto da una carica infiammabile applicata alla parte posteriore.

Più complessa risultò la realizzazione della scena dell’attacco all’astronave. Inizialmente tutti erano decisi a mantenere invisibile la creatura, poi Nayfack cambiò idea e contattò Meador per cercare di creare qualcosa di soddisfacente. Fu però Lonergan ad avere l’idea che è poi stata portata sullo schermo (la grossa testa con gli occhi luminosi). La sequenza doveva essere molto più lunga, ma ci fu un diverbio con la Walt Disney e Meador dovette mollare tutto e concludere in fretta mentre, per fortuna, ci fu una stretta collaborazione  per le altre scene, quelle in cui il mostro è invisibile, fra Folsey e i due Barron per ottenere l’inquietante effetto finale. Le impronte furono ottenute con scatole di legno a forma di zampa il cui coperchio, ricoperto di sabbia, si apriva a un comando elettrico. L’effetto è ottimo, superiore a quello ottenibile con la  tecnica della Stop Motion (lo stop del fotogramma: si riprende il terreno, si ferma la scena e s’inserisce l’impronta e si torna a girare e così via, ma in questo caso, le impronte appaiono all’improvviso e non sono molto credibili: questa tecnica è stata usata nel film Il Fantasma dello Spazio e non è molto verosimile).

La vera e propria produzione de Il Pianeta Proibito cominciò all’inizio del 1955 e occorsero sei mesi perché il film potesse essere completato. Durante i quattordici mesi, tra il giugno del 1955 e la prima distribuzione del film, nell’agosto del 1956, venne completato il grosso del montaggio da Ferris Webster mentre il dipartimento per gli effetti speciali completava le numerose matte.

Fu durante questo periodo di post-produzione che Dore Schary, il quale aveva inizialmente osteggiato il film, contattò Louis e Bebe Barron perché componessero la colonna sonora del film.

I due iniziarono la loro carriera con un regalo di matrimonio ricevuto nel 1947: un registratore. Con uno sfondo musicale (Louis era stato timpanista e Babe pianista e cantante) e con la collaborazione dell’amico John Cage, compositore d’avanguardia, amico di Karlheinz Stockhausen, i due sperimentarono per anni, nel loro appartamento al Greenwich Village di New York scoprendo la curiosa somiglianza che esiste tra gli organismi viventi primitivi  e i circuiti elettronici.

Dore Schary se li vide arrivare in casa (i due erano in cerca di soldi e pensavano che il cinema fosse il metodo più rapido per ottenerli) e divenne subito entusiasta appena ebbe sentito qualche loro pezzo.

Dopo un’incredibile quantità di accertamenti legali e controproposte, la cosa fu finalmente definita. Dopo quattro mesi la colonna sonora fu completata e pagata 25.000 dollari. Per Louis Barron, che poi divorziò da Babe, la MGM fece un vero affare. Essi utilizzarono alcuni principi che più tardi sarebbero stati sviluppati da altri dando vita al “moog”, inventando dal nulla parecchi circuiti, ognuno con il suo suono particolare, dal “Battito Beta” che segnala l’avvicinarsi del mostro ai ribollimenti elettronici di Robby, fino alla musica che accompagna il tramonto su Altair 4 , il cui tema, debitamente modificato, è quello di una canzone dell’epoca intitolato “Notte con due lune”.

Il nome della colonna “Elecronic Tonalites” fu creato per evitare possibili grane legali con l’unione dei musicisti, che forse avrebbero potuto creare dei problemi visto che i due Barron non erano iscritti a nessun sindacato. Un ultima curiosità: la copia in circolazione de Il Pianeta Proibito è in realtà la “copia lavoro” di Ferris Webster che si vide letteralmente togliere il film dalla moviola dagli executives della MGM, terrorizzati all’idea di dover pagare più di 60.000 dollari di tasse sulla proprietà visto che il film non era stato finito nel tempo previsto, per cui il montaggio del film non è mai stato né completato né rifinito.

Solo recentemente nelle versioni in DVD americane è stata aggiunta la scena del matrimonio tra Adams e Altaira tagliata all’epoca in fase di edizione del film.

(1 – continua)

Giovanni Mongini