ENIGMI DALLO SPAZIO E DAL TEMPO 20

8: I POTERI DELLA MENTE – PARTE 04

Con l’avvento del 1980 inizia il lungo proliferare di pellicole che parlano del nostro argomento e considerate che molte le abbiamo scartate per le ragioni dette in precedenza. E’ ovvio invece che non possiamo tralasciare un film che rientra in pieno nel genere e che avuto, più o meno, due sequel; ne parliamo subito infatti perché si tratta di Scanners (Scanners) di David Cronenberg nel quale, a causa degli esperimenti di uno scienziato, alcune donne hanno partorito dei figli con poteri telepatici e, tra questi, ci sono anche i suoi figli (Stephen Lack e Michael Ironside) che si trovano in lotta tra loro e si sfideranno, alla fine, in un grande duello mentale.

Il sequel è datato 1990, si intitola Scanners 2 – Il Nuovo Ordine (Scanners II – The New Order) ed è diretto da Christian Duguay con una rutilante e convincente frase di lancio scritta sui cartelloni pubblicitari: “5 secondi e vi invadono. 10 secondi il dolore comincia. 15 secondi e gridate pietà!”. Il film non ha molta attinenza con il primo perché pur parlando di mutanti dotati di poteri mentali, la storia s’impernia su uno di loro che scopre di essere in grado di leggere nelle menti altrui e un poliziotto corrotto sfrutta questo suo potere per fare carriera… ma il mutante se ne accorge.

Il terzo film è del 1991, si intitola ovviamente Scanners III (Scanners 3: The Takeover) ed è ancora di Christian Duguay e anche questo non è collegato agli altri se non a un continuo prolificare ed evolversi degli Scanners durante gli anni. La storia comincia con un medico ricercatore, proprietario di un centro farmaceutico, che ha adottato due ragazzi, fratello e sorella, entrambi dotati di poteri extrasensoriali. Il controllo dei loro poteri diventa ogni giorno più difficile e, mentre il fratello entra in un tempio buddista per imparare a controllare la mente, la sorella s’impadronisce di un farmaco per cercare di calmare il dolore che le frequenti emicranie le procurano. Il farmaco sembra avere i risultati sperati, ma accresce i poteri della ragazza e mina il suo equilibrio intellettivo trasformandola in un essere scellerato e spietato che vuole dominare il mondo con l’aiuto di altri Scanners che lei stessa libera. Ora tocca al fratello fermarla.

L’argomento, come poi accade in tutte le cose, può avere anche un lato ironico e divertente. Ecco perché, nel 1981, appare la commedia di Ken Shapiro intitolata Gelosissimamente… Tuo (Modern Problems) con Chevy Chase nel ruolo di un controllore di volo estremamente geloso e piantato dalla moglie che, alla stregua di Scott Carey, il protagonista di Radiazioni BX: Distruzione Uomo, passa attraverso una misteriosa nuvola radioattiva e acquisisce così capacità telecinetiche. Ciò che sembra un grande potere gli procurerà, invece, solo dei guai…

Entity (The Entity) di Sidney J. Furie, datato 1982, scivola un poco al di fuori del nostro genere, ma la cosa interessante è che è comunque la libera interpretazione di un fatto che sarebbe veramente accaduto quando, anni prima, una misteriosa e invisibile entità s’impossessò di una donna stuprandola violentemente. Si chiamava Doris Bither, e dichiarò di essere stata più volte aggredita da una entità invisibile. Era una donna madre di quattro figli, avuti da quattro padri diversi, abitante presso una casa di Culver City, vicino a Santa Monica, California. Il suo caso, fu studiato soprattutto nell’estate 1974. All’epoca poco più che trentenne, con un passato affettivo tormentato, la signora Doris Bither si rivolse all’equipe della nota Università della California di Los Angeles (UCLA), affermando di essere ormai da mesi aggredita in casa da una (o più) entità invisibili; si sentiva toccata, quindi aggredita, picchiata e, una volta, persino stuprata. Ne furono documentati anche vari referti medici, in merito a vari lividi sul suo corpo. Il tutto fu corredato da altri fenomeni, presunti paranormali, quali, ad esempio, un inspiegabile cattivo odore, lampi di luce, o ancora il frequente abbassamento della temperatura ambientale e sporadici fenomeni di psicocinesi. Scettici e critici dell’epoca la schedarono subito come il solito caso della donna frustrata in cerca di attenzione, guarda caso in una città nota al cinema. Tuttavia, il caso Bither fu effettivamente studiato dai ricercatori dell’UCLA, da nomi molto stimati nell’ambiente della parapsicologia, come la dottoressa Thelma Moss (morta nel 1997), Kerry Geynor e il dottor Barry E. Taff. Con strumenti di rilevazione di attività elettromagnetica, più una serie abbondante di foto istantanee (polaroid e non), il caso fu dapprima classificato come probabile attività di tipo paranormale, ovviamente non accettato dalla comunità scientifica, presumibilmente di una “entità” o “esistenza” fantasma di tipo poltergeist. Celebre (anche sul web) rimane la foto della Bither, seduta sul letto, con a fianco un lungo arco luminoso fluttuante, autenticata come vera e mai ritoccata, dalla redazione scientifica di “Popular Photography”. Dopo mesi di collaborazione e di ricerca, dopo l’uscita del libro di Frank De Felitta nel 1978 e, a maggior ragione l’uscita del film di Sidney J. Furie, la Bither decise però di ritirarsi dalle interviste e di trasferirsi. Denunciò, comunque, che i fenomeni sarebbero perdurati anche negli anni successivi, sebbene con intensità minore. Doris Bither morì successivamente nel 1999. Tuttavia uno dei suoi figli, Brian Harris, fu trovato dai giornalisti e intervistato più volte nel corso degli anni, ma degli allora fenomeni paranormali egli riconfermò semplicemente tutto ciò che i ricercatori documentarono ufficialmente, ricordando tristemente quella tetra e fatiscente casa di Culver City, vecchia più di cento anni e con la cantina sotterranea a due livelli. A oggi, il caso è archiviato senza delle conclusioni ufficiali (fonte: Wikipedia). Nel film un medico (Ron Silver) ritiene che la protagonista sia soggetta a delle turbe mentali e che sia lei stessa a procurarsi dolore e lesioni (ed ecco il riferimento a ciò che ci interessa), invece un gruppo di ricercatori dediti all’esoterismo fa di tutto per catturare la misteriosa entità, ma anche i tentativi più tecnologici falliscono e la donna si assoggetta al suo destino.

Poco da dire su Il messaggero della morte (The Sender) di Roger Christian: in una clinica psichiatrica c’è un ricoverato particolare e la sua particolarità non è data dal fatto che soffre di manie suicide, no, lui ha il potere di trasmettere telepaticamente le sue turbe mentali…

E’ più interessante, anche se scontato, Extrasensorial per la regia di Alberto De Martino che annovera tra gli interpreti quel Cameron Mitchell (1918 – 1994) protagonista di molti film del genere (Volo su Marte, Supersonic Man, The Tomb, ecc…). In questo film troviamo un uomo afflitto da incubi paurosi nei quali si trova protagonista di efferati delitti. Si viene a sapere poi che il vero assassino di questi omicidi realmente accaduti è suo fratello gemello, anche lui dotato di poteri telepatici. Lo scontro tra i due è inevitabile…

Risulta ben fatto anche questo ennesimo accoppiamento tra il thriller e il fantastico che porta il titolo de L’ora che uccide (The Killing Hour) ma conosciuto in Italia anche come La follia dei dannati di Armand Mastroianni. Come vi avevamo preventivato la storia è abbastanza standard: una ragazza, tramite i suoi poteri psichici, è in grado di “vedere” un assassino mentre commette degli omicidi. Naturalmente diventa un pericolo per il serial killer.

Lasciamo questo 1982 e inauguriamo il 1983 con un grande film tratto da un romanzo di Stephen King: La zona morta (The Dead Zone) del bravo David Cronenberg nel quale, a causa di un incidente, un uomo (Christopher Walken) resta in coma per cinque anni e, quando si risveglia, ha acquisito la facoltà di prevedere il futuro. Questo potere gli crea solo dei guai specialmente quando si rende conto che il futuro candidato alla presidenza degli Stati Uniti (Martin Sheen), sarà un pazzo che scatenerà la Terza Guerra Mondiale. Nel tentativo di fermarlo egli si arma per sparargli, ma viene colpito a sua volta e mortalmente per cui il suo piano di ucciderlo fallisce, ma il candidato si è fatto scudo con un bambino ed esiste una fotografia che lo prova, quindi non sarà mai eletto, anzi si ucciderà. Questo legge il moribondo toccandogli la mano e muore felice.

Il film ha generato nel 2002 un serial TV che ha toccato con successo gli ottanta episodi per sei stagioni. Si intitola, ovviamente La zona morta (The Dead Zone) e Christopher Walken è stato decentemente sostituito da John Cassar. La collocazione temporale è quella dal momento del risveglio del protagonista in poi, quando scopre il suo potere grazie al quale è in grado di “vedere” avvenimenti futuri e correggerne le conseguenze.

Andiamo adesso per prima cosa in Francia per occuparci di Demon dans l’ile di Francis Leroi nel quale una donna è il medico di una piccola isola sulla quale accadono degli strani incidenti. Molte sono le teorie che vengono formulate per spiegare questa catena di sciagure, si dice che sia anche colpa di un ormone umano, ma la verità è che si tratta di un ragazzino dotato di poteri paranormali.

Detto questo ce ne andiamo in Giappone per citare almeno un prodotto d’animazione e cioè Nanà Supergirl (Nanako S.O.S.) di Akira Shigino, un serial TV di trentanove episodi imperniato su una piccola protagonista che possiede poteri paranormali che la perdita della memoria e la sua ingenuità fanno in modo che vengano usati a fin di bene.

Nell’anno di Orwell ritorna invece Stephen King con il film Fenomeni paranormali incontrollabili (Firestarter) di Mark L. Lester, tratto da un suo romanzo. La protagonista è la allora piccola Drew Barrymore, già vista in E.T. che dopo i suoi noti problemi di etilismo è diventata un’attrice di tutto rispetto. Qui riveste il ruolo di una bambina che possiede il potere di provocare incendi e anche il padre possiede a sua volta dei poteri. I due sono ricercati dalla CIA che vorrebbe usarli per i loro scopi. Per salvare la piccola il padre muore e la ragazzina distrugge con i suoi poteri tutti i malvagi. Viene poi presa e adottata da una famiglia dove trascorrerà normalmente il resto della sua vita… almeno così eravamo portati a credere fino a che, nel 2001, non è stato prodotto il film L’incendiaria (Firestarter 2: Rekindled). La Barrymore non ha voluto girare il sequel e il suo posto è stato preso da Marguerite Moreau: sono passati dieci anni dagli ultimi avvenimenti e la bambina, diventata donna, possiede ancora i suoi pericolosi poteri, facoltà che agenti governativi senza scrupoli vorrebbero adoperare a loro uso e consumo. Ora lei è stanca di fuggire e vuole affrontare, una volta per tutte, i suoi tormentatori…

Sempre del 1984 è Dreamscape, fuga nell’incubo (Dreamscape) di Joseph Ruben, interessante pellicola che ci trasporta nel mondo dei sogni. Infatti, voi non lo sapevate, ma si può entrare nei sogni e manipolarli per aiutare coloro che soffrono di incubi permanenti o che hanno delle turbe mentali. Questo è quello che si cerca di fare in un istituto di ricerca. Il capo della CIA (Christopher Plummer) vuole assassinare il Presidente degli Stati Uniti (Eddie Albert) da tempo sofferente di incubi e paga uno degli uomini dotati di poteri psichici in grado d’inserirsi nei sogni. Lo scienziato creatore del metodo di cura (Max Von Sydow) ha scoperto il complotto e viene ucciso, così tocca all’altro volontario (Dennis Quaid) entrare nei sogni del Presidente per fermare l’attentatore e salvarlo.

Un altro potere ESP poco citato nella cinematografia ma apparso spesso nelle cronache dei giornali è quello che si manifesta in Shadey di Philip Saville, una pellicola inglese datata 1985 che parla di un uomo in grado di impressionare il nastro magnetico della telecamera con avvenimenti che devono ancora accadere. Si mette in contatto con un magnate in modo da poter approfittare del suo dono e avere così la possibilità di guadagnare soldi in modo da potersi far operare per cambiare sesso, ma la visione che ne segue è quello di sé stesso ceduto ai militari per i loro fini…

Restiamo nello stesso anno e torniamo a un film di animazione giapponese, si tratta di Cosmo Police Justy di Motosuke Takahashi. La citazione è necessaria non solo perché entra di diritto nel genere, ma presenta un incipit che secondo alcuni scienziati farà parte del nostro futuro: i poteri extrasensoriali sono diventati una facoltà nel futuro e, ovviamente, come vi sono persone ESP oneste, esistono anche i criminali e, per combatterli, la polizia ha reclutato proprio individui dotati di questi poteri. Tra questi agenti uno dei migliori è Justy Kaizad, il quale è stato costretto a uccidere un pericolosissimo criminale davanti agli occhi della figlia la quale, per il trauma, subisce un blocco nella crescita mentale. Sentendosi responsabile dell’accaduto, Justy decide di tenerla con sé, ma vi sono molti altri criminali che vorrebbero vedere Justy morto e, per ottenere questo, sequestrano un’astronave passeggeri i quali verranno liberati solo quando la bambina verrà consegnata loro perché il loro diabolico piano è quello di risvegliarle il ricordo della morte del padre…

Poi, per la serie “cose già viste e soggetti ripresi più volte”, citiamo solo di sfuggita Misfits (Misfits of Science), un serial in sedici episodi nuovamente imperniato su tre uomini che possiedono poteri paranormali e che lavorano per un’organizzazione segreta e a favore della legge.

In questo prolifico 1985 trova posto anche il film di Sergio Corbucci dall’ammiccante titolo Sono un fenomeno paranormale, interpretato da Alberto Sordi nel ruolo di un uomo che ha passato tutta la vita a combattere strenuamente allo scopo di smascherare dei ciarlatani che sfruttavano l’ingenuità delle persone con i loro finti poteri ai quali lui per primo non crede affatto. Il problema ora è che si è accorto di essere in possesso di quelle doti che ha sempre ritenuto inesistenti.

L’anno successivo si apre e si chiude con Ai City di Koichi Mashimo, ennesimo film d’animazione giapponese che parla di un detective privato dotato di poteri extrasensoriali e dei suoi due amici alla ricerca di misteriosi nemici di nome Fraud le cui origini si perdono nella notte dei tempi.

Avevamo già parlato di Lucio Fulci e citato alcuni suoi film. Tra questi ne abbiamo un altro che appartiene al genere che ci interessa. S’intitola Aenigma e parla di una ragazza che giace in coma profondo in un ospedale e fin qui potremmo credere che siamo tornati al Patrick già citato o a Carrie, visto che la fanciulla di cui sopra era stata precedentemente sempre presa in giro dalle sue amiche, beh… ora può finalmente vendicarsi di loro poiché ha il potere di staccare il proprio spirito dal corpo… sono cavoli amari.

Se non l’abbiamo ancora detto Lucio Fulci ci ha appena introdotto nel 1987 e possiamo spendere due parole anche per la pellicola canadese Mind Killer o Brain Creature di Michael Krueger, nel quale uno studente scopre il metodo per acquisire il potere di controllare la propria mente spostando a distanza gli oggetti e controllando le persone. Il potere è cumulativo, tanto è vero che il suo cervello comincerà ad agire indipendentemente dai suoi voleri.

Dello stesso anno, ma apparso da noi due anni dopo, è È quasi magia Johnny (Kimagure Orange Road), serial giapponese in quarantotto episodi che ci parla di un ragazzo dotato di poteri extrasensoriali il quale è ossessionato per tutta la storia da un atroce dilemma: è diviso tra l’amore di due fanciulle, la sensuale Sabrina, una pericolosa teppista, e la dolce Tinetta. Non sappiamo chi sceglierà alla fine ma credo non ce ne freghi proprio nulla… dico bene?

Il Canada, la Germania e la Danimarca si uniscono per produrre il film La ranocchietta e la balena (La Grenouille et la Baléne) di Jean-Claude Lord. Lo sforzo dà vita a una dolce storia imperniata su una ragazzina che riesce, grazie ai suoi poteri extrasensoriali, a comunicare con le balene e fa amicizia con dei delfini riuscendo a salvare il delfinario che li ospita da uno spregevole sfruttamento ad opera di individui senza scrupoli.

Lasciamo senza troppi rimpianti questa annata e portiamoci nella successiva per un altro film canadese di soggetto standard. Si tratta di Una luce nelle tenebre (Black Light o anche Dark Light) di Michael Storey dove una donna cieca, ma dotata di poteri extrasensoriali, è di aiuto alla polizia per trovare un serial killer…

Più interessante invece risulta essere la pellicola realizzata in co-produzione tra Ungheria e Germania La notte dei maghi (Hanussen) per la regia di Istvàn Szabò e interpretata da Klaus Maria Brandauer (007: Mai dire Mai) nel ruolo di un soldato austriaco durante la Prima Guerra Mondiale. Egli si rende conto di avere poteri mentali particolari: è in grado di prevedere gli avvenimenti che accadranno. La cosa interessa molto a Hitler…

Divertente e avventurosa è la pellicola statunitense Il segreto della piramide d’oro (Vibes), diretto da Ken Kwapis e interpretato da Jeff Goldblum (Terrore dallo Spazio Profondo, Jurassic Park, Il Mondo Perduto: Jurassic Park, La Mosca, ecc…). Con uno stile alla Indiana Jones, ma con minore impatto, il film ci porta tra le foreste dell‘Ecuador dove, nascoste tra le montagne e le grandi foreste, ci sono le rovine di una misteriosa città con una piramide di pietra che contiene un elemento misterioso e sconosciuto dagli strani poteri. Un gruppo di sensitivi parte alla ricerca del misterioso oggetto inseguiti di nascosto da qualcuno con gli stessi poteri.

Nell’ormai lontano 1980 una pellicola diretta da Sean S. Cunnigham ottenne un ottimo successo commerciale presentando per la prima volta un personaggio che si sarebbe poi affiancato con pieno diritto alle icone horror del periodo: Freddy Krueger e Michael Myers. Stiamo parlando di Jason Voohrees che diventerà il protagonista di una decina di pellicole nelle quali questa creatura maligna, immortale, invulnerabile, che indossa una maschera da hockey sopra un volto deforme e semidecomposto, squarta, uccide e smembra tutte le vittime che gli capitano a tiro. Lontano da ogni forma di ironia, silenzioso come un’ombra mortale, agghiacciante nella sua spietatezza questo personaggio nasce da un luttuoso evento accaduto alcuni anni prima in un campeggio sulle rive del Crystal Lake, nel New Jersey, quando dei ragazzi decidono di riaprire il campeggio che era stato chiuso per dei misteriosi omicidi rimasti impuniti. Come i giovani arrivano al camping gli efferati assassini ricominciano… Questa creatura, proveniente dalle tenebre con sul volto la maschera di cui sopra, agisce, si muove e risorge come un novello Frankenstein uccidendo nei modi più svariati ed efferati e ha collezionato fino a oggi, come abbiamo detto, parecchi episodi (in uno di questi si è incontrato addirittura con Freddy Krueger), ma in un altro incontra anche un’avversaria di tutto rispetto. Accade in Venerdì 13: Il sangue scorre di nuovo (Friday the 13th: Part VII: The New Blood) diretto da John Carl Buechler nel quale il nostro assassino immortale si trova davanti una ragazza dotata di poteri paranormali che lo contrasta con efficacia.

Andiamo avanti di un anno per parlare di A.A.A. detective chiaroveggente offresi (Second Sight) di Joel Zwick nel quale troviamo un’agenzia investigativa che annovera tra i suoi elementi un medium in grado, grazie ai suoi poteri, di risolvere i casi e, tra questi poteri, c’è anche la facoltà di prevedere il futuro. Lo spirito guida di questo medium entra in crisi quando all’agenzia si presenta la donna che lo ha assassinato.

Puntuale come la morte ritorna Lucio Fulci con uno dei suoi ultimi film, La dolce casa degli orrori, nel quale i due figli di una coppia assistono all’uccisione dei propri genitori da parte di un misterioso assassino che si è introdotto nella loro casa per rubare. I due vengono affidati agli zii, ma, grazie ai loro poteri extrasensoriali, riescono a prendere contatto con gli spiriti dei propri genitori smascherando in questo modo il colpevole.

(4 – continua)

Giovanni Mongini