FANTASCIENZA STORY 195

LE SABBIE DI MARTE (1990) – PARTE 03

…e altri ancora

Ragnetti intelligenti e mortali sono i protagonisti di Aracnofobia (Arachnophobia) di Frank Marshall. Il Dottor Ross Jennings (Jeff Daniels) si trasferisce con la famiglia in una piccola cittadina nella quale giunge, inaspettato e mortale un ragno venezuelano che si installa nel granaio del medico… questi sono i momenti in cui senti il bisogno di vivere in un asettico condominio di oltre 100 piani! Jennings è dapprima accolto con diffidenza dalla popolazione locale, ma diventa poi il combattente più strenuo quando la mortale creatura, accoppiandosi con un aracnide nostrano, genererà una serie di ragnetti, fortunatamente sterili ma enormemente velenosi. La battaglia finale si svolge nella cantina del dottore alle prese con il ragno che cercherà di ucciderlo con ferocia e astuzia. Grazie a una pistola sparachiodi e alle fiamme egli eliminerà famiglia e prole. Eccezionali i ragnetti che solo in certe inquadrature sono vivi, per il resto è tutta animazione elettronica.

Arma non convenzionale avrebbe meritato il titolo originale anche nella versione italiana (I come in Peace) perché è la frase che un alieno recita prima di uccidere le sue vittime. Ma perché questa creatura aliena ha scelto la Terra per compiere le sue scorribande? Ma perché dal cervello dei terrestri si può estrarre una preziosissima droga molto valutata sugli altri pianeti (…si vede che gli alieni sono proprio alla frutta!). La caccia alla diabolica creatura viene compiuta dal poliziotto Jack Crane (Dolph Lundgren) dopo che l’incarico gli viene passato da un alieno morente. La caccia per catturare Talec, l’alieno, è lunga e difficile ma finalmente il nostro può rispondere per le rime al cattivissimo E.T. quando recita la fatidica frase «Io vengo in pace.» sparandogli addosso un buon «…e riposa in pace!». La regia è di Craig R. Baxley.

Ecco Liam Neeson che veste i panni del dottor Westlake, brillante scienziato che impegna tutte le sue energie nella ricerca in laboratorio della pelle sintetica; i suoi esperimenti sono molto avanti, ma il problema principale è l’instabilità del composto ottenuto. Un gruppo di criminali fa irruzione nel laboratorio e lo manda al rogo insieme a Westlake; ricoverato in ospedale l’uomo si rende conto di essere orrendamente sfigurato in volto e scappa, inorridito dal suo aspetto e si rifugia in quel che rimane del laboratorio; qui decide di darsi una nuova pelle, di ricominciare a vivere, ma purtroppo quel composto sintetico è sensibilissimo alla luce e provocherebbe dei gravi danni a Westlake. Da quel giorno in poi il dottor Westlake sarà Darkman (Darkman), l’uomo delle tenebre. Diretto da Sam Raimi (già ottimo regista di film come La Casa) e cointerpretato da Frances McDormand, Larry Drake e Colin Friels.

Highlander II – Il ritorno (Highlander II – The Quickening) di Russell Mulchay è, senza dubbio, il più fantascientifico della serie ma anche il più brutto. Sono passati molti anni dalla prima vicenda e McLeod è diventato un vecchio. Siamo nel 2024 e per poter risolvere il problema del buco nell’ozono è stato costruito, proprio su progetto di McLeod, uno scudo solare. In questo film si scombussola completamente la provenienza di McLeod che risulta essere un alieno proveniente dal pianeta Zeist. Il malvagio Katana che ha esiliato sulla Terra lui e gli altri immortali vuole uccidere l’Highlander. Nello spazio di 95 minuti il nostro eroe ringiovanirà, sconfiggerà Katana (Michael Ironside), toglierà lo scudo solare e ridarà alla Terra la visione delle stelle, sconfiggendo, già che c’era, anche i malvagi terragnoli che volevano ancora sfruttare la potenza che lo scudo solare dava loro. Nel vecchio ruolo di Ramirez torna inutilmente Sean Connery.

Per quanto riguarda Alterazione genetica 2 (Watchers 2) di Thierry Notz nulla è cambiato rispetto al primo: questa volta abbiamo un marine al posto del piccolo del primo film, ma abbiamo sempre il mostro deforme, un babbuino, che sta dando la caccia al cane superintelligente.

Non potevamo farne a meno e infatti eccole, le Tartarughe Ninja alla riscossa (Teenage Mutant Ninja Turtles) di Steve Barron. Nate da un liquido radioattivo e sotto la guida del loro potente maestro, il topo Splinter, Michelangelo, Leonardo, Raffaello e Donatello, tra una mangiata di pizza e l’altra combattono delle gang criminali.

Un buon film deve considerarsi Classe 1999 o 1999 Terrore in classe (Class of 1999) di Mark L. Lester. In un futuro prossimo venture, che ora è diventato presente, le scuole americane diventeranno invivibili per la delinquenza giovanile che le frequenta e poiché il fenomeno tende a dilagare come si potrebbero prendere provvedimenti? Semplice. Mettendo tre androidi come insegnanti per poter domare la teppaglia. All’inizio tutto procede perfettamente e i giovani si accorgono che con i tre c’è poco da scherzare. Il peggio viene dopo: le tre creature, in tutto e per tutto simili agli esseri umani, erano state usate inizialmente per scopi bellici per cui la loro vera natura, o programmazione se preferite, ritorna alla luce e i loro metodi punitivi diventano definitivi e letali. Dopo una lunga e disperata lotta potranno essere fermate, ma a scapito di una carneficina.

E ora passiamo a Donor – Esperimenti genetici (Donor) di Larry Shaw. In un grande ospedale di Los Angeles delle morti misteriose racchiudono un grande segreto: esperimenti genetici compiuti su ignari pazienti. Una giovane dottoressa, indagando sulla morte di un collega, si trova coinvolta in una storia che mette in pericolo la sua stessa vita.

Tobe Hooper, regista a cui si devono, tra gli altri, Space Vampires, Non Aprite quella Porta e Poltergeist, firma questo I figli del fuoco (Spontaneus Combustion) che parla di un fenomeno realmente esistente anche se rarissimo: la combustione umana spontanea, la proprietà che ha il corpo umano, in certi e particolari casi e per ragione non ancora chiare, di emettere un calore talmente intenso da bruciare in pochi istanti lasciando al suolo solo pochi, inesplicabili frammenti. Nel film in questione siamo nel 1955 nel deserto del Nevada, area dei test per la bomba H e questi studi sono condotti dalla Modern Atomic Technologies. Un uomo e una donna vengono sottoposti a un test antiradiazioni ma subito dopo la nascita del loro figlio muoiono per combustione spontanea. Anni ‘90, il loro figlio, Sam, soffre di questo male anche se allo stato latente, ma che cavia meravigliosa, che oggetto di studio senza pari per Lew Orlander, il capo del M.A.T.!

Ritorna alla regia Roger Corman in questo suo curioso Frankenstein oltre le frontiere del tempo (Frankenstein Unbound). Siamo nell’anno 2030 e il Dottor Buchanan (John Hurt) sta compiendo degli esperimenti per costruire una super arma ma le cose non vanno certamente per il verso giusto perché riesce a creare un varco spazio temporale nel quale viene risucchiato e si trova così nel 1817 alla presenza del Dottor Frankenstein (Raul Julia) che sta costruendo la ormai nota Creatura. Poiché è nelle intenzioni dello scienziato creare una compagna per il suo mostro, Buchanan cerca di fermarlo in ogni modo e per fare questo non gli resta che chiedere l’aiuto dell’amante di Lord Byron, una certa Mary Shelley peraltro autrice di un certo libro ormai consegnato alla storia. Non tutte le ciambelle riescono col buco però e lo scienziato tenta di tornare ai suoi tempi sfruttando la forza dei fulmini stile Ritorno al Futuro.

Fuga dal Paradiso di Ettore Pasculli parte da un soggetto assolutamente nuovo e originale, ascoltate: una accidentale e incontrollabile catastrofe ecologica ha reso la vita sulla Terra invivibile (nuovo, eh?). Ora la vita si svolge sottoterra e in cellule separate in piccoli nuclei che sono collegate tra loro elettronicamente. Così, novelli Renzo e Lucia, due giovani possono amarsi solo vedendosi allo schermo. Poi decidono di fuggire assieme nei pericolosi e tormentati meandri della superficie.

Nel campo dell’animazione assistiamo con piacere al ritorno di Jetsons the Movie – I pronipoti (Jetsons – The Movie) di William Hannah e Joseph Barbera. Qui il simpatico capo famiglia, George, va a vivere su un asteroide e riesce pure a salvarlo da una incombente minaccia stellare.

Cosa accade dopo la morte, quale percorso, quale mondo ci attende? Buio o luce? È il problema che cerca di risolvere Linea mortale (Flatliners) di Joel Schumacher. Quattro studenti cercano di vivere una esperienza postmortem mediante l’arresto cardiaco e la successiva rianimazione e aumentando sempre di più il tempo di viaggio. I loro sensi di colpa diverranno reali, dovranno imparare a dominarli prima di impazzire. Cast interessante che annovera Kiefer Sutherland, figlio di Donald, Kevin Bacon, Julia Roberts e William Baldwin.

Il soggetto era interessante, la realizzazione che ne fu fatta, eccellente, come non poteva nascerne un seguito? E così fu. Eccoci quindi a Predator 2 (Predator 2) di Stephen Hopkins con Danny Glover che, dieci anni dopo, deve fronteggiare la minaccia aliena che ha deciso di fare di Los Angeles la sua riserva di caccia. Ma ha fatto i conti senza il superpoliziotto interpretato da Glover che, pur in cuor suo ringraziando l’alieno per aver eliminato le più grosse bande di spacciatori di tutta la West Coast, non permette che vengano perpetrate altre vittime. A ostacolare il suo desiderio di fare dell’alieno uno sformato di carne tritata, ci si mettono i militari che vorrebbero catturarlo vivo, ma di vivo resta solo il nostro cacciatore, sempre interpretato da Kevin Peter Hall che deve soccombere, dentro al suo disco volante, al nostro Glover. Arrivano altri alieni ma sono sportivi, dopo aver consegnato un trofeo a Glover se ne vanno… forse.

Se non andiamo errati il pipistrello gigante ci mancava, se escludiamo il buon vecchio ed ingenuo Notti di terrore. Quindi ci pensa Stephen King, da un racconto dal quale Ralph S. Singleton gira La creatura del cimitero (Graveyard Shift). Un giovane trova lavoro in una vetusta fabbrica di tessuti gestita dal sadico e malvagio Warwick. La fabbrica è letteralmente infestata da topi ma le strane morti che si susseguono non possono essere attribuite solamente a loro. C’è qualcosa laggiù e le pulizie straordinarie della fabbrica lo dimostreranno…

Contrariamente alla fantastica prima parte, il seguito di Gremlins e cioè Gremlins 2 – La nuova stirpe (Gremlins 2 – The New Batch) anche se inferiore, è prettamente fantascientifico. La regia è di Joe Dante e gli interpreti sono gli stessi del primo film. Billy e la sua fidanzata Kate, come sappiamo, avevano già affrontato i fantastici mostriciattoli, ora il pericolo si sposta nella città di New York dove il Dottor Catetere (Christopher Lee) riesce a mettere le mani sul Mogwai Gizmo grazie alla morte del vecchio cinese che lo aveva in custodia, per cui una formidabile selva di mutazioni investe il centro di ricerche e solo con molta fatica si riuscirà ad eliminare tutti i Gremlins… ma proprio tutti?

E non poteva certo mancare la terza parte della saga di Marty McFly Ritorno al futuro III (Back to the Future Part III) sempre di Robert Zemeckis; questo nuovo capitolo si apre su una scena a noi ben nota: Marty è rimasto bloccato nel 1955 e viene bloccato da due poliziotti che gli consegnano una lettera apparentemente vecchissima, una lettera dal lontano West, firmata da Doc. Sfruttando l’idea, Marty usa la DeLorean che il giovane Doc sta ultimando per ritornare nel suo presente, ma il Doc che lui conosce è rimasto nel Far West e Marty non se la sente di abbandonarlo lì da solo; parte alla sua ricerca e, nella più immensa felicità, lo ritrova.. I due soggiornano nella fattoria di alcuni antenati del giovane e lì Doc ha il classico colpo di fulmine per la giovane Clara, bella e intelligente ragazza che condivide gli stessi interessi dello scienziato.

Nel 1990 il regista Farhad Mann gira per la televisione il film Visioni assassine (The Face of Fear). Il film appartiene al genere ESP, vicino alla fantascienza perché parla di individui dotati di poteri paranormali. E’ il caso del protagonista di questo film, un editore, il quale possiede la capacità di avere delle strane visioni se non addirittura riesce ad essere presente con la mente quando si verificano dei fatti straordinari.

Brividi nella notte (In the cold of the Night) di Nico Mastorakis è la storia di un fotografo professionista che si trova in preda agli incubi che lo spingono a dover assassinare la propria donna, ma la causa di tutto è un chip che gli è stato inserito per un esperimento.

Consigli per gli acquisti

Alterazione genetica 2                Columbia (VHS)

Aracnofobia                                   Warner

Arma non convenzionale            Pulp Video

Brividi nella notte                        CIC Video (VHS)

Classe 1999                                  Pulp Video

La Creatura del cimitero            Sony

Darkman                                        Universal

Donor – Esperimenti genetici    Fox Video (VHS)

Edward mani di forbice              Fox Video

I Figli del fuoco                                     Pentavideo (VHS)                 

Frankenstein oltre le frontiere del tempo Warner (VHS)

Fuga dal paradiso                        Titanus (VHS)

Gremlins 2: La nuova stirpe      Warner

Higlander il ritorno                      Pulp Video

Jetson the movie – I pronipoti Pulp Video

Linea Mortale                                Sony

Predator 2                                     Fox Video

Ritorno al futuro 3                       Universal

Total Recall                                   Sony

(3 – fne)

Giovanni Mongini