FANTASCIENZA STORY 222

BEL PIANETA… LO PRENDIAMO (1996) – PARTE 04

La donna è vestita con abiti pesanti ma il paesaggio intorno è primaverile, fiori, erba, un cielo azzurro. Si toglie i guanti guardandosi attorno perplessa. È la Dottoressa Ilana Green (Lindsay Crouse).

Ilana: “Perché è così?

La donna si rimette gli occhiali e si dirige verso il mezzo che l’ha portata lì. Un mezzo adatto a viaggiare nel ghiaccio e la neve come è il paesaggio polare intorno a lì dove neve e ghiaccio sono l’unico elemento visibile dappertutto.

Quasi ovunque, perché c’è quello strano fazzoletto di terra che sembra appartenere a un altro pianeta.

THE ARRIVAL (The Arrival)

La Stazione 5 è un osservatorio d’ascolto per scrutare lo spazio e per cercare di captare la voce di altri mondi, un messaggio intelligente che dimostri che non siamo soli nell’universo, come dimostra il poster davanti agli occhi del Professor Zane Ziminski (Charles Sheen) che recita “Are we Alone?”.

Zane è al lavoro sul computer, è notte fonda, e sta scandagliando il cielo.

Zane: “Puntato su… Wolf 336, stella di Classe F, ascensione 7 punto 36, punto 7… 5, punto 21 inclinazione.

Stacca il bigliettino adesivo sul quale ha trascritto i dati e li appiccica sulla fronte del suo addormentato assistente Calvin (Richard Schiff), il quale, faticosamente, apre gli occhi.

Calvin: “Credevo avessimo finito.

Zane: “Per quale motivo?

Calvin: “Perché avevi detto così.

Zane: “No, non ho mai detto una cosa del genere.

Calvin: “Ma perché sono rimasto qui? …Ah, sì, lo so… Perché sono in macchina con te. Mi tieni in ostaggio…

Zane: “Classe F, Stella Variabile. 14 punto 6 anni luce.

Calvin: “Questo è semplicemente assurdo. Ammesso che da lassù trasmettano qualcosa vuoi che lo facciano in effe emme? Con tutto quel rumore sarebbe più facile trovare un ago in un pagliaio.

Suona il telefona e Zane risponde. È la sua donna, Char (Tery Polo), che lo rivuole a casa e che cerca di ingelosirlo dicendogli che si trova in un bar con una sua amica e degli uomini la stanno adocchiando.

Zane le risponde che sta per venire a casa ma, proprio mentre sta parlando accanto ad una targa che dice:

La ricerca di un uomo deve superare le proprie aspettative, altrimenti a che serve il Paradiso – Robert Browning”, un segnale esce dal ricevitore.

Calvin era andato in bagno e ritorna precipitosamente all’interno della Stazione dopo aver urinato sulle scarpe per la fretta.

Zane: “Guarda che picco!

Calvin: “Modulazione simmetrica.

Zane: “Controlliamo il segnale, vai!

Mentre la donna continua a chiamarlo dal telefono lasciato cadere al suolo, Zane e Calvin continuano le procedure per la verifica del segnale.

Zane: “Controllo Fase 1.

Calvin: “Ruotare il ricevitore di cinque gradi.

Zane: “E il segnale s’indebolisce, continua.

Calvin: “Puntare il ricevitore.

Zane: “Il segnale ritorna, viene decisamente da là. È Wolf 336 che ulula…”

I due ululano a loro volta di gioia mentre continuano i controlli.

Zane: “Fase due: Controllo Automatico. Ora passiamo alla fase tre, doppia verifica.

Prende in mano un telefono rosso e cerca di mettersi in contatto con altre stazioni ma il segnale cessa.

Il giorno successivo i due entrano negli uffici della JPL (Jet Propulsion Laboratory) della NASA mentre il guardiano (Shane) urla loro dietro di spostare la macchina dall’ingresso.

Zane e Calvin portano il nastro a Phil Gordian (Ron Silver), il loro diretto superiore, il quale lo ascolta con aria perplessa.

Phil: “Si tratta di quarantadue secondi…

Zane: “Per tutta la notte, per tutta la notte non si è mai ripetuto.

Calvin: “Sì, per tutta la notte…

Zane: “Questi quarantadue secondi non sono casuali, non è un segnale terrestre, potremmo esserci, Gordian…

Phil: “Può essere un codice, una comunicazione militare…

Zane: “No, no, no, non direi a 107 megahertz…

Phil: “107? Che diavolo ci facevi in FM?

Calvin: “Aaah, buona domanda…

Phil: “Dove sarebbe questa stella variabile, la Wolf 336?

Zane: “A quattordici punto sei anni luce.

Phil: “Ah, capisco… Bene, se è una variabile si espande e si contrae violentemente perciò, Signori, prima dovreste spiegarmi come può svilupparsi una forma di vita intelligente in tali condizioni.

Zane: “Ma questa è una stella variabile solo da…

Calvin: “Ma è una stella solo da…

Zane + Calvin: “Cinquant’anni.

Calvin: “Sì, quindi è più che possibile che una qualche forma di vita si sia sviluppata…

Zane: “Esattamente. Forse è una richiesta di soccorso… che… che so, un S.O.S., oppure ci stanno mandando la loro Enciclopedia Galattica, ci trasmettono le loro…

Phil: “Zane…

Zane: “…conoscenze prima di perire…

Phil: “Zane… ZANE! Si tratta solo di quarantadue secondi che non si sono più ripetuti.

Zane: “Ma è proprio per questo che siamo qui, Gordian, nel caso si ripetessero. Senti: faremo doppi o tripli turni, se è necessario, ma voglio la priorità al ricevitore e tempo, tutto il tempo possibile…

Calvin: “E in orari decenti, preferibilmente… Che ho detto?

Phil: “Calvin, perché non vai a casa e ti fai una bella dormita, eh? Vai…

Calvin: “Sì…

Phil: “Zane…

Gli indica la porta del proprio ufficio e lo invita a entrare. Seduto dietro la scrivania e con in piedi lo scienziato di fronte a lui, Phil Gordian ha in mente qualcosa di preciso.

Phil: “Lo sai che devo fare dei tagli al bilancio, le stazioni di ascolto hanno dei costi operativi troppo alti, quindi devo ridurre il personale…

Zane: “E allora? Non starai pensando a me…

Phil: “Senti, ti farò avere… ti farò avere un mese di paga, invece di due settimane e mantenere la copertura necessaria per le due settimane successive.

Zane: “A.… a.… aspetta, aspetta, aspetta… Fammi capire bene. Io vengo da te con quella che potrebbe essere la più importante scoperta del Ventesimo Secolo: l’esistenza di altre forme di vita e tu mi stai buttando fuori?

Phil: “Zane? Capisco quanto sia importante, ma le ricerche sugli extraterrestri non rientrano negli interessi del Congresso. I fondi sono stati destinati ad altri settori.

Zane: “Dimentichiamo me per un attimo, dimmi del segnale…

Phil: “Sono scettico, comunque questo è interessante (prende il nastro dal registratore). Lo farò decodificare e vedremo di verificare la tua ipotesi ma… non contarci, conosci la regola. Se non c’è conferma…

Zane: “…Allora, non esiste! Ma chi ha fatto questa regola? Perché non licenzi lui, invece!

Phil: “Non mi fa piacere perdere un elemento come te. Vorrei ci fosse un’altra soluzione, sinceramente.

Gordian osserva, dalla grande finestra del suo ufficio, Zane che si allontana, afferra il nastro tra le mani e lo spezza.

È sera. Zane è nella sua casa con Char. I due sono nudi e stanno guardando fuori, la radio sta commentando l’aumento delle temperature.

Zane si sente frustrato per il licenziamento e lei cerca di consolarlo ma si trovano poi a discutere del loro futuro come coppia.

Il giorno dopo, all’Istituto di Scienze, la Dottoressa Ilana Green è al telefono con l’ufficio che doveva fornirle dei dati per lei importantissimi.

Ilana: “…No, dico solo che non è completo. Manca l’analisi chimica, non ci sono le stratigrafie, me le può mandare?

Interlocutore: “Mi dispiace, ma quei dati non sono disponibili.

Ilana: “Senta, dovevo avere queste informazioni due mesi fa, insomma, non sono segreti nazionali, sono normali analisi dell’atmosfera, perciò perché non…

Interlocutore: “Purtroppo c’è stato un problema al satellite.

Ilana: “Davvero? E quale?

Interlocutore: “E’ danneggiato un pannello solare e quindi non dispone dell’energia necessaria.

Ilana: “Beh, ascolti, per me questo è un problema. Ho preso un anno sabbatico per studiare l’effetto serra perciò se non avrò quei benedetti dati potrei finire a contare le mucche in Montana.

Sulla sua scrivania notiamo una rivista scientifica sulla quale spicca un articolo, evidentemente scritto da lei, sulla sua esperienza precedente al Polo, il titolo dell’articolo è “Il Circolo Polare un fresco paradosso”.

Interlocutore: “Mi dispiace ma dovrà aspettare che sia in funzione un nuovo satellite.

Ilana: “Va bene, quando sarà lanciato?

Interlocutore: “Non posso fornirle questa informazione.

Ilana: “Uhm, mi è stato davvero inutile, grazie molte.

Ilana alza gli occhi verso il televisore che sta mostrando i deleteri effetti dell’ondata di calore sul globo.

Zane ha intanto trovato lavoro in una ditta di telefonia e ne approfitta per chiamare un suo amico per un lavoro ma questi gli dice che non ci sono posti per lui dopo che ha saputo da Phil Gordian che avrebbe falsificato un segnale. La notizia infuria Zane che si precipita al JPL entrando con la macchina passando attraverso la siepe dopo che il guardiano gli aveva detto che non poteva entrare perché il suo permesso era scaduto.

All’auditorium uno scienziato (Alan Coates) che si occupa di terraforming, e cioè della possibilità di rendere un ambiente ostile compatibile con la vita terrestre, sta tenendo una conferenza mostrando delle animazioni e delle fotografie del pianeta Marte.

Scienziato: “…Con un aumento della temperatura del pianeta di dieci volte. Questo cambiamento renderebbe possibile la colonizzazione, la costruzione di fattorie, di città e di infrastrutture di cui potrebbero usufruire migliaia e migliaia di coloni. E’ ormai dimostrato, senza alcuna possibilità di errore, (entra Zan) che applicando il metodo che abbiamo messo a punto, il terraforming, potremmo sciogliere le calotte polari di Marte (Zan sta chiedendo agli spettatori se hanno visto Gordian…) e, in pochi anni, il pianeta diventerebbe atto ad ospitare il genere umano… Mi scusi, non preferirebbe usare il microfono?

Zane: “Sì… Sì. magari… Grazie, Phil Gordian… qualcuno l’ha visto? Sto cercando Phil Gordian, qualcuno l’ha visto…

Phil: “Siamo nel bel mezzo di un seminario, Zane, perché non aspetti che finisca?

Zane: “Hai fatto esaminare quel segnale? Hai capito che cos’è?

Phil: “Zane, perché non andiamo a parlarne fuori?

Zane: “Se non hai fatto esaminare il mio nastro, lo voglio indietro.

Phil: “Mi dispiace, io non… non pensavo lo rivolessi.

Entra il guardiano con un suo collega (Dave Galasso) ed entrambi spingono fuori dall’auditorium Zane.

Zane: “Che significa, eh? Che sta succedendo? Perché dici bugie su di me, eh? Perché… Perché?

Mentre Zane viene allontanato Phil si rivolge alla platea.

Phil: “Scusatelo. È un ragazzo… un ragazzo davvero molto impulsivo… Scusatelo, per favore. Prego, continui…

Scienziato: “Dove ero rimasto? Ah, alle calotte polari… Dunque, quando le calotte polari si scioglieranno, l’atmosfera si comincerà ad addensare e si formerà una specie di… crosta terrestre sempre più estesa e, a questo punto, l’atmosfera continuerà a lavorare per noi.

Usando ancora una volta lo stesso sistema per telefonare, e cioè usufruendo delle cabine di servizio per la polizia e i servizi sociali, Zane telefona a Calvin alla Stazione 5 per ottenere dal computer una copia del segnale ma il suo ex collega ha ricevuto la visita di due uomini che si sono dichiarati funzionari del D.O.D., Dipartimento della Difesa (Leon Rippy e Buddy Joe Hooker, uno stuntman di professione).

Essi gli hanno appena detto che il segnale intercettato proveniva da un satellite spia.

Zane: “Che cosa?

Calvin: “C’è di mezzo la sicurezza nazionale. Sai, Zane, probabilmente è per questo che Gordian non ce lo ha detto, per non coinvolgerci in una storia di spie.

Zane: “Calvin, Calvin… Stammi a sentire bene! Un satellite non si muove come si muove una stella, lo sai! Il segnale che abbiamo ricevuto proveniva da una stella! Io non so chi siano quei tipi ma so che ti stanno mentendo.

D.O.D. 1: “Ci ha dato ogni cosa?

Zane: “Non dire che l’hai nel backup del programma.

D.O.D. 1: “C’è nient’altro?

Zane: “Non dirglielo, Calvin, non lo fare!

Calvin: “Ci sarebbe… c’è il backup del programma…

Zane è talmente furibondo che spacca il telefono mentre, alla Stazione 5, i due hanno caricato tutto e stanno per ripartire.

Calvin: “Ehi… ehm… se era un satellite spia… perché si muoveva come una stella?

I due si guardano poi arriva la laconica risposta.

D.O.D. 1: “Non ne siamo sicuri, poi le faremo sapere qualcosa.

I due si allontanano. Zane giunge nell’ufficio della finanziaria dove lavora Char. La ragazza è al telefono ma lui si siede davanti alla sua scrivania cominciando a parlare e costringendola a chiudere la comunicazione.

Zane: “Solo io l’ho sentito… e veniva da una Stella di Classe F, come il Sole, ma un po’ più calda… Prima si comportano come se niente fosse e adesso… adesso fanno di tutto per far sparire ogni traccia del segnale.”

Char: “Zane, credevo avessi un nuovo lavoro.

Zane: “C’è qualcosa che non quadra, Char, che cosa stanno facendo, che cosa vogliono nascondere?

Char: “Potremmo parlarne più tardi?

Zane: “NO! Io ho bisogno di parlarne adesso!

I due hanno una discussione fuori dalla porta dell’ufficio e Char gli dice molto chiaramente che lo chiamerà lei e di non cercarla, forse accetterà un trasferimento che le è stato proposto.

E’ sera e Zane sta guardando il cielo immaginando, con gli occhi della fantasia, nebulose e costellazioni.

Zane: “Proprio ora. Dovevano parlare con noi proprio ora.

Si getta per terra sul prato ma, per colmo d’ironia, parte l’impianto di irrigazione scatenando in lui una risata isterica. Si rialza e si pulisce gli occhiali guardando con aria interessata le parabole delle case vicine… gli è venuta un’idea.

Zane: “Antenne… Una schiera di antenne…

Non sappiamo se Zane abbia cambiato di nuovo lavoro per poter sviluppare la sua idea, fatto sta che si presenta nelle case di persone le cui abitazioni e le loro antenne sono situate in un percorso ben preciso che formano, sulla cartina topografica. una specie di “Y”.

Agli abitanti di questa zona egli si propone per un controllo gratuito delle parabole, offerto dalla ditta Sierra Satellite, entrando così nelle loro case e manipolando le antenne secondo uno schema ben preciso. Si rifornisce di parecchio materiale elettrico e prepara una stanza in una mansarda sotto la quale ora abita, forse la casa dove l’abbiamo visto nelle sequenze precedenti era di Char.

E’ sera. Tutta la sua stazione d’ascolto è stata sistemata e montata. Sta per cominciare il suo lavoro quando sente dei rumori provenire dall’esterno. Si affaccia e vede il volto di un ragazzino di colore il quale, spaventato a sua volta, resta impigliato tra l’edera rampicante e la tettoia sulla quale era salito per poter curiosare l’operato di Zane.

Il ragazzo abita presso la signora Roosevelt (Phyllis Applegate), la nonna, e si chiama Kiki (Tony T. Johnson) ed è molto incuriosito dal lavoro dello scienziato.

Zane lo fa entrare nel suo laboratorio mentre va a prendere una borsa del ghiaccio per curargli la storta che si è procurato alla caviglia quando è rimasto impigliato tra il fogliame.

Kiki: “Cos’è questa roba?

Zane: “Una camera di raffreddamento, non toccare.

Kiki: “E tutte queste lucette?

Zane: “Ora siediti e metti questa sulla caviglia.

Kiki: “(prendendo la borsa del ghiaccio) Ma sei matto? È gelata!

Zane: “Fai come ti ho detto… gamba qui e bocca chiusa, puoi guardare e non toccare niente.

Sul computer appare la zona dove sono state attivate le antenne le quali, lentamente, si orientano nella direzione voluta da Zane.

Kiki: “Cosa sono quei pallini?

Zane: “Antenne paraboliche, tutte. Se ne colleghi tante ottieni una grossa antenna radio.

Kiki: “A che serve?

Zane: “Ti fa avvicinare alle stelle.

Kiki: “Puoi prendere tutte le stazioni radio?

Un suono esce dagli altoparlanti.

Zane: “Ascolta… Viene da oltre il Sistema Solare. Questo, amico mio, è il Voyager 2.

Kiki: “Cos’è?

Zane: “E’ una sonda spaziale lanciata negli anni ’70… ma non insegnano più scienze a scuola?

Kiki: “Sono troppo occupati a vedere se abbiamo armi.

Zane: “Vuoi dire pistole? Ne hai una anche tu?

Kiki: “Io no, ma c’è qualcuno che ce l’ha perciò non sto più a Los Angeles, laggiù è un casino…

La sera è diventata notte fonda.

Zane: “(indicando lo schermo del computer) Ecco, vedi? Questa è la Stella Wolf 366, guarda lo spettro: la luminosità varia, è una stella instabile…(sospira) Purtroppo abbiamo solo i tipici disturbi radio di una stella di classe F.

Kiki: “Ma avevi sentito altro, eh? Erano gli alieni? A quel canale?

Zane: “Da questa stella, su questa frequenza, ma non possiamo parlare. Le onde radio ci mettono anni ad arrivare qui, quindi noi possiamo soltanto ascoltare.

Kiki: “Ma… che cosa dicevano, prima?

Zane: “Forse come vivere per sempre, o come costruire un’astronave o, più semplicemente, stavano ordinando una pizza, ma non è importante quello che dicevano o, perlomeno, non nell’immediato. Se potessimo confermare quel segnale, se li sentissimo ancora, allora finalmente… finalmente sapremmo di non essere soli.

Kiki: “Mi chiedo che aspetto potrebbero avere.

Il giorno dopo un furgone della Landsape & Gardening si ferma davanti alla casa di Calvin. Potremmo darvi anche il numero di telefono della ditta, se non fosse per il fatto che a bordo dello stesso ci sono i due loschi figuri che si sono spacciati per dipendenti del Dipartimento della Difesa ma, se amate il rischio, il numero è (818) 794-5171.

Non protestate se poi in giardino vi crescono dei Trifidi

Sono le sette del mattino e la sveglia di Calvin sta suonando, l’uomo arranca per chiuderla ma una mano, cortesemente, lo precede. Calvin spalanca gli occhi, si gira a guardare e si trova davanti ai due uomini…

Zane sta uscendo di casa quando una spaventosa maschera vagamente simile a quella di Freddy Krueger gli si para davanti, spaventandolo.

Zane: “Kiki!

Da dietro la maschera si ode la voce del ragazzino che indossa anche un paio di trampoli.

Kiki: “Ci riproverai stanotte? Se lo farai posso darti una mano, d’accordo? Ti aiuto!

Zane: “Non ne parlerai a nessuno, vero?

Kiki: “Per chi mi hai preso?

Zane gli toglie la maschera.

Zane: “E tua nonna? Ti permette di uscire di notte?

Kiki: “Non dopo le dieci.

Zane: “E allora come fai?

Kiki: “Tanto alle otto è già ubriaca.

Zane: “Senti… quando ci sono puoi venire ma soltanto… soltanto se hai il lasciapassare.

Kiki: “Che lasciapassare?

E’ sera, Zane sta orientando le antenne mentre Kiki sta ammirando il suo lasciapassare, un targhetta sulla quale Zane ha applicato la scritta:

KIKI SIGNAL DETECTION TEAM

Kiki: “E allora, eh? Fammi fare qualcosa.

Zane: “D’accordo, premi quel tasto.

Kiki: “Ma quale?

Zane: “Quello lì.

Kiki: “Questo qui?

Zane: “Sì.

Kiki: “Sicuro che lo debba fare?

Zane: “Certamente.

Kiki: “Questo sotto il mio dito?

Zane: “Sei licenziato!

Kiki: “No, no, no… va bene, va bene!

Il ragazzo preme F1 sedendosi al computer mentre Zane si alza voltando la schiena all’apparecchiatura perché sta esaminando alcuni strumenti.

Kiki: “Zane, com’è il segnale che cerchiamo?

Zane: “E’ un picco.

Kiki: “Ma grande o piccolo? Perché ne ho uno grande!

Zane si volta di scatto, guarda lo schermo e accende registratori e altoparlanti, il ben conosciuto suono del collegamento precedente si espande nell’aria.

Sposta Kiki dalla consolle e comincia a digitare agitatissimo.

Zane: “Oh, sì… è quello! È quello che io e Calvin abbiamo visto…

In quel momento entra anche della musica, una lambada, mentre il segnale scompare.

Kiki: “Ehi, io non ho toccato niente, okay?

Zane sta tornando indietro con il nastro per riascoltare il suono.

Zane: “Era… era uguale… stesso segnale, stessa frequenza… ma che…

Kiki: “La lambada che cosa c’entra?

Zane: “Forse è un effetto rebound, capita che le onde radio a volte rimbalzino sulla Terra e tornino indietro.

Kiki: “Cioè veniva dalla Terra?

Zane: “L’emittente radio messicana ci dice dove rimbalza il segnale, ma questo è davvero…

Kiki: “A che ci serve? È tutto qua?

Zane: “No, un momento, ragioniamo… il primo segnale veniva dalla stella, è stato controllato ma questo veniva dalla Terra. Due segnali identici, uno proviene dallo spazio e l’altro dalla Terra… c’è qualcosa che non va… naaa, questo non ha senso… a meno che non parlassero!

Kiki: “Ehi, ieri mi hai detto che non è possibile, che ci vogliono anni!

Zane: “Calvin, devo parlare con Calvin!

Ma, quando Zane arriva a casa di Calvin vi trova la polizia e vede un’ambulanza che ne porta via il corpo ormai senza vita.

Al National Center for Atmospheric Research, Ilana ha consultato una sua amica (Catalina Botello), per avere dati recenti sulle temperature terrestri.

Amica: “Ecco le zone dove è più forte l’effetto serra, sono: Messico centrale, Equador e Brasile, guarda, vieni a vedere…”

Sullo schermo appaiono dei dati preoccupanti:

Carbon Dioxide            220%

Clorofluorocarbons     150%

Methane                        180%

Nitrogen Oxide            150%

———————————

5 Year Total                  700%

Ilana: “Settecento per cento in più negli ultimi cinque anni, è possibile?

Amica: “Me lo chiedo anch’io. Sono attendibili i dati che ci hanno mandato, Ilana?

Ilana: “Difficile dirlo. Sono stati raccolti da stazioni a terra o da palloni. Secondo Eaglan lo sono, è lui il responsabile.

Amica: “Niente dal satellite?

Ilana: “No, qualcosa non funziona.

Amica: “Beh, ovviamente c’è qualcosa di sbagliato.

Ilana: “Li abbiamo controllati più volte. George, fammi una proiezione… Diciamo dieci anni con lo stesso incremento.

George: “Va bene.

George (Georg Lilitsch) imposta il programma e il risultato è quantomeno preoccupante.

Amica: “Mi auguro che ci sia un errore perché altrimenti, amica mia, dobbiamo aspettarci un aumento di dodici gradi centigradi nei prossimi dieci anni e questo sarebbe…

Ilana; “…Catastrofico.

Amica: “Stavo dicendo “impossibile” però tu hai reso meglio l’idea…

Ilana guarda la proiezione sul computer e mormora:

Ilana: “Devo andare in Messico.

L’aereo sta atterrando nel piccolo aeroporto di Sam Marsol, in Messico. A bordo c’è Zane che scende in una giornata estremamente calda. Nota incuriosito un venditore di marionette fatte come degli scheletri (Angel de la Pena Garcia) e, subito dopo, un intraprendente tassista (David Villalpando) carica i suoi bagagli per portarlo alle rovine. Ma a Zane non interessano i monumenti e chiede all’uomo di portarlo alla stazione radio XMRSL, quella stazione che, agendo su 107.3 Mz, aveva causato l’interferenza.

Ma quando giungono sul luogo la stazione è bruciata la sera precedente. Zane si fa accompagnare alla Posada Sam Marsol, un albergo sconquassato e malridotto. Dal balcone della sua camera chiede alla cameriera che lo ha accompagnato (Maria Luisa Coronel) se esistano in zona delle grandi antenne, ma la donna non ne conosce.

È sera e Zane sta bevendo qualcosa in un bar fuori all’aperto, l’uomo con gli scheletri passa e lo guarda.

Zane si alza e nota incuriosito un’altra straniera che, come lui, sta bevendo qualcosa e scrive assorta su un taccuino. Si allontana, la donna è Ilana.

In camera Zane si prepara un bagno e ascolta il rumore delle tubature vecchie corrose che addirittura tremano.

Ascolta per telefono la segreteria della propria abitazione dove trova un messaggio del direttore della Sierra Satellite che lo licenzia, un secondo messaggio di un amico che è dispiaciuto del fatto che Zane sia rimasto solo ma che ne approfitta per chiedergli il telefono di Char e poi un messaggio della ragazza stessa che, molto dolcemente, gli dice che sente la sua mancanza e che forse ha sbagliato a non ascoltarlo.

Mentre Zane ascoltava i messaggi un rivolo d’acqua usciva dai tubi trasformandosi presto in una specie di pioggia e l’uomo vede con terrore il soffitto sopra di lui cedere e una vasca da bagno cadergli addosso. Con un balzo atletico l’uomo evita di rimanere spiccicato ma le due vasche ora desiderano continuare teneramente abbracciate, il loro viaggio e cadono al piano sottostante…

Quando un nudo e terrorizzato Zane si affaccia al buco vede una donna urlante (Ellen Bradley) tutta nuda e seduta sul water mentre le vasche da bagno hanno raggiunto, felici e soddisfatte, il pianoterra.

Zane alza gli occhi e intravede l’uomo degli scheletri che fugge di corsa. Dopo aver indossato velocemente dei jeans, Zane si precipita fuori e inizia l’inseguimento dell’uomo il quale cerca di nascondersi in mezzo a una specie di processione che sta trasportando uno scheletro gigantesco. Zane individua il suo uomo il quale si trova in un vicolo senza uscite. Lo scienziato gli si avvicina.

Zane: “Chi diavolo sei tu? Ti ho visto in città, ti ho visto all’aeroporto, mi stai aspettando… è così, vero?

Dimmi…

Una porta si apre all’improvviso nel vicolo e distrae Zane che non vede l’uomo piegare le ginocchia all’indietro, in un angolo impossibile per un essere umano, e balzare agilmente e silenziosamente sul tetto di una delle case.

Quando Zane si gira, tutto è già avvenuto e l’uomo lo guarda dal tetto.

Zane: “Come ha fatto?

Sarebbe stupito di saperlo…

Il giorno successivo Ilana ha raggiunto una postazione tranquilla e da lì comincia il suo lavoro sganciando un pallone sonda.

Zane, dal canto suo, dopo aver preso un’auto a nolo, sta esaminando la zona alla ricerca dell’antenna e, seguendo i grossi tralicci dell’alta tensione, vede in lontananza un edificio verso il quale si dirige. Lungo il tragitto vede due guardie (Josè Garcia e Jorge Becerril) che stanno buttando per aria il furgone di Ilana. Dopo aver visto che i due stanno maltrattando la donna, Zane scende per difenderla ma i due assalgono anche lui e poi li trascinano nella loro auto e li portano in una zona, la stessa che voleva raggiungere Zane, dove l’ingresso è strettamente proibito.

I due sono ora chiusi in una stanza ma da una finestra interna vedono le guardie armeggiare tra la strumentazione mentre entra un terzo personaggio, una donna (Luisa Huertas) addetta alla sicurezza.

Ilana: “So che dovrei ringraziarti ma è stata una bravata pericolosa la tua, ti hanno conciato male…

Zane: “Eh, lo so, hai ragione…

Ilana: “Non ho il piacere di conoscerti.

Zane: “Mi chiamo Zane Ziminski… sanguino ancora?

Ilana: “Sì, un po’, piacere Ilana Green (sospira)… fa caldo qui, dovrebbe esserci l’aria condizionata.”

Zane: “Odio il sangue… Perché quelli ce l’avevano con te?

Ilana: “Che cos’è quella roba?

Ilana: “Strumenti…

Zane: “A me quella sembra una radiosonda per prelievi atmosferici…

Ilana lo guarda incuriosita e sospettosa.

Ilana: “Hai ragione, hai perfettamente ragione… Chi sei tu?

La porta della stanza si apre in quel momento interrompendoli. E’ l’addetta alla sicurezza che sta entrando.

Ilana: “Potrei sapere che cosa ho fatto?

Donna: “C’è stato un equivoco, vi chiedo scusa. Problemi di comunicazione, temo, la sua attrezzatura purtroppo è danneggiata, se può darmi un recapito…

Ilana: “Aspetti un istante, perché mi hanno fermata? Perché hanno sequestrato la mia attrezzatura?

Donna: “Era su una proprietà privata.

Ilana: “Questa non è un’area demaniale?

Donna: “Per favore, cerchi di capire… questo è un nuovo tipo di centrale elettrica e usiamo attrezzature simili a quelle che lei aveva. Siete in albergo a San Marsol, vero?

Ilana: “Che vuol dire di nuovo tipo?

Una terza guardia ha raggiunto le altre due. Zane li vede dalla vetrata. E’ sempre stato di spalle ma ora si gira per guardare nella stanza e Zane impallidisce guardandogli il viso.

Ilana: “Che io sappia usate combustibile fossile, giusto?

Donna: “Sì, ma con scarsa efficienza e scarsa emissione di scorie.

Il viso dell’uomo è perfettamente identico a quello di Phil Gordian, se si escludono i baffi che però non nascondono i tratti somatici assolutamente identici.

Ilana: “Che tipo di scorie?

Donna: “Non saprei, non sono un’esperta. Ora, se lei volesse lasciarmi il suo recapito…

Ilana: “No! È meglio che sia lei a darmi il suo!

Zane la prende velocemente sottobraccio e la porta fuori dall’edificio. Le ha già spiegato la cosa prima che escano.

Ilana: “Dicono che tutti abbiamo un sosia al mondo.

Zane: “No, non si tratta di questo.

Ilana: “Guarda che è una cosa dimostrata, non ci sarebbe niente di strano.

Zane: “Credimi, Ilana, non è così.

I due raggiungono le macchine, osservati attentamente dal sosia di Phil.

Zane: “Seguimi in città e non fermarti per strada.

Il vero Phil Gordian sta entrando, nello stesso momento, in un vivaio e si rivolge a uno degli addetti che altri non è che l’ormai arcinota finta guardia del Dipartimento della Difesa. 

Phil: “Credo che sia tu l’esperto di giardinaggio, vero? Io ho… un piccolo problema e spero mi possa aiutare, è un lavoro semplice, questo è l’indirizzo.

Phil gli lascia la ventiquattrore che si portava dietro e si allontana, l’uomo la apre e, al centro della stessa, c’è una palla color rame di circa venti centimetri di diametro con sopra degli strani disegni geometrici.

Kiki sta tranquillamente pattinando quando vede i due lavorare al giardino di Zane. Uno di essi è entrato e ha depositato nella mansarda la strana sfera la quale comincia a librarsi in aria, ad aprirsi e a girare sempre più vorticosamente rovesciando e risucchiando tutto quello che c’è nella stanza compreso un povero volatile che si era posato, all’esterno, vicino a una finestra della stanza.

Il tutto è, ovviamente, una realizzazione del computer, se si escludono gli scaffali e i libri fatti cadere ma che tornano a essere una realizzazione elettronica quando prendono il volo per poi essere trascinati all’interno della sfera.

Il rumore è coperto dalla macchina per pulire il prato dalle foglie e, quando il compito della sfera è finito ed ha ingoiato sé stessa, i due ripartono lasciando un giardino perfetto e una mansarda completamente vuota tranne una piuma che si posa pigramente e delicatamente al suolo.

Intanto a San Marson Zane e Ilana stanno conversando e bevendo qualcosa alla Posada.

Ilana: “Qui a marzo ci sono stati vari uragani e ora una siccità nel Sudan sta uccidendo migliaia di persone.

Zane: “La temperatura aumenta ovunque, giusto?

Ilana: “Sì e no. Sì se la paragoni all’aumento delle temperature degli ultimi dieci anni ma non molto, però, se calcoli gli effetti delle attività vulcaniche.

Zane: “Però c’è.

Ilana: “Le industrie non possono scaricare sette milioni di tonnellate di scorie l’anno senza fare danni.

L’uomo degli scheletri sta entrando in una camera dell’albergo. Oltre ai soliti pupazzi ha anche delle piccole bare in legno. Le apre: dentro ci sono degli scorpioni…

Zane sta guardando una foto del prato verde polare.

Zane: “Questo è l’Artico?

Ilana: “Sì. A novanta miglia dal Polo.

Zane: “Ma che sta succedendo?

Ilana: “Potrebbe sembrare un’altra anomalia, ma forse tu non sai che l’Artide è incredibilmente sensibile alle variazioni ambientali, per questo andiamo là, le cose succedono prima nell’Artide, è come una  finestra sul futuro.

Zane: “Quindi sta avvenendo un forte e globale aumento delle temperature…

Ilana: “La peggiore catastrofe climatica mai verificatasi…(sorride) quando bevo sono tremendamente drammatica, comunque ricorda: qualsiasi cambiamento su questo pianeta, compresa la scomparsa dei dinosauri, dipende da variazioni del clima, anche dieci gradi in più possono… sciogliere il settanta per cento delle calotte polari distruggendo…

Zane rammenta cosa diceva lo scienziato esperto in terraforming.

Zane: “Terraforming!

Ilana: “Che cos’è?

Strano che non lo sappia o è un debole trucco per spiegarlo allo spettatore?

Zane: “Un tale, al JPL, spiegava come l’ambiente di Marte potesse essere cambiato. Reso simile alla Terra e abitato, ma costerebbe miliardi di miliardi, però diceva qualcosa circa…

Ilana: “Cosa?

Zane: “Non lo so, lo dovrei rintracciare ma… Santo Cielo, abbiamo quasi fatto mattina!

Il burattinaio ha terminato il suo macabro compito e sta chiudendo le piccole bare di legno ora vuote. Esce dalla camera appena in tempo perché i due stanno arrivando.

Ilana: “Comunque, prima che il cielo cada o bruci ogni cosa, mi devo procurare un’altra attrezzatura.

Zane: “Quando parti?

Ilana: “Domani mattina, tu?

Zane: “Non lo so… ci sono ancora alcune cose che devo capire, forse fra un paio di giorni…

Ilana apre la porta e appoggia la mano vicino all’interruttore, sopra di esso ci sono due scorpioni. Si volta, lasciando la mano appoggiata allo stipite, per parlare ancora con Zane.

Ilana: “Sinceramente, Zane, è stato bello parlare con te… È davvero raro trovare qualcuno che riesca a capire le cose che mi appassionano…

Zane: “Già, lo so.

Ilana: “In che stanza sei?

Zane: “Ah, ero alla 302… Almeno fino a che non è crollato il soffitto.

Ilana: “(ridendo) Molto piacevole…

Zane: “Non tanto, direi… Com’è la tua?

Ilana: “Non troppo male, al buio.

Zane: “Ne chiederò una uguale.

Ilana: “Ascolta, io parto fra poche ore, rimani qui adesso e fatti dare questa stanza domani.

Zane: “Mi stai… invitando?

Ilana: “Qui c’è anche un divano, il che significa che sono salve anche le apparenze.

Zane: “Certo, scusami, non pensavo che… mi stessi facendo… insomma che mi stessi facendo un altro tipo di proposta ma… o sbaglio?

Ilana: “Cos’hai? Ti senti in colpa ancor prima di aver fatto qualcosa? C’è qualcuna nel tuo letto, a casa?

Zane: “Non è nel mio letto, è nella mia testa, non lo so… Immagino sia questo che mi spinge all’astinenza, non credi?

Ilana: “Probabile.

Zane: “Probabile…

Gli sfiora la guancia con le labbra.

Ilana: “Terraforming… Se scopri qualcosa chiamami al N.C.A.R.

Zane: “(allontanandosi) D’accordo… Ah, Ilana!

Ilana: “Sì, che c’è?

Zane: “Stai… stai attenta.

Zane si allontana e la donna entra nella stanza accendendo la luce che mette in funzione il ventilatore al soffitto sulle cui pale sono ora annidati gli scorpioni. Mentre lei va in bagno essi vengono scaraventati giù, nella stanza.

Intanto Zane si sta facendo cambiare dei soldi per poter telefonare.

Ilana si sta lavando il viso mentre Zane è al telefono con Char alla quale sta chiedendo informazioni tramite internet. sulla ditta Plane Corp. che gestisce la centrale elettrica fuori del paese.

Ilana si sta asciugando il viso, appoggia l’asciugamano e da esso esce uno degli scorpioni…

Char: “E’ un po’ lento, sono in attesa, allora quando torni a casa, Zane?

Zane: “Ah, non lo so ancora… Come sai che non ci sono?

Char: “Ieri sono passata. C’erano i giornali in giardino e li ho portati dentro… Ecco, ci siamo… Plane Corp. Industries, leader della produzione di energia pulita… bla… bla… bla… loro comprano vecchie centrali elettriche, le rimodernano e le rimettono in funzione, specie in Equador, Perù e Messico…

Zane: “Aspetta, aspetta, aspetta… Cioè, hanno più di un impianto?

Char: “A-ha… A gennaio ne avevano già otto operativi e altri dodici in ristrutturazione, specie nel terzo mondo.

Zane: “Venti impianti? E chi mette i soldi?

Char: “Investitori americani e contributi statali.

Zane: “Uhao… Char, grazie… grazie per l’aiuto.

Char: “Che cosa? Dopo un mese mi chiami solo per avere informazioni?

Zane: “Io non so… non so che altro dire…

Char: “Che te ne pare di: mi manchi?

Zane: “Non c’è bisogno che lo dica.

Ilana sta per coricarsi, scosta le lenzuola tra le quali si nascondono due scorpioni. La donna va a letto, spegne la luce, passano pochi istanti e poi sbarra gli occhi urlando.

Zane sta entrando di nascosto nella centrale ed esamina lo strano treppiede che spunta dal pavimento nell’atrio antistante l’ingresso. L’uomo lo ha identificato come la parte finale di un’antenna interrata e ne sta facendo uno schizzo sul suo notes.

Zane: “Se è questa… è grande parecchio, eh?

Tutte le luci si spengono e un’intensa vibrazione si propaga per la base. Un’apertura fa uscire una enorme antenna d’aspetto quanto mai inusuale, Zane aveva visto giusto.

Zane: “Oh, mio Dio!

Il segnale gli rimbomba nelle cuffie che indossa e l’uomo le getta prontamente a terra. Intanto vede arrivare una macchina, un mezzo che lui conosce come conosce anche il guidatore, è il taxista che lo era andato a prendere all’aeroporto. L’uomo si ferma davanti al cancello e digita una combinazione in cifre sul pannello posto davanti all’entrata. Uno scanner esamina il volto dell’uomo rivelando qualcosa di estraneo ma che, evidentemente, era perfettamente previsto in quanto il cancello si apre e l’uomo porta la macchina in un parcheggio sotterraneo.

Una volta che questi è uscito dal mezzo e si è infilato dentro a una porta davanti a lui, il cofano della macchina si apre e appare Zane che si mette a seguire il taxista. Entra così nella centrale, in mezzo a macchinari, tubi, generatori, uffici e uomini in tuta rossa. Vede sporgere da un armadietto metallico una tuta e l’indossa continuando il suo inseguimento e vedendo così l’uomo a colloquio con la donna addetta alla sicurezza. Mentre sta ancora osservando, urta per sbaglio un operaio che lo scruta sospettosamente in volto ma Zane si allontana.

Ad un tratto, seguendo le tracce del suo uomo, sente il pavimento sotto di lui che si alza: è un elevatore che ha appena portato un operaio alla superficie. Mentre l’uomo che ha incontrato prima sta spiegando ai suoi compagni lo strano aspetto di Zane, il volto coperto da sudore, l’uomo si è infilato nell’elevatore e comincia una fantastica discesa nelle viscere della Terra.

Mentre scende vede degli strani macchinari (l’elevatore è privo di porta), dei globi verdi e luminosi che salgono verso l’alto. Il mezzo si ferma e Zane ne scende guardandosi attorno esterrefatto: ai suoi lati ci sono delle stranissime consolle guidate da due grandi sfere che sembrano semisommerse in un liquido, ne tocca una e una luce si accende su un’altra consolle davanti e lui e ciò che vede lo lascia senza fiato.

Una evidente figura aliena è seduta di schiena davanti a lui e sta manovrando l’apparecchiatura. Sopra la sua testa ci sono due piccole ali di carne che si muovono e coprono il cervello. L’umanoide si alza e Zane nota la sua buffa andatura saltellante dovuta alle gambe la cui attaccatura del ginocchio è rivolta all’indietro e i pollici hanno una sagomatura strana.

L’essere, in realtà alto una trentina di centimetri, è mosso, quasi sempre, con il sistema della stop motion realizzata però con il computer che fa muovere il pupazzo in tutte le sequenze dette “intercalate”.

Facciamo un esempio: l’alieno deve salire una scala quindi viene posto all’inizio della rampa, il computer riempie tutti i movimenti fino alla salita della stessa poi, se deve girarsi, viene posto nella posizione giusta dall’uomo e di nuovo il computer riprende il suo lavoro e così via. Un sistema più rapido, preciso e meno costoso da quello usato dai grandi artigiani iniziatori di questa tecnica come George Pal, Willis O’Brien e Ray Harryhausen.

Zane non ha finito di stupirsi perché vede l’alieno salire una rampa e portarsi sotto un’apparecchiatura dalla quale partono degli anelli luminosi e, in una sequenza che ricorda molto da vicino la trasformazione di Brigitte Helm in automa in Metropolis, ecco che la creatura assume un aspetto umano, femminile per la precisione, dopo essere stata rivestita di pelle.

Zane corre via ma scivola lungo uno dei grandi tubi che si affacciano in un baratro dove ruota un macchinario dotato di una bocca centrale e di un pertugio laterale.

Da uno dei grandi tubi che circondano la voragine esce un’enorme capsula che cade, con la massima precisione, nell’apertura laterale, generando un globo verde e un getto di luce. Poi l’apparecchiatura si sposta e il pertugio si pone sotto la piattaforma dove si trova Zane.

Dai rumori che sente all’interno del tubo, lo scienziato comprende che una capsula sta cadendo verso di lui e si butta nel piano sottostante appena in tempo per vederla passare e cadere.

Zane si rialza e si trova faccia a faccia, a pochi metri di distanza, da un alieno impegnato su una consolle in cima al baratro. L’essere lo guarda stupito e poi preme quello che è un inconfondibile segnale d’allarme il cui suono si diffonde in tutta la centrale.

Zane fugge arrampicandosi lungo uno dei piloni metallici che costeggiano la fossa poi il suo sguardo si posa sulla apparecchiatura della quale ha visto prima l’uso “umanizzante” e un’idea pazzesca gli attraversa la mente.

Forse proprio per questo, a tutta prima vorrebbe rinunciarvi, poi però vede la sua immagine su tutti gli schermi della base e vede anche un gruppo di alieni  armati venire verso di lui per cui si decide: si toglie gli abiti e si mette sotto la macchina.

L’essere che ne esce dopo il processo non assomiglia molto a Zane, possiede solo un paio di baffi e la barba è scomparsa, indossa di nuovo la tuta e si dirige verso l’elevatore trovandovi però un indesiderato compagno di viaggio nel taxista.

Mentre il mezzo risale l’alieno nota che la mano di Zane sta gocciolando e gli rivolge la parola in una lingua gutturale. Zane assume un’espressione vaga e apparentemente la risposta sembra accontentare l’interlocutore ma lo sgocciolio alla mano lo rende ancora più sospetto e di nuovo interpella Zane.

Questi si avvicina al suo orecchio e gli sibila:

Zane: “Ti porto a vedere le rovine?

Quindi lo spinge e lo butta giù.

L’elevatore arriva in superficie e la mascheratura si sta squagliando. Zane evita le guardie ed esce nel giardino. Si sente soffocare e sotto l’acqua di una fontana si toglie l’ingombrante camuffamento i cui pezzi vengono trovati dai guardiani che gli stanno dando la caccia.

Zane ha raggiunto la macchina fuori dal cancello, l’avvia e investe il sosia di Phil che cade a terra con uno squarcio nel petto dal quale sembra uscire qualcosa di gelatinoso e trasparente che si perde nell’aria.

Quindi fugge nella notte.

Il mattino successivo Zane è al posto di polizia e sta parlando con uno scettico detective (Jorge Zepeda) dell’accaduto. In quel momento un poliziotto entra con in mano un verbale e lo porge al suo capo, questi lo scorre e poi ne rivela il contenuto a Zane.

Detective: “Gli agenti di sorveglianza della centrale elettrica hanno chiamato per un incidente. un americano, ubriaco, ha ucciso un agente con la macchina questa notte… un americano…

Zane: “No, no, no… non è questo che è successo…

Detective: “Davvero non c’entra?

Zane: “Questa è una menzogna!

Detective: “Decido io chi mente! Io faccio le domande e lei deve rispondere… Bene, allora: è coinvolto in questa storia?

Zane: “I.…i.…i.… io ho urtato… ho urtato qualcosa… con l’auto… Però chi era o cosa fosse, non lo so… ma se dicono che ho ucciso qualcuno, io lo voglio vedere. Portino il corpo qui, LO PRETENDO!

Detective: “Non c’è bisogno che lo pretenda, Signor Zane, perché lo stanno facendo.

Prende dal cassetto della scrivania una pistola e si avvia verso la porta.

Detective: “Non provi ad andarsene.

Zane si trova così chiuso nella stanza e, dalla finestra, vede il detective e due poliziotti che esaminano il davanti ammaccato del suo fuoristrada. Poi arriva il furgone della centrale e i guardiani scaricano un corpo, il cadavere di Ilana.

Quando il poliziotto rientra nell’ufficio non trova più Zane che è fuggito da un finestra e ha raggiunto di corsa una corriera sulla quale è salito.

Il lancio di un satellite meteorologico è stato un fallimento e Phil Gordian ha appena tenuto una conferenza stampa.

Sta scendendo le scale che portano al suo ufficio situato in una palazzina adiacente quando sente una voce ben nota. Alza lo sguardo stupito.

Phil: “Zane, che succede?

Zane: “Veramente sono io che vorrei sapere che cosa succede… Quanto a me ho semplicemente attraversato il Messico in autobus… è piacevole…

Phil: “Senti, Zane, mi dispiace per quello che è successo. Non potevo fare altrimenti, quelli della Difesa hanno insistito perché io mettessi a tacere le cose.

Zane: “No, no, no, no, no, lascia stare… non ha importanza, sono venuto solo per farti una visita, per salvare il mio amico Gordian e magari vedere cosa o chi veramente è.

Phil: “Scusa, Zane, ma quello che dici non ha senso, forse dovresti andare in infermeria…

Zane: “Quello che non aveva alcun senso per me è stato vedere la tua faccia su un’altra persona. Uno scherzo genetico? No, non credo, penso si sia trattato di un piccolo errore… Siete bravi, è vero, ma anche voi potete sbagliare, dovevi distruggere lo stampo, Gordian…

Phil: “Che cosa vuoi, Zane?

Zane: “Che cosa voglio? Voglio farti un buco in testa (gli fa notare il rigonfiamento sotto il cappotto) e donare i tuoi organi alla scienza ma ci sono altre cose che devo fare prima (sospira). Vedi, non è colpa mia se è così facile comprare un’arma… su, vieni con me.

Mentre Zane si allontana con Phil, al posto di guardia giunge la comunicazione che, dalla sala stampa, qualcuno ha rubato una telecamera. Il solerte guardiano si mette subito in caccia.

I due stanno continuando a parlare.

Zane: “Chi altro lo sa, qualcuno del JPL?

Phil: “No, loro no.

Zane: “Chi, allora?

Phil: “Guardati intorno. Grande intelligenza, logica non convenzionale, capacità di ragionamento autonoma, versatile.

Zane: “E chi è che dovrebbe prendere il potere, qualcuno come te?

Phil: “Potrei… potrei vedere quella pistola, Zane?

Zane: “Oh, certo, ma se la tiro fuori sarà l’ultima cosa che vedrai.

Phil: “Beh, credo di… poterti dire che ormai vi stiamo osservando da parecchio tempo.

Zane: “Oh, e di che altro vi volete impadronire, della NASA?

Phil: “Ti sei mai chiesto perché non ci sono antenne sulle sonde spaziali? O perché hanno speso miliardi per lanciare un telescopio senza provare lo specchio?

Zane: “Aaah, aspetta… stai dicendo che…

Phil: “Non ho detto niente, sto solo rispondendo alle tue domande.

Zane: “Allora dimmi della Plane Corp.

Phil: “Plane Corp?!

Zane annuisce.

Phil: “Mi dispiace, non so cos’è.

Zane: “Non sai di quell’impianto giù in Mexico…

Phil: “Non ne sono a conoscenza.

Zane: “Uno dei venti che avete costruito nel Terzo Mondo?

Phil: “Mi spiace…

Zane: “Dove non ci sono leggi anti inquinamento?

Phil: “Io non ne so niente.

Zane: “Dove fa caldo… A voi piace il caldo, Gordy, NON È VERO?

Phil: “Zane, se mi costringi a rispondere ascolterai la tua condanna a morte perché adesso, anche se credi di sapere molto, non sai niente. Adesso sei soltanto un tale con una teoria pazzesca e nessuna prova e il mondo è pieno di gente così perciò, Zane, pensaci bene prima di farmi altre domande.

Zane: “State modificando questo pianeta.

Phil: “Sì.

Zane: “Accelerate l’effetto serra.

Phil: “E ora sei morto.

Zane: “State cambiando l’aria, la temperatura, tutto l’ecosistema…

Phil: “Finiamo ciò che avete cominciato. Ciò che fareste in cent’anni lo faremo in dieci, acceleriamo solo la vostra estinzione.

Zane: “Come con Calvin, vero? E con Ilana Greene, anche.

Phil: “Se non sapete badare al vostro pianeta voi non meritate di vivere qui!

Zane estrae dalla tasca un telecomando e glielo punta contro.

Zane: “Bang, sei morto!

Phil gira lo sguardo e vede lì vicino, nascosta dietro a una pianta, una telecamera che Zane prontamente recupera andandosene via in gran fretta.

Arriva la guardia che vede Zane allontanarsi ma Phil ne impedisce l’intervento dicendo che ci penserà lui.

Kiki si trova davanti Zane all’improvviso, l’uomo lo porta sul retro e lo interroga.

Zane: “E’ venuto qualcuno qui? La casa è sorvegliata?

Kiki: “No, non mi pare.

Zane: “E’ quasi impossibile… Kiki, ora ti dirò una cosa e so che ti sembrerà assurda me te la  dico perché penso che tu mi possa credere e anche perché non posso essere l’unico a sapere nel caso… mi prendano troppo presto.

Kiki: “Beh, parla.

Zane: “Sai, ho seguito quel segnale in Messico perché pensavo di trovare…

Kiki: “Sì, sì e allora?

Zane: “Beh… non sono come noi, Kiki…

Kiki: “Ah, sì? E come sono allora?

Zane: “Uhm…

Kiki: “Hanno per caso tante antennine sulla testa?

Zane fa cenno di no.

Kiki: “Non avranno degli enormi artigli di metallo e quattro braccia!

Zane: “No.…

Kiki: “Ma, insomma, come sono fatti?

Zane: “Come te, come me, come chiunque.

Kiki: “Che cosa fanno qui?

Zane: “Ti farò vedere, lo farò vedere a tutti, collegando le antenne!

I due vanno nella mansarda trovandola completamente vuota. Zane si prepara per andare ad Oro Valley, dove c’è un Radio Osservatorio, quando sentono arrivare una macchina, si appostano dietro l’uscio e, dai vetri dello stesso, Zane vede un volto familiare.

Zane: “Char!

Char: “Zane, fammi entrare!

Kiki: “Chi è Char?

Zane si cambia per uscire mentre Char lo guarda preoccupata.

Zane: “Devo andarmene perché so che arriveranno presto.

Char: “Chi, Zane? La polizia?

Zane: “Che c’entra la polizia?

Char: “Due agenti sono venuti a casa mia. C’è un’accusa su di te per omicidio, in Messico.

Kiki: “Sei ricercato?! Uhao, grande!

Zane: “Ah, è tutta una montatura per liberarsi di me.

Char: “Io non capisco, Zane, perché la polizia dovrebbe…

Zane: “Non la polizia, parlo di loro…

Char: “Loro?! Loro chi, Zane?

Zane: “Fa niente…

Kiki: “Probabilmente degli alieni…

Char: “Chi è questo ragazzo? Spero solo che non sarà un giovane allievo.

Zane: “Prendo la tua macchina… dai qua…

Afferra la telecamera dalle mani di Kiki ma la donna lo ferma.

Char: “Aspetta, no! Tu non te ne vai finché non saprò cosa succede.

Zane: “Char, so che non mi crederai ma so quello che dico, so perché sono qui. Ci sono dei campi di papaveri nell’Artico, stanno modificando il pianeta, l’aria, dammi le chiavi, Char.

Char: “Non ti lascio andare, non da solo… No, non così!

Zane: “Capisco che tu non mi creda, non ci crederei nemmeno io se non li avessi visti… ma Char, per favore, devo andare, adesso!

La donna lo abbraccia.

Char: “Se credi che ti lascerò andare da solo, sei un pazzo!

Salgono in macchina e Zane si nasconde dietro, Kiki lascia un messaggio per la nonna poi si precipita anche lui dentro la macchina, malgrado le proteste di Zane.

Appena la macchina parte ecco arrivare, puntuali come la morte, i due giardinieri.

Char insiste perché Zane vada alla polizia, per risposta lui gli dice di accostare affinché possa passare lui alla guida.

I tre giungono così all’Osservatorio di Oro Valley e scendono davanti all’edificio.

Char: “Ci siamo… Ora cosa pensi di fare?

Per doveri di sceneggiatura e per non fare in modo che il protagonista debba forzare la porta d’ingresso, poco lontano c’è un tecnico che sta dipingendo una parabola. Zane gli frega le chiavi e con queste apre la porta ma si accorge che Char è sparita.

La donna è tornata in macchina e sta telefonando. Deposto il ricevitore esce mentre Zane stava andando da lei.

Zane: “Che cosa hai fatto?

Char: “Ho preso la borsa in macchina, ti senti bene?

Zane: “Sì… è che… ho degli strani pensieri…

I tre entrano e la sceneggiatura fa sparire il tecnico come se non fosse mai esistito, chiavi escluse…

Zane: “Kiki, dove trovi scritto “power” spingi! I monitor, questa roba qui, accendi ogni cosa… (Rivolto a Char) Cerca Omnistar 5, ho bisogno delle coordinate, voglio l’ascensione e l’inclinazione…

Char: “Zane, io non so niente delle stelle.

Zane: “Non è una stella… e questa volta parleremo, non sentiremo.

Char: “Che cos’è? Una specie di satellite in orbita?

Zane: “Sì… per le telecomunicazioni… più di cinquanta emittenti televisive ricevono il suo segnale, avrò tutto il mondo in ascolto.

Char: “Ma capiranno che cosa significa?

Zane: “Lo sapremo fra poco.

La grande antenna comincia a orientarsi ma la corrente viene improvvisamente tolta. Zane innesta nuovamente gli interruttori ma senza risultato, allora apre una delle tapparelle elettriche e si trova davanti a un grosso cavo della corrente tranciato. Da un’altra finestra scorge il furgone dei giardinieri.

Char: “Giardinieri?! Che cosa ci fanno dei giardinieri, qui?

Zane sta ora guardando la macchina di Char e nota l’antenna telefonica. Si volta verso la ragazza.

Zane: “Dimmelo tu, Char.

Char: “Come posso saperlo?

Zane: “Hai telefonato… dalla macchina.

Char: “Zane, quando hai cominciato a parlare di alieni, di piani di conquista, di quella donna uccisa in Messico…

Zane: “Eeeeh, no! Ho parlato di una donna?

Char: “La po… la polizia me l’ha detto.

Una cosa non perfettamente chiara è il fatto che si parli dell’omicidio di Ilana Green quando, nel verbale della polizia messicana, si parla invece di un guardiano ucciso il cui cadavere non si è ovviamente mai visto. Inoltre, poiché in caso di sospetto omicidio, viene sempre compiuta un’autopsia, dovrebbe risultare evidente che Ilana è stata uccisa da punture di scorpione, a meno che anche questa risultanza non sia stata manipolata… chiusa la parentesi e torniamo a noi.

Zane: “Ah, così li hai chiamati vero Char? Hai chiamato la polizia!

Char: “Sì, l’ho chiamata, mi spaventa quel che hai detto, mi spaventi tu, sembri un pazzo!

Zane: “Appena sono andati via tu mi hai cercato, sono tornato dal Messico e tu sei arrivata… mi aspettavi…

Char: “Pensavo avessi bisogno di me, Zane.

Zane: “E’ per questo che mi davi tanti consigli, la tua gentile persuasione, le tue allusioni, volevate liberarvi di me, MIA CARA! Io…

L’amabile conversazione viene interrotta dal secondo giardiniere che entra da un lucernario sul soffitto e, falcetto in mano, cerca di colpire Zane il quale arretra e gli tira addosso tutto quello che gli capita. Uno dei suoi colpi buca una bombola di anidride carbonica e il gelo dello schizzo di liquido lo fa arretrare.

Ferito, l’essere piega le zampe nel solito modo e scappa da dove è entrato sotto lo sguardo allibito di Char.

Zane guarda la bombola.

Zane: “Freddo, troppo freddo…

Mentre Char richiude la botola arrivano altri due furgoni per stanare i tre dal Radio Osservatorio.

Char si avvicina a Zane.

Char: “Mi dispiace, mi dispiace veramente… ho sbagliato a non crederti, ma puoi… fidarti di me, credimi, prima ho chiamato solo la polizia, l’unica cosa che volevo è…

Zane: “E allora perché sono qui, Char? Come mi hanno trovato?

Char: “Non lo so… è la verità… non lo so, Zane…

Zane si mette in tasca il gigantesco cacciavite che aveva sventolato davanti al viso di Char, poi accende un monitor.

Zane: “Kiki, guarda questo schermo, quando vedrai la mia faccia spingi il bottone rosso dietro di te, quello che è proprio dietro di te!

Kiki: “Ehi, non vorrai lasciarmi qui, solo!

Zane: “Sta tranquillo: è a me che danno la caccia.

Si avvicina a Char con il cacciavite in mano.

Zane: “Adesso faremo un altro tentativo…

Pianta il cacciavite nel pavimento e comincia a sollevare uno dei pannelli di cui è composto. Sotto si trovano tutti i cavi delle apparecchiature che poggiano alle pareti e sul vero pavimento distante circa un metro. A carponi i due raggiungono un pannello che porta all’esterno e da lì osservano gli uomini che li vogliono catturare.

Prende la mano di Char ed entrambi corrono verso la parabolica distante una trentina di metri. Subito si lanciano all’inseguimento ma Phil no. Calmissimo si dirige verso gli uffici di controllo da cui Zane è uscito.

Zane e Char entrano ma gli altri gli sono subito dietro, l’uomo fa passare una lunga catena tra i battenti della porta e poi la fa passare attorno a un palo, tirando forte per impedire agli altri di entrare. In questo modo, però non può manovrare i comandi, Char afferra la catena e lo guarda.

Char: “Dammi la catena… Puoi muovere l’antenna da qui, no? Dai, vai! Non essere paranoico, Zane, per una volta, fidati di me!

Zane le lascia la catena e la ragazza la tiene tirata impedendo agli altri di entrare. Inizia la manovra di spostare e orientare l’antenna e tutto avviene perfettamente ma quando Zane dà l’ordine a Kiki, che lo vede attraverso il monitor, di premere il pulsante, questi va ad aprire la porta a Phil.

L’essere entra, prende la telecamera, il nastro e se lo infila nella tasca interna della giacca, quindi si avvicina allo schermo.

Phil: “Te l’ho detto, Zane, tu sai davvero poco.

Spegne lo schermo e, contemporaneamente, anche gli altri smettono di tentare di aprire la porta.

Char: “Zane, che succede?

L’uomo si avvicina alla porta e guarda fuori.

Char: “Perché sono andati via?

Zane: “Non se ne sono andati.

Char: “Come lo sai?

Zane: “Perché non siamo ancora morti.”

Prende un’ascia dal sistema antincendio e la pone in mezzo alla porta, bloccandola, poi, con l’aiuto di Char, sposta una grossa bombola di azoto liquido.

Usando uno dei furgoni e a marcia indietro gli alieni sfondano la porta d’ingresso alla parabolica, ma come escono dal furgone, Zane spezza con l’accetta la valvola della bombola e l’azoto liquido investe gli alieni congelandoli.

Quando la nuvola di azoto si è depositata in parte sul terreno e in parte è stata aspirata dalla porta aperta, Zane si avvicina prudentemente a questi lontani parenti del Blob di Fluido Mortale, forse proprio da loro mandato in avanscoperta nel lontano 1958. Quindi si avvicina a Phil e comincia a sfaldargli la giacca sul davanti. Una delle bombe aliene è rimasta nella mano di uno dei finti giardinieri e scivola a terra tra i fumi d’azoto. Char le si avvicina, la tocca, e questa si muove.

Char: “Forse dovremo uscire di qui, adesso.

Zane: “Non da quella parte.

Zane la fa salire lungo una scala che porta alla parabola, lui torna verso Phil per continuare la sua opera di recupero. La sfera si alza e comincia ad aprirsi. Gli occhi di Phil si muovono mentre Zane si fa largo verso la tasca interna. Mentre la sfera comincia la sua opera diabolica, Zane riesce a prendere il nastro, ma la mano di Phil si muove rapida e gli artiglia il polso.

Phil: “Non… così… in fretta…

Ma Zane non ha tempo da perdere, non gli piace il vortice che quella strana sfera sta creando, per cui prende in mano l’accetta e taglia il braccio di Phil quindi raggiunge la scala e comincia a salire velocemente.

Char ha raggiunto la cima del lungo tubo e si trova così nella parabola, il vortice sta aumentando di potenza, la costruzione sembra quasi avvitarsi su sé stessa e cadere al suolo mentre, da lontano, Kiki osserva la scena e l’inclinazione sta per far cadere Char di sotto. Di tutta la costruzione resta solo una parabola che, come un gigantesco piatto, è ora quasi a livello del suolo. Char si rimette in piedi e vede Zane che, faticosamente, sta uscendo a sua volta dal cunicolo in condizioni piuttosto provate. I due si abbracciano poi Zane e Char si affacciano e guardano in basso, pochi metri sotto di loro Kiki li sta osservando.

Zane: “Perché vi siete comportati così? Potevate chiedere il nostro aiuto! Dillo anche agli altri, torna da loro e dì a tutti che io so, che lei sa, che altri ora sapranno, non sarà più tanto facile, ora non più!

Messaggio ricevuto, senza rispondere e ripiegando le ginocchia, Kiki corre via.

Un’annunciatrice (Andrea Sisniega) sta illustrando le previsioni del tempo e sta parlando dell’ondata di calore straordinaria che sta attraversando il globo quando la registrazione di Zane s’interpone alle normali trasmissioni…

Basterà?

Da quanto ne sappiamo no, perché il film ha avuto un seguito da noi giunto solo in videocassetta ed intitolato Il Secondo Arrivo (The Second Arrival1998) di Kevin S. Tenney. Qui il protagonista è il fratello di Zane il quale, dopo che lo scienziato è stato misteriosamente ucciso, continua le indagini e la lotta per combattere gli alieni.

Charlie Sheen, figlio di Martin Sheen e fratello di Emilio Estevez, è nato il 3 settembre 1965 a New York ed il suo vero nome è Carlos Irwin Estevez e questa la si può considerare la sua prima incursione nel cinema di fantascienza. Comunque vogliamo ricordare, in campo più o meno fantastico, Grizzly 2: The Predator del 1987.

La brava Lindsay Crouse, il cui nome per intero è Lindsay Ann Crouse, è nata 12 maggio 1948 a New York ed è apparsa nella serie televisiva Buffy, nel ruolo della professoressa Maggie Walsh, ma la troviamo anche in un episodio della serie Outer Limits, intitolato Tribunal dove rivestiva il ruolo di Gwen Sayer. Ma, nel 1996, è apparsa anche in un episodio di Millenium, intitolato Kingdom Come.

Ron Silver e Richard Schiff sono, nel campo fantascientifico e dell’orrore, due veterani.

Il primo è nato il 2 luglio del 1946 ed è apparso nel 1982 in Entity, nel ruolo del Dottor Phil Sheiderman, nel 1994 in Timecop rivestiva la parte del Senatore Aaron McComb e, nel 1993, ha girato e interpretato il film Capsula di salvataggio (Lifepod) nel ruolo di Terman, da noi apparso solo in videocassetta.

Richard Schiff, e cioè Calvin, è nato il 27 maggio del 1957 a Bethesda, nel Maryland, e ha esordito, nella cinematografia fantascientifica nel 1993 con Killer Machine (Ghost in the Machine) dove rivestiva il ruolo del tecnico Scanner; nel 1995 una breve apparizione in Tank Girl,  poi, ancora nel 1995, è Eric Altman nel film TV Special Report: Journey to Mars, nel 1997 è in Il Mondo Perduto: Jurassic Park (The Lost World: Jurassic Park) nel ruolo di Eddie Carr, nello stesso anno è Haskins in Vulcano (Volcano), poi è Don Biederman in Deep Impact, nel 1998, ancora nello stesso anno è il Dottor Gene Reiss in Il Dottor Dolittle (Doctor Dolittle). È apparso nel serial TV Roswell, nei due episodi, del 1999, Rived Dog e The Morning After.

Per quanto riguarda il regista David N. Twohy, lo ricordiamo come uno dei realizzatori dei soggetti di Waterworld e Critters 2. Si firma anche David Twohy e D.T. Twohy.

(4 – continua)

Giovanni Mongini