FANTASCIENZA STORY 211

LA PORTA DELLE STELLE (1994) – PARTE 03

TIMECOP – INDAGINE DAL FUTURO (Timecop)

Gainesville, Georgia. Anno 1863

Una giornata piovosa. Dei soldati sudisti stanno portando un misterioso carico lungo una strada isolata. Davanti a loro si para un uomo, un uomo che conosce perfettamente la segretissima missione dei soldati. Sa che quegli uomini stanno per consegnare un carico d’oro al Generale Lee e intima loro di consegnarglielo. Al diniego dei soldati l’uomo estrae da sotto gli abiti dei modernissimi fucili mitragliatori a puntamento laser con i quali uccide tutti i Confederati.

Washington DC, 10 ottobre 1994. Consiglio Superiore del Senato.

Operazioni segrete.

Una riunione è indetta per incarico del Presidente degli Stati Uniti, uno dei suoi collaboratori, George Spota (Scott Lawrence) deve informare i membri della commissione, presieduta dal Senatore Palmer (Jacob Rupp), di un importante evento.

George: “Buon pomeriggio, Senatori, il Presidente apprezza la vostra disponibilità, credetemi, è una questione della massima importanza che deve restare assolutamente segreta.

Palmer: “Perché non la smetti di dire stronzate, George? Di sicuro sei qui per chiederci dei soldi, perciò tira fuori il rospo.

George: “In effetti è così. Sono qui per chiedervi del denaro e sono anche certo che me lo darete. Vi ricordate del dottor Hans Flynder, il premio Nobel che ci aiutò nel programma spaziale? Negli ultimi venti anni invece di cercare di finire sulla copertina del Time ha fatto ricerche, ricerche nel campo dei viaggi nel tempo!

Palmer: “I viaggi nel tempo?

George: “Sì, i viaggi nel tempo.

Palmer: “Teletrasportami a bordo, Scotty!

George: “Divertente Senatore, ma sa qual è la cosa più bella?

Palmer: “Scommetto che adesso ce la dirà.

George: “Il bello è che il nostro dottore c’è riuscito davvero… Lo sapevo che vi avrebbe interessato. È così: c’è riuscito. La parte tecnica è tutta in quei dossier ma non ci capirete molto più di me. Allora: non si può andare in avanti perché il futuro non è ancora accaduto ma si può tornare indietro ed è a questo che dobbiamo pensare. Modificare il passato potrebbe creare problemi molto seri, potrebbe essere una catastrofe. Se si getta un sasso in un lago nascono delle onde nell’acqua. Queste, invece, sono nel tempo. Non si può andare ad uccidere Hitler, anche se piacerebbe a tutti. Per quanto ne sappiamo provocherebbe una reazione a catena di eventi che potrebbero distruggere il genere umano. Questo è il motivo per cui mi rivolgo a voi. Dobbiamo creare un organismo segreto nuovo di zecca che vigili sulla scoperta e protegga il tempo. Si chiamerà Commissione di Difesa del Tempo. L’uomo che è accanto a me è Eugene Matuzak del Dipartimento di polizia di Washington. Dirigerà lui l’organismo.

Palmer: “Non hai detto quanto ci costerà.

George: “Abbastanza!

Palmer: “Quant’è abbastanza?

George: “Più di poco e meno di troppo.

Palmer: “Non è un buon momento per chiedere finanziamenti, George, lo sai… l’economia…

George: “Supponiamo che un paese nostro antagonista torni indietro nel tempo e inventi il computer, o l’aeroplano, o l’automobile, che ne sarebbe dell’economia americana? E pensi a questo: Saddam Hussein finanzia un viaggio nel 1944, si porta dietro la nostra tecnologia ed è il primo ad avere la bomba atomica. Sarebbe un bel disastro.

Palmer: “Niente male.

George: “Questa è teoria ma noi crediamo che ci sia già stata un’onda di riflesso. Dieci giorni fa la CIA intercetta una vendita d’armi a dei terroristi, ad Amburgo. Dopo dieci giorni queste notizie non finiscono nella scrivania del Presidente ma questa ci finisce perché l’acquisto è pagato con un lingotto d’oro. È del 1863. C’è scritto: Proprietà degli Stati Confederati d’America. L’abbiamo analizzato con il carbonio, è autentico! Riflettete un momento su quanto vi ho detto. Tornare indietro nel tempo è un modo facile per fare soldi.

Palmer: “E la nostra Commissione sarebbe l’unica ad avere competenza su questo programma?

George: “Voi e voi soltanto. Nessuno può venirne a conoscenza. È troppo rischioso.

Palmer: “Sei convincente, George. Personalmente mi sembra una stronzata tipo quella del progetto Guerre Stellari. Comunque credo che avrai il tuo denaro. Qualcuno vuole assumersi la supervisione del programma?

McComb: “Me ne occupo io.

Palmer: “Ah, ah… il giovane Senatore McComb… perché no? Ti piacerà, George, ti assomiglia molto, solo che la sua spina dorsale è più robusta.

Melissa Walker (Mia Sara) e suo marito Max (Jean-Claude Van Damme) s’incontrano al centro commerciale Capitol Drugs. Max è un poliziotto che svolge il suo lavoro scrupolosamente e lo dimostra il fatto che stronca sul nascere un borseggio. Poi vede due strani individui sopra la balconata del Centro ma quando guarda nuovamente in quella direzione le due figure sono scomparse. Dalla conversazione tra Melissa e Max veniamo a sapere che quest’ultimo sta per accettare l’incarico offertogli da Matuzak ma non può rivelare altro alla sua giovane moglie. Poi i due vanno a casa a fare l’amore.

Il pomeriggio piovoso si trasforma in una sera temporalesca, i due sono ancora teneramente abbracciati a letto quando il telefono suona e Max viene chiamato per un’emergenza. Melissa vorrebbe parlargli ma lui le chiede di avere pazienza e di aspettare il suo ritorno. Appena aperta la porta d’ingresso Max viene assalito e colpito alle spalle da due individui che continuano a pestarlo con violenza, mentre altri uomini entrano in casa e una misteriosa figura spia dalla finestra il giardino dove i due sicari stanno continuando a colpire Max. Poi uno dei due spara a bruciapelo al poliziotto quindi entrano in casa. Max si rimette lentamente in piedi, il giubbotto antiproiettile lo ha salvato, si alza e corre verso la casa ma una tremenda esplosione la distrugge mentre lo spostamento d’aria scaraventa lontano il poliziotto.

Wall Street, 30 ottobre 1929.

Il crollo della borsa, un evento ormai ben noto della storia americana, non colpisce Lyle Atwood (Jason Schombing) e questo perché l’uomo non è di quel tempo, ma è un viaggiatore abusivo del futuro intento a far soldi approfittando della sua conoscenza degli eventi. Quando l’agente temporale Max Walker viene ad arrestarlo e a riportarlo indietro, l’uomo gli manda incontro i suoi sorveglianti che sono facilmente eliminati da Max, poi, dopo che Lyle gli ha scaricato contro e inutilmente dei colpi d’arma da fuoco, l’agente si avvicina al suo ex collega per arrestarlo.

Lyle: “Lasciami andare, Max, io resterò qui.

Max: “Chi ti ha mandato? Voglio il nome!

Lyle: “Non farà differenza. Fra un paio di settimane guiderà il paese. I soldi li prenderà qui o da qualche altra parte. Non posso dirti nient’altro. Lui farà eliminare nel passato i miei nonni e non saremo mai esistiti. Mia madre, mio padre, mia moglie, i miei figli, nemmeno il mio gatto! Hai mai sentito nominare Harold McComb? Il Senatore McComb.

Max: “Balle!

Lyle: “Non vuoi capire. Lui diventerà Presidente. Lo fa per finanziare la sua campagna elettorale… Merda, Max, ha già comprato quasi tutti i nostri!

Max: “Ora ritorniamo e tu mi dici chi.

Lyle: “Non fare pazzie. Ci metterà poco a toglierti di mezzo.

Max: “Lo vedremo, andiamo!

Lyle: “Ascoltami. Se ritorno e parlo la mia famiglia è spacciata. Insomma si tratta della mia… della mia famiglia! Se io muoio qui riguarda solo me ma… non posso tornare!

Max: “Ti devo riportare, non ho altra scelta.

Lyle: “Nemmeno io.

Con uno scatto Lyle si butta contro la finestra dell’alto grattacielo nel quale si trovano. La sfonda e precipita nel vuoto ma Max è stato rapidissimo e gli è corso dietro afferrandolo per i piedi. Mentre stanno cadendo il poliziotto aziona il congegno di ritorno e spariscono sotto gli occhi attoniti della gente nella strada.

Quartier Generale del T.E.C., Washington DC. Anno 2004

Durante il processo per direttissima Lyle si rifiuta di fare nomi ed è quindi condannato a terminare la sua rovinosa caduta dall’alto del grattacielo nel 1929. Max vuole parlare con il suo capo ma questi è trattenuto dall’arrivo di McComb (Ron Silver) e di un nuovo membro della Commissione, Malcolm. Mentre Matuzak accompagna il nuovo arrivato in visita al Centro, McComb resta indietro per scambiare due parole con Max che ha voluto con sé nel giro di presentazione.

McComb: “Lei conosceva Atwood?

Max: “Era il mio partner.

McComb: “Ah, mi dispiace, non c’è di peggio di un poliziotto ladro.

Max: “C’è colui che lo paga.”

McComb: “Bisogna vedere se esiste.

Max: “Esiste sempre.

McComb: “E sa anche chi è?

Max: “Ah, sì.

McComb: “E perché non lo arresta?

Max: “Non ho più testimoni.

McComb: “Oh, ma so che proverà ad incastrarlo.

Max: “Può scommetterci.

Intanto Matuzak sta illustrando le caratteristiche e gli scopi del Centro e McComb lo interrompe.

McComb: “…Ogni volta che un agente fa un viaggio rischia di incontrare se stesso giovane e potrebbe essere un disastro.

Malcolm: “E perché, Senatore?

Matuzak: “La stessa materia non può occupare lo stesso spazio nello stesso momento ma questo, comunque, è un incidente che non è mai capitato.

McComb: “Ah, non ancora ma, vede, la mia proposta è molto meno costosa ed elimina questo pericolo. Perché non impediamo i viaggi nel tempo piuttosto che spendere un mucchio di denaro per poi cercare di sorvegliarci? Signori, devo tornare al mio lavoro. Malcolm, è un programma di cui possiamo fare a meno, mi auguro che lei voti contro il finanziamento. Ammiro molto la dedizione dell’agente Walker. Spero che lei incastri il suo uomo.

Max: “Non mi arrendo mai.

McComb sale in macchina. Si è reso immediatamente conto di come l’agente Max Walker possa costituire un pericolo e ordina a un suo uomo di fermarlo con ogni mezzo e, al tempo stesso, comincia a organizzarsi per trovare i soldi per la sua campagna elettorale.

Intanto Walker è riuscito a riferire al suo capo quanto gli ha detto Atwood ed è sicuro che McComb vuole chiudere il Centro per poter viaggiare liberamente nel tempo. Max torna a casa infilandosi nella sua vettura con i comandi automatici che lo portano nella sua abitazione.

Entra in casa e, tramite i comandi vocali, accende il televisore e guarda le registrazioni che ormai conosce a memoria di sua moglie. Max si addormenta sulla poltrona, giunge l’alba. Un puntatore laser si ferma sul suo viso, Max si sveglia di soprassalto giusto in tempo per fronteggiare due uomini che vogliono ucciderlo. Riesce a eliminarli mentre arriva una sua collega della polizia, Sarah Fielding (Gloria Reuben). I due tornano al Centro e Matuzak impone a Max la presenza della Fielding e ne giustifica la ragione con il fatto che le indagini su Atwood coinvolgono anche lui. Un’emergenza fa suonare l’allarme sui computer: una distorsione temporale si sta verificando nella stessa Washington del 1994. Max e la Fielding si preparano per il balzo temporale a bordo di un mezzo che assomiglia molto alla parte superiore di una carlinga di un aereo. I getti posteriori si mettono in funzione e la rampa sulla quale scorre il mezzo si precipita contro la lontana parete di fronte portando con sé Max e una terrorizzata Sarah. I due si materializzano domenica 9 ottobre 1994 con un volo che li porta dentro al Potomac. Dopo essere risaliti ed essersi asciugati, i due agenti seguono gli impulsi temporali che li portano davanti alla Parker McComb Datalink System. Il segnale arriva chiaramente da lì dentro. I due si separano e Max penetra all’interno dalla porta principale, mentre Sarah passa dal retro. In mezzo a tubi e ad apparecchiature Max si avvicina a due uomini che stanno conversando animatamente. Sono i due proprietari della Ditta, Jack Parker (Kevin McNulty) e il McComb del 1994 che per comodità indicheremo con il suo nome, Harold. Il giovane Senatore vuole abbandonare la ditta e Parker gli dà un assegno del suo nuovo socio finanziatore. Un altro varco temporale si forma in quel momento e da esso escono McComb e dei suoi uomini.

McComb: “Se fossi in te non prenderei quell’assegno. Ti costerà più di quanto immagini… Jack, quanto tempo…

Jack: “Ma che significa?

McComb: “Sono io… beh, cioè… sono lui… no, siamo noi.

Jack: “Ma… ma… ma… ma da dove sei spuntato? Chi sei tu? Sei suo padre?

McComb: “Sembro così vecchio?

Harold: “Senta… Io sono un Senatore degli Stati Uniti e farmi del male è un reato federale… non so niente degli affari di Jack…

McComb: “La vuoi smettere? Dai, smettila, datti una calmata. Mi ricordavo di avere molte più palle… Devo sistemare questa faccenda… fe… fermo! Non toccarmi. La stessa materia non può occupare lo stesso spazio.

Harold: “La stessa materia?

McComb: “Dunque, ti aspetta una seduta della Commissione per la sicurezza, una riunione segreta…

Harold: “Tra una settimana…

McComb: “L’argomento sarà I viaggi nel tempo. Fatti una bella risata…

Harold: “Oh, Cristo, sei me!

Jack: “Da che anno sei tornato?

McComb si avvicina a Jack e lo colpisce al volto con la pistola. L’uomo si accascia a terra. Intanto Max sta comunicando con la Fielding e le sta ordinando di tenersi pronta.

McComb: “Eri un visionario, Jack, il mercato dei computer era saturo. I software non avevano più valore ma il tuo circuito a freddo ha rivoluzionato l’industria. Ho fatto uno sbaglio. Così sono tornato per dirti che ho cambiato idea.

Dall’alto di uno dei ballatoi si sente nitidamente la voce di Max.

Max: “Resti di ghiaccio.

McComb: “Agente Walker… è una parola inappropriata. Le sembro un pezzo di frigorifero?

Max: “Mi sembra un pezzo di merda. Si allontani da lui, presto! …Presto! E metta giù la pistola, subito. Nella sua giacca c’è il dispositivo che serve a tornare… Me lo lanci!

McComb: “Lei vuole abbandonarmi qui?

Max: “Obbedisca!

Il Senatore e i suoi uomini gettano le armi a terra.

McComb: “Agente Walker, come farà a scendere da lassù tenendoci la pistola puntata contro? Ha intenzione di saltare?

La risposta gli viene data dall’agente Fielding che avanza contro di loro pistola in pugno.

Fielding: “Non faccia lo spiritoso.

Max scende velocemente dal ballatoio e si trova così di fronte ad Harold.

Max: “Indietro. Mi dia la busta, grazie!

McComb: “Stiamo andando a fondo per colpa degli interessi individuali. Alla Casa Bianca ci occorre uno così ricco da non dover dare ascolto a nessuno.

Fielding: “Che contiene?

Max: “Il Senatore si stava procurando dei fondi.

McComb: “Quando sarò in carica si tornerà agli anni ‘80. Il dieci per cento sarà ricchissimo e l’altro novanta andrà in Messico per cercare una vita migliore. Che vuole fare, Walker, vuole emigrare?

Max: “Fa piani troppo a lungo termine.

Improvvisamente la Fielding si gira verso di lui e gli punta contro la pistola.

Fielding: “Tu, no. È ovvio.

Max: “Non mi avevi raccontato tutto di te.

McComb prende la pistola dalle mani di Sarah Fielding e uccide Jack poi sta per uccidere anche Max ma questi si divincola dai due che lo tenevano fermo. Il colpo parte ugualmente dalla pistola del Senatore e colpisce una paratia dalla quale fuoriesce del gas. Inizia così una serie di combattimenti e di sparatorie tra Max e gli uomini di McComb il quale, messosi prudentemente da parte, vede Harold che si sta nascondendo a sua volta.

McComb: “Harold, vieni qui! La Compagnia ora è tua, capisci? Il microcircuito molto presto varrà miliardi, i miei miliardi. Ora leggi qui… no, no, no… no… no… Devi solo leggere e fare come c’è scritto… Bene, vattene da qui… Ah, mi faresti un favore? Non mangiare più quei bastoncini di zucchero…

Dopo una lunga sparatoria e una successiva lotta indubbiamente spettacolare e dopo aver eliminato tutti gli uomini di McComb, Max sta per fronteggiare il Senatore ma interviene Sarah che comincia a colpire Max il quale all’inizio non si ribella per non voler colpire una donna poi, al quarto mazzolone, decide che è il caso di cambiare idea e le molla un cazzottone che manda la ragazza al tappeto. Intanto McComb è riuscito a recuperare l’apparecchio che serve per ritornare e qui commette un errore che si compie solo nei film. Armato come è non spara subito a Max ma prima alla Fielding e dà quindi tutto il tempo all’agente di nascondersi. Mentre aziona la sua apparecchiatura il malvagio Senatore esclama:

McComb: “Resta qui, Walker, nel mio futuro tu sei morto.

Prima di partire a sua volta, pochi attimi dopo che la polizia ha fatto irruzione nello stabilimento, Max vede che la sua collega respira ancora. L’arrivo del mezzo che riporta Max (in realtà non si capisce bene dove questa specie di razzo va a finire quando proietta il suo passeggero e solo quello attraverso il tempo) coincide con una strana situazione nel Centro. Una strana aria di smobilitazione.

Max: “Che cavolo sta succedendo qui?

Matuzak: “Hai fatto appena in tempo. Stanno per smontare tutto.

Max vede l’iscrizione sulla parete: McComb Datalink.

Max: “McComb?

Matuzak: “Chi altri?

Max: “Non ne ha il potere.

Matuzak: “Stai scherzando? È in testa a tutti i sondaggi. Avrà già pronte le valigie per andare alla Casa Bianca. Quella Commissione di Senatori cacasotto è crollata. Hanno paura del nuovo capo, ti stupisci? Si era capito già da mesi…

Max: “Ma non quando sono partito io… Ha cambiato il futuro…

Matuzak: “Di chi stai parlando?

Max: “McComb. Si sta comprando la presidenza.

Matuzak: “Che novità! Non è la prima volta.

Max: “Quello è un assassino.

Matuzak: “Non dirlo a me. Ha ucciso il mio lavoro.

Max: “Ha sparato a due persone.

Matuzak: “A chi?

Max: “A chi?! A un certo Parker e a Fielding.

Matuzak: “Li conoscevo?

Max: “Fielding era con me. Tu l’hai mandata.

Matuzak: “Senti, quel tipo non mi piace nemmeno un po’ ma a chi credi si possa vendere questa storia senza una pistola fumante e almeno cinquanta testimoni?

Max: “Uno non basta?

Matuzak: “Tu non conti.

Max: “C’è la possibilità che lei sia ancora viva.

Matuzak: “Chi?

Max: “Fielding. La polizia era là.

Matuzak: “Walker, la settimana prossima dovrò cercarmi un lavoro per il Governo e non credo che mi sarà d’aiuto l’aver cercato di mettere il nostro nuovo Presidente in galera.

Max: “Tu credi che me lo sia inventato?

Matuzak: “Scordatelo, lì non ti rimando!

Max: “Se lei è ancora viva lo ingabbiamo, lo capisci? È fregato!

Matuzak: “Siamo tagliati fuori, guardati intorno. Abbiamo chiuso!

Max: “Aspetta, voglio mostrarti una cosa. Vieni con me.

Si mette davanti al computer chiedendo al programmatore, Ricky (Scott Bellis), di cedergli il posto.

Matuzak: “Quei file devono essere sigillati, non so perché lo faccio… Eri il mio migliore amico?

Max: “Per molto tempo.

Matuzak: “Mi piacevi?

Max: “Oh, sì.

Matuzak: “Che stai cercando?

Max: “Gli amici o la famiglia di Fielding. Dove può essere andata nel 1994?

Matuzak: “Chi era?

Max: “Ministero degli Interni, ma era d’accordo con McComb e lui deve tornare nel passato per accertarsi che sia morta.

Matuzak: “Visto che dici che siamo amici ti faccio la stessa domanda che ti farà lo psichiatra della prigione: come fa il futuro Presidente ad andare nel passato senza la nostra attrezzatura, mio vecchio amico?

Max: “Il prototipo non è mai stato mai smantellato.

Matuzak: “Quello di Flynder… è a casa… su nel Maryland…

Max: “A due passi da Washington.

Matuzak: “Noi non possiamo entrarci.

Max: “Nemmeno Ricky?

Matuzak: “Se tu fossi il mio migliore amico non mi faresti questo.

Mentre McComb sta progettando di eliminare totalmente la Fielding, Max e Matuzak entrano nuovamente nella camera di lancio e per farlo l’agente deve colpire i due militari di guardia. Poi Matuzak mette in funzione l’apparecchiatura e mentre la capsula inizia il suo viaggio altri militari entrano e, a colpi di mitra, abbattono Matuzak il quale riesce ugualmente ad accendere i motori della capsula bruciando vivi i soldati.

Max si materializza su una strada giusto mentre sta arrivando un camion che non lo investe solo perché l’uomo si appiattisce sul terreno. Raggiunta una cabina telefonica l’agente, tramite il suo computer portatile, effettua un collegamento.

Max: “Collegami con il computer centrale della polizia, voglio tutte le Jane Doe (Jane o John Doe è il nome che gli americani usano per i corpi o i feriti che non possiedono documenti e che non sono stati quindi identificati) ricoverate negli ospedali di zona il 9 di ottobre. Controlla se una di quelle Jane Doe presenta ferite d’arma da fuoco… Ci siamo!

Max riesce a trovare Sarah Fielding e la ragazza è pronta a testimoniare contro McComb. Per avere un’ulteriore prova della presenza della ragazza in quell’epoca Max si dirige verso il laboratorio per prelevare il campione di sangue di Sarah. Ma non è la sola provetta che l’agente trova, ce ne è un’altra con sopra il nome di sua moglie Melissa che, in quello stesso momento, sta salendo in macchina per andare al Capitol Drugs dove ha appuntamento con il Max del 1994.

Max vede gli esami del sangue di sua moglie e scopre che la donna è incinta. Torna immediatamente sui suoi passi per portare via Sarah ma la trova morta. L’infermiera crede che Max sia l’assassino e urla di fermarlo mentre il poliziotto, a sua volta, segue due persone sospette che sono poi le stesse che ha visto sulla balconata. Per sfuggire agli infermieri e alle guardie Max perde di vista i due che salgono su un ascensore e lui stesso, sfondando una vetrata, con un salto fin troppo acrobatico, sfugge agli inseguitori. Raggiunge il Capitol Drugs e ferma sul nascere le intenzioni del borseggiatore, tutto questo mentre i due killer osservano dall’alto della balaustra. Max intercetta Melissa mentre sta dirigendosi all’appuntamento con suo marito e la trascina via mentre uno dei due uomini li insegue. Max trascina Melissa dentro un magazzino chiudendo la porta dietro di loro. Il killer passa ignaro davanti al loro nascondiglio.

Melissa: “Tu non sei Max.

Max: “Sono io, tra dieci anni, sono io.

Melissa: “No, non è possibile.

Max: “Ti ricordi Matuzak, il nuovo incarico? Il viaggio nel tempo?

Melissa: “Il viaggio nel tempo?

Max le dice una frase che lei ben conosce.

Max: “Se mi servisse una bella casetta per gli uccelli mi rivolgerei a te. (Non è una frase a doppio senso, non siate maligni)”

Melissa: “Oh, mio Dio!

Max: “Sono io, sono Max.

Melissa: “È pazzesco, non ci credo!

Max: “Provaci.

Melissa: “Dimmi come sarò tra dieci anni.

Max: “Sarai come adesso, perfetta.

Melissa: “Hai viaggiato nel tempo! Ma come so che è vero?

Max: “Te lo dimostrerò.

Il poliziotto riporta la moglie dentro al centro commerciale e gli indica un uomo sopra la balaustra che sta camminando nella loro direzione: lui stesso.

Max: “Oggi c’è qualcosa di molto speciale che devi dirmi.

Melissa: “Come fai a saperlo?

Max: “Te l’ho spiegato.

Melissa: “Ma che cosa sei venuto a impedire?”

Max: “Che qualcuno cambi il passato.”

Melissa: “Perché? Dimmi che succede.”

Max: “Dopo. Resta qui e aspettalo. Non raccontargli niente, ti prego.”

La bacia e, allontanandosi, quasi incrocia se stesso che sta andando a raggiungere la moglie.

È sera, sta piovendo e sta suonando il telefono. Walker viene richiamato in servizio e, mentre si prepara, lei scende al piano di sotto per incontrare Max, nascosto nel buio della casa.

Max: “Glielo hai detto, Melissa?

Melissa: “Lui non me ne ha dato modo.

Max: “Dovevi farlo lo stesso.

Melissa: “Noi siamo ancora insieme tra dieci anni?

Max: “Sì, siamo insieme.

Melissa: “Ce l’hai una fotografia?

Max: “Ah, no… nessuna recente.

Melissa: “Io sono morta?

Max: “No, non sei morta.

Melissa: “Che cosa ci aspetta domani?

Max: “Andrà tutto… andrà tutto benissimo, okay?

Melissa: “Perché non possiamo andarcene da qui? Perché non possiamo scappare da quello che sta per succedere?

Max: “Tornerebbero qui e quelli prima o poi ti troverebbero. Deve finire stanotte!

Una luce all’esterno li fa allontanare dalla finestra. I killer stanno arrivando. Max ordina a Melissa di trattenere Walker. La donna sale per chiedergli di non andar via e gli parla del bambino che sta aspettando, Walker l’abbraccia. Max, uscendo dalla porta d’ingresso, sorprende uno dei killer ma è a sua volta minacciato dall’arma dell’altro. Al piano di sopra Walker sente i rumori della colluttazione e degli spari e spegne l’interruttore generale facendo piombare casa e atrio nel buio e di questo approfitta Max che fugge tra gli arbusti seguito dalle pallottole degli assassini. Due di loro entrano in casa mentre Walker porta Melissa al piano di sopra, in soffitta. Uno dei due killer arriva fino alla soffitta e vede la finestra dell’abbaino aperta, si affaccia e tra la pioggia vede Melissa che si arrampica faticosamente sul tetto poi, dalle travi in alto, Walker gli piomba addosso e, dopo una breve lotta, lo scaraventa da una finestra. Melissa si è aggrappata all’antenna della televisione e Walker esce per aiutarla e lì viene assalito nuovamente dallo stesso killer che è atterrato sul tetto perdendo l’arma che si è incastrata nella giunzione di due tegole.

Walker viene spinto di sotto ma si aggrappa alla grondaia, poi anche Melissa perde la presa perché l’antenna si stacca e scivola di sotto, Walker l’afferra al volo ed è aggrappato con una sola mano alla grondaia che si sta staccando. Sadicamente il killer gli preme la scarpa sulla mano ma Melissa afferra l’arma del killer e lo uccide. I due si separano. La donna scende lungo il tubo di scarico mentre Walker si aggrappa alla grondaia e risale sul tetto ma è colpito dall’altro killer e cade al suolo. Noi sappiamo che non può essergli successo nulla dato che indossava il giubbetto antiproiettile, per quanto riguarda la caduta… beh, questi supereroi sono indistruttibili. Intanto Max è riuscito a eliminare il suo inseguitore e rientra in casa sorprendendo McComb che sta minacciando Melissa con un’arma.

McComb: “Brutta notte per uscire.

Max: “Non farle del male.

McComb: “Sei stato in svantaggio fin dall’inizio. Vedi, io sono un ambizioso, un sognatore laureato ad Harvard che si merita di diventare l’uomo più potente del mondo mentre tu sei… un povero idiota. Non hai capito che l’unico posto dove otterresti qualcosa con quei calci acrobatici è Broadway!

Max: “Grazie, ottimo suggerimento!

McComb: “I sondaggi mi danno al settanta per cento. È la più schiacciante vittoria dopo quella di Nixon. E ora vediamo cosa riserba a te il futuro. (Innesta una bomba) È una C-4. Non solo trasformerà la casa in un mucchietto di polvere ma ti ridurrà in un numero incredibile di pezzi, pezzettini piccoli, piccoli.

Max: “Lasciala andare. Ora hai me.

McComb: “Ma non voglio te. Walker della Commissione è troppo in vista ma il poliziotto Walker, morto, sarà solamente un numero nelle statistiche ed eliminato lui, eliminato anche te. (Allora perché ha cercato più volte di ucciderlo in precedenza?) Prendi il giovane e portalo qui.

Killer: “È morto!

McComb: “No, non è morto, imbecille! Se fosse morto lui non sarebbe qui, prendilo!

Dalla finestra appare Walker, armato. Nella lotta che ne segue Walker viene nuovamente colpito e Max interviene stroncando il killer. Poi Max rientra in casa e va al piano di sopra dove si trova McComb con Melissa e… la bomba.

McComb: “È andata diversamente, vero? Succede quando si cambia tempo: linee di confluenza, probabilità statistiche, tutte stronzate! Metti la pistola a terra. Che volevi fare, spararmi? È una bomba che esploderà tra pochissimo (il timer segna meno un minuto e quarantanove secondi all’esplosione). Che succederà poi? Saremo tutti morti ed io vincerò per abbandono. McComb giovane diventerà Presidente e tu non salverai tua moglie come non l’hai salvata dieci anni fa!

Max: “È morta perché tu sei venuto a cambiare il passato.

McComb: “Ora sei tu che vuoi modificarlo, non sei migliore di me!

Max: “Sbagliato, voglio risistemarlo.

Manca un minuto e ventisei secondi.

McComb: “Di solito odio fare le cose più di una volta ma in questo caso non vedo altra alternativa.

Max: “Io sì.

In quel momento, alle spalle di Max, appare Harold.

McComb: “Che cazzo ci fai qui?

Harold: “Mi hai chiamato tu, c’era un messaggio. Mi sono precipitato.

McComb: “Non ho lasciato messaggi, brutto stronzo!

Max: “Ora non litigate fra di voi. L’ho lasciato io. Così nessuno avrà più un futuro.

Manca un minuto.

McComb: “Okay. Un bel casino eh? Hai fatto davvero un bel casino. Hai trasformato un semplice e comune omicidio in una carneficina. Vattene da qui. (Rivolto ad Harold) Sbrigati, vattene!

Ad un cenno di Max, Melissa colpisce allo stomaco McComb e il poliziotto afferra Harold.

Max: “Mettetevi vicini.

McComb: “Sta lontano da me!

Max: “La stessa materia non può occupare lo stesso spazio. Do bei calci, dovrei andare a Broadway.

Max lo dimostra immediatamente spedendo con un calcio Harold addosso a McComb i due si fondono e si trasformano in un plasma informe che poi si disintegra totalmente. Max si carica Melissa in braccio e scende le scale per portarla fuori prima che la bomba scoppi (ma non era più facile gettare l’ordigno dalla finestra?).

Quando la deflagrazione avviene Max e già fuori con Melissa che deposita accanto a Walker, ancora svenuto, poi torna nel suo tempo e la prima cosa che vede è la scritta sul muro: Parker Datalink Systems.

Max esce dalla porta stagna, vede Ricky e lo saluta, poi, stupito, vede arrivare Matuzak.

Matuzak: “Max, dove vai?

Max: “Che ti succede?

Matuzak: “Che domanda è?

Max: “Tu cammini, parli…

Matuzak: “Sì, lo faccio da quando avevo due anni, perché? Ti sembra una cosa anormale?

Max: “Ah, no… Senti, che fine ha fatto il Senatore McComb?

Matuzak: “Il Senatore McComb?

Max: “Sì.

Matuzak: “Se ti serve un permesso, chiedilo! Non fare finta di essere matto!

Max: “Ho un vuoto… di memoria.

Matuzak: “Un vuoto? Hai una voragine in testa. Dieci anni fa McComb è uscito dall’ufficio, ha cancellato gli impegni ed è scomparso. Nessuno l’ha più visto!

Max: “Che cosa triste! Ora… ora… o… ora mi ricordo.

Matuzak: “Perché non vai a riposarti?

Senza che il suo capo gli chieda da quale parte del tempo è venuto e perché, Max si dirige verso l’uscita ed incontra Sarah Fielding che naturalmente non lo riconosce.

Max: “Non ti mettere nei guai, stavolta.

Fielding: “Ci conosciamo?

Max: “Credo di no…

Dopo aver tagliato, in fase di montaggio, l’incontro con il redivivo e non corrotto Atwood, il regista Peter Hyams conclude il film davanti alla casa, la solita vecchia casa di Max, con il figlio che gli corre incontro abbracciandolo e con Melissa che lo bacia teneramente.

Melissa: “Stai bene?

Max: “Benissimo.

Melissa: “Perfetto! Vieni dentro. Ti devo dire una cosa importante.

Max: “Fa con calma. Non devo andare da nessuna parte.

(3 – continua)

Giovanni Mongini