ENIGMI DALLO SPAZIO E DAL TEMPO 12

6: VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA – PARTE 04

Per quanto riguarda il cinema, come abbiamo detto, Jules Verne è stato saccheggiato abbondantemente e di molti di questi film ne abbiamo parlato altrettanto abbondantemente per cui, al limite, in certi casi faremo solo delle brevi citazioni.

Unknown World (To the Center of the Earth – 1950) di Terrel (Terry) O. Morse è un inedito la cui storia si basa su uno scienziato che costruisce, assieme al suo team, un Cyclotram e cioè un veicolo in grado di esplorare il centro della Terra. Gli esploratori di questo nuovo mondo entrano all’interno della crosta terrestre attraverso un vulcano. Durante la discesa due uomini dell’equipaggio muoiono a causa di gas velenosi e un terzo cade da un dirupo durante un’operazione di salvataggio. In quattro giungono a 1640 miglia sotto la crosta terrestre incontrandovi un mondo sotterraneo con oceani, vulcani e deserti, ma anche un luogo arido, sterile, forse a causa di radiazioni. Un’esplosione vulcanica libera una valanga d’acqua che sommerge la sonda uccidendo il capo degli scienziati. Dopo essere affondato fino a 2500 miglia, il veicolo lentamente risale attraverso il mare che è entrato in comunicazione con il mondo sotterraneo e il Cyclotram giunge in superficie con i tre superstiti

Ricordiamo quindi velocemente Viaggio al Centro della Terra (Journey to the Center of the Earth) di Henry Levin del 1959 che, pur non rispettando pedissequamente il libro di Verne, resta una delle migliori e più divertenti trasposizioni.

Altro inedito è The Incredible Petrified World di Jerry Warren. Eccone la trama: il professor Millard Wyman (John Carradine, 1906 – 1988) invia un equipaggio con due uomini, Paul Whitmore (Allen Windsor) e Craig Randall (Robert Clarke, 1920 – 2005), e due donne: Lauri Talbott (Sheila Noonan) e Dale Marshall (Phyllis Coates), con una campana a pressione fino a una profondità dell’oceano mai esplorata prima. Il cavo che è collegato con la superficie si spezza improvvisamente e la missione si crede perduta. Miracolosamente l’equipaggio sopravvive all’incidente. Tuttavia, essi temono che la loro morte sia inevitabile proprio a causa della rottura del cavo di collegamento e la conseguente mancanza di comunicazioni con la superficie. Esplorano il fondo oceanico attorno alla campana e pur increduli sembra che si siano spostati dal luogo dell’incidente e poiché pensano che la pressione debba essere tollerabile visto che si vede la luce della superficie, lasciano la campana grazie alla loro attrezzatura subacquea. Raggiunta quella che credono essere la superficie dell’oceano si trovano invece dentro a una grande caverna. L’equipaggio esplora la grotta e trova una sorta di lucertola preistorica, quindi uno scheletro e poi un uomo che parla la loro lingua correttamente il quale racconta di essere scampato a un naufragio quattordici anni prima e di aver trovato queste grotte dopo l’affondamento in mare. Egli sostiene non c’è via d’uscita e un vulcano fornisce aria alle grotte. Nel frattempo, gli uomini addetti alla missione che lavorano in superficie scoprono alcune forme insolite in movimento vicino alla campana immersa. Alcuni credono che sia un fenomeno senza significato e il fratello minore del Prof. Wyman mette a punto una seconda campana ma la missione è annullata. Nonostante questo Wyman Junior mostra le modifiche che sono state apportate rispetto alla prima campana e si immerge ugualmente. Tuttavia il vulcano diventa più instabile e la seconda missione non li può trovare in tempo…

Il centro della Terra, a parte Nembo Kid, o Superman che dir si voglia, ha ricevuto la visita di un altro mitico, grande eroe. Si tratta infatti l’argomento nella pellicola del 1961 intitolata Ercole al Centro della Terra di Mario Bava nel quale troviamo Dejanira (Leonora Ruffo), la donna amata da Ercole (Reg Park) che è malata e, su consiglio nefasto di Licos (il malefico padrone delle forze delle tenebre, il quale non poteva che essere interpretato da Christopher Lee), il forzuto eroe deve scendere negli Inferi per trovare una pietra magica, l’unica cosa che può guarire la sua amata. Il percorso però è irto di trappole e di pericoli, ma chi può fermare Ercole il quale sa abbattere anche questo Dracula in versione peplum?

Passiamo al 1963 con Atragon (Kaitei Gunkan) del prolifico papà di Godzilla Inoshiro (o Ishiro) Honda che è tratto dai racconti Kaitei Gunkan (La Corazzata Sottomarina) di Shunro Osikawa e Kaitei Okoku (Il Regno Sottomarino) di Shigeru Komatsuzaki. Qui abbiamo i fotografi Susumu Hatanaka e Yoshito Nishibe che stanno indagando sulla sparizione di due ingegneri, caduti in acqua mentre erano in taxi. I due uomini incontreranno una bellissima ragazza, Makoto Shinguji, figlia del capitano Shinguji e protetta dall’ammiraglio Kosumi. Un reporter informa i protagonisti che Shinguji è nascosto in un’isola del Pacifico e che sta lavorando a un sottomarino invincibile chiamato Gotengo. Susumu scoprirà che a rapire gli ingegneri è il sommerso impero di Mu, dominato da una perfida imperatrice. Mu chiede la resa della Terra, e il gruppo composto da Susumu, Yoshito, Makoto, Kosumi e dal misterioso giornalista tenteranno invano di convincere Shinguji a usare il Gotengo per sconfiggere gli abitanti di Mu. I protagonisti scopriranno che il giornalista non è altri che un agente dell’impero nemico, che rapirà Susumu e Makoto. Shinguji finalmente si decide a utilizzare il suo sottomarino volante col muso a trivella: dopo aver sconfitto congelando il serpente Manda, dio di Mu, con il cannone della nave Zero Assoluto, i nostri eroi irrompono nel palazzo imperiale e, dopo aver salvato i due innamorati e presa in ostaggio l’imperatrice, distruggono la città. L’imperatrice, vedendo la sua terra distrutta, preferirà annegare nell’acqua seguendo il destino dei suoi sudditi.

20.000 Leghe Sotto la Terra (The City Under the Sea) di Jacques Tourneur datato 1965, fu pubblicizzato come tratto da un’opera di E.A. Poe, in realtà l’ispirazione a Poe fu solo alla lontana e non da un racconto ma da una poesia intitolata appunto La città sotto il mare. Qui abbiamo un giovanotto (Tab Hunter) che, cercando i rapitori della propria ragazza (Susan Hart), finisce in una città sotterranea dove il tempo si è fermato e comandata da una sorta di antico pirata (Vincent Price) il quale domina anche i vecchi abitanti dell’antica Atlantide, evolutisi in uomini pesce, ma dall’intelligenza primitiva. Il solito e opportuno vulcano sistemerà le cose.

Nello stesso anno giunge sugli schermi un dignitoso film che nulla deve, una volta tanto a Jules Verne. Si tratta di Esperimento I.S. – Il Mondo si Frantuma (Crack in the World) di Andrew Marton. In questa storia un razzo frantuma uno strato della crosta terrestre per raggiungere il magma situato al centro della Terra e poterne usufruire quale forma illimitata di energia. L’esplosione però comincia a provocare terremoti e una profonda spaccatura lungo tutto un particolare percorso indicato come Fossa di Massedo. Viene fatto un tentativo per fermarla ma si riesce solo a deviarla e far tornare il fenomeno al punto di partenza. La spaccatura crea così un enorme tappo che scaglia nello spazio tonnellate di Terra, il laboratorio, lo scienziato fautore dell’esperimento (Dana Andrews) e creando in questo modo una nuova piccola Luna attorno al nostro pianeta, ma il resto del mondo è salvo.

Nel 1967 e fino al 1969 i registi Norm McCabe e Hal Shuterland creano un serial di animazione in diciassette episodi da trenta minuti l’uno intitolato Viaggio al Centro della Terra (Journey to the Center of the Earth): ispirandosi ancora una volta al romanzo di Verne, anche qui abbiamo il Professor Lindebrok con la nipote, il proprio pupillo Alec e Lars, la loro guida, che si trovano alle prese con animali preistorici, uomini delle caverne e rettili giganti mentre, seguendo le tracce del loro predecessore Sacknussem, esplorano il sottosuolo diretti verso il centro della Terra.

Una volta tanto lasciamo Verne per occuparci di un altro fantasioso scrittore: E. A. Burroughs e al suo “Ciclo di Pellucidar”, un regno nascosto al centro della Terra, ma conosciuto ai più come creatore del personaggio di Tarzan. Il film che ne è stato tratto nel 1976 s’intitola Centro della Terra Continente Sconosciuto (At the Earth’s Core) di Kevin Connor: sul finire dell’Ottocento lo scienziato inglese Abner Perry, un formidabile Peter Cushing, e il suo giovane assistente David lnnes (Doug McClure) collaudano una perforatrice a razzo inventata dal primo, dotata di abitacolo e capace di attraversare la roccia con eccezionale potenza e velocità. La macchina, però, sfugge al loro controllo e i due si ritrovano, anziché dall’altra parte di una montagna, al centro della Terra, dove, in un’immensa caverna popolata di mostri e di uomini primitivi ridotti in schiavitù, sorge il regno dei Mahar, enormi uccellacci dotati di potere ipnotico attinto dal fuoco. Benché catturati dalle loro guardie, David e Abner riescono, dopo molte avventure, a organizzare la rivolta degli umani contro i loro oppressori, a distruggere il centro della loro potenza e a far ritorno sulla superficie della Terra dove David tenta invano di farsi seguire dalla bella ragazza, Gea (Caroline Munro) di cui s’è innamorato.

Nessuno, nel mondo cinematografico, può esimersi dall’ispirazione che i romanzi di Verne possono dare. Una delle tante prove ci è fornita da questo film del 1977 dal titolo L’Incredibile viaggio nel Continente Perduto (El viaje al centro de la Tierra) una pellicola spagnola diretta Juan Piquer Simon che possiamo definire una trasposizione ancora più fantascientifica del romanzo di Jules Verne: ad Amburgo, nel 1898, il prof. Lidènbruck acquista casualmente un libro inedito in cui Arne Saknussem racconta minutamente un viaggio fatto verso il centro della Terra partendo dal cratere del vulcano Snaeffeis (Islanda). II geologo organizza immediatamente una spedizione e prende con sé la nipote Glauben con il suo fidanzato Axel. Giunti in Islanda, il terzetto assume Hans come guida, un montanaro pastore desideroso di rifarsi il distrutto gregge. Iniziato l’avventuroso viaggio, i quattro audaci perdono il manoscritto di Arne; ma, quando Glauben rischia di finire in un pozzo di fango, si presenta Olsen, un misterioso scienziato che su quel mondo sotterraneo sembra saperla molto lunga. Grazie alla fortuna e agli aiuti di Olsen, gli esploratori navigano in un lago sottomarino, incontrano, oltre a dei mostri preistorici, un gigantesco gorilla e degli abitanti tecnologicamente avanzatissimi, discendenti del regno di Atlantide, cui si aggiungono flora e fauna da milioni d’anni scomparse sulla crosta terrestre. Rimasti immobilizzati sul fondo di una caverna, vengono ancora soccorsi da Olsen, un atlantideo, mediante una esplosione che lo fa scomparire e provoca una eruzione. Trascinati dalla stessa eruzione, i quattro rivedono il sole sulla vetta dello Stromboli.

Ispirato a un romanzo di Sir Arthur Conan Doyle, L’abisso di Atlantide, ecco le Le Sette Città di Atlantide (Warlords of Atlantis, titolo che ebbe anche una versione in VHS italiana) di Kevin Connor. Siamo a bordo di una nave che viene assalita da una grande piovra. I superstiti, a bordo di una batisfera e trascinati sul fondo, si trovano poi nel fantastico regno di Atlantide a difendere i malvagi signori del luogo dall’attacco di bestie gigantesche. Riusciti a fuggire si ritroveranno ancora alle prese con la piovra che ucciderà qualche altro marinaio e affonderà la nave per recuperare un idolo d’oro e far sparire così ogni traccia della straordinaria avventura.

E’ del 1987 questa mediocre pellicola televisiva intitolata Al Centro della Terra (Journey to the Center of the Earth) di Rusty Lomorande & Albert Pyun che ben poco ha del romanzo di Verne. Durante l’esplorazione di un vulcano attivo alle isole Hawaii, una ragazza, assunta per fare la baby sitter a due fratelli, viene travolta da una frana assieme a loro e i tre precipitano all’interno del vulcano fino a raggiungere nientemeno che Atlantide, il cui popolo ha ovviamente intenzione di conquistare la superficie.

Nonostante tutto l’anno successivo (1988) ci troviamo alle prese con il sequel intitolato Un’Aliena al Centro della Terra (Alien from L.A.), ancora di Albert Pyun e qui abbiamo Wanda Saknussemm, figlia dell’illustre archeologo Arnold, che è incapace di accettare la notizia della scomparsa in Africa del padre, per cui parte alla sua ricerca. Giunta nel continente nero, Wanda, ripercorrendo l’itinerario del genitore, precipita in una voragine nel fondo della quale scopre un mondo sotterraneo popolato dai bellicosi discendenti della perduta Atlantide. Con grande presenza di spirito, Wanda, approfittando del fatto di essere considerata un’aliena, riesce a liberare il padre e a tornare con lui alla superficie.

Torniamo, come sempre, a Jules Verne e a un altro Viaggio al Centro della Terra (Journey to the center of the Earth – 1993) di William Dear solo per dire che esiste solo un pilot di novantadue minuti per una serie mai nata. Da noi è uscito solo in VHS: con l’uso di un avveniristico sottomarino, l’Adventure, i nostri spedizionieri si calano nella lava di un vulcano alla ricerca di una precedente spedizione. Il mondo sotterraneo nasconde però una demoniaca insidia.

Il romanzo del grande scrittore può nascondersi anche sotto altri titoli come, per esempio, questo Chi Viene in Viaggio con Me? (Willy Fog in Journey to the centre of the Earth – 1993) un serial animato diretto da Claudio Byern Boid: sono ventisei episodi di ventiquattro minuti l’uno nel quale Willy Fog, il protagonista, è un leone che ha girato in lungo e in largo il pianeta e che, per non annoiarsi, decide di visitarne il centro accompagnato dai suoi inseparabili amici Tico e Romy. Il loro viaggio avventuroso li porterà a scoprire nuove forme di vita e le rovine di antiche e grandi civiltà, una grande mare sotterraneo e perfino dei dinosauri… quindi, con lo stesso sistema di Jules Verne, usciranno tramite un’eruzione vulcanica.

Sequel del film Atragon è la pellicola di animazione giapponese intitolata Super Atragon (Shin Kaitei Gunkan – 1995) di Mitsuo Fukuda e Kazuyoshi Katayama dove il popolo di Mu torna dal centro della Terra per attaccare la superficie del pianeta. Le loro armi sono potenti e sofisticatissime, ma nulla possono contro il possente sottomarino Atragon comandato dal figlio di colui che cinquant’anni prima li sconfisse una prima volta.

In Viaggio al Centro della Terra (Journey to the Center of the Earth – 1998) per la regia di George Miller, la storia è quella classica, ma ancora una volta riadattata, da Verne. Qui abbiamo a che fare con la ricerca di un uomo che si spera superstite di una spedizione precedente: è il marito della donna che ha ora sovvenzionato una nuova spedizione, della quale lei stessa fa parte, organizzata per poterlo rintracciare. Una volta trovatolo scopre che l’uomo è interessato solo ad arricchirsi con le ricchezze del luogo. Al centro della Terra vive una tribù di mostri e una di indigeni pacifici e qualche mostro preistorico, poi quasi tutti ritornano, tranne il marito ucciso dagli indigeni feroci e un ragazzo che preferisce tornare dalla sua bella indigena.

Un film televisivo è Deep Core 2000 (Deep Core 2000) apparso in TV con il titolo Deep Core – Al Centro della Terra. La regia è di Rod McDonald e questa ne è la trama: i tecnici che lavorano su una piattaforma petrolifera stanno monitorando e attrezzandosi di conseguenza per tentare di raggiungere la più grande riserva mondiale di petrolio, una sacca contenente ottanta miliardi di barili 100 miglia sotto la dorsale medio-oceanica. Qualcosa però va storto e la conseguente esplosione scatena uno tsunami che si abbatte sull’isola tropicale di Kontiki distruggendola completamente. Nello stesso momento, a 2.000 miglia di distanza in Siberia, la città di Moltov è inghiottita da una voragine gigantesca. Gli scienziati del Geological Survey degli Stati Uniti stanno studiando il motivo di queste catastrofi. L’unica possibilità, come aveva suggerito un geologo, inascoltato all’epoca, è che una rottura all’interno del mantello terrestre sotto la dorsale medio-oceanica abbia causato una reazione a catena di proporzioni così massicce che potrebbe distruggere il pianeta. Il governo non ha altra scelta che trovare il geologo in questione e convincerlo a pilotare una sorta di cingolato di sua invenzione, una specie di talpa meccanica a ultrasuoni in grado di aprirsi la strada nel sottosuolo in modo da raggiungere l’interno del pianeta arrivando a una profondità assolutamente impossibile per i mezzi normali. Si prevede che restino solo cinque giorni per preparare la missione prima che i danni diventino irreversibili, mentre l’effetto domino è già iniziato. Lo scienziato e il suo team devono far esplodere nel sottosuolo cinque piccole bombe atomiche in grado di cauterizzare la ferita del mantello e rinsaldare il pianeta prima che si sgretoli. Cinque esplosioni che devono deflagrare all’unisono a diverse profondità e distanza.

L’anno 2001 è ancora una volta per Jules Verne e, ancora una volta, un film di animazione intitolato, è ovvio, Viaggio al Centro della Terra (Voyage au Centre de la Terre), un film di animazione francese realizzato da Jean-Francois Laguionie. Si tratta di cortometraggio della serie Les Voyages Extraordinaries de Jules Verne ovviamente ispirato all’omonimo romanzo.

E ancora abbiamo Giulio Verne: Viaggio al Centro della Terra (Les Voyages Extraordinaries de Jules Verne: Voyage au centre de la Terre – 2001) di Jean-Pierre Jacquet, un altro film di animazione francese facente stavolta parte di una serie di lungometraggi di cinquanta minuti l’uno ispirati ai romanzi di Jules Verne. La storia è nota: un documento guida degli audaci esploratori verso il centro della Terra dove troveranno enormi fiori e piante e mostri preistorici. Per la cronaca questo fu il primo della serie. Gli altri sono: Giulio Verne: 800 Leghe sul Rio delle Amazzoni, Giulio Verne: L’Isola Misteriosa, Giulio Verne: Cesar Cascabel – Il Più Grande Spettacolo sul Ghiaccio, Giulio Verne – I Viaggi Straordinari: Il Giro del Mondo in 80 Giorni e Giulio Verne: la Stella del Sud.

Viaggio al Centro della Terra (Journey to the Center of Earth) di Nigel Ashcroft (2002) è un documentario di Discovery Channel nel quale si racconta gli innumerevoli sforzi dell’uomo di scavare sotto la crosta terrestre, ipotizzando ciò che si può trovare se si dovesse raggiungere il nucleo del pianeta, riemergendo poi agli antipodi. L’argomento viene affrontato in modo scientifico, illustrando quello che si nasconde nelle viscere della Terra, dal punto di vista geologico, biologico e sismologico

Incaricati dal Pentagono di investigare se dietro alcuni misteriosi fenomeni si celi una nuova, terribile arma segreta, alcuni scienziati, fra i quali il geofisico Josh Keyes e l’esperto francese Sergei Leveque, scoprono che, in realtà, il nucleo della Terra si sta solidificando, fenomeno che, in prospettiva, causerebbe terribili disastri naturali e la fine della vita. Come conseguenza sta collassando il campo elettromagnetico che protegge il nostro pianeta dalle radiazioni solari; un problema da risolvere subito per evitare che gli aerei cadano e le telecomunicazioni vadano in tilt. Per questo viene programmata una spedizione di emergenza con lo scopo di inviare una navetta e una bomba all’interno della Terra con la speranza di scongiurare la catastrofe. Questa è la trama di un film che sarebbe stato interessante se gli effetti speciali di cui deve essere obbligatoriamente contornato non fossero stati approntati al risparmio. Si tratta comunque di The Core (The Core) del 2003 e diretto da Jon Amiel.

The Descent – Al Centro Della Terra (Descent) datato 2005 e girato da Terry Cunningham ci porta a conoscenza di un segreto: nato per sfruttare le energie sepolte nel sottosuolo, un progetto governativo nasconde anche degli scopi militari. Intanto però, a causa di questa attività di scavi, le placche tettoniche iniziano a muoversi causando terremoti, allagamenti, eruzioni e altre catastrofi. Uno scienziato, che aveva previsto questo pericolo, viene in pratica reclutato per risolvere la situazione assieme alla sua ex fidanzata e a un altro scienziato di idee completamente opposte alle sue. Il gruppo, con l’aggiunta di due militari con un compito segreto e mortale, si inoltra, grazie a uno straordinario mezzo chiamato “Talpa”, fino a 25 miglia sotto la crosta del pianeta per porre due cariche nucleari in due posti diversi in modo di far ritornare le placche al loro posto (?). La straordinaria spedizione parte e iniziano anche i vari problemi…

Nel 2008 abbiamo lo spettacolare Viaggio al Centro della Terra (Journey to the Center of the Earth) portato sullo schermo e poi in DVD anche nella versione a tre dimensioni con la regia di Eric Brevig in realtà abbastanza distante dal romanzo di Verne ma pur sempre divertente. Il protagonista è Trevor Anderson ed è un vulcanologo. Suo fratello Max è scomparso anni addietro durante una spedizione che lo doveva portare, seguendo le tracce del libro di Jules Verne, attraverso un mondo sconosciuto e creduto non sopravvissuto alle ere geologiche. Ha lasciato sua moglie e il piccolo Sean. Un giorno, l’ormai tredicenne Sean va dallo zio con la madre portandosi dietro una vecchia scatola che contiene oggetti appartenenti a Max. Fra questi oggetti c’è proprio il libro di Verne con annotazioni che potrebbero essere collegate all’ultima spedizione del fratello. Allo scopo di chiarire il mistero zio e nipote se ne vanno tra i geyser dell’Islanda alla ricerca di un vulcanologo che potrebbe aiutarli, ma anche lo scienziato, come rivela loro la figlia Hannah, è scomparso in circostanze simili. I tre si dirigono verso la caverna dalla quale l’uomo non è più tornato e vi si addentrano fino a che un crollo non li spinge attraverso un lungo viaggio verso l’interno della Terra alla scoperta di un mondo primitivo fatto di voraci piante carnivore, piranha giganti, uccelli dalle piume lucenti ed immancabili dinosauri.

Sempre nel 2008 ecco un altro un film verniano che risulta inedito. Si tratta di Journey to the Center of the Earth di T.J. Scott nel quale un gruppo di ricercatori è stato teletrasportato 600 km sotto la crosta terrestre e si è perso nel centro della Terra, per cui una missione di salvataggio organizzata dagli Stati Uniti con un’avanzata operazione di perforazione della crosta terrestre, si sta svolgendo in Nord America. La perforazione è abbastanza potente da frantumare la solida roccia a un ritmo veloce per tentare di salvare la squadra dal loro destino. L’operazione ha inizio, ma la struttura del trapano si rompe accidentalmente attraverso la crosta terrestre, dove gli operatori incontrano diversi pericoli e devono combattere creature preistoriche per salvare sia il team di ricerca che se stessi e per cercare di ritornare alla superficie prima che sia troppo tardi.

Abbiamo poi Journey to the Center of Earth di Davey Jones e Scott Wheeler del 2009. La sua storia è un’ennesima variante del libro di Verne: il California Research Institute sta eseguendo un esperimento di teletrasporto per inviare alcuni membri del suo team a Stoccarda, in Germania, però qualcosa non funziona e la squadra finisce al centro della Terra; hanno solo il tempo per mandare un segnale di soccorso prima di fuggire inseguiti da un dinosauro. Il capo degli esperimenti del California Research, Joseph Harnet, contatta Emily Radford, sorella del leader della squadra richiedendo il suo aiuto per salvarli. I due preparano l’operazione di salvataggio per arrivare al nucleo della Terra e salvare il gruppo che, nel frattempo, sta cercando di sopravvivere in un ambiente mortale.

Andiamo adesso nel 2014 con il film L.A. Apocalypse – Apocalisse A Los Angeles (L.A. Apocalypse) di Michael J. Sarna, un film televisivo nel quale si ipotizza un grosso problema: il centro della Terra si è comportato, per circa 5 miliardi di anni, come un enorme reattore nucleare, ma adesso si è surriscaldato ed è come una bomba a orologeria che sta per esplodere. La crosta terrestre, data la pressione sottostante, è simile a un pallone che sta per strapparsi lungo le cuciture e uno dei punti di maggior pressione si trova proprio sotto la città di Los Angeles. La città viene evacuata in massa e Calvin Crawford è uno dei pochi ancora rimasti in città ed è alla disperata ricerca di Ashley, la sua fidanzata, che nel frattempo è stata rapita e tenuta in ostaggio, per fuggire con lei prima che la città sia completamente distrutta.

Per chiudere restiamo sempre nello stesso anno con il curioso Nazis at the Center of the Earth, un attualmente inedito (ma ne esiste una versione sottotitolata) di Joseph Lawson dove un gruppo di ricercatori in Antartide vengono rapiti da un plotone di soldati che indossano maschere a gas e portano al braccio una svastica. Il gruppo viene trascinato in un ambiente nascosto nel centro della Terra. Lì, scoprono che il dottor Josef Mengele e un gruppo di superstiti soldati stanno tramando un invasione della Terra per creare un Quarto Reich.

(12 – fine)

Giovanni Mongini