PREDATORS

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Predators

Anno: 2010

Regia: Nimród Antal

Soggetto: Robert Rodriguez, basato sui personaggi creati da Jim e John Thomas

Sceneggiatura: Alex Litvak e Michael Finch

Direttore della fotografia: Gyula Pados

Montaggio: Dan Zimmerman

Musica: John Debney (tema musicale di Alan Silvestri)

Effetti speciali: Troublemaker Digital, Hybride e Ubisoft Digital Arts

Produzione: Robert Rodriguez, John Davis ed Elizabeth Avellán

Origine: USA

Durata: 1h e 50’

CAST

Adrien Brody, Topher Grace, Alice Braga, Walton Goggins, Oleg Taktarov, Louis Ozawa Changchien, Mahershalalhashbaz Ali, Danny Trejo, Laurence Fishburne, Brian Steele, Carey Jones, Derek Mears

TRAMA

Tutto ha inizio quando il mercenario Royce si risveglia improvvisamente e si ritrova in caduta libera dal cielo senza sapere come sia finito in quella situazione: poco prima di impattare al suolo però, quando ormai crede di essere prossimo alla morte, si libera un paracadute che lo fa atterrare in una giungla sconosciuta. Subito dopo l’atterraggio, riavutosi dalla sorpresa , incontra altre persone giunte nella foresta come lui: il narcotrafficante della Los Zetas messicana Cuchillo, lo spetsnaz russo Nikolai, la soldatessa israeliana e cecchino esperto Isabelle, il guerrigliero RUF della Sierra Leone Mombasa, il carcerato condannato a morte Stans, il giovane medico Edwin e il silenzioso killer della Yakuza Hanzo. Con l’eccezione di Edwin e Stans, tutti i presenti sono esperti nell’uso delle armi oltre che soldati letali, eppure nessuno ha una vaga idea del perché siano finiti lì e neppure di dove si trovino. Esplorando il luogo, che si scoprirà essere un pianeta artificiale fuori dal sistema solare, il gruppo trova il cadavere decomposto e sventrato di un marine morto combattendo contro qualche misteriosa creatura della quale trovano tracce sparse.

Non molto tempo dopo, gli otto protagonisti vengono attaccati da un branco di bestie aliene quadrupedi e benché riescano a tenere testa alle creature, Cuchillo viene misteriosamente ucciso. In seguito il gruppo evita quella che Royce ha correttamente interpretato come una trappola: qualche essere non visibile ha piazzato il cadavere macellato di Cuchillo nel mezzo di un campo minato cercando di farli avvicinare con l’imitazione della sua voce. Royce intuisce che l’intero pianeta è una sorta di riserva di caccia e quindi sono tutti prede in quanto coloro che l’hanno organizzato cacciano esseri umani. Il gruppo si mette allora a seguire le tracce dei mostri quadrupedi, che si erano ritirati dopo aver sentito una sorta di richiamo, e giungono in una specie di accampamento dove trovano cadaveri alieni spellati e un Predator vivo legato a una specie di totem. Poco dopo giungono altri Predators – Falconeer Predator, l’esperto di spionaggio che aveva tenuto sotto osservazione il gruppo di umani; Tracker Predator, colui che alleva i segugi alieni, ovvero le bestie quadrupedi; e Berserker Predator, il più forte e feroce nonché il comandante del trio -, fisicamente più imponenti del prigioniero, che assalgono in gruppo ferocemente e nella colluttazione Mombasa perde la vita a causa di una trappola formata da lance mentre gli altri riescono a mettersi in salvo. Isabelle intanto rivela di aver già sentito parlare dei Predators in passato, quando aveva letto il rapporto dell’unico sopravvissuto di uno squadrone che fu attaccato in Guatemala nel 1987.

In seguito Royce e gli altri incontrano Noland, un soldato che è vissuto sul pianeta per diversi anni, trovando rifugio all’interno di un relitto alieno e rubando la tecnologia dei Predators, con la quale afferma di averne uccisi un paio. Tuttavia Noland soffre di disturbi mentali a causa della totale solitudine e dell’isolamento continuo per nascondersi dai Predators. Mentre sono ospitati nel suo nascondiglio nel relitto, Noland spiega anche che i Predators che hanno visto non sono di un solo tipo, ma che ha avuto modo di constatare che ce ne sono di due categorie, sono simili fra loro, ma nettamente diversi. Per fare un termine di paragone “terrestre”, Noland lo spiega come la differenza che c’è fra un cane e un lupo. Il posto in cui sono finiti loro è controllato dai Predator-lupo, i Super-Predators, che sono più grossi e più forti e che cacciano anche i Predator-cani, quelli normali. Noland ritiene che questa faida fra le due specie stia andando avanti da diverso tempo. Si scopre infine che il luogo in cui sono finiti è una sorta di riserva di caccia e che gli umani non sono gli unici esseri che sono stati portati lì, ma anche molte altre razze aliene sono state coinvolte in questa caccia e che questo ciclo si ripeta a ogni fine stagione. Noland spiega di aver scoperto che i Predator-lupi che vanno a cacciare lì, in realtà sono una sola unità composta da tre elementi. La parte più interessante che ha scoperto Noland è che i Super-Predators possiedono una sviluppata capacità di adattamento. Quando capita che uno di essi venga ucciso per mano di una delle prede, alla seconda stagione si presentano con armi diverse, tattiche e uno stile di combattimento differente, per evolversi a cercare di diventare così i cacciatori perfetti. Egli afferma infine che i Super-Predators possiedono sempre anche una navicella spaziale, con la quale giungono sul pianeta della caccia, ma che non ha mai voluto rubarne una poiché ignora come manovrarla.

Royce pianifica quindi di tornare al campo dei Super-Predators e liberare il Predator prigioniero, con la speranza che come gesto di riconoscenza l’alieno li riconduca sulla Terra. Noland, ormai schizofrenico per via della solitudine, durante la notte prova però a uccidere il gruppo di Royce appiccando fuoco al relitto per poi potersi cibare di loro. Royce allora attiva una carica di esplosivo facendo scoprire ai Super-Predators il loro nascondiglio, così li raggiungono e Berserker uccide Noland facendolo a pezzi con il suo cannone al plasma. Nello scontro che segue, Nikolai si sacrifica per permettere agli altri di salvarsi facendo esplodere delle granate che ha addosso e uccidendo Tracker. Anche Stans si sacrifica per permettere agli altri di salvarsi affrontando Berserker, che gli strappa brutalmente la spina dorsale dal corpo. In seguito Hanzo, armato con una katana, affronta Falconeer e alla fine di un duello all’ultimo sangue, entrambi muoiono.

Il gruppo, ridotto ai soli Royce, Isabelle ed Edwin, continua la fuga ma il medico rimane azzoppato da una tagliola dei Predator; Royce decide di abbandonarlo, ma Isabelle si rifiuta e rimane con lui e lo aiuta a camminare. Royce torna all’accampamento e libera il Predator legato al totem e questi, in cambio, attiva l’astronave e imposta il navigatore automatico verso la Terra. Proprio in quel momento però Berserker raggiunge il campo dove affronta il Predator liberato da Royce, il quale nel frattempo corre verso l’astronave. I due Predators sembrano alla pari, ma alla fine il Super-Predator riesce a uccidere il Predator normale, dopodiché fa esplodere la sua nave, che aveva preso il volo. Nel frattempo Edwin, rimasto bloccato in una trappola con Isabelle, l’avvelena con un bisturi unto di veleno neurotossico rivelando di essere in realtà un serial killer (è per questo che i Predators hanno scelto anche lui) e di essere affascinato dai mostri, esprimendo così il desiderio di rimanere sul pianeta insieme a loro considerandosi un mostro a sua volta.

All’improvviso arriva Royce, che non era mai salito sull’astronave del Predator ribelle, il quale salva Isabelle e ferisce mortalmente Edwin, usandolo poi come esca per il Super-Predator con delle granate. Berserker sopravvive però all’esplosione e attacca Royce. L’uomo intrappola l’alieno in un cerchio di fuoco per confondere la sua visuale ad infrarossi (in questo modo il Predator non può distinguere il calore corporeo da quello delle fiamme), ma Berserker riesce a prendere lo stesso di mira Royce seguendo il suo battito cardiaco (un visore di cui sono dotati solo i Super-Predators) e cerca di ucciderlo. Prima che possa farlo, Isabelle, che intanto si è parzialmente ripresa dal veleno paralizzante, spara all’alieno con il suo fucile e Royce approfitta di questa momentanea distrazione per ferire mortalmente e successivamente decapitare il mostro con un’ascia.

Finito il combattimento, Royce ed Isabelle, feriti e stanchi, finalmente si ritrovano e passano la notte nell’accampamento distrutto, mentre l’alba successiva osservano sconfortati il cielo pieno di paracadute che portano nuove prede per il gioco alieno: il film si conclude con la frase di Royce, che dice di essere intenzionato a trovare un modo per andarsene da quello “schifo di pianeta”.

NOTE

“Predators” è il terzo episodio della saga di Predator che contava, fino al 2010, due capitoli, “Predator” e “Predator 2”, oltre ai due cross-over “Alien vs. Predator” e “Aliens vs. Predator 2”. Diretto da Nimród Antal, il film ci presenta per la prima volta una nuova specie di Yautja, gli esseri alieni conosciuti nell’universo con il nome di Predators: essi appaiono più grossi e forti rispetto agli Yautja tradizionali e sono anche più malvagi poiché non si curano del fatto che i nemici siano disarmati, i cosiddetti Super-Predators.

Prima di questo film, molte erano state le idee proposte da vari sceneggiatori e registi per proseguire la saga di Predator: inizialmente venne chiamato Robert Rodriguez (“Dal tramonto all’alba”, la saga di “Spy Kids”, “The faculty”, “Sin City”, “Le avventure di Sharkboy e Lavagirl”, “Grindhouse – Planet Terror”) per scrivere un trattamento che si presentasse come un seguito ideale dei primi due film, e nel quale si prevedeva di ambientare la storia in un pianeta abitato da Predator e formato come una giungla. Per questo nella sceneggiatura fu anche inserito Arnold Schwarzenegger, che avrebbe reintrodotto nella serie il personaggio di Dutch. Dopo di che si parlò di Paul W.S. Anderson alla regia durante un secondo sviluppo di “Predator 3”. La sceneggiatura avrebbe dovuto ricollegarsi ai due primi episodi: l’ambientazione stavolta era in una New York invernale sempre con Dutch come protagonista; il finale avrebbe poi lasciato le premesse a un possibile sequel incentrato invece su una protagonista femminile.

Alla fine, dopo un interessamento e un coinvolgimenti diretto di Rodriguez anche nella produzione, si optò per la storia di “Predators”, scritta negli anni ’90 sempre dallo stesso Rodriguez, che si deve considerare a tutti gli effetti come una sorta di reboot della saga, anche se non manca il riferimento al primo film.

Tra gli attori troviamo Adrien Brody, che già abbiamo avuto modo di vedere in “The village”, “King Kong” di Peter Jackson, “Giallo” di Dario Argento, “Splice” e “The experiment”.

Topher Grace invece ha recitato anche in “Spiderman 3” e “Interstellar”, mentre Alice Braga è stata nel cast di “Io sono leggenda”, “Repo Man”, “Il rito” ed “Elysium”.

Tra gli altri interpreti che hanno incontrato nella loro carriera il genere fantastico più di una volta, segnaliamo: Walton Goggins (“Amore per sempre”, “Il Corvo 3”, “La casa dei 1000 corpi”, “Cowboys & aliens”, “G.I. Joe – La vendetta”), Oleg Taktarov (il remake di “Rollerball” del 2001, “Il mistero dei templari”), Mahershalalhashbaz Ali (“Il curioso caso di Benjamin Button”, “Hunger Games: Il canto della rivolta – parte 1” e il serial tv “The 4400”) e Danny Trejo (“L’alieno”, “Maniac Cop 2”, “Programmato per uccidere”, “Patto di sangue”, la trilogia di “Dal tramonto all’alba”, “Anaconda”, la trilogia di “Spy Kids”, “Il Corvo – Preghiera maledetta”, “La casa del diavolo”, “Grindhouse”, “Halloween – The beginning”, “Battaglia per la Terra 3D”, “Alone in the dark 2” e il serial televisivo “X-Files”).

Il nome di Laurence Fishburne è invece senza dubbio legato soprattutto alla trilogia di “Matrix”, ma abbiamo visto l’attore prendere parte anche a pellicole come “Nightmare 3”, “Bambola meccanica modello Cherry 2000”, “Punto di non ritorno”, “Contagion”, “L’uomo d’acciaio” e il prossimo anno lo vedremo in “Batman v Superman: Dawn of Justice”.

Infine ricordiamo anche Brian Steele (“Dylan Dog – Il film”, “Terminator Salvation”, la trilogia di “Underworld”, i due film dedicati a “Hellboy”, “Resident Evil: Extinction”,  “Lady in the water”, “Doom”, “Il nascondiglio del diavolo”, “Men in black 2”, “La mossa del diavolo” e “Relic”) e Derek Mears (“Zathura”, “Indiana Jones e il teschio di cristallo”, il remake di “Venerdì 13”, “Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare”, “Death games”, “Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe” e “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il mare dei mostri”) che con  le loro interpretazioni hanno saputo dare il loro personale contributo al genere fantastico.

Vediamo ora alcune curiosità relative alla realizzazione di questa pellicola.

Antal adottò poca grafica computerizzata per le riprese, scegliendo di usare poco i green screen preferendo che fossero gli attori a indossare i costumi dei Predators.

Gli effetti speciali furono curati dal KNB Effects Group, anche se Rodriguez dichiarò di non ritenere utile troppa grafica computerizzata in favore di più riprese tradizionali a costo di spendere più ore di lavoro; la stessa società si occupò della realizzazione dei Predators e in precedenza aveva lavorato al film originale. Howard Berger, capo della KNG, è stato incaricato a capo dell’aspetto dei Predator e per farlo si è basato su delle bozze usate da Stan Winston per il film originale.

Per la realizzazione della colonna sonora si parlò inizialmente di Alan Silvestri, colui che fu autore delle musiche del “Predator”, ma nel febbraio 2010 fu annunciato invece l’ingaggio di John Debney, già collaboratore con Rodriguez per le musiche di “Spy Kids” e “Sin City”.

Durante il film, Noland chiama il galeotto Stans “Agente Orange” (riferito al colore della divisa che indossa), citazione del film “Le iene” di Quentin Tarantino, amico e collega del regista.

Durante i titoli di coda si sente la stessa canzone ascoltata dalla squadra di Dutch (Arnold Schwarzenegger) sull’elicottero nel film originale, cioè “Long Tall Sally” di Little Richard. Sempre in riferimento alla prima pellicola, nella battaglia finale tra Royce e il Wolf Predator, il protagonista è ricoperto di fango proprio come Schwarzy nel finale del primo “Predator”.

Davide Longoni