HUNGER GAMES – IL CANTO DELLA RIVOLTA PARTE 1

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: The Hunger Games: Mockingjay – Part 1

Anno: 2014

Regia: Francis Lawrence

Soggetto: tratto dal romanzo di Suzanne Collins

Sceneggiatura: Danny Strong e Peter Craig

Direttore della fotografia: Jo Willems

Montaggio: Alan Edward Bell e Mark Yoshikawa

Musica: James Newton Howard

Effetti speciali: Double Negative, Moving Picture Company, Rising Sun Pictures e ScanlineVFX

Produzione: Jon Kilik, Nina Jacobson, Suzanne Collins

Origine: Stati Uniti

Durata: 2h e 3’

CAST

Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Stanley Tucci, Jena Malone, Natalie Dormer

TRAMA

Katniss Everdeen è stata portata via dall’arena degli Hunger Games dai ribelli e portata nel Tredicesimo distretto, considerato da tutti distrutto, dove conosce la presidentessa Alma Coin, che la vuole dalla sua parte anche come emblema di libertà. Katniss non riesce a riconoscersi nei video di propaganda, ma diventata efficace come istigatrice della rivolta quando si trova sul campo. Peeta è rimasto prigioniero del presidente Snow, che continua a guidare la repressione dei ribelli, che però gli infligge dure sconfitte. Ad un tratto, un commando dei ribelli riesce a liberare Peeta e altri partecipanti all’edizione della memoria degli Hunger Games prigionieri a Capitol City senza gravi problemi, ma una nuova minaccia si profila per Katniss. Peeta ha subito un lavaggio del cervello ed è diventato suo mortale nemico.

NOTE

Secondo una prassi seguita da diverse saghe young adult di genere fantastico, anche il terzo e ultimo libro di Hunger Games viene diviso in due pellicole diverse, allontanando e rallentando la conclusione di una storia interessante e ricca di spunti anche di un certo spessore, e non solo l’addio struggente al cinema di un grande come Philip Seymour Hoffman, alla cui memoria è dedicato.

Mentre nei primi due film il punto focale della storia erano gli Hunger Games veri e propri, qui ci troviamo ormai in uno stato di conflitto non più legato a un reality show disumano e che tiene al guinzaglio le classi più povere con la paura, ma a una ribellione vera e propria, che nell’eroina per caso Katniss ha trovato ispirazione e compimento. Una storia quindi lontana anni luce, e per fortuna, da certe melensaggini di certa narrativa pseudo fantastica contemporanea: niente vampirotti o altre creaturine fantastiche luccicanti, ma una dittatura distopica da abbattere, tra eroismi e ribellione, con sullo sfondo una canzone di rivolta diventata in breve tempo virale tra gli appassionati.

Katniss Everdeen è entrata a pieno titolo nel novero delle eroine del fantastico, donne non certo sottomesse, che hanno tra le loro antesignane la Ripley di “Alien”: la giovane Jennifer Lawrence, già premiata con l’Oscar, si conferma sempre di più uno dei volti più interessanti delle ultime generazioni, per come sa alternare vari generi e per come ha saputo diventare iconica di un genere e di un immaginario. Non è l’unico personaggio femminile interessante: acquista un certo spessore la sorellina ormai cresciuta Primrose, ma si distinguono la presidentessa Alma Coin, l’eclettica Julianne Moore, e la ragazza ricca e ribelle Cressida, regista di denuncia interpretata da Natalie Dormer, un altro nome per lo più televisivo finora da tener d’occhio.

Hunger Games si conferma come un film interessante per gli adolescenti ma godibile anche per il pubblico più maturo, che coglieranno i riferimenti cinefili, Metropolis in testa ma non solo, e a un genere come la distopia che ha al suo attivo capolavori di autori come Orwell e Bradbury.

Ma oltre al valore nel genere fantastico, Hunger Games ha dalla sua l’essere diventato anche un fenomeno di costume e politico: il movimento Occupy Wall Street l’aveva fatto diventare sua bandiera di ispirazione e in Taiwan e Tailandia la polizia è arrivata a schedare chi va a vederlo perché è sospettato di far parte dei gruppi sovversivi. Senza comunque togliere niente a questo, un paio di scene particolarmente forti, quella dell’attacco dei ribelli alla foresta e quella della diga, possono ricordare a qualcuno certe azioni dei nostri nonni partigiani durante la guerra ma a tratti possono rievocare anche fatti più recenti di qualcuno non percepito decisamente come eroico.

In attesa del capitolo finale di questa lotta per la libertà e un mondo migliore, in un universo che sembra il nostro con qualche esasperazione in più.

Elena Romanello