ALIEN VS PREDATOR

SCHEDA TECNICA
Titolo originale: AVP-Alien vs. Predator
Anno: 2004
Soggetto: ispirato ai personaggi di Dan O’Bannon e Roland Shusett (Alien) e Jim e John Thomas (Predator)
Sceneggiatura: Paul W. S. Anderson
Direttore della fotografia: David Johnson e Keith Partridge
Montaggio: Alex Berner
Musica: Harald Kloser
Effetti Speciali: John Bruno, Alec Gillis e Tom Woodruff
Produzione: Gordon Carrol, David Giler, John Davis e Walter Hill
Origine: USA-GB
Durata: 1h e 35’
 
CAST
Sanaa Latham, Raoul Bova, Lance Henriksen, Ewen Bremner, Colin Salmon, Tommy Flanagan, Joseph Rye, Ian Whyte
 
TRAMA
Un satellite artificiale della Compagnia Weyland individua nel sottosuolo antartico una misteriosa piramide che sembra fondere elementi aztechi, egiziani e orientali. Charles Bishop Weyland, magnate dell’impresa, mette assieme un gruppo di esperti per indagare, affidando la guida alla esperta rocciatrice Alexa Woods. Un’impresa che si rivela subito all’insegna del mistero, visto che sembra che la gigantesca costruzione sia stata di recente visitata da una forza sconosciuta che ha scavato un gigantesco tunnel nel ghiaccio. La squadra riesce a penetrare nell’edificio, cosa che fa scattare l’allarme sull’astronave dei Predatori, feroci extraterrestri dediti alla caccia su vari mondi, che in tempi remoti sono scesi sulla Terra diventando le divinità degli antichi costruttori di piramidi. Il loro scopo, utilizzando una regina aliena di altra razza in ibernazione, seminatrice di uova, è allevare nei corpi degli uomini i loro più feroci nemici, in modo da affrontarli una volta divenuti giganteschi guerrieri in una sorta di arena, la piramide, in grado di mutare struttura interna, in un labirintico cambio di ambienti. Ed questo è proprio ciò che scoprono gli esploratori umani, grazie all’intuizione dell’archeologo Sebastian De Rosa ma è già troppo tardi. La squadra in superficie viene fatta a pezzi dall’arrivo di tre Predatori mentre quella nella piramide, che comincia a cambiare aspetto, viene massacrata dalla prima tornata di alieni maturata nei loro stessi corpi. L’imprevista intrusione degli uomini nel complesso sotterraneo e la nascita degli alieni scatena una furiosa battaglia fra le tre specie. Presto tutti gli uomini della squadra, compresi De Rosa e Weyland, vengono uccisi, mentre gli alieni imperversano ovunque, riuscendo dopo violentissimi scontri a fare fuori anche due Predatori. Unica superstite del gruppo, Alexa, su suggerimento di De Rosa, cerca di allearsi con il Predatore rimasto, mostrandosi degna di combattere al suo fianco. Assieme fanno esplodere la piramide con tutti i guerrieri alieni ma la regina li segue fino un superficie, dove avviene lo scontro finale. La donna e il Predatore riescono ad eliminare il mostro, che precipita tra i ghiacci, ma l’alleato extraterrestre perde la vita. I suoi simili ne raccolgono le spoglie, salutando il valore di Alexa e decollando con la loro astronave… senza accorgersi che un parassita alieno alligna nel corpo del Predatore.
 
NOTE

Era stato anticipato nel finale di "Predator 2" e da tutta una serie di fumetti e di video-giochi di grande successo: l’epico scontro tra due delle icone mostruose più famose del cinema fantastico, Alien e Predator. È riuscito al mediocre regista Paul Anderson (esperto in film ispirati a giochi elettronici come "Mortal Kombat" e "Resident Evil") portare sullo schermo questo rutilante e fracassone videogames, che non offre davvero nulla di più di quanto sia possibile aspettarsi da questo tipo di operazioni. La sceneggiatura è solo un pretesto, di una banalità sconcertante, fa acqua da tutte le parti, contraddice spesso le due saghe originali e nulla ha più quantomeno della profondità del primo "Alien" di Ridley Scott. Nessuna vera star tra gli attori (a parte Henriksen, che è il vero trait-d’union delle due saghe nel ruolo del fondatore della famigerata Compagnia dei primi tre "Alien", apparso nel secondo e nel terzo nel ruolo dell’androide Bishop) fa subito capire chi siano i veri protagonisti della pellicola: gli alieni e i Predatori, che con armi inedite e fattezze "corrette" si conquistano la palma di interesse maggiore. Se contenutisticamente il film è in perdita, l’aspetto visivo è ancora d’alto livello e in grado di coinvolgere (un plauso alle scenografie "mutanti" e agli stessi mostri messi in scena in fragorosi scontri). Girato a Praga e col supporto di manovalanza cecoslovacca, il film, nulla più di un fumettone anche piuttosto contenuto in fatto di scene splatter, potrebbe offrire con i suoi inevitabili sequel una interessante variazione parallela nelle due saghe originali… sempre che sceneggiatura e regia vengano affidate a nomi d’autore nel genere. Cronologicamente, la pellicola si colloca dopo i primi due "Predator" e prima dell’intera serie di "Alien".

01/12/2007, Michele Tetro