DIABOLIK

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Diabolik

Anno: 1967

Regia: Mario Bava

Soggetto: Adriano Baracco, Angela e Luciana Giussani e Dino Maiuri

Sceneggiatura: Mario Bava, Dino Maiuri, Brian Degas e Tudor Gates

Direttore della fotografia: Antonio Rinaldi

Montaggio: Romana Fortini

Musica: Ennio Morricone (dirette da Bruno Nicolai)

Effetti speciali: Carlo Rambaldi e Mario Bava

Produzione: Dino De Laurentiis

Origine: Italia / Francia

Durata: 1h e 36’

CAST

John Phillip Law, Marisa Mell, Michel Piccoli, Adolfo Celi, Claudio Gora, Terry Thomas, Mario Donen, Renzo Palmer, Caterina Boratto, Carlo Croccolo, Andrea Bosic, Lidia Biondi, Lucia Modugno, Annie Gorassini, Federico Boido, Tiberio Mitri, Isarco Ravaioli, Giorgio Sciolette, Giulio Donnini

TRAMA

Diabolik ruba dieci milioni di dollari davanti all’ispettore Ginko, raggirandolo con l’ausilio di alcuni fumogeni, e fugge a bordo di un motoscafo e successivamente su una Jaguar nera, inseguito da un elicottero della polizia, entrando in una galleria dove l’attende a bordo di una Jaguar bianca la fidanzata Eva Kant. Seminati i poliziotti, i due giungono al loro rifugio sotterraneo.

Intanto il ministro degli interni convoca una conferenza stampa e annuncia il ripristino della pena di morte per combattere il crimine. Diabolik ed Eva si recano sul posto, travestiti da giornalisti, e sprigionano del gas esilarante, provocando le risate di tutti i presenti. Il giorno dopo, il ministro si dimette e l’ispettore Ginko ordina una retata in grande stile contro l’impero criminale gestito dal boss Ralph Valmont; per cavarsela questi è costretto a fare un patto con l’ispettore Ginko e promette di consegnare Diabolik alla polizia.

Intanto Diabolik decide di regalare ad Eva una collana di smeraldi di proprietà di lady Clark per il suo compleanno. Immaginando l’intenzione di Diabolik, l’ispettore Ginko fa circondare il castello di lady Clark dalla polizia. Diabolik indossa un costume bianco al posto del classico costume nero, si arrampica sulla torre del castello, e una volta entrato inganna i poliziotti inserendo una fotografia davanti alle telecamere e si impossessa della collana senza alcun problema.

Intanto Valmont, grazie alla descrizione di una prostituta, ottiene un identikit di Eva, quindi la rapisce e chiede a Diabolik come riscatto dieci milioni di dollari e la collana di smeraldi. I due si incontrano per lo scambio sull’aereo di Valmont, il quale rivela a Diabolik che solo dopo la consegna degli smeraldi sarà paracadutato sulla capanna dove Eva è prigioniera, ma Diabolik si lancia con il paracadute trascinandolo con sé, e, in volo, gli fa ammettere che l’ispettore sa di questo appuntamento. Arrivato sul posto, Diabolik riesce a liberare la sua donna e uccide Valmont, quindi cade in uno stato di morte apparente ingerendo della droga; si risveglia all’obitorio, mentre sta subendo un’autopsia, ma viene portato via in tempo da Eva, travestita da infermiera.

Nel frattempo il nuovo ministro degli interni mette una taglia di un milione di dollari sulla testa di Diabolik; per tutta risposta, questi fa esplodere tutti i palazzi del fisco, provocando una crisi economica senza precedenti. Il nuovo ministro delle finanze appare allora in televisione, appellandosi al buon senso dei cittadini, perché spontaneamente si rechino a pagare le tasse, provocando però l’ilarità generale.

Lo Stato decide così di fondere venti tonnellate di lingotti della riserva aurea in un unico grande lingotto d’oro del peso di venti tonnellate, che sarà trasportato su un treno. Diabolik distrugge il treno facendolo precipitare in mare, quindi si immerge e recupera il lingotto con un sommergibile, portandolo al rifugio e fondendolo. L’ispettore Ginko riesce però a localizzare il rifugio e vi fa irruzione. Eva riesce a fuggire, mentre Diabolik viene investito da un getto d’oro fuso e immobilizzato.

Vestita a lutto, Eva si reca a rendere l’ultimo saluto al compagno, ridotto ad una statua, e viene raggiunta dall’ispettore Ginko. Approfittando di un attimo di distrazione dell’ispettore, Diabolik fa l’occhiolino ad Eva, dimostrando di essere ancora vivo, e una risata diabolica echeggia nel rifugio.

NOTE

Diabolik”, diretto da Mario Bava, è ispirato all’omonimo fumetto creato da Angela e Luciana Giussani e riprende le situazioni di alcuni episodi della serie a fumetti, in particolare quelli intitolati Sepolto vivo!, Lotta disperata e L’ombra nella notte. È considerato da alcuni uno dei migliori film pop degli anni Sessanta, un misto di pop art, optical art, psichedelia e futurismo, e ha influenzato film come “CQ”, diretto da Roman Coppola nel 2001. Coppola ha infatti dichiarato che il film di Bava gli è servito per dare il “mood audiovisivo” al suo lungometraggio.

“Diabolik”, girato nel 1967, uscì nelle sale italiane nel 1968 e si inserì nel filone fumettistico italiano, preceduto da “Kriminal”, diretto da Umberto Lenzi nel 1966, e seguito da “Satanik” di Piero Vivarelli del 1968.

Il produttore Dino De Laurentiis acquistò i diritti del fumetto creato dalle sorelle Giussani e affidò inizialmente la regia a Tonino Cervi, ma dopo una settimana, Cervi venne licenziato. La produzione si trovava a quel tempo in un periodo di crisi, mentre alle storie di “Diabolik” entrava a collaborare il fumettista e futuro regista Corrado Farina amico di Pier Carpi, con conoscenze in famiglia Giussani, che si offrì per la regia, ma venne rifiutato a causa della poca esperienza. Farina allora propose, da fan del cinema horror italiano, Mario Bava; convinto, De Laurentiis offrì la regia a Bava, poiché era un film che necessitava di molti effetti speciali e Bava era considerato uno dei migliori effettisti italiani. Bava era reduce dal film avventuroso “I coltelli del vendicatore” e dall’horror “Operazione Paura” e accettò la regia, ottenendo così il budget più alto della sua carriera: 200 milioni di lire, un budget comunque relativamente basso per gli standard di De Laurentiis.

Iniziate finalmente le riprese, sul set ci furono però molti screzi tra Bava e De Laurentiis, inerenti soprattutto le sequenze di violenza che Bava voleva inserire per rimanere fedele al fumetto. De Laurentiis lo convinse però a smorzarle, temendo la censura. Bava ebbe anche alcuni problemi con John Phillip Law, da lui considerato troppo anonimo.

Per interpretare il personaggio di Diabolik fu scelto inizialmente Jean Sorel, che però faceva parte del cast scelto da Tonino Cervi, quindi con l’arrivo di Bava fu sostituito da John Phillip Law (“Strogoff”, “Il viaggio fantastico di Sinbad”, “Cassandra crossing”, “Thunder 3”, “Space Mutiny – Duello nel cosmo”, “Alienator”, “I tre volti del terrore”), che stava girando contemporaneamente “Barbarella”, altro film prodotto da De Laurentiis. Le riprese di quel film però subirono dei ritardi, quindi De Laurentiis propose a Law di interpretare proprio Diabolik.

Per quanto riguarda il personaggio di Eva Kant fu inizialmente scelta una modella sconosciuta, amica di un uomo della produzione. Dopo una settimana fu però sostituita da Catherine Deneuve, ma anche l’attrice francese fu presto sostituita, poiché Bava non gradiva la sua interpretazione e la Deneuve rifiutava di girare scene di nudo. Sul set arrivò così Marisa Mell (“Sette orchidee macchiate di rosso”, “Una sull’altra”, “Ator 3 e 4”) che ottenne la parte.

Il ruolo dell’ispettore Ginko andò all’attore francese Michel Piccoli, mentre il personaggio di Ralph Valmont fu creato appositamente per il film e fu interpretato da Adolfo Celi (“Sandokan”, “…hanno cambiato faccia”, “I terrificanti delitti degli assassini della via Morgue”, “L’occhio nel labirinto”, “La mala ordina,”, “Holocaust 2000”), la cui voce venne però doppiata da Emilio Cigoli.

Fra gli altri interpreti segnaliamo anche: Claudio Gora (“Strogoff”, “Fantasmi a Roma”, “I giovedì della signora Giulia,”, “Sette orchidee macchiate di rosso”, “Il vangelo secondo Simone e Matteo”, “Sono un fenomeno paranormale”, “Jeckyll”), Terry Thomas (“Il fantasma galante”, “La vita futura”, “Avventura nella fantasia”, “L’abominevole dottor Phibes”, “Frustrazione – Dottor Phibes 2”), Renzo Palmer (“Il pianeta degli uomini spenti”, “Tre passi nel delirio”, “Cassandra crossing”), Carlo Croccolo (“I marziani hanno 12 mani”, “I legionari dello spazio”), Andrea Bosic (“Maciste all’inferno”, “Kriminal”, “Il marchio di Kriminal”, “Manhattan Baby”, “7, Hyden Park – La casa maledetta”), Lidia Biondi (“Ratataplan”, “Volere volare“, “Il tredicesimo apostolo”), Lucia Modugno (“La ragazza che sapeva troppo”, “I marziani hanno 12 mani”, “Il segno del comando”), Federico Boido (“Tre passi nel delirio”, “Gli fumavano le Colt… lo chiamavano Camposanto”, “Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì”) e Isarco Ravaioli (“L’amante del vampiro”, “I criminali della galassia”, “I Diafanoidi vengono da Marte”, “Flashman”, “Satanik”, “L’orgia dei morti”, “Duri a morire”, “Il trono di fuoco”).

Il film fu girato in interni agli studi De Laurentiis, a Roma, mentre gli esterni furono girati tra Tor di Caldano e Torino. Le scenografie del film invece erano molto scarne. La grande caverna che fa da rifugio per Diabolik ed Eva Kant era in realtà vuota. Tutti i dettagli furono inseriti da Bava tramite fotografie e pezzi di vetro applicate sull’obiettivo. Quando Law arrivò sul set per girare la sequenza in cui Diabolik ed Eva entrano con la loro Jaguar nella caverna rimase sorpreso non vedendo nulla. Chiese quindi a Bava dove fosse la caverna e il regista lo condusse dietro una macchina da presa e gli fece vedere gli effetti che aveva preparato. Perfino De Laurentiis rimase piacevolmente sorpreso da questi semplici ma efficaci effetti, tanto da dichiarare: «Dirò alla Paramount che questo set ci è costato 200.000 dollari!».

Al termine delle riprese Mario Bava riuscì nella vera e propria impresa di non spendere tutto il budget a disposizione e De Laurentiis decise così di girare un sequel del film, affidandogli nuovamente la regia, ma Bava rifiutò nettamente: «Mi ha chiamato per dirigere il seguito. Gli ho fatto dire che sono ammalato, invalido a letto, permanentemente», dichiarò il regista. Infatti Bava non solo aveva trovato la lavorazione del film molto faticosa, ma non era neppure rimasto soddisfatto del risultato finale, perché lui avrebbe voluto realizzare un film più violento e sanguinario, in linea con il fumetto, ma De Laurentis si era opposto, come abbiamo detto.

La colonna sonora del film, composta da Ennio Morricone e diretta da Bruno Nicolai, è stata pubblicata solamente nel 2001 in due diverse edizioni su CD dalle etichette Pallottola Foro e Sycodelic. Precedentemente inedita, era stato pubblicato solamente il brano “Deep Down”, interpretato da Christy (Maria Cristina Brancucci), come lato B del singolo “Amore amore amore amore”, tratto dalla colonna sonora del film “Un italiano in America”.

La realizzazione dei manifesti del film, per l’Italia, fu affidata al pittore cartellonista Renato Casaro.

La pellicola uscì negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Francia come “Danger: Diabolik”, in Spagna come “Diabolik”, in Germania Ovest come “Gefahr: Diabolik” e in Brasile come “Perigo: Diabolik”.

Davide Longoni