LISA E IL DIAVOLO

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Lisa e il diavolo

Anno: 1973

Regia: Mario Bava

Soggetto: Mario Bava

Sceneggiatura: Mario Bava, Roberto Natale, Romano Migliorini e Alfredo Leone

Direttore della fotografia: Cecilio Paniagua

Montaggio: Carlo Reali

Musica: Carlo Savina

Effetti speciali: Franco Tocci

Produzione: Alfredo Leone

Origine: Italia / Stati Uniti d’America / Germania Ovest / Spagna

Durata: 1h e 35’

CAST

Elke Sommer, Alessio Orano, Sylva Koscina, Telly Savalas, Alida Valli, Espartaco Santoni, Eduardo Fajardo, Gabriele Tinti, Kathy Leone

TRAMA

Durante un viaggio in Spagna, la turista americana Lisa incontra in uno strano negozio di oggettistica un uomo, e rimane sconvolta dalla sua somiglianza con una raffigurazione del Diavolo presente in un affresco che aveva visto poco prima, durante una gita turistica. L’uomo, a sua volta incantato per via dell’incredibile somiglianza di Lisa con Elena, una nobildonna morta decenni prima, riesce ad attirarla nel palazzo dove, apparentemente, presta servizio come maggiordomo. Qui Leandro (questo il nome del Diavolo-maggiordomo), manovrando bizzarri manichini, si diverte a tormentare i vecchi abitanti del palazzo facendo loro rivivere il momento della morte.

NOTE

Lisa e il diavolo”, diretto da Mario Bava nel 1973, vede fra gli interpreti: Elke Sommer (“Gli orrori del castello di Norimberga”, “La casa dell’esorcismo”, “L’uomo da sei milioni di dollari”), Sylva Koscina (“Michele Strogoff”, “Totò nella luna”, “Ercole e la regina di Lidia”, “Tempi duri per i vampiri”, “Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile”, “Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza”, “La casa dell’esorcismo”), Alessio Orano (“La casa dell’esorcismo”, “L’assassino è costretto ad uccidere ancora”, “Testimone oculare”),Telly Savalas (oltre a essere noto per l’ispettore Kojak, ha recitato anche in film come “Horror Express” e “Capricorn One” e serie TV come “Ai confini della realtà”), Alida Valli (“L’occhio nel labirinto”, “L’anticristo”, “La casa dell’esorcismo”, “Un’orchidea rosso sangue”, “Suspiria”, “Inferno”), Espartaco Santoni (“Le vergini cavalcano la morte”, “Goldface, il fantastico Superman”), Eduardo Fajardo (“Django”, “Vamos a matar compañeros”, “Shango, la pistola infallibile”, “Crystalbrain – L’uomo dal cervello di cristallo”, “Il coltello di ghiaccio”, “Quando Marta urlò dalla tomba”, “Simone e Matteo – Un gioco da ragazzi”, “L’assassino è costretto ad uccidere ancora”, “La casa dell’esorcismo”, “Il cacciatore di squali”, “Incubo sulla città contaminata”, “La tumba de los muertos vivientes”, “Il giustiziere della strada”), Gabriele Tinti (“Antinea, l’amante della città sepolta”, “Ecce Homo – I sopravvissuti”, “L’isola misteriosa e il capitano Nemo”, “La casa dell’esorcismo”, “Emanuelle nera – Orient Reportage”, “Emanuelle in America”, “Eva nera”, “Emanuelle e gli ultimi cannibali”, “Caligola – La storia mai raccontata”, “Endgame – Bronx lotta finale”, “Mystere”, “Inferno in diretta”, “Il mostro di Firenze”, “Non avere paura della zia Marta”, “Uccelli 2 – La paura”, “Contamination.7”) e Kathy Leone (“Le 7 città d’oro”, “Gli orrori del castello di Norimberga”).

Il film venne girato in Spagna e nel Lazio, dall’inizio di settembre al tardo novembre 1972.

Il titolo originale doveva essere “Il diavolo e i morti” e secondo Lamberto Bava, figlio del regista, alcune parti di dialogo furono ispirate dalla lettura del romanzo di Fëdor Dostoevskij “I demoni”.

Per le riprese di questo film, Mario Bava ricevette per la prima volta carta bianca da Alfredo Leone, ma il produttore, temendo un insuccesso, si ricredette e decise di ritirare la pellicola, ripresentandola modificata in seguito nell’aprile 1975 con il titolo “La casa dell’esorcismo”, in cui, sulla falsariga de “L’esorcista” (1973) di William Friedkin, furono aggiunte scene che secondo lui avrebbero potuto esercitare maggiore presa su un pubblico più vasto.

Per molti anni la versione originale italiana fu creduta persa finché non venne ritrovata e mandata in onda per la prima volta nel 2004 su Sky.

Il film fu presentato al Festival di Cannes il 9 maggio 1973 e, a detta del produttore Alfredo Leone, la prima proiezione fu disastrosa, facendogli ritenere che il film non avesse le carte in regola per essere venduto a distributori e committenti stranieri. Fu così che “Lisa e il diavolo” non ricevette alcuna programmazione nei cinema a quei tempi e solo più tardi fu rivalutato da alcuni, che riconobbero in questa pellicola il genio di Bava. Il regista costruisce, fotogramma per fotogramma, una fitta trama di intrecci e misteri, in un crescendo di tensione che culmina nel finale. Resta comunque una delle opere su cui maggiormente si riflettono le divisioni della critica: capolavoro per alcuni, mentre per altri si tratta di un film minore.

Davide Longoni