SUSPIRIA

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Suspiria

Anno: 1977

Regia: Dario Argento

Soggetto: Dario Argento e Daria Nicolodi

Sceneggiatura: Dario Argento e Daria Nicolodi

Direttore della fotografia: Luciano Tovoli

Montaggio: Franco Fraticelli

Musica: Goblin, Dario Argento e Claudio Simonetti

Effetti speciali: Germano Natali

Produzione: Claudio Argento

Origine: Italia

Durata: 1h e 35’

CAST

Jessica Harper, Stefania Casini, Flavio Bucci, Miguel Bosé, Barbara Magnolfi, Alida Valli, Eva Axén, Susanna Javicoli, Joan Bennett, Rudolf Schündler, Udo Kier, Franca Scagnetti, Renato Scarpa, Jacopo Mariani, Giuseppe Transocchi, Margherita Horowitz, Fulvio Mingozzi, Serafina Scorceletti, Renata Zamengo, Alessandra Capozzi, Salvatore Capozzi, Diana Ferrara, Cristina Latini, Alfredo Raino, Claudia Zaccari, Giovanni Di Bernardo, Dario Argento

TRAMA

Susy Benner è una brillante studentessa di danza classica che decide di perfezionare le sue capacità artistiche iscrivendosi alla prestigiosa Accademia di danza a Friburgo. La ragazza fa il suo arrivo in una notte di tempesta; alla scuola incrocia una ragazza, Pat, che sembra fuggire precipitosamente dall’edificio, mentre urla alcune parole apparentemente sconnesse, rese peraltro incomprensibili dal temporale. A Susy viene inoltre negato il permesso di entrare a scuola, così deve riparare in città. Nel frattempo Pat, che aveva trovato rifugio presso un’amica che frequenta la scuola, viene massacrata da una misteriosa figura di cui si vede solo il braccio, che prima la sbatte ripetutamente contro una finestra, poi la sventra con un coltello e alla fine la impicca facendola precipitare dal lucernario di vetro. Anche la sua amica, accorsa ad aiutarla, rimane trafitta da pezzi di vetro e metallo. Il giorno dopo, mentre si indaga sulla morte di Pat, Susy entra nell’accademia di danza, dove incontra la vicedirettrice Madame Blanch e l’insegnante Miss Tanner; le vengono inoltre presentati i suoi compagni di corso, tra cui Sarah e Olga, con la quale dovrà coabitare in un appartamento in città finché la sua camera non sarà pronta. Percependo un’atmosfera tesa nell’accademia, Susy chiederà di rimanere nell’appartamento di Olga anche quando, il giorno dopo, la sua camera sarà pronta. Poco dopo la ragazza fa uno strano incontro con la cuoca della scuola, la quale sembra ipnotizzarla con uno strano oggetto luminoso, che le fa perdere improvvisamente le forze. Dopo uno svenimento nel corso di una sessione di danza, un medico prescrive a Susy una cura a base di riposo e vino rosso; la ragazza viene inoltre costretta a prendere alloggio all’interno dell’accademia. Susy diventa amica di Sarah, la cui stanza confina con la sua. Mentre gli studenti si preparano per la cena, una miriade di larve inizia a precipitare dal soffitto, causando un panico generale. Madame Blanch riferisce che la causa è del cibo avariato in soffitta, e in attesa della disinfestazione gli studenti dovranno dormire nella sala degli esercizi. Durante la notte Sarah sente uno strano rantolo e rivela a Susy i suoi sospetti: per lei si tratta della direttrice della scuola, che nessuno ha mai visto e che secondo la Blanch dovrebbe trovarsi all’estero. Inoltre le dice che le insegnanti dell’accademia, invece di uscire dopo le lezioni, di notte rimangano nell’edificio: lo testimonierebbero i passi che si sentono tutte le notti nei corridoi. Il giorno dopo Daniel, il pianista cieco dell’accademia, viene licenziato dopo che il suo cane-guida azzanna Albert, il nipote di Madame Blanch; nel frattempo Sarah, diventata sempre più inquieta, inizia a cercare di svelare il mistero che circonda la scuola, ma quando invita Susy ad aiutarla a seguire i passi nel corridoio, quest’ultima cade in un sonno profondo. Intanto Daniel, mentre attraversa una piazza deserta, percepisce una strana presenza intorno a sé, poco prima che il suo cane, apparentemente tranquillo, si rivolti contro di lui e lo sbrani ferocemente. Sarah rivela a Susy che lei e Pat erano molto amiche, e che nell’ultimo periodo le aveva fatto degli strani discorsi. Incalzata, Susy tenta di ricostruire le grida che aveva udito la notte del suo arrivo, ma tutto ciò che riesce a rammentare sono le parole Segreto ed Iris. Le due cercano allora gli appunti di Pat nella sua stanza, ma essi sono stati rubati; intanto Susy si addormenta di nuovo e Sarah decide di seguire i passi da sola. Ben presto però la ragazza si ritrova a sua volta inseguita da una figura invisibile; la giovane cerca rifugio prima in soffitta e poi in una stanza piena di fil di ferro, ma ben presto rimane invischiata in quest’ultimo e mentre lotta per liberarsi la figura misteriosa la sgozza.

Il mattino dopo la Blanch dice a Susy che Sarah è partita improvvisamente e senza dare spiegazioni, ma lei non ci crede e decide di incontrare uno psicologo, il dottor Mandel, con il quale la sua amica aveva preso contatti tempo prima. Il dottore le dice che Sarah era rimasta affascinata da una storia raccontatale da Pat tempo prima, secondo la quale l’accademia sarebbe stata fondata da Helena Markos, un’emigrata greca ritenuta da molti una strega, e che oltre alla danza nell’accademia era solita insegnare anche la magia nera, insieme a un gruppo di streghe; un suo collega esperto di paranormale, il professor Milius, le dice inoltre che la storia della Markos è tutt’altro che impossibile, poiché la magia esiste davvero; se la Markos ha davvero riunito delle streghe intorno a sé, l’unico modo per liberarsi di tutte loro è uccidere lei. Susy torna a scuola e scopre che tutti i suoi colleghi sono a teatro; trovandosi da sola nell’accademia, evita di bere il vino che le viene servito, evidentemente drogato, e segue i passi nei corridoi. Quando entra nell’ufficio di Madame Blanch, vedendo le decorazioni dei muri si ricorda la frase intera di Pat: Il segreto ho visto dietro la porta; dei tre iris, gira quello blu! Manipolando la raffigurazione dell’iris blu, riesce a trovare in effetti un passaggio segreto, dove trova la Blanch, la Tanner e gli altri membri dello staff impegnati in una discussione che ha come scopo quello di ucciderla. In un’altra stanza Susy trova il cadavere di Sarah inchiodato ad una bara.

Mentre cerca riparo dalle streghe, Susy entra in un’altra stanza, dove accidentalmente risveglia quella che si rivela essere Helena Markos in persona. Quest’ultima, invisibile, rianima il corpo di Sarah e gli comanda di aggredire Susy, ma lei riesce a pugnalare la strega con un cristallo decorativo. La morte di Helena Markos causa anche quella di tutte le altre streghe e l’accademia va a fuoco. Susy riesce a fuggire mentre l’edificio viene completamente distrutto.

NOTE

Suspiria”, diretto da Dario Argento, è interpretato da Jessica Harper (“Shock Treatment – Trattamento da sballo!”, “Minority Report” e le serie tv “Un salto nel buio”, “Racconti di mezzanotte” e “Starman”) e Stefania Casini (“Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete!!!”, “Solamente nero”, “Esp”) ed è il primo capitolo della cosiddetta trilogia delle Tre Madri e ha avuto due sequel: “Inferno” (1980) e “La terza madre” (2007).

La pellicola è ispirata al romanzo “Suspiria De Profundis” di Thomas de Quincey, che lo scrisse dopo un soggiorno a Milano presso la villa dei conti Imbonati, ma l’ispirazione iniziale nasce da un viaggio compiuto dal regista attraverso le capitali magiche europee (ovvero Torino, Lione e Praga) e alla visita della Scuola di Waldorf fondata da Rudolf Steiner e situata vicino Basilea nei pressi del centro del Triangolo Magico formato dalla sovrapposizione dei confini di tre stati (Francia, Germania e Svizzera). La compagna del regista Daria Nicolodi (“Profondo rosso”, “Schock”, “Inferno”, “Tenebre”, “Phenomena”, “Opera”, “Paganini Horror”, “La setta”, “La terza madre”, “Ritratto di donna velata”) ha collaborato nella realizzazione del film, curandone con Argento il soggetto la sceneggiatura, nata ispirandosi alla sua infanzia: sull’idea del regista, la Nicolodi introdusse alcune caratteristiche di fiabe come Alice, Biancaneve, Barbablù e Pinocchio, ma in particolare i racconti di sua nonna Yvonne Loeb. Quest’ultima, celebre pianista di origine francese, le narrò le sue esperienze presso un istituto artistico e musicale francese (di cui l’attrice ha preferito non rivelare il nome per ragioni di sicurezza) che aveva frequentato durante un corso di perfezionamento e da cui era fuggita dopo aver scoperto che la didattica ufficiale era in realtà un paravento dietro cui si celava una vera scuola di Magia nera. Lo stesso Argento si è ispirato inoltre alla lettura di numerose fiabe infantili soprattutto per ideare il personaggio di Elena Markos, la Regina Nera. L’ambientazione gotica (Friburgo e la Foresta Nera) si deve comunque alla penna di Argento.

Inizialmente il regista aveva pensato di girare il film con attrici minorenni (13-15 anni) ma ciò non gli fu possibile sia a causa del divieto in Germania di portare sullo schermo attrici di minore età, sia per la contrarietà da parte dei finanziatori, in particolare da parte del distributore e della Focus, società di produzione americana consociata nella realizzazione della pellicola. Per rimanere almeno in parte fedele alle proprie intenzioni iniziali Dario Argento optò nell’utilizzare porte che avessero le maniglie poste molto più in alto rispetto al loro normale posizionamento: l’idea era quella di trasmettere agli spettatori quella difficoltà che i bambini hanno nel raggiungere la maniglia, vera chiave d’apertura verso l’esterno. Inoltre in alcune scene i personaggi femminili hanno comportamenti palesemente infantili, proprio per rendere questa idea del regista romano.

Durante la fase preparatoria del film, Argento e Daria Nicolodi compirono un viaggio a Los Angeles durante il quale visionarono diverse attrici. Il regista scelse Jessica Harper dopo averla vista recitare ne “Il fantasma del palcoscenico”; la conobbe a Los Angeles rimanendo colpito dal suo volto da bambina ed in particolare dai suoi occhioni da manga giapponese. Per il ruolo della vicedirettrice Argento optò per Joan Bennett (“La casa dei vampiri”, “Dark shadows”) anche influenzato dal fatto che per circa dieci anni era stata la compagna di Fritz Lang, uno dei suoi registi preferiti.

Daria Nicolodi, compagna di Dario Argento, era stata la prima scelta del regista per il ruolo di Sara; un incidente però la tenne bloccata per lungo tempo e il ruolo andò a Stefania Casini. La Nicolodi si limitò a lavorare in produzione e il suo apporto al film rimane comunque notevole: per prima cosa, lei fa un cameo nella scena iniziale, quando la protagonista arriva alla scuola di danza; poi presta la voce a Elena Markos. La scena finale, inoltre, fu scritta da lei stessa e ricalca un sogno che lei aveva fatto: in esso, si trovava in una stanza buia al cospetto di una strega invisibile; nella stanza c’era anche una pantera che improvvisamente esplodeva in mille pezzi. Nella scena del film la pantera che esplode è di porcellana.

Il film è stato girato in diverse località tedesche come la Foresta Nera, Monaco di Baviera e Friburgo. In quest’ultima città inizialmente fu scelta, per ambientare l’accademia di danza, la Haus zum Walfisch (Casa della balena), palazzo cinquecentesco un tempo abitato da Erasmo da Rotterdam, dove tradizione vuole che egli abbia scritto il suo celebre Elogio della follia. Ai tempi della lavorazione del film era una banca e il permesso per girarvi alcune scene fu presto revocato, pertanto la produzione fu costretta a ricostruire esterni e interni dell’edificio presso gli studi De Paolis di Roma, sebbene nel montaggio finale rimangano alcune parti filmate nella casa del filosofo. Altra celebre location è la Königsplatz di Monaco di Baviera, dove il pianista cieco Daniel – interpretato da Flavio Bucci – viene assalito e ucciso dal proprio cane guida. Sempre a Monaco sono riconducibili diverse altre ambientazioni: l’aeroporto dove atterra la protagonista a inizio film, la piscina liberty Müllersches Volksbad in cui nuotano Susy e Sara, la BMW Tower sede del convegno di psichiatria, la birreria Hofbräuhaus e l’attuale sede dell’Assessorato alla Cultura (Kulturreferat) nell’antica Burgstrasse, i cui esterni identificano il palazzo dove si consumano i primi due brutali omicidi. Alcune scene minori, tra cui l’incursione nelle soffitte dell’accademia di danza, sono state girate a Santa Maria di Galeria, frazione di Roma non lontana dal Lago di Bracciano.

Lo score di “Suspiria” fu composto dai Goblin (Claudio Simonetti, Agostino Marangolo, Massimo Morante e Fabio Pignatelli) in collaborazione con lo stesso Argento. La colonna sonora del film è stata utilizzata durante le finali del nuoto sincronizzato alle XXX Olimpiadi di Londra dalla compagine russa, che si è aggiudicata la medaglia d’oro. Simonetti stesso, insieme con la sua band Daemonia, fece una cover del brano introduttivo di “Suspiria”. In Italia il CD è stato distribuito, come gli altri lavori dei Goblin, dalla Cinevox, mentre negli USA il DVD del film, prodotto dalla Anchor Bay, contiene anche lo score. Il motivo principale del film è stato realizzato con un bouzouki acquistato personalmente dal regista, un particolare modello di mandolino di origine ellenica dal ritmo particolarmente incalzante e dai suoni particolarmente profondi voluto da Argento che ne era rimasto colpito durante un viaggio in Grecia compiuto poco prima dell’inizio delle riprese. L’inquietante voce solista è dello stesso Claudio Simonetti: quest’ultimo sussurra ansimante alternando la melodia con molte parole che egli definisce senza senso. Le percussioni che accompagnano i punti più tesi del film sono invece strumenti africani. A causa di tali caratteristiche contenutistiche (all’epoca vere e proprie innovazioni nel modo di comporre per immagini soprattutto in Italia), oltre a essere la colonna sonora più paurosa della band, è anche quella più sperimentale.

“Suspiria” è considerato tutt’oggi uno dei film più famosi e belli di Argento, tanto che alcuni omaggi e temi sono stati ripresi più volte: l’attacco improvviso del cane di Daniel al proprio padrone venne ripreso da Lucio Fulci in una scena di “E tu vivrai nel terrore! L’aldilà” del 1981; sempre Fulci potrebbe aver ripreso, in una scena di “Quella villa accanto al cimitero” del 1981, l’improvvisa apparizione nel buio degli occhi della Mater Suspiriorum; nel film “Juno” di Jason Reitman viene omaggiato il film “Suspiria” con una citazione della protagonista che lo nomina come suo film preferito. Argento ricambierà poi l’omaggio nel suo “Giallo”. Infine il tredicesimo episodio della terza stagione della serie animata americana “Le tenebrose avventure di Billy e Mandy” (intitolato “Billy Idiot”) è una parodia mista di “Suspiria” e del film “Billy Elliot”.

Davide Longoni