FANTASCIENZA STORY: APPENDICE 04 – PARTE 01

SERIAL CINEMATOGRAFICI – TV & PILOT & CARTOON INEDITI E NO – PARTE 01

Fino al 1955

The Fighting Marines per la regia di Joseph Kane e B. Reeves Reason è prodotto dalla Mascot Associated in un serial in dodici parti nel 1935. Brillantemente interpretato da Grant Withers, Adrian Morris, Ann Rutherford e Jason Robards Sr. ci racconta la storia del re dei pirati Tiger Shark che spedisce gli aerei della Marina fuori dall’orbita grazie a un congegno gravitante di sua invenzione e la ragione della sua ostilità contro le forze americane è il loro insediamento nell’isola di Tiger Shark, insediamento, a suo dire, distruttivo per la natura circostante. Confinato nella caverna il pirata vede vanificarsi i suoi sogni quando, accidentalmente, il suo congegno alla nitroglicerina s’innesca provocando la distruzione totale dell’uomo e della macchina. La pellicola vanta il maggior numero di incidenti sul set: riflettori non funzionanti, microfoni che cadevano, macchine da presa che esplodevano… Nemmeno il produttore Barney Sareky riusciva a spiegarsi come potessero mai accadere certi episodi, considerato che il budget non era poi così basso da essere costretti a usare attrezzature di terza scelta, fatto sta che numerosi furono gli incidenti che ne ritardarono l’uscita. Ne fu poi fatta una versione filmografica della durata di 69’.

The Miracle Rider è una di quelle serie western che si avvale di un piccolo addentellato fantascientifico. Il serial, del 1935 e in 15 episodi, ci parla di un magnate petrolifero (Charles Middleton) che vuole impossessarsi del petrolio esistente in una riserva indiana, ma deve avere a che fare con Miracle Rider (Tom Mix) anche se ha dalla sua il super esplosivo X-94. La regia è di Armand Schaefer e B. Reeves Eason.

Sempre dello stesso anno abbiamo The Phantom Empire, per la regia di Otto Brower e ancora B. Reeves Eason, un serial in dodici parti ambientato in una città posta a ventimila piedi sotto terra.

L’anno successivo, ancora B. Reeves Eason, questa volta con Joseph Cane realizza un serial in dodici episodi intitolato Undersea Kingdom, ambientato ad Atlantide, una città sotto il mare con case a bolle e ameni giardini. Tra gli interpreti Ray (Il Mostro dell’Astronave) Corrigan e Lon Chaney Jr.

Iniziano nel 1936 le avventure di un personaggio tratto dai disegni di Alex Raymond, si chiama Flash Gordon ed è interpretato da Buster Crabbe, famoso ex nuotatore olimpionico. Il primo serial fu di tredici episodi per la regia di Frederick Stephani e la storia ricalca da vicino il fumetto. Eccola: una gigantesca cometa è in rotta di collisione con la Terra e alcuni frammenti della stessa colpiscono il velivolo dove a bordo c’è Flash Gordon insieme a Dale Arden. I due si salvano con il paracadute e atterrano vicino alla casa di uno scienziato che ha costruito un potente razzo per andare sulla cometa. Una volta giunti i tre si rendono conto di essere capitati nelle mani di un perfido tiranno di nome Ming, governatore di quella cometa che altri non è che il pianeta Mongo. Flash, dopo molte avventure sventerà i suoi piani. Il serial conoscerà anche una versione cinematografica dal titolo Rocket Ship e ben tre riduzioni televisive con i seguenti titoli: Spaceship to Unknown, Space Soldiers e Atomic Rocketship.

Il successo fu tale che nel 1938 furono realizzati altri quindici episodi intitolati Flash Gordon’s Trip to Mars, per la regia di Ford Beebe e Robert Hill. Qui il nostro eroe deve combattere i malvagi marziani che stanno rubando l’azoto alla Terra. Anche in questo caso abbiamo delle riduzioni cinematografiche e televisive dal titolo: Mars Attacks the World, quella di 82 minuti per il cinema e Deadly ray from Mars, quella televisiva.

Troviamo ancora e sempre Buster Crabbe nella terza serie di 12 episodi intitolata Flash Gordon conquers the universe e siamo nel 1940. La regia è ancora di Ford Beebe affiancato, questa volta da Ray Taylor, e il nostro eroe s’imbarca in nuove avventure trasmesse, in versione condensata, al cinema e in TV con i titoli: Peril from the Planet Mongo, Space Soldiers conquer the universe e Purple death from outer space.

Torniamo indietro al 1939: è la volta di The Phantom Creeps, un serial in dodici parti interpretato da Bela Lugosi nel ruolo di uno scienziato che vuole dominare il mondo usando giocattoli di sua invenzione. La regia fu affidata a Ford Beebe e Saul A. Goodkind.

Ancora del 1939 è Planet Outlaws di Ford Beebe e Saul A. Goodking, un serial in dodici parti sulle avventure di Buck Rogers che verrà poi trasposto in una versione cinematografica.

La serie televisiva di Dick Tracy che fu data alla televisione americana negli ormai lontani anni ’40, possiede almeno tre serial a carattere fantascientifico. Il primo è del 1937 e s’intitola Battaglia fra le Nuvole (Battle in the Clouds) di Ray Taylor & Alan James. Sono episodi tratti dal serial Dick Tracy qui riuniti in un lungometraggio. Dick Tracy deve recuperare dei progetti segretissimi per la costruzione di un nuovo e invincibile aereo, una sorta di bombardiere volante. Poi abbiamo Dick Tracy e la società del crimine (Dick Tracy versus Crime Inc.) per la regia di William Witney ed è del 1941. In questa storia il nostro detective lotta contro un criminale che ha il potere di rendersi invisibile, ma riesce ugualmente a sconfiggerlo, mentre è del 1947 il terzo serial fantascientifico di Dick Tracy. Si intitola Dick Tracy e il gas misterioso (Dick Tracy meet Gruesome) o anche Dick Tracy incontra Gruesome, per la regia di John Rawlins dove “Gruesome”, interpretato da un ottimo Boris Karloff, trova un gas capace di paralizzare la gente. Lo usa per fingersi morto e compiere così, indisturbato, atti criminali. Solo quando Tracy riuscirà a intrufolarsi nella banda potrà finalmente, essere sconfitto.

Gli anni a venire saranno caratterizzati dalla memoria collettiva di Hiroshima e Nagasaki (6 e 9 agosto 1945), la gente era ancora sconvolta dalla guerra e la voglia di pace era il sentimento dominante, tutto quello che poteva distrarre dai ricordi era ben accetto e il cinema, oltre che compiere l’opera di ridare speranza, stava producendo film sull’argomento. Non è quindi insolito che le pellicole americane si volgano verso questo filone; diversamente da quello che succedeva in Italia, Germania e paesi dell’Est, dove il solo parlarne incuteva il terrore di un nuovo olocausto. Soprattutto in America e in Inghilterra, vincitrici del secondo conflitto mondiale con la Francia, si confezionavano storie basate sulla guerra. Ecco allora nel 1944 Ray Taylor convogliare forze ed energie per un serial cinematografico in tredici parti intitolato The Great Alaskan Mistery, un fantathriller per la regia di Ray Taylor e Lewis D. Collins, dal velato gusto politico: uno scienziato, sua figlia e due assistenti partono alla volta della lontana Alaska per recuperare un minerale necessario alla costruzione della “Peratron”, una pistola a raggi con una gran potenza distruttiva. Durante il viaggio, della durata di dodici puntate, riusciranno a scampare agli incidenti più pericolosi e sempre inseguiti da una banda di criminali fascisti interessati all’invenzione dello scienziato. Sostituendo il termine “pistola” con “bomba” si potrà notare quanto “politically incorrect” diventa l’aspetto della miniserie che, a quel tempo, non avrebbe dovuto vertere su determinati argomenti. Il cast non vanta nomi di spicco, ma si fanno comunque apprezzare per la buona recitazione.

Facciamo ora un salto fino al 1945 per parlare di The Monster and the Ape, un serial in 15 parti per la regia di Howard Bretherton e che è la storia di un robot-monster (Ray Corrigan), costruito con un metallo speciale e che fa gola alle spie nemiche.

The Purple Monster Strikes nasce nel 1945 per la regia di Spencer Bennett e Fred Brannon, ma ha avuto altri titoli nelle sue riedizioni anche cinematografiche. Lo conosciamo anche come D-Day on Mars che fu il titolo passato in TV assieme a un altro ancora, The Purple Shadow Strikes, ed è la storia di robot e marziani vestiti di viola che s’impossessano dei corpi degli esseri umani.

The Crimson Ghost è una miniserie televisiva in dodici episodi prodotta nel 1946 da William Witney (Il Padrone del Mondo) e Fred C. Brannon, famoso regista di serial, per l’americana Republic: la pellicola ci riporta la storia di un misterioso fantasma dalle parvenze umane intento a cospirare per il furto del cyclotrode, un apparato antiatomico messo a punto dal famoso scienziato Prof. Chambers. La storia scorre veloce tra rapimenti e salvataggi e il colpo di scena arriva proprio alla fine quando il criminologo Duncan Richards scopre che il fantasma non è altri che il professor Chambers.

The Lost City in the Jungle (USA, Taylor-Collins per Universal Pictures, 13 episodi, 1946) ci racconta la storia di Sir Eric Hazarias, un inventore, manco a dirlo, pazzo, che si prepara per la Terza Guerra Mondiale con il Meteorium 245, l’unico materiale in grado di resistere alla potenza dell’atomica. Per la produzione del Meteorium Sir Hazarias si reca a Pandrang, una sperduta cittadina nel cuore della giungla, dove trova uno scrigno contenente degli strani minerali: non riuscirà a portare a termine il suo progetto in quanto il prezioso scrigno, accidentalmente aperto, lascerà il suo potere libero di andarsene. Nel cast segnaliamo Lionel Atwill e Kete “Kato” Luke di The Green Hornet.

Seguendo la scia di mortali armi a raggi, nel 1947 compare sugli schermi Jack Armstrong, un valoroso eroe reclutato per salvare la popolazione da un pericoloso criminale (Charles Middleton) che conduce esperimenti sulla radioattività in una sperduta isola. Jack parte con due amici alla volta dell’isoletta e del suo vecchio amico Vic, scienziato criminologo rapito.

Spostiamoci ora nel 1949 per il primo, breve accenno a Captain Video and His Video Rangers. Il 2 giugno del 1949, fino al primo aprile del 1955, questo personaggio, un superuomo guardiano del tempo e dello spazio, una sorta di Superman, in pratica, fu interpretato inizialmente da Richard Coogan, quindi, dal 1950 in poi da Al Hodge.

Tom Corbett and Space Cadets era volutamente una serie per ragazzi del 1950, ma pur sempre una space opera ambientata nell’anno 2335. Fu messa in onda il 2 ottobre 1950 fino al 26 settembre del 1952 ed era interpretata da Frankie Thomas nella parte di Tom Corbett e da Michael Harvey nel ruolo del Capitano Steve Strong per tutta la prima stagione e fu sostituito, fino al termine della serie, da Edward Bryce che interpretava lo stesso personaggio.

Disegnato da Jerome Siegel e Joe Shuster entra nella storia del cinema uno dei più famosi supereroi: Superman o Nembo Kid, come fu chiamato inizialmente in Italia quando Mondadori lo pubblicò nella collana degli “Albi del Falco”. La saga del buon Clark Kent, alias Superman, non ha mai finito di affascinare il pubblico e quando la Columbia Pictures annunciò, nel 1950, di aver terminato le riprese di Atom Man versus Superman, tutti i giornali specializzati, e non, riempirono le pagine con articoli e interviste. Stavolta il supereroe del pianeta Krypton è impegnato a combattere Lex Luthor trasformatosi in Atom Man per ben quindici volte, tante quante sono le puntate e rischia di non sopravvivere ai suoi micidiali attacchi. Lois Lane rimane l’unico punto fermo delle storie. L’interpretazione di Kirk Alyn (Clark Kent) è discreta, ma il Lex Luthor di Lyle Talbot è sicuramente più convincente.

Sempre nel 1950 arrivò sullo schermo Buck Rogers. Non dimentichiamoci, comunque, che il personaggio, creato da Phil Nolan e Phil Calkins, aveva già esordito nel 1939 con un serial in dodici episodi da cui furono poi tratte due versioni cinematografiche: Planet Outlaws, stesso nome che ebbe la serie del 1953, e Destination Saturn del 1965. Così, il 15 aprile del 1950 e fino al 30 gennaio del 1951, prima Ken Dibbs e poi Robert Pastene, interpretarono il personaggio di Buck Rogers.

Tales of Tomorrow era invece una serie per adulti che presentava ogni volta, una storia diversa, spesso adattata da dei classici come 20.000 Leghe sotto i Mari o Frankenstein o da opere di autori come Herbert George Wells. Era prodotto da George F. Foley Jr. e si avvalse di attori come Boris Karloff, Leslie Nielsen, Veronica Lake, Lon Chaney Jr. e Lee J. Cobb. Andò in onda dal 1951 al 1953.

Ritorna il Flash Gordon di Alex Raymond, che già dal 1936 al 1940 era stato interpretato con successo da Buster Crabbe e cioè lo stesso che interpretò Buck Rogers, cambiava solo il costume e il colore dei capelli. Tra il 1953 e il 1954 furono prodotti 39 episodi interpretati, questa volta, da Steve Holland nel ruolo dell’eroe di Raymond.

Un’altra serie per ragazzi fu Space Patrol del 1951, interpretato da Ed (La Vendetta del Ragno Nero) Kemmer. Un altro esempio “juvenilia” di space opera su un cadetto spaziale con le meraviglie del trentesimo secolo.

Out There (1951) conosciuto anche come Out There – In Time, Space and the Worlds of Science Fiction erano dodici episodi con storie tratte, come capiterà sempre più di frequente, da autori famosi di SF come Leinster, Sturgeon, Bradbury, ecc…

Stranger From Space, serial inglese del 1951 in 17 episodi aveva una intrigante particolarità: la conclusione delle storie veniva proposta dagli stessi telespettatori. È comunque un altro inedito di avventure per ragazzi di un terrestre e di un marziano accidentalmente caduto sulla Terra.

Le Avventure di Superman (The Adventures of Superman) cominciò invece nel giugno del 1951 e durò fino al novembre del 1957 per un totale di 104 episodi divisi in tre stagioni. Nelle prime due, i film, sempre della durata di trenta minuti, erano in bianco e nero, nella stagione successiva, la terza, a colori. Una strana coincidenza storica affida la parte del protagonista a George Reeves, quando, circa trent’anni dopo, sarà un altro Reeves, Christopher, a portarlo in pompa magna sullo schermo.

Non possiamo inoltre lasciar passare inosservato il serial Zombies of the Stratosphere di Fred C. Brannon (1952), se non altro perché vede l’esordio cinematografico, o quanto meno fantascientifico, di Leonard Nimoy, nei panni di uno zombie galattico che, con un suo collega, giunge sulla Terra per contattare uno scienziato affinché fornisca loro una potentissima bomba all’idrogeno di sua creazione. Con questa bomba essi vogliono spostare Marte dalla sua orbita affinché il suo clima diventi più simile a quello della Terra. Non solo conosceranno l’onta della sconfitta, ma con il materiale girato, verranno realizzati altri due episodi di Commando Cody: I conquistatori della Luna e King of the rocket men (1949), di cui parleremo fra poco.

Una serie di un certo interesse, datata 1952, era senza dubbio l’inedita Out Of This World, racconti di fantascienza presentati da Jackson Beck. Quindici episodi interessanti forse fin troppo frammentati da intermezzi scientifici tesi a spiegare quello che stava succedendo.

Fantascienza in diretta televisiva nella giornaliera serie per ragazzi intitolata Atom Squad (1953) ovviamente inedita in Italia. Ben 142 episodi per mostrarci le avventure di due agenti americani appartenenti alla “Squadra Atomica”, un’organizzazione segretissima nata per proteggere il mondo e che sono impegnati in drammatiche e fantascientifiche avventure per difendere gli Stati Uniti e la Terra.

Non era da meno l’inedito Space Command dello stesso anno, ma di produzione canadese e che annoverava tra gli interpreti dei suoi 33 episodi l’attore James Doohan il quale altri non è, o per meglio dire non sarà, che l’Ingegner “Scotty” nella serie Star Trek Classica. Si tratta, per quanto riguarda questo serial, di avventure spaziali scientificamente credibili di un astronauta dello Space Command.

Operation Neptune è un altro serial inedito del 1953: delle navi americane scompaiono misteriosamente e il responsabile è il solito pazzoide con mire di conquista sul mondo, ma ci pensa Capitan Nettuno a fermarlo.

Rod Brown of The Rocket Rangers di George Gould è ancora un inedito del 1953 con Cliff Robertson. Sono 58 episodi imperniati sul solito eroe che attraversa lo spazio combattendo minacce e pericoli di vario genere.

The Secret Files Of Captain Video è un altro serial inedito datato 1953. Era un ampliamento o anche un completamento della serie principale: Captain Video and His Video Rangers. Si trattava di storie autoconclusive che si compenetravano nella serie principale. Ne furono realizzati venti episodi.

Il primo sceneggiato imperniato sul personaggio creato da Nigel Kneale e cioè Bernard Quatermass, lo scienziato inglese coinvolto nelle avventure più strane, è del 1953 e s’intitola The Quatermass Experiment di Rudolph Cartier, inedito da noi come sceneggiato ma conosciuto benissimo nella sua versione cinematografica dal titolo L’astronave Atomica del Dottor Quatermass. Sono sei puntate imperniate su Quatermass che lancia nello spazio una nave spaziale con tre uomini a bordo. Vengono persi i contatti con il missile che ricade nella periferia di Londra e, a bordo, c’è un solo uomo che, lentamente si trasforma in una creatura mostruosa. Quatermass lo ferma facendo leva sul poco di umanità rimasta nella creatura che ha assorbito i corpi e le menti dei tre astronauti.

Franklin Andreon cura invece la regia di un serial insolito: qui l’unico protagonista è la montagna, in particolare le montagne canadesi, quelle al confine con gli Stati Uniti: Canadian Mounties Vs. Atomic Invaders (1953) rappresenta l’elogio della natura combattiva che non si lascia sopraffare, nemmeno dagli alieni bramosi di conquista. Bill Henry, Susan Morrow e Dale Van Sickel fanno da cornice a lupi, intricate foreste e gelide cittadine canadesi: mossa azzeccata della Republic che, incurante dei cambiamenti del tempo, ha proseguito sulla strada dei fanta-western a puntate, in questo caso solo dodici. Quel che è certo è che molti, in seguito, copiarono lo stile di Andreon, in altre parole: la miniserie della durata di meno di un’ora era certamente più costose di un unico film, ma rendevano il prodotto maggiormente commerciale e poi era subito pronto all’uso, bastava venderlo alla rete che per prima si prenotava: Johnny Jupiter (1954 – 1955) fu uno di questi. Idealmente realizzato per i bambini, ben presto ci si accorse che era troppo cervellotico perfino per gli adulti, anche se l’idea di trasportare dei pupazzi televisivi alla realtà era davvero innovativa: un commesso dotato di fervida immaginazione e tendenza al genialoide mette insieme alcuni pezzi elettronici con un comune televisore, da qui ecco le immagini di Johnny Jupiter e i suoi amici che riuscendo a vedere il nostro mondo, commentano i nostri usi e costumi. Nella seconda stagione Ernest P. Duckwather (Wring King), fu sostituito e i pupazzetti animati da Carl Harms furono fatti interagire con l’esterno, instaurando un vero e proprio dialogo.

L’inedito Tales Of The Unknown del 1954 fu chiusa dopo il terzo episodio per non aver trovato uno sponsor e furono poi inseriti in un’altra serie. Gli episodi erano interpretati in ogni puntata da un solo attore.

Eccoci in Italia con un programma unico realizzato a conclusione di un programma radiofonico avente lo stesso titolo e che era non solo fantascientifico, ma e soprattutto, scientifico: Silvio Gigli condusse una trasmissione TV avente scopo didattico astronomico. Siamo nel 1954 ed il titolo era Quattro ragazzi conquistano gli astri.

Tornando all’eroe creato da Raymond, essendo gli altri dei serial cinematografici, dobbiamo considerare quello di Flash Gordon datato 1954, l’unico vero serial televisivo. Si tratta di 39 episodi interpretati da Steve Holland e, in ultima analisi, anche di una versione diversa da quella classica del fumetto. In questo caso il nostro eroe appartiene a un’organizzazione denominata Galactic Bureau of Investigation e, in questa veste, nel XXIII secolo, a bordo della loro astronave, difendono l’universo conosciuto da ogni pericolo.

Altro eroe spaziale, ma inedito, è Rocky Jones Space Rangers. 39 episodi imperniati sul Ranger dello Spazio Rocky Rogers, il quale appartiene alla Federazione dei Pianeti Uniti del XXI Secolo e il suo compito, con le sue due navi spaziali, è quello di mantenere la pace e di controllare le forze malvagie della regina Cleolanta di Ophicus.

The Lost Planet è una miniserie inedita del 1954 diretta da Bill Hitchcock. Sei episodi sulle avventure a bordo di un’astronave diretta verso un lontano pianeta.

La nostra televisione, nell’ambito della “TV dei ragazzi”, manda in onda il 13 e il 20 gennaio del 1954, ispirato al romanzo di Jules Verne, uno sceneggiato: Gli Eroi Di Carta – Dalla Terra Alla Luna per la regia di Alda Grimaldi dove tre improvvisati astronauti vengono sparati con un cannone verso la Luna. Le gireranno attorno e poi ricadranno sulla Terra.

Eccoci ad un pilot di trenta minuti imperniato su una serie mai nata e che si doveva intitolare Captain Phatom del 1955 e interpretato da quel Don Megowan che è stato il Gillman in Terrore sul Mondo e da Kenneth (La Cosa da un altro mondo) Tobey. La storia parla di un sottomarino comandato da Capitan Phatom alle prese con un ostacolo radioattivo.

Le Avventure di Jack Jackson (Captain Midnight o Jack Jackson, the Flying Commando, interpretato da Richard Webb, ebbe la fortuna, si fa per dire, di essere parzialmente visto anche in Italia, ma la serie completa era di 29 episodi i quali ci presentavano Jack Jackson combattente il male come tutti gli eroi che si rispettino. Egli comandava una sua organizzazione contro scienziati organizzazioni segrete e spie che vogliono dominare il mondo.

Ed ecco che ricordiamo adesso brevemente, come già anticipato, Commando Cody del 1955, solo perché proviene dal serial di F.C. Brannon Radar Man di cui in Italia, al cinema, uscì l’episodio Radar Man From The Moon e cioè I Conquistatori della Luna, datato 1951 nella sua riduzione cinematografica, interpretato da George Wallace e poi, nel serial vero e proprio, da Judd Holdren.

Sempre del 1955 Il Colonnello March (Colonel March of Scotland Yard) fu un precursore di X- Files. In 26 episodi di trenta minuti l’uno ad opera di registi vari, un investigatore di Scotland Yard (Boris Karloff) si trova ad indagare su strani, misteriosi casi ad di fuori delle normali conoscenze umane.

Un’altra serie esclusivamente prodotta per la televisione fu Captain Z-RO del 1955 con Roy Steffens che diresse gli episodi della serie, e Bobby Trumbull. In tutte e 26 le puntate Captain Z-RO e il suo assistente, Jet, vagano attraverso il tempo a bordo della loro capsula spaziale cercando di preparare le popolazioni incontrate a quelle che saranno le più grandi catastrofi della storia e, nel caso di popoli del futuro, i due viaggiatori insegnano loro a prevenirle.

Eccoci poi al secondo sceneggiato imperniato sul personaggio di Nigel Kneale: Bernard Quatermass. S’intitola Quatermass II (1955), ma noi lo conosciamo nella versione cinematografica come I Vampiri dello Spazio: delle strane meteore cadono dallo spazio vicino a un’industria chimica e da essi escono delle creature che possono entrare all’interno del corpo umano e controllarlo. Quatermass cerca di fermarli.

Sequel di Lost Planet eccoci, siamo sempre nel 1955, a Return to the lost planet, altro inedito che ci racconta in sei episodi come una volta arrivati sul pianeta che era la loro meta, gli astronauti terrestri scoprano che è abitato da esseri pacifici che comunicano con la mente.

(1 – continua)

Giovanni Mongini