FANTASCIENZA STORY: APPENDICE 03 – PARTE 06

INEDITI CINEMATOGRAFICI E TELEVISIVI – PARTE 06

Inediti 1956 – 1960… e altri ancora

Have Rocket, Will Travel di David Lowell è più che altro un film comico nel quale tre pazzoidi, dopo aver inventato un propellente fatto con i popcorn, salgono su un razzo che li porta sul Pianeta Venere. Qui trovano un ragno gigantesco, grazie alle sequenze rubate a Tarantola, un unicorno e un cervello elettronico che è a capo del pianeta. Dopo essere stati anche miniaturizzati riescono a tornare sani e salvi sulla Terra.

Thirty foot bride of Candy Rock è interpretato da Pinotto (Lou Costello) senza Gianni (Bud Abbott) in quanto la coppia si era già divisa e narra la storia di uno spazzino inventore che ha costruito una macchina capace di modificare le cose e le persone. Con questo mezzo egli trasforma la propria fidanzata in una gigantessa che viene scambiata dalle forze armate per un mostro proveniente da un altro pianeta. Dopo molte peripezie si riesce a riacquistare il controllo della macchina e a far tornare normale la ragazza. La regia è di Sydney Miller.

E ora siamo nel 1960 con 12 to the Moon di David Bradley. La nave spaziale “Lunar Eagle 1” è in viaggio verso la Luna con un equipaggio composto da dodici uomini di varie nazioni. Una volta giunti sul satellite uno di loro muore dentro a un fiume d’argento, poi la polvere lunare uccide un altro componente dell’equipaggio. I superstiti si trovano in una landa inospitale e, per di più, bersagliati da meteoriti, per cui si rifugiano in una caverna dalla quale sentono fuoriuscire dell’aria. All’interno vive un mondo sotterraneo abitato da esseri ostili che minacciano di congelare il nostro pianeta se i terrestri non cesseranno le guerre, Compreso il messaggio i terrestri ritornano sul loro pianeta. La storia ha molto in comune, pianeta a parte, con Marte distruggerà la Terra di Ib Melchior.

Possiamo anche essere così fortunati da andarcene sulla Luna e trovarla piena di belle ragazze telepatiche e nudiste. Ecco quello che capita nel film del 1960 di Anthony Brooks Nude on the Moon.

Finiamo parlando di Edgar G. Ulmer, un nome noto della storia del cinema e che ha dato la propria personalissima impronta anche nel cinema di fantascienza e dell’orrore. Sue, infatti, sono pellicole come The Black Cat con Boris Karloff e Bela Lugosi (1934), La Follia di Barbablù (1944) con John Carradine e La Figlia del Dottor Jeckyll con John Agar (1957), ma nella fantascienza, ha girato film di un certo interesse come Beyond the Time Barrier, con la sceneggiatura di Arthur C. Pierce, futuro produttore della saga del Pianeta delle Scimmie: un pilota militare (Robert Clarke, già visto in una pellicola precedente di Ulmer, The Man from Planet X del 1951) oltrepassa la barriera del tempo per trovarsi nel futuro, più precisamente nel 2024, in un mondo sterile reso tale da una pestilenza nucleare che nel 1971 ha decimato l’umanità. I superstiti sono malati e mutanti. Ritornato nella sua epoca, il 1960, mentre sotto gli effetti postumi della barriera spazio temporale, invecchia precocemente, lancia un messaggio contro l’uso dell’energia atomica.

L’altra pellicola dello stesso anno di Ulmer s’intitola The Amazing Transparent Man dove il solito scienziato pazzo inventa un preparato che rende invisibili e lo inietta a un criminale affinché possa compiere un colpo in banca: il vero scopo dello scienziato è però quello di dominare il mondo con un esercito invisibile. Ci penserà la polizia.

(6 – continua)

Giovanni Mongini