FANTASCIENZA STORY 25

GUERRA NELLA GALASSIA (1955) – PARTE 2

Nell’anno 1955 si distinguono in particolare alcuni film che hanno avuto un ruolo importante nel campo della science fiction cinematografica. Due di essi sono di Jack Arnold: Tarantola, di cui ora ci occupiamo, e La vendetta del mostro.

Sempre nello stesso anno compare nuovamente l’eccezionale binomio George Pal – Byron Haskin con lo splendido La conquista dello spazio, la migliore anticipazione sulla esplorazione di Marte prima di Mission to Mars .

La scena iniziale di Tarantola si apre su un panorama desertico, quel deserto che ormai è diventato quasi la sigla di riconoscimento del regista americano. Un uomo in pigiama, cammina sotto il sole cocente, il suo viso, il suo aspetto, sono orribilmente deformi. L’uomo muove ancora due passi poi cade al suolo, le sue mani artigliano il terreno; la macchina da presa si sposta in una panoramica sulla quale appaiono i titoli di testa.

TARANTOLA (Tarantula)

Il  Dottor Matt Hastings (John Agar) sta rientrando a Desert City con il suo aereo dopo aver aiutato una donna a partorire due gemelli.

L’uomo prende la sua macchina e si dirige in città, un tipico paese arnoldiano ai bordi del deserto, lo stesso che verrà poi usato in La Meteora Infernale.

Matt ha ufficio e studio dentro a un albergo il cui centralino è gestito dal curiosissimo Josh (Hank Patterson), un arzillo signore anziano con il vizio di ascoltare e di sapere tutto di tutti. É proprio lui che avvisa Matt che lo Sceriffo Jack Andrews (Nestor Paiva) lo sta cercando con urgenza.
Matt chiede a Josh di chiamarglielo e, mentre l’uomo ascolta tutta la conversazione come è sua abitudine, il medico parla con lo sceriffo il quale gli chiede di andare da lui con la massima urgenza per una cosa importante.

Matt entra nell’ufficio del capo della polizia.

Matt: “Salve, Jack, perché tutta questa premura. Chi è malato?

Jack: “Nessuno.

Matt: “Eh?!

Jack: “Gli agenti hanno trovato un uomo sulla statale, stamane.

Matt: “Investito?

Jack: “Nooo.

Matt: “Come è morto?

Jack: “Vi ho chiamato per questo.” (Gli mostra una foto)

Matt: “Ma voi cosa pensate?

Jack: “Non ho mai visto niente di simile.

Matt: “Chi è?

Jack: “Beh, secondo me ha la stessa corporatura di Eric Jacobs, ma chissà se è lui…

Matt: “Non vi capisco…

Jack: “Qualche lineamento del volto ricorda Jacobs, ma potrebbe non essere…

Matt: “Vi volete spiegare…

Jack: “Voi vi ricordate di Jacobs, no?

Matt: “Sì, non è il biologo che lavora con il Professor Deemer? Lo conobbi un paio d’anni fa…

Jack: “Andiamo alle pompe funebri, il cadavere è lì.

I due s’incamminano e Jack spiega a Matt che ha mandato a chiamare anche il professor Gerald Deemer. Il responsabile dell’obitorio, Barney Russell (Bert Holland) li accoglie e li fa entrare nella stanza successiva dove il cadavere giace coperto da un lenzuolo. Matt si avvicina e solleva un lembo. Il suo volto assume un’espressione tesa.

Jack: “Adesso capirete i miei dubbi.

Matt: “Questo non è Jacobs, quest’uomo era sfigurato così da anni.

Jack: “Ho visto Jacobs un mese fa, non aveva niente allora…

In quello stesso istante Barney fa entrare nella stanza anche il professor Deemer (Leo G. Carroll), il quale si avvicina al cadavere e gli dà una rapida occhiata.

Deemer: “É Jacobs, senz’altro. Eravamo amici da trent’anni…

Jack: “Vogliamo andare di là, professore?

Deemer: “Sì…

I tre ritornano nella sala d’aspetto.

Barney: “Avete concluso niente?

Jack: “Sì, vuoi lasciarci soli un momento?

Barney: “Va bene.

Uscito l’uomo Jack si avvicina a Deemer.

Jack: “Professore, ho bisogno di sapere tutto: perché ha quell’aspetto, perché era scomparso.

Deemer: “Sceriffo, avete mai visto un amico morirvi sotto gli occhi senza poterlo aiutare? Non poter far nulla… è una cosa terribile e specialmente triste quando voi siete medico e sapete qual è il suo male e che non esiste nessuna medicina o cura che lo possa guarire…

Matt: “Quando ho visto il cadavere ho pensato all’acromegalia, ma ciò non è possibile…

Jack: “Acromegalia?!

Matt: “É una disfunzione della ghiandola pituitaria che deforma viso, collo, mani e piedi. Conobbi Jacobs un paio d’anni fa a casa vostra, lo sceriffo lo ha visto circa un mese fa, aveva un aspetto normale…

Deemer: “Sì, è acromegalia.

Matt: “Ma in tutta la casistica che esiste in materia sono occorsi degli anni per produrre le deformità.

Deemer: “Lo so. La storia della medicina non è che la storia dell’insolito. Può darsi che Eric avesse quel male da anni, chissà, ma solo quattro giorni fa cominciò ad accusare dolori muscolari. Né lui, né io gli demmo importanza… solo l’esperienza insegna qualcosa… e, il giorno dopo, cominciò a mutare…

Jack: “Sarebbe meglio fare l’autopsia, per sicurezza…

Deemer: “Non la ritengo necessaria, l’ho assistito io e firmerò il certificato di morte.

Jack: “Capisco… Come mai si trovava nel deserto?”

Deemer: “Si trovava in preda al delirio, ieri sera. É scappato di casa ed è corso nel deserto.

Matt: “Siete sicuro che non abbia accusato mai nulla prima di allora?

Deemer: “Non ho niente da aggiungere a quello che ho detto. Eric non aveva famiglia. Provvederò io al funerale. Grazie di avermi avvertito subito. Buon giorno, dottore…

Appena Deemer ha varcato la soglia Matt dà sfogo a tutta la sua incredulità.

Matt: “Acromegalia!

Jack: “Lui lo ha detto.”

Matt: “L’ho sentito!

Jack: “Beh, un dottorino come voi non può competere con un professore. Il guaio è che i giovani non vogliono mai aver torto.

Matt: “Tutti quanti facciamo sbagli, non esclusi i professori.

Deemer è tornato nella sua villa fuori città. La stessa villa, per inciso, è stata usata per il ”covo” di Exeter in Cittadino dello Spazio.

Deemer entra nel suo laboratorio e preleva, con estrema prudenza e usando guanti di piombo, un liquido da dentro a una teca e ne pone una parte dentro a una siringa che poi maneggia tranquillamente con le mani, come se il vetro potesse bloccarne la eventuale radioattività.

Quindi esamina le sue cavie: un topo e un porcellino d’india di dimensioni colossali e, mentre lui controlla le schede noi notiamo che, secondo l’inquadratura, lo stantuffo della siringa che tiene in mano si allunga o si accorcia.

Tra questi animali c’è pure una tarantola di notevoli dimensioni e racchiusa in una gabbia di vetro contro la quale l’aracnide scatena la sua furia e la sua voglia di libertà.

Mentre Deemer sta studiando i suoi appunti, un altro uomo dai lineamenti deformi appare sulla porta del laboratorio: è Paul Lund, assistente dei due scienziati, interpretato da Eddie Parker il quale, nelle scene iniziali, ha interpretato anche il deforme Eric Jacobs, due make-up simili, ma diversi ad opera di Bud Westmore. Egli accusa Deemer di averlo ridotto così a causa di un preparato al quale stavano lavorando.

Ne segue una colluttazione; uno sgabello colpisce la gabbia della tarantola che fugge all’aperto attraverso la porta spalancata. Il laboratorio s’incendia: Deemer, quasi soffocato dalla stretta mortale di Paul, sviene e ne approfitta l’assistente per iniettargli una dose del composto, poi cade a terra, morto. Lo scienziato, riacquistati i sensi, spegne le fiamme e seppellisce il cadavere: è inconsapevole sia della fine orribile che gli è stata preparata con l’iniezione, sia della fuga del ragno che crede distrutto dall’incendio.

Il mattino successivo Matt entra nell’ufficio dello sceriffo.

Jack: “Dottore, avete la faccia di chi ha ingoiato un rospo.

Matt: “Niente affatto, ma una cosa non mi va: sentirmi dar torto quando ho ragione.

Jack: “(Ridendo) Vedo che Deemer vi ha punto sul vivo…

Matt: “Sentite, sono soltanto un medico condotto, ma so quel che dico. Io so che l’acromegalia non può svilupparsi in appena quattro giorni.

Jack: “E allora?”

Matt: “Allora sono corso alla biblioteca medica di Phoenix a consultare i testi. Non ho trovato un solo caso in cui la malformazione abbia avuto sviluppo così rapido come Deemer ha affermato.

Jack: “Credete che abbia mentito?

Matt: “Non lo so, ma vorrei sapere perché ebbe tanta fretta di seppellire Jacob e non volle che gli facessi l’autopsia.

Jack: “Eh, Deemer è un medico come voi, ha diritto alla sua opinione, o dovrei farmi carico di aver contraddetto un medico condotto?

Matt: “Non dovete rischiare il vostro prestigio, vero sceriffo? Ma sì, lasciamo andare. Tutto è chiaro e legale, non vedo perché dovreste ficcarci il naso.

Jack: “E che cosa dovrei fare? Arrestarlo perché non mi piace come si pettina?

Matt: “Avete idea di cosa facessero Deemer e Jacobs nel loro laboratorio?

Jack: “No, e non intendo penetrarvi da una finestra per scoprirlo.

Matt: “Deemer studia biologia dell’alimentazione e Jacobs era un valore nello stesso campo. Ora, se due specialisti come loro si isolano nel deserto a venti miglia dal civile consorzio, io riterrei probabile che lavorino a qualcosa di cui non vogliono parlare.

Jack: “Uhm, credete che abbia rapporto, quel lavoro, con la morte di Jacobs?

Matt: “Lo vorrei sapere.

Jack: “Uhm…(guarda fuori dalla grande vetrata dell’ufficio che dà sulla strada. Lo stesso ufficio di Destinazione… Terra) Oh… oh, Joe Burch è sul sentiero di guerra…

Matt: “Che cosa gli avete fatto?”

Jack: “Ho dimenticato di dirgli di Jacobs…

Joe Burch (Ross Elliott) giornalista e redattore dell’unico quotidiano locale irrompe nell’ufficio dello sceriffo.

Joe: “Buon giorno a voi, miei cari, schiettissimi amici: bella coppia vi siete dimostrati. Il giornale stava per andare in macchina quando ho saputo di Jacobs per un caso.

Jack: “Ah, scusami Joe, mi è passato di mente. Che cosa vuoi sapere?

Joe: “Solo quello che non ho scoperto da me. Ho letto il certificato di morte da Barney, i dati biografici li ho presi dall’annuario, ci sono molti casi di acromegalia, dottore?

Matt: “Non molti. É il primo che io vedo personalmente.

Joe: “Il dizionario medico non dice che è una malattia mortale.

Matt: “Beh, di solito la morte non viene dalla malattia in sé, è causata da soffocazione…

Jack: “Come avviene la soffocazione?

Matt: “La lingua s’ingrossa molto… La gola, il torace, il cuore… tutto è spinto fuori posto…

Jack: “Aaah…

Joe: “A cosa pensate che Deemer stia lavorando?

Matt: “Mi piacerebbe proprio saperlo.

Joe: “Vi farò una scappata con Ridley. Prenderò un paio di flash e vedrò cosa ne cavo. Ah, dottore, a proposito: da quanto era morto Jacobs quando il nostro amico si ricordò di chiamarvi?

Jack: “Ma la vuoi fare finita?

Matt: “Da otto a dieci ore.

Dopo aver ringraziato Matt e detto a Jack che la prossima volta non avrebbe votato per lui, Joe se ne va.

Intanto la corriera porta in città una bella ragazza che chiede informazioni a Josh su come potrebbe raggiungere la villa Deemer e l’uomo le risponde che le corse del pullman sono finite per oggi e che l’unico taxi sarà disponibile tra oltre due ore.

In quel mentre Matt esce dal suo studio dicendo a Josh che deve andare da Deemer. Il curiosissimo centralinista chiede al medico se può dare un passaggio alla ragazza e Matt non si fa certo pregare, caricandole i bagagli in macchina lasciando la curiosità del centralinista più viva che mai.

I due si presentano. Lei si chiama Stephanie Clayton, familiarmente detta “Steve” (Mara Corday) ed è una studentessa in biologia, prossima a laurearsi che è stata assunta da Jacobs come sua assistente.

Durante il percorso Matt la informa della disgrazia e della causa della morte e anche Steve ne resta stupita.

La macchina supera un tratto della statale e, dietro di loro, si vede la tarantola che ha più che raddoppiato le dimensioni…

I due arrivano a casa di Gerald Deemer, la ragazza suona alla porta, ma nessuno viene ad aprire. L’uscio è solo accostato per cui i due entrano e vedono così Deemer alle prese con le domande di Joe e le fotografie di Ridley (Vernon Rich).

Ormai Deemer si sta mostrando ampiamente infastidito dalle domande del giornalista per cui Matt interviene chiedendogli di concludere il servizio. Joe ringrazia il professore, saluta Matt e si allontana con il suo fotografo mentre Deemer guarda incuriosito la giovane Steve.

Deemer: “Credevo di non liberarmene più… Dovete perdonare a un vecchio, ma… ci siamo… già conosciuti, signorina?

Steve: “Oh, no…

Matt: “La signorina Stephanie Clayton, pare che il professor Jacobs cercasse un’assistente. É lei.

Deemer: “Ah, sì. Eric mi accennò del vostro arrivo, ma non mi aspettavo certo di vedere una biologa di questo tipo… oh, badate che intendevo farvi un complimento, purtroppo ne ho perso l’abitudine…

Steve: “Grazie, professore.

Deemer: “Ecco… io non so se vorrete rimanere dopo quanto è successo, certo siete sempre la benvenuta… purtroppo Eric…

Steve: “Eh, sì, lo so… il Dottor Hastings me lo ha detto poco fa.

Deemer: “Ah, capisco… Beh, ora che lui è morto sono solo…

Steve: “Sono sicura di potervi essere utile, si capisce se continuerete le ricerche…

Deemer: “Ah, sì… sì, senz’altro… in ricordo di Eric, se non altro…

Steve: “Non c’era Paul Lund a lavorare qui, professore?

Deemer: “Paul…

Steve: “Sì, doveva discutere la tesi quando io ero matricola, seppi che era venuto qui…

Deemer: “Ah, sì, ora ricordo: Paul Lund… Non è più con noi da un pezzo… Beh, venite, vi mostro il laboratorio. Vi interessa, dottore?

Matt: “Sì, naturalmente.

Deemer: “Ho investito tutto quello che avevo qui dentro… É la mia vita, tutto ciò che posseggo e mi è caro sta qui… sfortunatamente una parte è andata distrutta…

Matt: “Eh, lo vedo… (Indica la bacheca dentro la quale sono inseriti, tramite due aperture laterali, dei guanti di piombo e dentro c’è un bicchiere graduato e una siringa) Cosa c’è  nel bicchiere, professore?

Deemer. “Un alimento.

Steve: “É un prodotto sintetico?

Deemer: Un alimento concentrato di natura inorganica. La medicina ha fatto grandi progressi e l’uomo vive più a lungo, ma le riserva alimentari non aumentano affatto. La popolazione mondiale cresce di 25 milioni all’anno… É un mondo superaffollato, tutto questo significa la fame e la malattia della fame, come molte malattie, ahimè, si propaga. É di due miliardi la popolazione del mondo, oggi, tra vent’anni sarà di tre miliardi… Nell’anno 2000 sarà di tre miliardi e 625 milioni. Il mondo non produrrà abbastanza per nutrire tanta popolazione… Capirete forse adesso che cosa significherà un alimento economico…

Le previsioni di Deemer sono quanto mai ottimistiche perché la popolazione terrestre, solo nel 1981, era già di quattro miliardi e mezzo e, nel 2000, aveva superato i sei miliardi. Fortunatamente si è incrementata anche la produzione e la coltivazione del cibo, nonché la ottimizzazione tecnologica per ricavarlo ma, nonostante questo siamo ancora lontani dal poter dire che tutto il pianeta è convenientemente ed ecologicamente sfruttato; tutt’altro, è indubbio che lo stiamo sovraffollando, inquinando e sfruttando in maniera caotica e i risultati sono evidenti a tutti, almeno per quanto riguarda il clima.

Matt: “Beh, non molti guardano così lontano nel futuro.

Deemer: “Noi lavoriamo per il futuro, nessun uomo fa scoperte da solo, si sa, non le può cavare come conigli del prestigiatore dal cappello, egli… può solo basarsi su ciò che centinaia d’altri hanno acquisito prima di lui.

Matt: “Credevo che la sintesi fosse impossibile senza un elemento che tenesse uniti tutti gli altri.

Deemer: “E noi usiamo il più semplice di tutti: l’atomo… Venite a vedere.

Lo scienziato accende la luce di un ambiente chiuso da una porta a vetri.

All’interno, tra l’altro, c’è un tavolo con sopra delle pinze da laboratorio e una boccetta chiusa.

Matt: “Quello è un isotopo, vero?

Deemer: “Un isotopo radioattivo. Ammoniaca.

Matt: “Quello tiene insieme la vostra soluzione?

Matt: “La fissa e la rende efficiente. Il suo uso, che era il sogno di Eric e mio, si potrà realizzare prima…

Il trillo del telefono interrompe la dissertazione di Deemer, lo scienziato va a rispondere, ma la chiamata è per Matt, il quale deve andare via per lavoro. Il medico sta per avviarsi quando ha un’ultima esitazione.

Matt: “Perdonate, ma io sono rimasto sorpreso dal rapido decorso della malattia di Jacobs, potete spiegarla?

Deemer: “Eric è morto e non doveva morire, ma la causa fu l’acromegalia, nient’altro.

Matt: “É sembrato tanto diverso dai casi classici…

Deemer: “Voi siete molto diplomatico, dottore,  siate più esplicito.

Matt: “Non credete che vi potreste essere sbagliato?

Deemer: “Non in questo caso. Volevate fare l’autopsia, che aspettate?

Matt: “Voi vi opponeste.

Deemer: “Ero fuori di me. Eric non era solo mio collega, era il mio più intimo amico. Vi do il mio permesso.

Matt: “Grazie, professore, v’informerò dell’esito e spero che mi permettiate di tornare.

Matt se ne va e Deemer accompagna Steve nella sua camera.

Matt non ha perso tempo e sta facendo l’autopsia al corpo di Jacobs quando Jack arriva e bussa alla porta  dell’obitorio.

Matt gli risponde che arriva subito e Jack si siede sul divano, ma subito si apre la porta ed esce Matt, che si sta infilando la giacca, e Barney.

Lo sceriffo si alza dal divano e si fa incontro ai due.

Jack: “Che avete trovato?

Matt: “Posso dirlo in una parola: niente.

Jack: “Niente?! Sicché il professore aveva ragione?

Matt: “Ha pienamente ragione.

Jack: “E non vi vergognate? Fate un baccano del diavolo, fate sembrare Deemer un omicida e poi…

Barney: “Posso procedere al seppellimento?

Jack: “Sì, prima che a Nick Carter, qui, vengano altre brillanti idee. Il caso è chiuso e quando avrò bisogno di un dottore lo farò venire da Phoenix.

Jack esce, ma, malgrado tutto, Matt non è ancora convinto solo che deve, almeno momentaneamente, arrendersi all’evidenza.

Intanto, nel laboratorio di Deemer e sotto la sua guida, Steve sta facendo ottimi progressi nella manipolazione dei prodotti. Una certa quantità di liquido viene messo in una siringa e portata in quella che Deemer definisce “zona asciutta”, lontana, cioè da radiazioni.

Deemer: “E adesso vediamo quali risultati dà. Una cosa è sviluppare una formula a tavolino, un’altra è metterla in pratica. Finora questo prodotto sintetico si è rivelato di grande instabilità. Ogni campione di alimento varia enormemente dall’altro.

Lo scienziato inietta il liquido in un topolino poi mostra a Steve un coniglio dalle cui dimensioni si penserebbe avesse quattro mesi, ma è di solo sei giorni. La ragazza gli chiede, allora, se per il resto l’animale è normale e lo scienziato le risponde:

Deemer: “Gli ho fatto un esame dei riflessi ieri sera, dopo che siete andata a letto. L’unica differenza fra lui e gli altri è che questo è più sano e più vigoroso. Tuttavia non dobbiamo dimostrare troppa fretta, bisogna risolvere il problema dell’instabilità… Trovata la chiave di questo affronteremo la prova finale sull’uomo… Non si deve sbagliare questa volta…

L’uomo prova una strana sensazione di fastidio alla spalla dove gli è stata fatta, a sua insaputa, la diabolica iniezione.

Il giorno successivo Steve esce per andare in città dal parrucchiere. Deemer sta esaminando un preparato al microscopio e la saluta, poi si porta una mano nodosa e gonfia alla spalla mentre continua il suo esame.

Matt sta parlando con un suo paziente quando vede poco lontano Steve carica di pacchi. La chiama e l’aiuta a portarli poi i due si dirigono verso il piccolo giardino pubblico lì vicino, si siedono su una panchina e la ragazza racconta al medico della cavia cresciuta in poco tempo e della instabilità del composto.

É ora di tornare e Matt si offre di accompagnarla con la sua macchina.

I due si avviano lungo la statale. Con questo film Arnold è ritornato al deserto di Destinazione… Terra dopo la palude primordiale della Laguna Nera. Sono due ambientazioni consone al regista e ce lo dimostra ancora una volta…

Steve: “Capisco perché amate il deserto… ha un suo fascino.

Matt: “Qualunque essere che abbia camminato o strisciato sulla terra, nuotato negli abissi del mare o si sia librato nell’aria, ha lasciato le impronte. Guardate.

Gli indica una curiosa formazione rocciosa nota come il Picco del Diavolo.

Matt: “Vi siete mai chiesta cosa le abbia ammucchiate così? Il vento, l’acqua o che altro?

Steve: “Non avevo mai visto nulla di simile. Possiamo fermarci?

La macchina di Matt accosta e si ferma ai piedi della formazione rocciosa. I due scendono e, mentre il medico le sta spiegando che lì una volta c’era il mare e ancora si possono trovare delle conchiglie fossili, una frana interrompe la loro conversazione e i due si allontanano in gran fretta mentre, dal costone, cadono grossi macigni per il ripido pendio.

I due risalgono in macchina e si allontanano e, da dietro il crinale, spuntano le zampe gigantesche del mostro.

Steve: “L’avrà provocata certo qualcosa…

Matt: “Il deserto svela di rado i suoi segreti. Rocce restate fisse per migliaia di anni ad un tratto si muovono, non si sa il perché…

I due sono arrivati e Steve invita Matt a entrare per vedere il coniglio. Da dietro una tendina Deemer ha visto la scena e sale al piano di sopra dal quale ascolta la conversazione dei due. Steve resta stupefatta nel vedere il coniglio diventato molto più grande e anche la piccola cavia alla quale Deemer aveva fatto la prima iniezione, ha triplicato le sue dimensioni. Ancora una volta Josh interrompe Matt telefonandogli per una visita e il medico deve andarsene. Steve raccoglie i suoi pacchi e sta per salire le scale quando si trova di fronte a uno stravolto Deemer, lo sguardo duro, il volto gonfio e rugoso.

Deemer: “Il mio laboratorio non è aperto al pubblico, signorina, perché avete condotto qui il dottor Hastings?

Steve: “Cosa?

Deemer: “Il dottor Hastings, si può sapere perché l’avete condotto qui?

Steve: “Ma… ha mostrato interesse al vostro lavoro e non credevo…

Deemer. “Facevate visitare anche i laboratori dell’università?

Steve: “No, signore, non credevo che…

Deemer: “Avete abusato della mia fiducia. Esperimenti e ricerche sono sempre cose segrete tanto qui come altrove.

Steve: “Voi non avete mai detto che erano segrete.

Deemer: “Non l’ho creduto necessario.

Steve: “Professore, la vostra faccia…

Deemer: “Basta così, signorina.

Lo scienziato si dirige in laboratorio mentre Steve, perplessa, spaventata e preoccupata, porta i pacchi di sopra nella sua camera.

Da un cassetto del suo laboratorio Deemer prende uno specchio e osserva il suo volto devastato, la sua espressione è di angoscia profonda. Prende in mano la siringa. Ha capito il suo orribile destino.

Al ritorno Matt si ferma a osservare il gruppo roccioso e, all’improvviso, una mano si posa sulla sua spalla: è quella di Jack che lo ha visto fermarsi e lo invita con lui ad andare da Andy Andersen (Steve Darrell) perché qualcosa ha sterminato parte del suo bestiame.

Dimentico della sua visita Matt segue lo sceriffo da Andy: l’uomo è disperato e degli scheletri spolpati completamente fanno mostra di sé sul terreno collinoso. Accanto alle carcasse c’è una strana pozza di liquido biancastro.

Lo sceriffo prende atto del fenomeno, ma non sa che pesci pigliare.

É sera. Il recinto dei cavalli di Andersen è percorso da una strana agitazione. Gli animali sono molto nervosi e corrono inconsultamente in tondo nel recinto. C’è qualcosa nell’aria, qualcosa di orribile che appare dietro alla collina: grande ormai come una casa la tarantola osserva il suo prossimo, lauto pranzo.

I cavalli continuano ad agitarsi mentre il mostro osserva immobile la scena quasi pregustandola, quindi si avvia e penetra nel recinto. Coraggiosamente Andy va incontro al mostro sparando, ma per lui è finita.

Le sequenze di attacco del mostro sono realizzate in due modi: dal punto di vista delle vittime che vedono il grosso, orribile muso del mostro che si china su di loro e dal punto di vista del mostro, il regista ha poi applicato alla cinepresa una parte della bocca del mostro e una zampa per cui si vede la terribile creatura chinarsi sulla vittima. In linguaggio tecnico si chiama ”dolly a scendere”.

Ma le vittime non sono finite. Tocca ora a due innocui contadini che stanno percorrendo con il loro camioncino uno stretto sentiero quando la tarantola li fronteggia, afferra il camion e lo scaglia in aria mandandolo a frantumarsi parecchi metri più lontano.

Il mattino successivo, Matt raggiunge Jack e Joe sul luogo dell’ultima sciagura.

I poliziotti mostrano al dottore alcune pozze di liquido biancastro. Con una incoscienza degna di miglior causa, Matt immerge il dito nella sostanza, la annusa e ci appoggia la punta della lingua sputandola disgustato. Quindi chiede a uno dei poliziotti, il tenente John Nolan (Edwin Rand), se ha un barattolo o un thermos. Mentre questi sta andando a prenderglielo in macchina lo sceriffo si rivolge a Matt.

Jack: “Non è la stessa roba vista ieri?

Matt: “Sì, credo anch’io.

Jack: “Allora abbiamo già tre casi.

Matt: “Tre?!

Jack: “Questo, quello di ieri e l’altro di Andy…

Matt: “Andy?

Jack: “Sua moglie l’ha trovato morto nel recinto dei cavalli… Era ridotto… nelle condizioni del bestiame. C’era una pozza di questo liquido presso di lui…

Joe: “Aiutatemi a capirci qualcosa, Dottore, non ne cavo un accidente.

Matt: “Temo che nessuno ci si raccapezzi. Se fossi in voi, Joe, scriverei che è stata una disgrazia. Se pubblicate la notizia fornendo dei dettagli terrorizzate tutti quanti.

Anche se a malincuore Joe sembra accettare il consiglio di Matt mentre questi, avuto il thermos, si mette a raccogliere quella densa crema biancastra.

Nel suo laboratorio e alla presenza degli altri due, il medico cerca di capire di che cosa si tratti.

Joe: “Ebbene?

Matt: “Non sono sicuro. É impossibile, per adesso darvi una risposta più precisa, ma si tratta del veleno di un insetto.

Jack: “Veleno d’insetto?

Joe: “Ma cosa ci raccontate?

Matt: “Non scherzo. Gli stessi dati, il grado di acidità, la composizione. Non capisco da quale tipo d’insetto provenga, ma…

Joe: “Sentite: anche nei serpenti di mare c’è un limite di credibilità.

Matt: “Controllate voi stesso, è cosa facile.

Joe: “Ah, voi non parlate sul serio, nessun insetto al mondo può avere tanto veleno!

Matt: “Dato che voi non credete alla mia parola fatelo analizzare da un altro…

Jack: “Da chi?

Matt: “Dal professor Deemer.”

Jack trova l’idea ottima e Matt telefona allo scienziato per avvertirlo. Risponde Steve. La ragazza è estremamente preoccupata dello stato di salute di Deemer, il suo volto si sta gonfiando e respira a fatica. In quello stesso momento lo scienziato sta scendendo le scale e afferra il ricevitore. Steve urla e la comunicazione s’interrompe.

Matt si precipita all’auto e parte di corsa verso la casa di Deemer, amorevolmente seguito di nascosto dal nostro aracnide, e quando vi giunge trova Steve davanti alla casa che lo attende.

Lo porta dentro. Deemer è accasciato sul tavolo del laboratorio, il viso deturpato e il respiro affannoso.

Matt gli pratica un’iniezione, ma ha già capito che non ci sono speranze per lui.

Deemer riesce a riprendersi quel tanto che basta per spiegare la situazione.

Deemer: “É tutto ormai inutile, dottore.

Steve: “Non dite così.

Deemer: “Nessuno ci può far nulla…

Matt: “Parlate di Jacobs, da lui ebbe inizio…

Deemer: “Eric ed io passammo lunghi anni in ricerche fin dai primi trascorsi ad Albright, ma lui era troppo impaziente… Era convinto che un insuccesso fortuito sugli animali non era sufficiente per dire che l’alimento dovesse fallire anche sull’uomo… Sicché, un giorno, mentre io ero in città, lui e Paul si fecero l’iniezione…

Matt: “Quando si fece Jacobs, l’iniezione?

Deemer: “Quattro giorni prima di morire…

Matt: “L’acromegalia si sviluppò in quattro giorni…

Deemer: “L’isotopo… convertì il nostro alimento in un incubo… poi Paul divenne pazzo e mi aggredì… mentre io ero svenuto fece in maniera che non sopravvivessi… ma io continuai l’esperimento sperando che nel poco tempo rimastomi avrei potuto provare che l’alimento agiva…

Si alza faticosamente e si guarda attorno.

Deemer: “Avreste dovuto vedere tutti i nostri animali, avreste dovuto vederli prima dell’incendio, si nutrivano solo del nostro alimento… Un topo… otto volte le dimensioni normali, una cavia più grossa di un lupo, una tarantola… perduta… perduta… tutto perduto…

Matt: “Che ne fu della tarantola?

Deemer: “Bruciata, tutto bruciato…

Lo scienziato sviene. Matt e Steve lo portano al piano di sopra e lo mettono a letto. Matt consegna delle pillole a Steve e le conferma che non ci sono più speranze per Deemer. Il medico deve andare via al più presto, vuole far controllare quella secrezione… forse quella tarantola non è bruciata nell’incendio del laboratorio e sta aggirandosi per il deserto.

Matt prende il suo aereo per recarsi all’Istituto dell’Agricoltura dell’Arizona e qui s’incontra con il professor Townsend (Raymond Bailey -1908/1980 - che rivedremo in Radiazioni BX: Distruzione Uomo e I Figli dello Spazio, in entrambi i casi nel ruolo dello scienziato).

Townsend: “…Avete fatto un’analisi molto accurata, dottore.

Matt: “Allora è veleno d’insetto…

Townsend: “Mah, non esattamente… viene da una specie detta aracnidi.

Matt: “Un ragno?

Townsend: “Beh, una tarantola, per la precisione… ma non avevo mai visto veleno in tanta quantità… Ce n’è più in questa provetta di quanto se ne trovi in cento tarantole.

Matt: “Insomma, una tarantola che secernesse tanto veleno sarebbe cento volte più grande del normale?

Townsend: “Ah, sì, perlomeno…

Matt: “Che ne pensereste se vi dicessi che ho trovato delle pozze di quel veleno di un metro e mezzo di diametro e profonde sei centimetri?

Townsend: “Penserei che avete avuto un incubo, o che siete più bugiardo del Barone di Munchausen.

Matt: “É un incubo, è vero, professore, ma non come intendete voi e non vi racconto frottole.

La segretaria di Townsend, Jill (Jane Howard), ha chiuso le tapparelle dello studio e preparato un proiettore sul tavolo: poteva mancare il solito filmetto esplicativo? Non sia mai!

Townsend: “Sentite, so che non si fanno duecento miglia di volo per uno scherzo, ma io non posso proprio credere… Buonasera (ha salutato la segretaria che se ne sta andando)… Comunque, date le circostanze, questo potrà interessarvi…

Inizia la proiezione.

Townsend: “Ecco la più grande delle tarantole. Del Sud America. Ed ha un’apertura di zampe di soli trenta centimetri…

Matt: “Lo so, quelle dell’Arizona sono molto più piccole.

Townsend: “É esatto, non più di sei centimetri… Eccola che esce dalla sua tana… ha otto zampe e si muove più in fretta che non crediate, il che le assicura una lunga vita, talvolta arriva fino ai venticinque anni… Quella è la Vespa Ragno, la mortale nemica della tarantola… vedete? La vespa di solito vince, ma non ci contate perché la tarantola è inaccessibile alla paura… Come vedete può respingere l’attacco di un serpente a sonagli… visto?

Matt: “Sono carnivore, vero?”

Townsend: “Sì, e gli scarafaggi del deserto sono il suo pasto abituale. Hanno mandibole così forti da forare il dito di un uomo… guardate: il veleno ha paralizzato la sua vittima… La tarantola la rende digeribile bagnando la ferita di un forte solvente così che la carne possa essere succhiata…

Matt: “Questo spiegherebbe le ossa trovate…

Townsend: “Ah, dottore, la vostra fantasia galoppa…

La proiezione finisce.

Townsend: “Questo è tutto.

Matt: “Il suo veleno è mortale?

Townsend: “No, niente affatto. É come quello del calabrone: dà bruciore, questo sì, ma è innocuo. I pochi casi mortali segnalati sono l’effetto dei germi entrati nella ferita fatta dal morso.

Matt: “Ne parlate con simpatia…

Townsend: “No, ma le accetto come parte del mondo intorno a noi. Dobbiamo pensare che anch’esse sono creature di Dio, ciascuna ha una funzione nel proprio ambiente.

Matt: “Ma se una di esse aumentasse a dismisura in grandezza e di forma, lasciasse il suo mondo primitivo e si aggirasse nel nostro…?

Townsend: “Si vedrebbe qualcosa di più orrendo, più crudele e mortale di qualunque essere apparso sulla Terra…

Intanto la gigantesca Tarantola ha appena abbattuto un palo della linea telefonica per cui ora Desert City è isolata. Matt, che cercava di telefonare, decide di riprendere il suo aereo e tornare.

É notte e il mostro si sta avvicinando alla casa di Deemer. Lo scienziato sta ancora riposando e Steve sta preparandosi ad andare a dormire a sua volta.

Nella notte, come abbiamo detto, il mostro assale la casa di Deemer (splendida è la sequenza della tarantola che spia, inosservata, Mara Corday dalla finestra, la quale passa davanti alla vetrata senza accorgersi  dei due orribili occhi che la fissano) e la distrugge e con essa Deemer, il quale, più sfigurato che mai, si sveglia a causa del fracasso per essere assalito e divorato dal mostro. La ragazza si salva solo grazie all’intervento di Hastings che, caricatala in macchina, fugge a tutto gas verso la cittadina.

Ora il mostro è scoperto; si tenta di ucciderlo mediante una carica di dinamite, ma la cosa non ha effetto. La tarantola sta ormai per fare il suo ingresso in città e per ucciderla si deve ricorrere all’aviazione che fa uso di bombe incendiare al napalm.
Il finale vede i protagonisti che guardano il mostro che brucia in un immenso rogo.

Dal punto di vista tecnico, oltre alla bravura di Leo G. Carroll (1886 -1972), segnaliamo l’ottima interpretazione del personaggio principale: la tarantola, appunto, anzi più tarantole, poiché non resistevano a lungo sotto la luce cocente dei riflettori puntati loro contro, costringendo Jack Arnold a cambiarle di continuo.

L’aracnide veniva guidato sulla scena mediante una serie di getti d’aria rivolti verso la direzione richiesta; purtroppo, alla fine, il ragno che brucia è vero, a testimonianza che anche l’arte vuole le sue vittime.

Sempre per la cronaca diremo che sono state realizzate alcune parti in grandezza naturale; parti di zampa, muso, tenaglie usate nelle scene in cui si muovevano le persone, ma la nostra tarantola avrà ancora qualcosa da dire nel campo del cinema… purtroppo per lei.

Il pilota che guida la pattuglia aerea all’assalto del mostro è guidata da un attore irriconoscibile perché il suo volto è coperto dalla maschera a ossigeno, ma destinato a diventare famoso anche come regista: Clint Eastwood (Firefox: Volpe di fuoco e Space Cowboys, solo per citarne alcuni). Ma il vero esordio cinematografico di questo attore fu in un film che Arnold aveva già girato quando Tarantola usci… ne parliamo la prossima volta.

(2 – continua)

Giovanni Mongini