DEEPCON16: UN REPORTAGE

La DeepCon di Fiuggi si conferma un appuntamento imperdibile per quanti amano il fantastico in tutte le sue espressioni. Nelle quattro intense giornate della DeepCon16, tenute al Centro Congressi Ambasciatori dal 19 al 22 marzo, si sono tenute presentazioni di romanzi, saggi e riviste, incontri con autori, esponenti della scienza, della fantascienza e del fantasy, premiazioni, sfilate in costume, esposizioni artistiche e mostre-mercato di gadget e libri alcuni dei quali veri e propri tesori introvabili.

Tra i momenti fondamentali della manifestazione per gli appassionati e i fan, gli appuntamenti con gli ospiti d’onore che quest’anno sono stati lo storico illustratore Giuseppe Festino, l’originalissimo artista digitale Stefano Dubay, il poliedrico Umberto Guidoni astronauta, astrofisico e già parlamentare. Ma ancora, Lolita Fatjo già coordinatrice delle sceneggiature di Star Trek (The Next Generation, Deep Space Nine e Voyager) e oggi agente di tanti attori di successo. La Fatjo ha partecipato (con Emanuele Manco, C. Ian Russo e Flora Staglianò) a un doveroso tributo dedicato a Leonard Nimoy, il leggendario Signor Spock, ma anche regista di alcuni episodi della mitica serie fantascientifica di Star Trek. L’altra straordinaria presenza è stata quella dell’affascinante attrice canadese Kate Vernon. Anche lei, come Nimoy, ha recitato in Star Trek (svariati anni dopo la serie classica) e in Battlestar Galactica altro ciclo televisivo fantascientifico. Ma ha interpretato anche tanti film di successo e non di genere, come ha avuto modo di raccontarci in un’intervista esclusiva che pubblicheremo nei prossimi giorni sulla Zona Morta. Insomma, la DeepCon16 realizzata in modo esemplare dal comitato organizzatore della Deep Space One guidata dall’infaticabile animatrice Flora Staglianò, ha arricchito e al contempo divertito gli avventori. Abbiamo seguito solo alcuni dei tanti appuntamenti in programma riportandoli nel reportage che qui di seguito vi proponiamo.

Nel corso della serata di venerdì 20, Alain Voudì, autore dalla vena inesauribile soprattutto di racconti e ideatore della saga di Trainville (Edizioni Delos Books), affiancato da Greta Cerretti di Mondoscrittura, dall’editore Silvio Sosio e dallo scrittore e giornalista Dario Tonani, ha presentato l’edizione cartacea del suo ciclo narrativo. Nel volume, fresco di stampa, sono raccolti i cinque episodi della prima stagione di Trainville già pubblicati in e-book lo scorso anno, “adesso finalmente riuniti – ha rimarcato  l’autore – a formare il romanzo così com’era stato concepito sin dall’inizio”. Rispondendo alle domande della moderatrice e del pubblico, Voudì ha rivelato alcuni retroscena della storia, nata da un’intuizione di Daniela Barisone che è anche autrice delle copertine della serie. Sono state quindi illustrate le caratteristiche dell’inusuale ambientazione western. L’autore ha approfittato della presenza di Dario Tonani per rilevare alcune singolari analogie fra Trainville e Mondo9. Infine, ha accennato alla trama della seconda stagione della saga annunciando che la serie conclusiva dovrebbe essere pubblicata prossimamente. Ma Alain ci ha anche confidato che sta curando un volume, che raccoglie cinque scrittori, che annovera episodi di una nota serie di science fiction italiana. Rispettiamo la segreta confidenza che ci ha fatto per cui non ne parliamo.

Tra le altre conversazioni uno dei temi è stato quello che ha visto impegnate Fabiana Redivo e Monica Serra che si sono confrontate sulla scrittura fantasy o meglio sulle scrittrici che si occupano di fantasy. Il loro è stato un colloquio informale nel quale hanno anzitutto spiegato l’origine della loro passione, il significato del fantasy per entrambe e di come hanno cominciato a impegnarsi nel genere che amano. Interessanti gli spunti emersi sul significato e sulla valenza della letteratura fantastica che ha molteplici livelli di lettura. Fabiana Redivo, autrice pubblicata dall’Editrice Nord alcuni anni addietro, ha voluto raccontare un aneddoto sulla nascita della sua Saga di Derbeer dei mille anni che fu ideata e curata da Gianfranco Viviani (al quale è stato opportunamente dedicato un ricordo in un apposito incontro) nell’ambito della Fantacollana Nord attualmente riproposta dalla stessa Redivo in forma indipendente su Amazon.

Monica Serra si è intrattenuta sulle sue prime esperienze di scrittura contrassegnate da uno pseudonimo anglosassone voluto dal primo editore con cui ha pubblicato. Inoltre, l’autrice ha spiegato le motivazioni che l’hanno portata ad amare la letteratura di genere fantastico e quindi la sua passione per i racconti fantasy e di fantascienza e in particolare della sua inclinazione verso lo Steampunk.

Nel panel Where have they been? 10 anni connettivisti, dalle origini al Next-Stream, tenutosi sabato pomeriggio, gli scrittori Giovanni De Matteo, Sandro Battisti e Francesco Verso, moderati dal critico e saggista Salvatore Proietti, hanno presentato due antologie. La prima è stata quella dedicata a Next – Stream. Oltre il confine dei generi, pubblicata in cartaceo e su e-book  da Kipple – Officina Libraria, che, come ha sottolineato nell’introduzione Proietti “è un vero e proprio un tentativo di gettare un ponte verso la scrittura realistica, una mano tesa verso quella fantascienza alla Lino Aldani”. A far parte dell’antologia, i cui propositi sono di trascinare lontano dalle origini e dalle tematiche fantascientifiche, sono stati chiamati quindici validi autori che nelle loro narrazioni hanno espresso e sviluppato storie contaminate da vari generi letterari com’è nella natura dello spirito del linguaggio connettivista: si tratta di Lukha B. Kremo, Sandro Battisti e Giovanni De Matteo, che hanno curato la raccolta, oltre che di Umberto Pace, Filippo Carignani Battaglia, Marco Milani, Domenico Mastrapasqua, Fernando Fazzari, Roberto Furlani, Mario Gazzola, Roberto Bommarito, Francesco  Verso, Giovanni Agnoloni, Denise Bresci e Ugo Polli.

L’altra raccolta presentata è intitolata The Origins, pubblicata sempre per la casa editrice Kipple – Officina Libraria e raccoglie diciassette storie scritte da Sandro Battisti, Lukha B. Kremo, Giovanni De Matteo e Marco Milani. Il testo è stato pubblicato per festeggiare i dieci anni del movimento connettivista. Sono racconti che attraversano un periodo che va dalla metà degli anni Novanta a tempi recenti. “E’ uno spaccato del cammino percorso insieme – ha fatto presente Sandro Battisti coeditore della Kipple Officina Libraria – ed è anche un giro introspettivo tra gli autori, che da sempre hanno diversi approcci, che fa emergere come si sono sviluppate le sensibilità del collettivo”. Sia Battisti sia De Matteo hanno comunque ribadito che non si tratta di un’autocelebrazione né tantomeno di un voler affermare una tesi. Infatti, a una nostra precisa domanda, se a dieci anni dall’uscita del manifesto che diede vita al Movimento Connettivista sia giunto il momento di fare un bilancio, De Matteo ha risposto che: “Il nostro è un work in progress”.

Quindi dalla narrativa, nel panel intitolato Dietro il doppiaggio di Gotham e Flash, si è passato agli scenari di avventure noir con innesti mitologici e dei supereoi di cui hanno parlato il curatore di FantasyMagazine, Emanuele Manco e Flora Staglianò.

Il primo degli ospiti d’onore a intervenire nella serata di sabato è stato Giuseppe Festino, importante illustratore della fantascienza italiana molto attivo in particolare tra gli anni Settanta e Ottanta. Festino ha evidenziato il suo legame verso il mondo del cinema e di come si sia fatto suggestionare dai vecchi film in bianco e nero. Ha anche spiegato che le sue copertine vengono fuori dopo accurati studi e, per i romanzi, dopo una lettura approfondita dei testi.

Nella sua conferenza Stefano Dubay, singolare artista digitale, ha parlato di come è nata e si è sviluppata la sua professione a partire dagli studi universitari in scienze matematiche arricchiti alla scuola di computer grafica e poi perfezionati con stage e lavoro negli Stati Uniti. Dubay dopo una lunga gavetta è diventato un mago dell’industria cinematografica tridimensionale realizzando personaggi per celebri film di animazione tra cui Frozen e Big Hero 6, entrambi vincitori del Premio Oscar.

A seguire l’incontro, forse il più atteso della convention, soprattutto da parte dei tanti fan che hanno affollato la sala conferenze, quello con Kate Vernon la cui bravura come interprete è pari alla sua deliziosa bellezza oltre che alla sua cordialità. L’attrice ha tenuto una conversazione con il pubblico nella quale ha parlato di come la passione per il cinema le è stata trasmessa dalla famiglia in quanto formata da artisti. Ma soprattutto dal padre John Vernon, che in Italia, ha partecipato anche al celebre film diretto da Ettore Scola dal titolo Una giornata particolare. Nella sua esperienza Kate Vernon ha recitato in tanti film tra cui Malcom X, interpretato da Denzel Washington. Mentre per quanto riguarda le esperienze di Voyager in Star Trek l’attrice ha fatto presente come ci fosse molta complicità tra gli attori principali e di come lei si sia sentita in sostanza “ospite”. Ha anche spiegato la difficoltà dei dialoghi in quanto contenevano spesso un linguaggio molto specialistico. Per quanto riguarda Battlestar Galactica, Kate Vernon interpretava una donna cibernetica, un ruolo dalle mille sfaccettature per la complessità del personaggio. Poi rispondendo alle domande del pubblico ha fatto presente che di recente è stato girato il preludio di Star Trek: Axanar. Si tratta di venti minuti in stile documentaristico. Relativamente ai prossimi ruoli sta per uscire un film nel quale lei interpreta una neuro-scienziata che ha fatto una scoperta straordinaria e al contempo inquietante. Dopo l’incontro, per la gioia degli ammiratori, è seguita la sessione autografi e fotografie.

Nella serata sono stati consegnati i premi per i concorsi letterari. Il Premio Cassiopea per il miglior romanzo di fantascienza è stato conferito a Corpi spenti (edita da Urania Mondadori) scritto da Giovanni De Matteo il quale, dopo i premi Robot, Urania e Italia, solo per citare i principali che gli sono stati assegnati negli anni scorsi, si conferma uno dei più giovani (è nato a Policoro/Matera nel 1981) ma titolati, innovativi e interessanti autori del panorama fantascientifico italiano. Corpi Spenti è un future noir dalle connotazioni cyberpunk, ambientato a Napoli nell’anno 2061, che narra di oscuri intrecci tra malavita e politica, in cui i risvolti fantascientifici non sono una componente che funge da sfondo ma una peculiarità intrinseca della trama, un labirinto di colpi di scena che cattura il lettore dalla prima all’ultima pagina. E tutto ciò anche grazie al ritmo brillante che l’autore imprime alla storia nella quale riesce abilmente a far interagire un linguaggio fortemente tecnologico e parascientifico con quello veloce della narrazione noir.

Il Premio Hypnos per racconti weird è stato conferito a Ex Machina di Francesco Coriglian e I Pallidi di Giovanni De Feo, giunti primi ex aequo. Le Edizioni Hypnos, nate nel 2010, pubblicano le collane Biblioteca sui classici del fantastico, Impronta che si occupa di antologie di più autori, mentre è pronta anche la collana e-book Spiragli. Editore è Andrea Vaccaro che cura dal 2013 anche Hypnos Magazine, rivista weird e del fantastico. Assegnato pure il Premio Cittadella per il genere fantasy: per la sezione Magia Urbana Pret-a-porter ha vinto Il vampiro della bassa di Chiara Negrini (Edizioni Domino); nella sezione Nuove Chimere primi classificati sono risultati ex aequo i romanzi Città senza eroi di Roberto Gerilli e Giacomo Bernini (Ute Libri) e Multiverse ballard di Andrea Atzori e Tim D.K. (Origami Edizioni). Per quanto riguarda il Trofeo Cittadella riservato al fantasy classico è stato assegnato alla trilogia dal titolo Finisterra (Edizioni Domino) firmato dal collettivo XOmegaP i cui autori in realtà sono, li riportiamo in rigoroso ordine alfabetico, Sara Bosi, Simone Covili, Massimo Prandini, Gabriele Sorrentino e Marcello Ventilati.

Domenica 22 la DeepCon16 si è aperta con il panel La fantascienza italiana vola all’estero, condotto da Silvio Sosio, al quale hanno preso parte Dario Tonani e Francesco Verso, altri due cavalli di razza della nostra science fiction.  Il presidente della Delos Books nell’introduzione ha sottolineato che i testi Mondo 9 di Tonani e Livido di Verso sono stati tradotti e pubblicati, il primo in Giappone e il secondo in Australia. “Storicamente – ha asserito Sosio – abbiamo autori italiani che sono stati tradotti in diversi Paesi, soprattutto in quelli dell’ex Est europeo, ma questa del Giappone e Australia è una grande novità che può aprire nuovi spazi, scenari e mercati importanti per la nostra fantascienza”. Dal canto suo Dario Tonani ha spiegato i passaggi che lo hanno visto protagonista di quest’avventura che, a parere dell’autore, si sta dimostrando molto interessante e che vede il suo libro scalare le classifiche del Paese del Sol Levante, dove Mondo9 è posizionato tra i primi dieci romanzi di fantascienza stranieri e inserito tra le quaranta opere imperdibili dello Steampunk. Infine, lo scrittore milanese ha anticipato che gli episodi vecchi e nuovi di Mondo9 saranno prossimamente pubblicati nella prestigiosa collana di Millemondi di Urania Mondadori. Dal Salone di Francoforte dove aveva presentato il suo romanzo Livido (Premio Odissea), Francesco Verso, tramite il suo agente letterario, ricevette l’offerta di pubblicare in Australia. Il percorso, secondo quanto ha raccontato Verso, non è stato semplice, soprattutto nella fase della traduzione di alcuni passaggi del romanzo. Per il resto è molto fiducioso; tra le esperienze fatte, ha fatto presente che ha avuto modo di parlare del libro in teleconferenza con l’Australia dove, nei primi tre mesi, Livido ha venduto oltre cento copie che non è cosa da poco per un autore italiano che si presenta per la prima volta in quella lontana terra.

Futuri: 10 scenari sul mondo di domani, è stato il tema assegnato a Roberto Paura, dell’Italian institute for the future di Napoli, organismo che studia sotto molteplici aspetti scientifici, socio-economici e ambientali, gli scenari prossimi che attendono l’umanità. Il lavoro viene svolto da un gruppo di giovani ricercatori, divulgatori e studiosi tutti altamente specializzati in varie discipline e che pubblicano i loro lavori sulla rivista Futuri, sulla quale vengono anche ospitati racconti e interviste a scrittori di vari generi letterari.

Gianfranco de Turris e Giuseppe Lippi, decani del fantastico italiano, hanno presentato due testi: il primo è Siamo noi i marziani – Interviste di Ray Bradbury (Edizioni Bietti), a cura di de Turris e Tania Di Bernardo, che inquadra il pensiero di Ray Bradbury; mentre il secondo libro dal titolo Tutti i racconti di Howard Phillips Lovecraft (Edizioni Mondadori), curato da Lippi, è dedicato a Howard Phillips Lovecraft.

Per de Turris, giornalista, già vice-caporedattore del Giornale Radio Rai per la cultura, l’autore di Fahrenheit 451 scomparso nel 2012, fu un innovatore della science fiction rivolgendo lo sguardo anche verso il mainstream. Nel testo che raccoglie dodici interviste selezionate, che attraversano un arco di sessant’anni, il lettore potrà avvertire l’essenza del pensiero del grande scrittore americano. Lo storico curatore di Urania, Giuseppe Lippi, invece si è occupato di un corposo volume dedicato a Lovecraft. Lippi ha anzitutto illustrato l’importanza di Lovecraft autore venerato e riferimento imprescindibile del fantastico, oltreché precursore della fantascienza. Il testo è utile per studiare uno scrittore cardine nella storia del genere. Lippi ha anche auspicato che Bradbury e Lovecraft siano inseriti nella collana dei Meridiani Mondadori che, in Italia, raccoglie gli autori oramai ascesi al ruolo di classici della letteratura.

Non possiamo che concludere come le giornate di Fiuggi siano state appassionate e pregne di riflessioni, di iniziative, di novità, di idee e informazioni tese a porre le premesse per un rilancio di un genere, quello del fantastico, che non finisce mai di stupire sia chi scrive sia chi, come i semplici appassionati, ne trae nutrimento per la mente e per l’anima.

Filippo Radogna