FAHRENHEIT 451

Ecco, con grande piacere, un altro libro che non può assolutamente mancare nella vostra biblioteca personale del fantastico: si tratta di “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, reperibile in Italia negli Oscar Mondadori,

Prossimo futuro non meglio precisato. Una città a caso degli USA. Il nonno di Montag faceva il vigile del fuoco. Anche suo padre faceva il vigile del fuoco. Montag ha seguìto le loro orme, scegliendo il “mestiere di famiglia” quasi senza pensarci.
Essere pompiere nel 20XX significa però appiccare gli incendi, anziché spegnerli. Nessun errore: le abitazioni sono protette da una patina di vernice piro-repellente e di incendi spontanei non se ne vede più uno ormai da tempo immemorabile. Quelli che adesso si vedono transitare per le strade ad altissima velocità a bordo dei loro tecnologici mezzi a forma di salamandra indossando le tute ignifughe col simbolo distintivo della Fenice sono i “Militi del Fuoco”, uno speciale corpo di polizia che intercetta e dà immediatamente alle fiamme ogni libro rimasto, ogni manoscritto e ogni opera letteraria. Ferocissimi “segugi meccanici”, dotati di lanciafiamme e di un terribile aculeo velenoso aiutano i militi nel loro lavoro.
Da ormai molti anni, conservare nella propria casa o semplicemente sfogliare un testo di qualsiasi tipo costituisce infatti reato e chiunque infranga questa legge è giustiziabile sul posto. Molto spesso, anche le persone le cui case ospitano clandestinamente materiale scritto periscono orribilmente in questi roghi.
Lo Stato in cui Montag e sua moglie vivono è in GUERRA PERENNE. Che Montag ricordi, è sempre stato in guerra: bombardieri si alzano in volo in formazioni enormi in continuazione, passando sopra le vite di Montag, di sua moglie e dei suoi amici. Sopra le loro case, i loro cervelli e le loro aspirazioni.
E’ talmente tanto tempo che questa situazione va avanti che la gente ha perso la MEMORIA di come si stava prima, di come era la vita PRIMA. I pompieri hanno sempre appiccato gli incendi o c’è stato un tempo in cui cercavano di spegnerli, come alcuni anziani ricordano?
Un giorno Montag conosce Clarisse, una ragazzina piena di vita e curiosità per il mondo che risveglia in lui qualcosa che assomiglia molto alla voglia di vivere, di conoscere, di pensare con la propria testa.
In più, il suicidio di un’anziana donna, scoperta mentre proteggeva la propria piccola collezione di manoscritti, dà a Montag il colpo finale e lo spinge a disertare il proprio lavoro, divenendo un ricercato. Montag entra così a far parte di una “setta” di UOMINI-LIBRO che scelgono di vivere in clandestinità ed imparano ciascuno a memoria un libro (per Montag è il libro della “Genesi”), riproponendosi di tramandarlo alle generazioni future, in attesa che vengano tempi migliori…
Il libro si conclude con la Società che neuclearizza la città vicina, la quale a sua volta distrugge la città di Montag, tramutandola in un deserto: l’umanità risorgerà attraverso Montag ed i suoi confratelli che potranno così ritradurre su carta stampata le proprie conoscenze.

NON C’E’ STORIA UMANA SENZA CULTURA E ANALISI CRITICA DEL MONDO.
Un mondo in cui l’unica alternativa culturale è costituita da enormi televisori-parete (ripresi nel film “Equilibrium” di Kurt Wimmer – insieme alla figura del bambino che denuncia il padre alle autorità) che dispoticamente, violentemente entrano nelle case della gente, proponendo personaggi fasullamente familiari che lentamente ma inesorabilmente riescono a imporsi ai fruitori come fossero amici di vecchia data o addirittura una “famigliola”, allargamento di quella che già si ha (o che non si è riusciti ad avere), è un mondo in cui non vale la pena di vivere.
Naturalmente, i libri sono solo la punta dell’iceberg: quella che Bradbury mette in mostra è la relazione fra CULTURA e POTERE. La Cultura può essere la principale fautrice di un determinato Regime (fino a poter diventare la causa primaria della sua presa del potere), così come può essere a questo asservita. Magari entrambe le cose in periodi successivi.
Sulla strada tracciata nel ’48 dal celebre romanzo di George Orwell “1984“, Bradbury (“Fahrenheit 451″ è del ’53) in qualche modo allarga il discorso, asserendo che un Regime che riesca ad ingabbiare la Cultura di un Popolo e la gestisca in tutto e per tutto ai propri unici fini, è anche PADRONE di quel Popolo, potendone decidere, oltre che lo stile di vita e le abitudini, anche gli UMORI e le ASPIRAZIONI, fino a poterne modificare in ultima analisi a proprio piacimento perfino la MEMORIA STORICA.

E la MEMORIA e la STORIA sono altri due punti fondamentali dello scritto di Bradbury: “Historia magistra vitae” dicevano i latini. Francis Bacon parlava di “corsi e ricorsi storici”: a volte è necessario guardare da dove si viene per decidere dove si vuole (o non vuole) andare. Cosa in cui chi scrive crede fermamente. Cancellando la cultura, la storia (e quindi la memoria) di un popolo, se ne cancella anche la capacità di scegliere la propria strada per il futuro, tanto che, eliminando ogni possibile raffronto col passato, qualsiasi via indicata da “quelli che governano” potrà sembrare accettabile.
Fahrenheit 451 è la temperatura a cui brucia la carta. E’ impossibile non accostare (almeno mentalmente) le gesta dei “militi del fuoco” di Bradbury ai roghi nazisti di enormi cataste di libri, incolpati di opporsi (se non esplicitamente, almeno moralmente) al Terzo Reich.
Se è vero che un’opera di DISTRUZIONE CULTURALE è alla base di ogni prevaricazione di un popolo che cerchi di sradicarne un altro (ricordo ad esempio la distruzione dei Talebani in Afghanistan delle statue buddiste di Bamyian), desta comunque ancora scalpore e risulta di straordinaria attualità il fatto che il romanzo di Bradbury sia ambientato proprio negli Stati Uniti, patria dei diritti civili e delle libertà individuali, prima fra tutte quella di stampa. Terra in cui la Democrazia, forse proprio perchè garantita in maniera molto ampia per tutti, appoggiata da un sistema di COMUNICAZIONE DI MASSA che per diffusione e livello di progresso non ha eguali nel mondo, potrebbe un giorno dare luogo se non adeguatamente difesa ad un TOTALITARISMO IDEOLOGICO di stampo nuovo.

Un giorno, nella Terra di Franklin e Lincoln, la PROPAGANDA POLITICA potrebbe anche passare sottoforma di chiamata alle armi all’interno di uno spot televisivo da 15″ fra un’azione e l’altra del Super Bowl….
Molto significativa la trovata dei MASTODONTICI CARTELLONI posti ai bordi delle autostrade. Viaggiando le vetture dell’epoca di Montag a velocità altissime, si è reso necessario aumentare le dimensioni dei cartelli pubblicitari lungo le strade ad alta velocità, che così possono essere visti meglio. Queste insegne pubblicitarie raggiungono proporzioni assolutamente enormi, tali da oscurare completamente alla vista degli automobilisti lo spettacolo della Natura circostante. Simbolo dei PARAOCCHI che la Società moderna (molto più per sua stessa natura che per un piano abilmente architettato) cerca di mettere a tutti noi, sì da focalizzare la nostra attenzione solo sul QUI E ORA, occultando nel frattempo una visione periferica che potrebbe anche indurci a dissentire…
Di “Fahrenheit 451″ esiste una trasposizione cinematografica del 1966 di Francois Truffaut. Una nuova versione che si preannuncia traboccante di effetti speciali vedrà invece la luce nel 2012, ma ancora non si conosce né il cast né il regista.

Intanto buona lettura!

Giuseppe Conti