HOWARD PHILLIPS LOVECRAFT

Nel settantenario della sua morte, non potevamo non parlare di lui. Howard Phillips Lovecraft nasce alle ore 9 del 20 agosto 1890 nella casa del nonno materno a Providence nel Rhode Island da Winfield Scott e Sarah Susan Lovecraft.
Tre anni dopo il padre impazzisce, vittima di una paresi. Nel 1898 morirà in una clinica psichiatrica. Stessa sorte toccherà alla madre nel 1921.
Il nonno Whipple V. Phillips si prende cura del nipote, nell’intento di fargli da padre.
Dal 1904 al 1908 frequenta la Hope Street High School, ma, a seguito della morte del nonno, viene colto da un esaurimento nervoso e non riesce a diplomarsi. Quindi inizia a dedicarsi al giornalismo amatoriale nel 1914, diventando in poco tempo il fiore all’occhiello di molte riviste ed iniziando a pubblicare i suoi racconti del soprannaturale, oltre ad articoli di astronomia. Quando nel 1919 sua madre viene ricoverata in ospedale, Howard viene affidato alle due zie materne, Lillian D. Clark e Annie E. Gamwell.
Nel 1922, dopo la morte della madre, si reca a New York in visita da amici e subito dopo lo troviamo sia nell’Ohio sia nel Massachusetts.
Per tutti gli anni Venti del secolo scorso continua a far visite agli amici e nel contempo compie studi archeologici, altra sua grande passione, insieme all’astronomia (tutti argomenti che poi ritroveremo anche nelle sue opere).
Nel frattempo, il 3 marzo del 1924 si sposa con Sonia H. Greene e si stabilisce a New York. Ma Howard qui non ha un vero lavoro e preferisce le sedute al Kalem Club (un circolo informale di amici) alle responsabilità della famiglia. La moglie così si trova costretta a cercare lavoro nel Midwest, mentre Lovecraft preferisce non seguirla e nel 1926 torna nella città natale di Providence, da cui non se ne andrà più, guadagnandosi a pieno diritto il soprannome di “bardo di Providence”.
Quando le speranze di Sonia nel Midwest svaniscono, la donna propone al marito di tornare insieme, ma Howard, escludendo l’estate del 1928 trascorsa ancora a New York, continua il matrimonio solo per lettera, fino al marzo 1929, anno in cui il matrimonio viene sciolto, anche se poi la sentenza ufficiale non verrà mai registrata.
Frattanto, dopo l’esperienza con il giornalismo amatoriale, egli inizia dal 1923 a collaborare con la rivista “Weird tales”, nata proprio in quell’anno e divenuta la “palestra” di molti scrittori di talento e di fama indiscussa, quali Robert Ervin Howard, Clark Ashton Smith, Robert Bloch e molti altri.
Nel 1927 pubblica il suo saggio sul soprannaturale,mentre molte case editrici iniziano ad interessarsi ai suoi scritti.
Dal 1926 al 1933 vive in un monolocale a nord della Brown University insieme alla zia Lillian, che muore nel 1932. Quindi si trasferisce con l’altra zia, Annie, in una casa coloniale tra i giardini della College Hill.
Verso la fine dell’inverno a cavallo tra il ’36 e il ’37 egli muore, prematuramente, di cancro all’intestino dopo irriducibili sofferenze. Sono le 6 del mattino del 15 marzo 1937. Il 18 marzo il suo corpo viene seppellito nel Swan Point Cementery.
Dopo la sua morte Lovecraft ebbe, come capita spesso, la fama che si sarebbe meritato quando era in vita.
Delle sue opere meritano una citazione il racconto “Herbert West, re-animator” (rivisitazione splatter del mito di Frankenstein) e tutti quelli appartenenti al “Ciclo dei miti di Cthulhu” (imperniati su una mitologia inventata, popolata da creature mostruose chiamate i Grandi Antichi).
 
Originariamente pubblicato sul numero 4 de LA ZONA MORTA, ottobre 1990

Corretto e ampliato per il sito LA ZONA MORTA, marzo 2007

31/03/2007, Davide Longoni