CORPI SPENTI

“E’ un romanzo che nasce dallo sforzo di creare qualcosa di originale e che credo aiuterà a spingere gli autori della fantascienza italiana verso una nuova strada tesa ad accompagnare e interpretare il mondo di oggi”. E’ una delle interessanti espressioni utilizzate da Giuseppe Lippi, curatore dello storico mensile di fantascienza Urania Mondadori, nel suo intervento alla presentazione dell’ultimo romanzo di Giovanni De Matteo dal titolo Corpi Spenti (ed. Urania Mondadori – n. 1607 giugno 2014 – 4,90 euro) in uscita in questi giorni in edicola.

L’incontro si è tenuto lo scorso 24 maggio alla Sticcon XXVIII che ha ospitato anche la 40° edizione dell’Italcon - Convention nazionale della fantascienza e del fantastico – a Bellaria-Igea Marina (Rimini).

De Matteo è tra le penne più qualificate della fantascienza italiana. Lucano di nascita, abita e lavora a Bologna dopo aver vissuto per anni in Campania e aver compiuto gli studi universitari a Roma. E’ tra i fondatori del movimento letterario denominato  Connettivismo. La pubblicazione di Corpi Spenti è un’altra importante tappa nella sua carriera dopo il Premio Urania ricevuto nel 2007 con Sezione Pi-Quadro. Ma vi è da aggiungere il conferimento quest’anno del Premio Italia 2013 come miglior articolo su rivista amatoriale con il testo La mappa del futuro: uno sguardo alla fantascienza dal 1984 ad oggi, pubblicato sulla webzine  www.next-station.org/ assegnatogli proprio nel corso della rassegna tenuta a Bellaria (è la seconda volta che lo riceve: infatti, nel 2012 gli era già stato conferito nella stessa categoria, con l’articolo Una breve storia del viaggio nel tempo, scritto a quattro mani con Lanfranco Fabriani e pubblicato sulla stessa webzine).

Insomma, il 2014 sarà certamente un anno che Giovanni De Matteo ricorderà!

Ma torniamo a Corpi Spenti. Si tratta di un future noir, vale a dire una vicenda poliziesca fantascientifica a sfondo politico (in proposito vi è da segnalare l’enigmatica  e riuscita immagine di copertina disegnata da Franco Brambilla) che si svolge nell’anno 2061, nel corso del bicentenario dell’Unità d’Italia. Stanno per tenersi le elezioni che designeranno i rappresentanti del Territorio Autonomo del Mezzogiorno, si intende così decretare la secessione del Sud dalla Repubblica Italiana. Dietro la manovra politica in realtà si celano interessi economici incrociati a quelli criminali.

E qui si ripresentano gli agenti della WPO, ossia della Sezione Investigativa Speciale della Polizia di Napoli, che hanno la facoltà di tirare fuori informazioni dalla memoria dei cadaveri, che avevamo avuto modo di conoscere in Sezione Pi – Quadro. Primo tra tutti l’abile tenente Vincenzo Briganti, ma anche i tanti singolari personaggi, già presenti nella passata storia, che lo accompagnano nelle movimentate indagini e che conosceremo meglio via via che la nuova vicenda si dipana. Briganti e i suoi detective, con i loro pregi e difetti, affronteranno imprevisti di ogni genere nel tentativo di far luce sugli intrighi ed evitare l’instaurarsi del nuovo ordine da parte di una potente organizzazione criminale  che si appresta ad allungare i suoi micidiali tentacoli su Napoli e sull’intera Italia Meridionale.

“Il romanzo – ha fatto presente De Matteo – è un future noir nel quale la trovata fantascientifica è più di un pretesto e svolge un ruolo funzionale alla trama. Si tratta appunto della facoltà, concessa dall’avanzamento della tecnologia e delle conoscenze umane nel campo neurocognitivo, di passare allo scanner la memoria dei morti. Nel romanzo – ha quindi proseguito – si avverte l’influsso del cyberpunk e la stessa trovata fantascientifica dell’indagine psicografica, che ho pensato come metafora delle conseguenze rivoluzionarie di un’ipotetica Singolarità Tecnologica, ha una forte connotazione post-cyberpunk, con qualcosa di più delle sfumature post-human. Proprio dall’amalgama di questa eterogeneità culturale emerge il carattere più connettivista del romanzo”.

Molti sono stati gli amici e colleghi scrittori cui l’autore di Corpi Spenti è grato per gli incoraggiamenti e i consigli, come si può leggere nei ringraziamenti in coda al romanzo. Ma lo è  particolarmente, come riferito durante la presentazione dallo stesso autore, a Giuseppe  Lippi.  De Matteo ha dato atto che i suggerimenti del curatore di Urania  sono stati fondamentali soprattutto nella fase di revisione. “Mi rendo conto – ha infine aggiunto – che un secondo titolo appartenente al medesimo scenario narrativo ( ossia quello già contenuto in Sezione Pi-Quadro, ndr) è un onore concesso a pochi italiani”. In definitiva Corpi Spenti è una scommessa stimolante  e una degna proposta che Urania fornisce in una più ampia idea di rilancio della narrativa fantascientifica italiana.

Filippo Radogna