FANTASCIENZA STORY: APPENDICE 05 – PARTE 04

FANTAFESTIVAL MADE IN ITALY – PARTE 04

1986 – 1990

Molte cose sono cambiate da quando i film uscivano solo sporadicamente nelle sale, i sistemi di produzione ma, soprattutto, di distribuzione sono molto cambiati. Il mercato televisivo e quello delle videocassette sono diventati come una spugna che assorbe ormai quasi tutto quello che viene prodotto anche se possono passare diversi anni tra la fattiva realizzazione del film o del serial e la sua trasmissione in TV o edito in videocassetta. Ecco la ragione per la quale diminuiscono i film presentati nei festival che non siano poi arrivati presso di noi e, addirittura, non è nemmeno assoluto che quelli citati siano veramente inediti all’atto della pubblicazione di questi volumi o che, addirittura non siano poi stati trasmessi in orari impossibili od in lontane e secondarie emittenti private.

In ogni caso il Fantafestival di Roma prosegue nella sua inarrestabile marcia, siamo alla sesta edizione che prevede una personale sulla Hammer Film e Terence Fisher con ospiti come Michael Carreras, Freddie Francis, Val Guest e Richard Lester con, in più, una retrospettiva su «Novant’anni di fantastico inglese».

Per quanto riguarda le pellicole in concorso segnaliamo, tra le altre, Karnabal di Carles Mira (Spagna 1985), un film fantastico incentrato su un uomo, Jaumet, che viene rapito con una mongolfiera e portato in uno strano paese di Carnevale e lì, dopo essere stato incoronato Re, viene incitato dalla gente a ordinare e organizzare follie. Jaumet si fa prendere un po’ troppo la mano e partecipa personalmente al Carnevale dove conosce una bella dama. Poiché al termine della festa anche il Re deve morire, la bella dama lo trasporta, attraverso le spirali del tempo, fino all’epoca nostra. Ritorna così nel suo paese di provenienza per assistere attivamente al suo funerale.

Ancora fantastico è Dream One (GB, 1984) di Arnaud Selignac. È la storia di un ragazzino che, sognando, entra in un mondo fantastico dal quale poi deve fuggire prima che si distrugga.

Film polacco del 1983 è Seksmisja di Juliusz Machulski. I due protagonisti, Alberto e Max si svegliano dall’ibernazione in un futuro molto lontano e scoprono di trovarsi in un mondo abitato da sole donne.

Citiamo ancora un fantastico parlando di Il Cavaliere dei Cieli (El Caballero del Dragon) di Fernando Colomo (Spagna 1985). Un alchimista medioevale pronuncia una formula magica che fa apparire un dragone, una creatura fiammeggiante capace di uccidere e di rapire. Tra le sue vittime c’è anche Alba, la principessa rapita e il capo della guardia, Clever, vuole liberarla. Pochi giorni dopo la principessa ritorna e rivela all’alchimista dove si trovano il drago e il suo cavaliere di cui lei si è innamorata. L’alchimista, Boecius “entra” nel drago e incontra il cavaliere il quale gli rivela di essere a sua volta innamorato di Alba e promette a Boecius di dargli la pietra filosofale solo se gli farà rivedere la sua amata. Mentre stanno parlando Clever affronta il drago. Al castello torna Alba accompagnata da un cavaliere dalla strana armatura mentre nulla si saprà più di Clever, dell’alchimista e del drago, scomparsi nelle profondità del tempo.

Nel 1987 il Fantafestival rende omaggio alla Universal, la casa di produzione americana famosa specialmente negli anni Trenta e Quaranta per i suoi “mostri”. Da questa casa proviene il Frankenstein di Boris Karloff, l’Uomo Lupo di Lon Chaney Jr., la Mummia, sempre di Karloff, e il Dracula di Bela Lugosi e John Carradine, solo per citare i più noti. Tra gli ospiti ci sono Christopher Lee e Rutger Hauer.

Tra i film segnaliamo The Video Dead di Robert Scott (USA 1986), curiosa storia di un vecchio televisore che trasmette film dell’orrore e che ha la facoltà di materializzare le feroci e orribili creature nella vita reale.

Lotte di vampiri sono invece l’argomento del film di animazione cubano Vampiros en la Habana, dove un gruppo di essi vorrebbe la formula che permetterebbe loro di vivere anche con la luce e distribuirlo ai colleghi sparsi in tutto il mondo. Altri, proprietari di Casinò e spiagge sotterranee, cercano di boicottare il progetto.

Non abbiamo niente di straordinario in questa libera trasposizione del romanzo di Robert Louis Stevenson se non che si tratta di una rarità sovietica e cioè Strannaia Istoria Doktora Jekilla I Mistera Hyda di Alexandre Orlov del 1986.

Curioso e noioso è invece Population One di Rene Daalder (USA,1986), storia e analisi dell’unico essere umano scampato all’olocausto nucleare perché rinchiuso in un bunker.

Poca fantascienza e molta realtà ci porta la pellicola della Germania Federale del 1986 The Nuclear Cospiracy di Rainer Erler. La moglie di un giornalista scomparso e un fotoreporter cercano le tracce del coniuge e gli indizi la portano fino all’Australia dove, in pieno deserto, c’è un impianto di riciclaggio delle scorie nucleari.

Mutazioni genetiche sono l’argomento di The Kindred di Jeffrey Obrow e Stephen Carpenter (USA 1986). Un famoso medico sta compiendo aberranti esperimenti su animali e su esseri umani ma per proseguire nelle sue folli sperimentazioni ha bisogno degli appunti della dottoressa Amanda Hollins che è ricoverata in ospedale ed è uscita da un coma da poco. Non riuscendo a ottenerli la uccide. Il figlio di Amanda, John, va con dei suoi colleghi e amici nella casa della madre per rispettare le sue ultime volontà: distruggere quello che lei chiamava Il diario di Anthony e cioè i suoi appunti di genetica. Ma nella casa di Amanda, Anthony e i suoi amici li stanno aspettando.

L’anno successivo l’omaggio è riservato alla Paramount che produsse, tanto per dirne una, molte delle pellicole di George Pal e tutta la saga televisiva e non di Star Trek.

Tra i film selezionati, parliamo di scambio di corpi nel film Again di Paul Flaherty (USA 1987). Jack Weston è un vecchio burbero ottantunenne che dopo un incidente di macchina si ritrova ad abitare il corpo del suo nipote diciottenne.

La Metro Goldwin Mayer non ebbe, nel passato, una grossa specializzazione nel cinema di fantascienza. La sua prima, grande produzione, fu nel 1956 con Il Pianeta Proibito ma, nonostante questo, vi furono nel passato delle pellicole dedicate al genere. Ricordiamo, tra esse Men Must Fight di Edgar Selwyn (USA, 1933), una pellicola ambientata nell’allora futuro 1940 che mostrava un massiccio bombardamento negli USA da parte di aerei futuristici durante una Guerra Mondiale che usavano bombe esplosive di grande potenza e gas mortali.

Mirai Ninja, titolo americano Warlord, di Keita Amamiy (Jap, 1988), ci mostra l’esercito Kurosagi guidato dal malvagio Cyborg, signore della guerra, che vuole impadronirsi del mondo: lo contrasta l’esercito dei Subawe, governato dalla principessa Lady Saki, che medita di riprendere il controllo sulla propria terra con l’aiuto di una nuova arma laser. Purtroppo però, durante una crudele battaglia, i Kurosagi rapiscono Lady Saki che può così conoscere il vero capo dell’esercito nemico, un imperatore spirituale che non possiede forma umana e che, grazie a un’eclissi di sole, non potrà rivelare il suo corpo ma acquisterà anche l’energia sufficiente per conquistare il mondo.

Nell’ultimo anno che trattiamo per questa volta, l’omaggio è alla Warner Bros di cui ricordiamo Il risveglio del dinosauro, Assalto alla Terra, La Terra esplode e Delitto in quarta dimensione, questo solo per citarne alcuni. Altri omaggi dovuti devono considerarsi quelli di una personale di George Méliès e a Mario e Lamberto Bava.

(4 – continua)

Giovanni Mongini