FANTASCIENZA STORY 20

1954: DAI FORMICONI A GODZILLA PASSANDO DAL GILLMAN E DAL NAUTILUS – PARTE 1

ASSALTO ALLA TERRA (Them!)

I pericoli per la Terra non provengono esclusivamente dallo spazio. L’uomo non deve temere solo ciò che lo circonda, i suoi simili, l’ambiente, la società, ma anche ciò che è dentro di lui, nel suo essere: “la bestia, sempre più rabbiosa a ogni nuova sconfitta“. Il pericolo per l’uomo è l’uomo stesso, il pericolo per la Terra è la natura di cui l’uomo fa parte come tutto e come insieme. Sollecitata, sfidata, la natura, come la mente umana, si ribella e rigurgita i suoi mostri, consci o inconsci che siano.

Ma come può l’uomo dominare i suoi istinti e vincere se stesso, così la natura può correggere l’errore che ha fatto, distruggendo ciò che ha creato o risvegliato, proteggendo l’uomo ma ammonendolo ogni volta perché trovi un “io” migliore  e una ragione di esistere.

Sono i mostri dell’alba atomica, risvegliati dai primi, incerti esperimenti di un piccolo bipede che, ogni volta, vuole sfidare forze più grandi di lui.

Il 1954 è caratterizzato da tre film in particolare, più uno.

I primi tre sono indubbiamente Assalto alla Terra, Il mostro della Laguna Nera e 20.000 leghe sotto i mari; l’altro è Godzilla, importante soprattutto per le conseguenze in parte catastrofiche, che il suo successo avrà sulla fantascienza cinematografica.

Assalto alla Terra comincia presentando un enigma. Un aereo che sorvola il deserto comunica di aver avvistato una bimba (Sandy Descher) che cammina sola, in pigiama, con un’aria allucinata, stringendo al petto una bambola alla quale manca un pezzo di testa.

Una macchina della Polizia la raggiunge. La piccola non sembra neanche notare gli uomini che la prendono a bordo. Seguendone le tracce, essi giungono nei pressi di una roulotte dove sembra si sia scatenato l’inferno: una parete è sfondata e ogni cosa giace sparsa nei dintorni e dei genitori della piccola nessuna traccia.

Delle zollette di zucchero sono sparse per terra e sono brulicanti di formiche.

Sul posto giunge un’ambulanza che porta la bambina in ospedale. Il sergente Ben Petersen (James Whitmore), tra i vari rottami, rinviene il pezzo mancante della testa della bambola: è la prova che la piccola proviene da lì. Mentre online casino bitcoin stanno discutendo sul da farsi, odono uno strano rumore, ma non notano che, a quel suono, la bambina si solleva dalla brandina e con gli occhi sbarrati sembra guardare fuori.

Spedita la bimba con l’ambulanza, il sergente Ben e l’altro poliziotto decidono di far visita a un vicino spaccio, non senza aver notato una strana orma, di cui si affrettano a fare il calco prima che il vento la faccia sparire del tutto.

Anche nello spaccio è successo qualcosa, sembra che si sia ripetuta la scena della roulotte: anche il negozio è stato sfondato dall’interno e sacchi di zucchero sono sparsi al suolo e su questi fanno lieto banchetto le formiche.

Ben trova il fucile del gestore con la canna ripiegata e contorta. I soldi sono ancora nella cassa. Il cadavere di Grant, il gestore, viene trovato in una botola in fondo al magazzino, con un’espressione di orrore dipinta sul volto. I due si separano: Ben torna alla centrale per parlare con i superiori, l’altro resta ad attendere gli uomini della scientifica.

Mentre il vento entra sibilando dalla parete squarciata e una radio accesa continua, monotona, a riferire vaghi commenti politici, Ed Blackborn (Chris Drake) il poliziotto, ode ancora lo strano rumore: spegne l’oscillante lampada del soffitto mossa dal vento che entra da una finestra rotta, ed esce.

Lo vediamo passare davanti alla finestra, all’esterno, quindi si ode un rantolo, un urlo e uno sparo, poi… il buio e il vento…

Il mattino dopo Ben è a colloquio con il suo superiore, il Capitano Fred Edwards (Don Shelton), ancora sconvolto per la scomparsa del suo collega. Nessuno sa quale decisione prendere.

Uno degli scomparsi, il proprietario della roulotte, lavora per la Polizia Federale per cui il comando invia uno dei suoi agenti, Robert Graham (James Arness). Mentre quest’ultimo sta apprendendo le ultime novità, fa la sua apparizione il medico legale (Waldron Boyle) che ha esaminato il corpo del gestore dello spaccio; il  suo referto è quanto mai sconcertante:

Grant può essere morto per una delle seguenti ragioni: spina dorsale spezzata, torace schiacciato, cranio fracassato e, per finire, aveva in corpo acido formico sufficiente a uccidere un elefante.

La strana impronta raccolta nel deserto viene spedita al Dipartimento Federale il quale, dopo poco tempo, invia sul posto uno scienziato del Ministero dell’Agricoltura, il Dottor Harold Medford (Edmund Gwenn), assieme alla figlia Patrizia (Joan Weldon) sua assistente.

I due si danno subito da fare ed  esaminando le impronte si lasciano andare a sibilline conclusioni:

Medford: “Il referto compilato dal medico legale purtroppo conferma nel modo più assoluto l’ipotesi che abbiamo fatto noi. Leggi Patrizia. Senta, dov’è stata fatta esplodere la prima bomba atomica sperimentale, quella del 1945?

Graham: “Beh, più o meno da queste parti.

Medford: “Adesso sarebbero passati circa nove anni… beh, dal punto di vista genetico è possibile.

Alle domande di Graham, il professore risponde che non ha intenzione di rivelare la sua ipotesi fino a che non ne sarà sicuro. Propone di andare a vedere la bambina e successivamente le impronte nel deserto. Alla piccola, ancora in stato di shock, il professore fa annusare l’acido formico; la bimba sbatte gli occhi e si alza dalla sedia gridando: “Eccole! Eccole!” (Them! Them! Loro! Loro!  che è il titolo originale del film).

Medford: “Vogliamo andare sul posto subito?

Graham: “E’ un po’ tardi, professore…

Medford: “Più di quanto lei creda.

Giunti sul posto, Medford esamina le impronte.

Medford: “Per caso non sa mica di qualche cratere a forma conica di recente formazione?

Ben: “No professore.

Medford: “Le dispiace se diamo un’occhiata qui in giro?

Ben: “Come vuole, professore.

Patrizia: “Qui la vegetazione è povera, quando il cibo scarseggia diventano anche carnivore…

Medford: “Eh, lo so.

Graham: “Ma chi diventa carnivoro?

Patrizia: “Lo dirà mio padre.

Graham: “Quando?

Patrizia: “Quando sarà sicuro

Graham: “Signorina… professoressa…

Patrizia:  “Se non riesce a chiamarmi professoressa, mi chiami pure Patrizia.

Graham: “Con piacere, mi stia a sentire Patrizia: qui le cose sono già abbastanza complicate senza che quel vecchio… senza che suo padre le renda più difficili.

Patrizia: “Deve sapere che “quel vecchio” è uno dei più famosi mirmicologi del mondo!

Graham: “Mirmicologi! Vede se ho ragione? Qui parliamo lingue diverse: è per questo che non ci possiamo capire.

Medford: “Patrizia! Patrizia! Vieni qui! Ecco un’altra impronta, ma guarda, guarda: è gigantesca, più di dodici centimetri, dodici!

Patrizia: “Questo vuol dire che il corpo…

Medford: “… sarebbe lungo circa tre metri, se non di più. Guarda se ne trovi altre! E’ una cosa spaventosa!

Ben: “E questo spiegherebbe la sparizione di cinque persone?

Medford: “Sì! La direzione dell’impronta fa pensare che sia venuta da quella parte, bisognerebbe vedere lo spaccio di Grant, ci sarà qualche altra impronta…

Graham: “Senta professore, prima di andare in qualsiasi altro posto voglio sapere esattamente di che cosa si tratta.

Medford: “Mi rendo benissimo conto della vostra impazienza. Capisco che siate ansiosi di compiere il vostro dovere, però dovete fidarvi di me. Io non lo faccio senza ragione, no. Se la mia ipotesi è sbagliata tanto meglio per tutti; se invece è esatta, come le prove continue sembrano dimostrare, allora qualcosa di incredibile si è verificato qui, e in tal caso nessuno di noi dovrà farne parola se vorremo evitare le conseguenze del panico…

Graham: “Il panico?

Patrizia intanto continua la sua esplorazione, in mezzo a nubi di sabbia sollevate dal vento. All’improvviso, da dietro un’altura del terreno e annunciato dal solito suono sinistro, appare un mostro retto su zampe sottili, con due mandibole seghettate ai lati della bocca, due lunghe antenne e un corpo snello ricoperto di corti peli.

Al grido della ragazza accorrono Graham e Ben che, su indicazione dello scienziato, mirano alle antenne del mostro e lo abbattono.

A questo punto abbiamo la spiegazione dell’enigma.

Ben: “Che cos’è?

Medford: “Sembrerebbe della specie dei Camponotus Glicinus, della famiglia dei formicidi. Una formica!

Graham: “Una formica? Questo mostro qui una formica?!

Ben: “E questa avrebbe ammazzato Blackburn, Grant… e tutti gli altri?

Medford: “Sì, è la degenerazione di una formica, probabilmente dovuta alle radiazioni della prima bomba atomica. Sentite l’odore?

Ben: “

Graham: “Acido formico. Per questo la bambina ha avuto quella reazione, allora

Ben: “E il corpo di Grant era pieno di acido formico.
Medford: “Vedete quello? E’ il pungiglione: un’arma terribile. Le formiche tengono ferme le vittime con le mandibole, ma per uccidere iniettano acido formico. E’ uno dei più potenti veleni; non c’è tempo da perdere: dobbiamo scovarle e sterminarle…

Ben: “Ma ve ne saranno delle altre?

Patrizia: “Questa, probabilmente, era in avanscoperta. Avete sentito quel suono stridulo? Evidentemente comunicava con le altre.

Graham: “Perché, che cos’hanno, anche la radio?

Medford: “Ma certamente! Tutti gli insetti hanno mezzi di comunicazione a distanza!

Quasi a sottolineare le parole dello scienziato, si ode nuovamente il suono sinistro.

Medford: “Forse noi assisteremo all’avverarsi della profezia biblica: tenebre e distruzioni verranno su tutto l’universo e, i mostri, regneranno sulla Terra…

Nella sua prima parte la pellicola viaggia in un fitto mistero, ma vari indizi indicavano già la presenza delle formiche: l’acido formico trovato nel corpo del gestore e che risveglia dallo stato di shock la bambina; lo zucchero sparso per ogni dove, e la finezza che il regista compie, facendoci vedere piccole formiche che ne portano via i granelli.

Che poi questi esseri non avessero forma normale ce lo dice lo scienziato esaminando le orme, chiedendo dove è stata fatta esplodere la prima bomba “A” e dichiarando (noi sappiamo ora che si riferiva alle dimensioni delle formiche) possibile la cosa dal punto di vista genetico, e chiedendo inoltre a Ben se esisteva un cratere (il nido) da quelle parti.

In più sappiamo che il professore è un “mirmicologo”, cioè uno studioso delle formiche. Tutti questi particolari, all’atto della soluzione del mistero, come tessere di un mosaico s’incastrano perfettamente, e già ci danno l’idea della statura del film: la mano del regista si rivela ferma e sicura.

Si tenta di localizzare il formicaio. Due elicotteri perlustrano la zona in cerca del cratere. A bordo di uno di essi vi sono  Graham e Patrizia; il primo, tra parentesi, non ha ancora afferrato la gravità della situazione ed è tuttora impegnato a occuparsi di un caso più semplice e più consono alle sue limitate capacità: Patrizia.

Sul secondo velivolo troviamo il generale di turno, O’Brien (Onslow Stevens), Ben e lo scienziato. Seguiamoli.

Generale: “Professore, nel nido che cerchiamo, quante formiche potrebbero esserci?

Medford: “Eh, non si può dire, generale; se però seguono le usanze della loro specie il nido, a seconda della sua età, può contenerne da poche centinaia a molte migliaia.

Ben: “Cosa, molte migliaia?

Medford: “Eh, è possibile.

Generale: “Mi scusi professore, ma per uccidere migliaia di animali simili ci vuole uno stormo da bombardamento, più un reggimento di fanteria per seppellirli. Non si può mantenere il segreto.

Medford: “Questo però è il caso-limite, generale, è inutile fasciarci la testa prima di essercela rotta.

Generale: “Dopo aver visto quella bestiaccia io mi aspetto di tutto. Però come mai, fino a ora, nessuno le aveva notate?

Medford: “Prima di tutto non credo che si siano sviluppate da molto tempo e secondo, in questo deserto, in queste centinaia di migliaia di ettari disabitati non… (s’interrompe perché gli sembra di aver visto un cratere corrispondente alle sue aspettative) No, non è quello. Potrei parlare con mia figlia?

Generale: “Sì, subito” (Gli passa la cuffia)

Medford: “Grazie.

Ben: “Guardi, parli qui

Medford: “Pronto, Patrizia, Patrizia!

Ben: “Non si può chiamare così professore. ‘Aereo A ad aereo B’, giusto Generale?

Generale: “Giusto.”

Medford: “Oh… Aereo A ad aereo B…

Ben: “Dica ‘passo’, dica ‘passo’.

Medford: “Passo…

Patrizia: “Aereo B ad aereo A. Avanti papà, passo.

Medford: “Non avete visto niente?

Ben: “Dica ‘passo’.

Medford: “Ma l’ho già detto.

Ben: “Lo deve ridire

Medford: “Ah, passo.

Patrizia: “Ricevuto. Non ancora: siamo a tre quarti della zona assegnataci, prima della coordinata C-6, passo.

Medford: “Fai attenzione, appena vedi qualcosa dimmelo subito!

Ben: “Se ha finito dica ‘chiudo’.

Medford: “Ma lei lo sa che io ho finito

Ben: “Sì, va bene professore, ma è la regola; deve dirlo, vero Generale?

Generale: “Esatto.

Medford: “Ma è ridicolo, ce le friggiamo le vostre regole se non troviamo…

Ben (al microfono della cuffia): “Passo e chiudo!

Medford: “Oh, adesso sarà contento!

Già da questo colloquio s’intravede nettamente la posizione dello scienziato: a suo giudizio le regole e i procedimenti militari sono assurdi, incongruenti e risultano solo una perdita di tempo.

Intanto, per inciso, Patrizia scorge il cratere. In quello stesso istante ne esce una formica che tiene fra le mandibole lo scheletro di una cassa toracica umana che getta giù per il pendio, facendola finire tra gli altri resti, tra i quali spicca la fondina d’ordinanza del povero Blackburn.

Medford, torniamo a lui, deve continuare a spiegare pazientemente a tutti quello che deve essere fatto, ed è una fortuna che almeno ci sia lui ad avere le idee veramente chiare. Tornati alla base, infatti, abbiamo presto questo significativo colloquio:

Generale: “Senta, professore, cerchi di essere più coerente, la prego. Un po’ raccomanda il segreto, nessun altro deve essere messo al corrente, dobbiamo fare tutto il Maggiore, io e voi altri…

Medford: “Infatti, Generale, la segretezza è la prima cosa.

Generale: “Già, ma poi dice che la cosa più importante è la rapidità. A me è stato ordinato di fare tutto ciò che lei mi chiederà ma, se dobbiamo far presto, perché non andare stanotte coi bombardieri a distruggere il nido.

Medford: “No, ma cosa dice? Se ha un po’ di pazienza, Generale, le spiegherò tutto. Le formiche non possono soffrire il caldo, perciò esse vanno in cerca di cibo solo dopo il tramonto. Quindi stanotte, non ce ne sarebbe neanche la metà nel nido. Il momento migliore, invece, sarà domani, durante le ore più calde. Guardate, questa è la sezione di un formicaio. Notate i dettagli: ecco qui l’entrata, queste sono le gallerie, i corridoi, i depositi. Tutto è costruito con una tecnica magistrale. Hanno anche i canali per convogliare le acque piovane. Questo è però un formicaio schematizzato, noi non sappiamo esattamente con cosa avremo a che fare. In questo caso le gallerie possono essere molto profonde.

Graham: “E allora che facciamo?

Medford: “Primo: aspettiamo domani a mezzogiorno. A quell’ora le formiche dovrebbero essere tutte nel nido. Quindi dovremo fare in modo che ci restino. Ci sono due possibilità: la prima sarebbe allagarle; le formiche non vivono sott’acqua, no, perché respirano dai fianchi.

Maggiore: (Sean McClory) “Scusi, professore, ma non ci sono acquedotti per un raggio di trenta chilometri.

Generale: “Per questo ha voluto sapere le previsioni del tempo.

Medford: “Non c’è da aspettarsi qualche precipitazione, domani, per caso?

Generale: “No, non c’è nessuna probabilità, purtroppo, e la pioggia artificiale qui non ha mai dato risultati. E la seconda possibilità?

Medford: “Provocare un aumento di temperatura che le faccia rifugiare tutte in fondo al nido.

Maggiore: “Ma niente bombe, ah? E se fossero al fosforo? Potremmo lanciarle all’entrata con i bazooka.

Generale: “Producono molto calore quelle… e dopo fatto questo?

Medford: “Buttiamo giù dei gas di cianuro, così le ammazziamo.

Generale: “E come lo si verifica dopo?

Medford: “Si scende dentro al nido e si guarda.

Così viene fatto e, mentre Ben si diverte a dare ordini al Generale che ha in mano il bazooka, un altro gruppo getta le bombe al cianuro all’interno del nido. Quando è il momento di andare a vedere il risultato del loro lavoro, sorge un’altra discussione tra Patrizia e Graham, dato che la prima vuole scendere con lui e Ben. Graham deve arrendersi, tanto per cambiare, all’evidenza dei fatti: la ragazza, meglio di loro, può rendersi conto se tutto è andato bene. La discesa nella tana è una delle sequenze più suggestive del film: in mezzo a cortine di vapori si ergono le mostruose sagome delle formiche uccise e i tre, muniti di maschere antigas, vi si aggirano in mezzo. A un certo punto però, una parete crolla e rivela una galleria ostruita dove vi sono ancora delle formiche in vita. Ben e Graham le accolgono a colpi di lanciafiamme, poi tutti e tre arrivano nel cuore del nido e qui ancora una volta Patrizia rivela la sua utilità.

Patrizia: “Ecco quello che temevo.

Graham: “Perché, cosa c’è?

Patrizia: “Sono vuote.

Graham: “Ma quelle che c’erano dentro saranno morte anche loro!

Patrizia: “No, non quelle che erano nelle uova. Adesso distruggete tutto, bruciate tutto.

Portate in superficie le fotografie che Patrizia ha scattato sul nido, ecco che Medford è costretto a spiegare nuovamente ogni cosa ai suoi impulsivi collaboratori.

Medford (esaminando le foto): “Molto strano… è anormale!

Patrizia: “Non c’erano larve o pupe nel formicaio, quelle formiche sono nate direttamente dalle uova: forse anche questo è attribuibile alla degenerazione.

Medford: “Oh sì, molto probabilmente. Ma sei certa che non ce ne fossero? Formiche con le ali non ne avete trovate?

Patrizia: “No, soltanto operaie!

Generale: “Ma cosa avete, non è mica la fine del mondo?!

Medford: “Eh, potrebbe esserlo. In questi due gusci vuoti c’erano formiche regine che, appena nate, hanno le ali, come le hanno anche i maschi di questa specie. Non ne avete viste formiche alate?

Ben: “No, professore.
Medford: “Ciò significa che non abbiamo fatto abbastanza presto. Eh no. Sono nate due formiche regine che poi sono volate via dal nido assieme a uno o più maschi alati.

Maggiore: “Professore, vuol dire che si formeranno altri nidi?

Medford: “Lei sa quante uova può deporre una formica regina? Migliaia di uova e da queste uova potrebbero, alla loro volta… eh…

Generale: “Ma quanto possono volare?

Medford: “Quelle giganti?

Generale: “Sì.

Medford: “Ah, non lo so. Quelle di dimensioni normali non vanno mai molto lontano dal nido d’origine. In genere, più che volare si fanno trasportare dalle correnti atmosferiche. Se ne sono trovate anche nella stratosfera. Ma queste qui… lo lascio indovinare a lei…

Graham: “Allora non le abbiamo distrutte?

Medford: “No, non le abbiamo affatto distrutte! Però abbiamo visto l’inizio di quella che potrebbe essere la nostra distruzione. Dobbiamo informare subito Washington.

E a Washington Medford, tramite un filmato, dà una spiegazione esauriente sulle formiche giganti e sulla tremenda minaccia che esse costituiscono.

Medford: “So che qualcuno di loro si è dimostrato scettico nei riguardi dei rapporti da noi compilati. Io ho preparato un filmetto che, spero, vi potrà dare un’idea degli esseri con i quali abbiamo a che fare…    (Questa idea del “filmetto” verrà ripresa spesso nelle pellicole a venire: Tarantola, Il mostro che sfidò il mondo,  ecc. e serve, soprattutto, per l’informazione dello spettatore, oltre che per dare un tocco di credibilità alla storia)… In scala ridotta s’intende… Queste formiche che voi vedete sono comuni in America, sono quelle che tutti voi avete visto nei campi, nei prati o nei cortili delle zone a clima temperato. Questi insetti non hanno cambiato le loro abitudini per più di cinquanta milioni di anni. Eccone qui, per esempio, un campione chiuso in un pezzetto di ambra che sappiamo essere di milioni di anni fa. Queste, invece, sono di tutt’altro tipo. Quella lì grossa, che si ciba di formiche più piccole, è di una specie aggressiva chiamata Camponotus Glicinus Maior, vive nelle zone desertiche ed è perfettamente identica a quelle gigantesche che abbiamo trovato noi.  Questo è un piccolo formicaio, quelle bianche sono le uova. Le formiche vedono poco, percepiscono con quella specie di radar che sono le antenne; dopo aver localizzato il cibo, o un nemico, con le antenne, entrano in azione le mandibole. Ora osservino questa dimostrazione di forza: una pietra ha bloccato un formicaio, l’insetto è deciso a sgombrare la via; guardino come riesce a prendere la pietra e a levarla di mezzo col modesto aiuto di un’altra formica. Ecco la stessa pietra su una bilancia di precisione: per equilibrarla ce ne sono volute venti di formiche; uno di questi insetti, lungo otto millimetri, può alzare venti volte il suo peso. E’ come se un uomo potesse alzare una tonnellata e mezzo. Ecco una formica regina, attorniata dai suoi molteplici consorti. Beh, per l’esattezza, bisognerebbe chiamarlo principessa, finché non è volata a nozze. La regina, invece, vola, o più esattamente è portata dai venti, finché non si è trovata un posto per deporre le uova…

Funzionario: “La regina può abbandonare il suo nido, dopo che se lo è scelto?

Medford: “No, mai. Perde le ali subito dopo il volo di nozze. Vedete? Una è caduta adesso: ora si dà da fare per trovare il luogo adatto per incominciare a scavare il formicaio. Le regine vivono a lungo e continuano a deporre uova dalle prime nozze per più di quindici anni. Queste stanno combattendo; come vedete sono aggressive, tenaci e molto coraggiose. Pensate che la lotta fra queste due è durata 73 ore. Le formiche sono i soli esseri al mondo, oltre l’uomo, che fanno la guerra, aggrediscono, fanno piani strategici e fanno prigionieri che costringono a lavorare per loro. Fino a questo momento non si conoscevano formiche più lunghe di tre centimetri; anzi, quasi tutte erano di dimensioni minori, ma anche i più minuscoli di questi insetti hanno un istinto naturale per il lavoro, per l’organizzazione e per la guerra da far invidia perfino al genere umano… Se le formiche regine non verranno distrutte prima che possano fondare altre colonie, e produrre Dio sa quante altre formiche regine, ebbene il predominio dell’uomo sugli animali avrà probabilmente termine entro… un anno, no?…

Il silenzio stampa, malgrado le continue e reiterate proteste dei giornalisti continua come, contemporaneamente, fervono le ricerche.

L’ordine è di trasmettere loro ogni strana forma di avvistamento, sia nel cielo, in mare o in terra e uno dei  sergenti che operano al telex e che trasmette agli interessati un singolare avvistamento, è un giovanissimo Leonard Nimoy.

Graham, Ben e Patrizia parlano quindi con un uomo che è stato ricoverato in una casa di cura perché, secondo i medici, farnetica su misteriosi oggetti volanti osservati a bordo del suo aereo. Egli, che è appunto pilota, protesta che vuole essere liberato per tornare al suo lavoro. Un particolare curioso è che il personaggio si chiama Alan Crotty e l’attore che interpreta questa parte è Fess Parker, il quale alcuni anni dopo (con il nome cambiato in Italia, per ovvie ragioni, in Fier Parker) interpreterà il ruolo di Davy Crockett per la Walt Disney Productions.

Crotty: “Ero in volo da Corpus Christi, diretto qui, a Brownsville, ero già vicino, sarò stato a circa venticinque miglia… Erano tre: uno più grande e due più piccoli, ho dovuto manovrare altrimenti mi venivano addosso; è stato per questo che ho perso quota e perciò che ho dovuto fare l’atterraggio su una strada. Forse avrò anche fatto qualche sbaglio, ero impaurito, sapete? Chiunque perderebbe il controllo a vedere una cosa simile…

Patrizia: “Erano dischi volanti?

Crotty: “Non so come altro chiamarli. Erano fatti come… come formiche. Lo so che vi pare una pazzia, ma erano proprio così, la più grande avrà avuto, forse, una lunghezza di quattro metri, o forse anche cinque e le due piccole le andavano dietro, la grossa qui e le piccole qui. Vi assicuro c’era da farsela… oh, scusate signorina.

Dopo aver promesso di parlare al dottore circa la sua liberazione, i tre escono e allo psichiatra (Marshall Bradford), invece, Graham ordina di tenerlo isolato e di fare in modo che non comunichi con nessuno. Finalmente cominciano ad arrivare notizie. La prima è addirittura incredibile: una nave, al largo della costa, è stata assalita da formiche giganti, il telegrafista viene ucciso mentre sta trasmettendo l’allarmante messaggio.

Generale: “Ritengo molto interessante questo messaggio che ho ricevuto: Milwakee, rilevato piroscafo Lightning  prima che cessasse trasmettere. Diretto immediatamente su punto, trovati in mare due marinai superstiti del Litghtning, questi affermato non esservi altri superstiti a bordo. E’ stato impossibile verificare dato che nave infestata da formiche giganti. Dietro mio ordine il piroscafo è stato affondato a cannonate. Questo è avvenuto alle sette circa di stamattina …> Ma io non capisco come abbiano fatto, professore…

Medford: “Eh?!

Generale: “Come hanno fatto ad andare a bordo senza che nessuno le vedesse?

Medford: “Quel piroscafo è rimasto nella banchina, ad Acapulco, per tre giorni e quattro notti. Ed è stato certamente in quel periodo che una delle due regine si è posata. Patrizia, dì quello che abbiamo saputo noi.

Patrizia: “(leggendo un comunicato) <Società armatrice conferma che stiva numero uno è rimasta aperta durante la permanenza anche di notte. Soltanto personale di guardia ridotto rimaneva a bordo la sera.> Dunque è possibile che una delle due sia volata a bordo senza essere vista, e una stiva aperta le sarà certo sembrata un posto ideale per il suo nido.

Il furto di un grosso quantitativo di zucchero, quaranta tonnellate, alla periferia di Los Angeles, costituisce la prima, esile traccia, per la seconda formica regina. La seconda traccia giunge con il ritrovamento del cadavere di un uomo, Thomas Lodge, a bordo di un’auto fracassata. L’incidente non appare così grave da causare alla vittima la perdita di un braccio, che non è stato trovato nei pressi del luogo del sinistro. Vaste lacerazioni sul petto, inoltre, fanno temere il peggio. La moglie della vittima, la signora Lodge (Mary Alan Hokanson) informa Graham e Ben che l’uomo è uscito con i suoi due bambini, non ancora rintracciati.

Inizia la ricerca frenetica per cercar di scoprire il luogo dove l’uomo poteva aver portato i piccoli a giocare. A seguito delle indicazioni di un divertente ubriaco i due giungono davanti a uno degli scarichi delle fogne della città: qui trovano i resti di un aeroplanino che la madre conferma appartenere ai due piccoli.

L’unica speranza è che i bambini si siano rifugiati nelle fogne, la cui rete, però, ha uno sviluppo totale di settecento miglia.

Poiché da tutte le parti stanno convergendo sul luogo le truppe, il segreto ormai non può più essere mantenuto. Ecco ciò che viene dichiarato alla televisione dai responsabili militari, alla presenza di un gruppo di giornalisti:

Per ordine del Presidente degli Stati Uniti, in pieno accordo col governatore della California e il sindaco della città di Los Angeles, la città di Los Angeles, per ragioni di ordine pubblico e a partire da questo momento, è in stato di assedio. Il coprifuoco è alle diciotto. Chi, dopo detta ora, sarà trovato per la strada sprovvisto di lasciapassare verrà arrestato dalla Polizia Militare. Ora la ragione di queste misure: due mesi fa è stata scoperta una colonia di formiche giganti. Sono simili, per forma, a quelle che ognuno conosce ma, in quanto a dimensioni, queste superano i tre metri. Il nido è stato distrutto, ma due formiche regine sono sfuggite. Una delle due è già stata uccisa, l’altra non si è ancora trovata, ma si sa che ha stabilito il nido nelle fognature della città di Los Angeles. Non si sa ancora da quando esista questo nido e quanti di questi mostri siano già nati. Forse pochissimi, forse migliaia. Se sono nate altre formiche regine, e sono scappate, altre città potrebbero essere in pericolo. I mostri sono assai pericolosi, hanno ucciso molte persone. Restate nelle vostre case, ripeto: restate nelle vostre case. La sorte della città potrebbe dipendere dalla vostra cooperazione con le autorità militari.”

Anche questo è un prototipo di discorso, già apparso per esempio nella Guerra dei mondi o Il risveglio del dinosauro, che si ripeterà, con poche variazioni, in molti altri film prodotti negli anni successivi.

La discesa delle truppe nella fogna-formicaio è, ancora una volta, un ottimo esempio di regia: le jeep avanzano nei cunicoli bui, gli uomini marciano in pochi centimetri d’acqua, i rombi dei motori si ripercuotono da un tunnel all’altro.

E’ Ben il primo a scoprire le formiche: esse si sono nascoste in una galleria abbandonata e stanno stringendo d’assedio i due bambini, ancora vivi.

Mentre tutti i mezzi convergono sul posto, Ben scende, calandosi da un condotto, fino in prossimità dei piccoli. Affronta con il lanciafiamme un paio di formiche e fa salire i bambini lungo il condotto da dove è giunto. Un’ombra si profila alle sue spalle, una formica lo afferra. Troppo tardi i soccorritori uccidono l’animale; Graham non può fare altro che constatare la morte dell’amico. La battaglia infuria, l’una dopo l’altra le formiche vengono uccise fino a che tutti giungono davanti al nido.

Il professore dà la buona notizia:

Medford: “Sì, sono loro: le nuove regine. Sì, questa è la cella delle uova, identica a quella del New Mexico.

Graham: “Siamo arrivati tardi?

Medford: “Per fortuna stavolta no, nessuna delle regine è ancora volata via. Distrutte queste il nostro compito sarà finito.

Generale: “Avanti, bruciatele!

Mentre un immenso rogo si leva dal nido, Graham chiede alla ragazza:

Graham: “Patrizia, se questi mostri sono stati originati dalla bomba atomica del 1945, cosa avranno provocato quelle successive?

Patrizia: “Chi lo sa?

Medford: “Nessuno può saperlo. Con l’avvento dell’era atomica l’uomo è entrato in un nuovo mondo e ciò che lo attende in questo nuovo mondo, nessuno può prevederlo.

Questa pellicola verrà in parte superata soltanto da Tarantola dove Jack Arnold, regista di talento indiscutibilmente superiore a Gordon Douglas (il regista di questo film), riesce a creare un’atmosfera di minaccia e di “forza occulta” pur servendosi ormai di un soggetto certamente poco originale. Ma bisogna dare atto a Douglas di averci fornito una simpaticissima galleria di personaggi: dalla magnifica interpretazione di Edmond Gwenn (1875-1959) nel ruolo del simpatico prof. Harold Medford, alla prorompente e saggia personalità della Patrizia di Joan Weldon; all’impacciata figura dell’agente federale Graham di James Arness (che se l’era cavata immensamente meglio facendo la parte del mostro in La cosa da un altro mondo), al complesso personaggio di Ben (James Withmore).

Sornione, filosofo e umano Ben segue tutta la vicenda con animo tranquillo, consapevole che ci sono intorno persone che sanno più di lui e meglio di lui come agire e dirgli come comportarsi. E’ la tipica “spalla” del primo attore che circuisce la ragazza di turno (ma in questo caso, eccezionalmente, sembra con poco successo), non ha altro da fare che aiutare il protagonista nell’indagine, magari salvargli la vita e, se è il caso, morire nell’ultima scena del film, congedandosi con poche commoventi parole.

Le formiche sono state realizzate in grandezza naturale. Erano portate in scena mediante dei carrelli e, antenne e zampe, venivano mosse da una incredibile serie di fili. E’ curioso il fatto che perfino l’attrice Joan Weldon si divertì ad aiutare la troupe a muovere i formiconi. L’effetto risulta nel complesso abbastanza buono (due sole ingenuità: la formica che non tocca visibilmente terra nel corso del bombardamento al cianuro; e le regine alate delle scene finali, troppo grezze e approssimative). Il loro suono stridulo veniva realizzato con dei diapason opportunamente tarati.

Fino a poco prima del “si gira” il film doveva essere realizzato a colori per cui i modelli delle formiche erano stati particolarmente curati perché rendessero bene con il technicolor e soprattutto gli occhi delle creature erano cangianti e sembravano mutare continuamente di colore. La produzione cambiò idea e temette che il film non avrebbe avuto un grande successo, cosa che invece ebbe, e decise di girare il film in bianco e nero.

S’immagini ora, e lo vedremo parzialmente nella versione colorizzata, che film sarebbe stato Them nelle oscure scene del formicaio, in mezzo alla nebbia dei gas sinistramente illuminati dai lanciafiamme… peccato.

(1 – continua)

Giovanni Mongini