FANTASCIENZA STORY: APPENDICE 05 – PARTE 03

FANTAFESTIVAL MADE IN ITALY – PARTE 03

1981 – 1985

Sono gli ultimi due anni del Festival Internazionale della Fantascienza di Trieste, un triste addio per una manifestazione che molto ha dato e tanto poteva dare. Ma ora occupiamoci di Golem (Golem, 1981), film polacco di Piotr Szulkin che mette insieme un po’ della storia dello sfortunato uomo di argilla e un po’ di Nel 2000 Non Sorge il Sole per anticiparci un pizzico di Brazil. L’ambientazione è quanto mai comune nella cinematografia fantascientifica: una città di un mondo devastato dalla guerra nucleare nella quale domina una tirannia burocratica e dove si cerca di ricostruire e rigenerare gli esseri umani, un mondo senza futuro dove un “ricostruito” tenta inutilmente di ribellarsi…

Neco Je Ve Vzduchu (C’è qualcosa nell’aria – 1982) di Ludvik Raza, cecoslovacco, parla di viaggi nel tempo. Uno studente di fisica costruisce un acceleratore temporale per andare a ritroso nel tempo e trovare il nonno scomparso, un famoso scienziato vero ideatore della macchina del tempo.

Litan, la citè des Spectres Verts (Litan, la città degli Spettri Verdi, Francia 1982) di Jean Pierre Mocky, offre una suggestiva ambientazione di una cittadina che sembra in disfacimento. Sommersa da miasmi e da nebbie, la montagnosa città di Litan nasconde la morte e vive in un tempo diverso, in un’altra dimensione…

Un raro film israeliano è Sheder mon ha’atid (Messaggio dal futuro) di David Avidan (1982). È la storia di un uomo che, dal 3005, torna nel 1985 per mezzo della solita macchina del tempo allo scopo di convincere i governanti della Terra a causare la Terza Guerra Mondiale perché tutto questo, nel tempo, causerà un domani migliore.

Eccoci ora, con un film polacco, a una versione quanto mai originale del romanzo di Wells La Guerra dei Mondi. Il film si intitola Woina Swiato – Nastepne Stulecie (La Guerra dei mondi – Il prossimo secolo, 1982) di Piotr Szulkin. La venuta dei marziani sulla Terra è accolta con grande plauso da tutta l’umanità, la loro scienza sarà molto utile al progresso umano. Ma i benefici abitanti di Marte vanno nutriti e per loro il sangue umano è una prelibatezza paradisiaca per cui, attraverso le radio e le televisioni di tutto il mondo, si cercano donatori volontari. Un giornalista si ribella a questa situazione ma va incontro a guai peggiori e intanto la donazione volontaria diventa un obbligo. Il suo combattere i marziani diventa una battaglia inutile anzi, quando gli alieni se ne andranno, lui verrà accusato di averli aiutati e verrà condannato a morte in diretta televisiva.

Lungo e prolisso film sovietico è invece Tcherez terniik Sviozdam (Per Aspera ad Astra, 1982) di Riciard Victorov che narra la storia di una spedizione stellare che riporta sulla Terra una extraterrestre, Nya, proveniente dal pianeta Dessa. Dopo essersi lentamente abituata ai terrestri le toccherà tornare nello spazio per aiutare il suo pianeta.

Forbidden World (Mondo proibito, 1982) di Alan Holzman è la storia di un mostro mutante, fin troppo sospettosamente simile ad Alien, ma capace di intendere e che viene comunque ucciso dopo che lui stesso ha massacrato un bel po’ di persone.

Ancora statunitense, come quello precedente, è il film The black Pearl (La perla nera -1982) di Saul Swimmer dove la perla in questione viene recuperata in una grotta proibita da un pescatore del villaggio di La Paz. La perla si trovava in una grotta che è la tana del Manta-Diablo, un mostro che, alla fine, affronta il giovane pescatore in un duello per il possesso della perla nera. Ramon, il pescatore, vince l’aspro scontro.

E così, mentre cala la tela sullo storico festival triestino, nasce, nel 1981, a Roma, la prima edizione del Fantafestival. Per l’esattezza ancora non si chiamava così ma uscì, per tre volte, come Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico a Roma. Organizzatore della stessa furono Luigi Cozzi e Alberto Ravaglioli con Renato Barbieri. Poi tutto rimase nelle mani di Ravaglioli e di Adriano Pintaldi. All’epoca, tramite la loro società di distribuzione, la B.B.C., i tre fecero arrivare o tornare nel nostro paese pellicole inedite o scomparse dal tempo. Ospite della prima edizione fu Vincent Price.

Tra i film presentati, retrospettiva a parte, ci fu Hotel ‘u Poghibscego Alpinista (L’albergo dell’alpinista scomparso, URSS, 1979) di Grigorij Kromanov, peraltro presentato a suo tempo anche a Trieste, e che narra la storia di un gruppo di alieni che si è infiltrato tra gli ospiti di un albergo in Svizzera.

Altri film presentati furono delle pellicole inedite come, per esempio Two lost world (Due mondi perduti, USA, 1950) di Norman Dawn dove due naufraghi capitano su un’isola abitata da mostri preistorici, le cui sequenze sono state prese dal più celebre Sul Sentiero dei Mostri. Altri ancora sono già stati trattati in questa Storia, come L’Isola Sconosciuta o Man from Planet X.

Forse possiamo citare ancora The Crawling Hand (La mano che uccide) di Herbert L. Strock (USA – 1963) e che è la storia di un’astronauta che precipita sulla Terra con la sua astronave. Lui resta ucciso nell’incidente ma la sua mano, sotto il controllo di una misteriosa forza di origine extraterrestre, resta viva e viene recuperata, sulla spiaggia, da un ragazzo e comincia a compiere orribili delitti.

Tra i film in concorso segnaliamo Scared to Death (L’orrore dalle fogne, USA ‘91) di Bill Malone. In un laboratorio segreto si sta studiando la realizzazione di una creatura sintetica che sarà una macchina vivente, il perfetto combattente del futuro il cui unico scopo è uccidere. Ovviamente riesce a fuggire e a rifugiarsi nelle fogne e anche a mettere al mondo dei figli e quei poveri piccoli incubi hanno bisogno di nutrimento…

Parliamo poi di Spawn of the Slithis (Slithis, il mostro dal profondo, USA, ’91) di Stephen Traxler: in California, alla congiunzione tra una rete di canali e il mare, avviene una terrificante serie di delitti e molte persone vengono massacrate. Uno scienziato è convinto che le morti siano causate dallo Slithis, un mostro nato per via della crescente polluzione delle acque naturali e la graziosa creatura si nutre di carne umana. Ne viene organizzata una caccia spietata fino in fondo alle profondità marine.

Negli anni successivi, per sua voluta scelta, il festival fece una commistione fra i tre generi ed è quindi ovvio che noi citeremo, soprattutto, quelli che appartengono all’inedito fantascientifico come Heart Beeps, una pellicola statunitense del 1981 per la regia di Alan Arkush, che narra la storia di tre robot che fuggono dai loro padroni scegliendo la libertà, almeno fino a che avranno le pile cariche… Storia molto dolce immeritatamente inedita.

Les soleils de l’ile de Paques è un film francese del 1971 per la regia di Pierre Kast. Sei persone si trovano impresso nella propria mano uno strano marchio e sentono irresistibile l’impulso di recarsi sull’Isola di Pasqua dove devono incontrare visitatori di altri pianeti. Già altre volte si erano tentati degli altri approcci sempre falliti per colpa della incomprensione umana… e anche questa volta noi terrestri non saremo da meno!

Resurrection di Daniel Petrie (USA, 1981) è la storia di una donna dichiarata clinicamente morta dopo un incidente stradale che non solo torna in vita, ma possiede anche il potere di guarire i mali. Ma nel religioso e bigotto Kansas una persona così non è facilmente accettabile…

Blind Date di N. Mastorakis è un film statunitense del 1983. Ha ormai poco di fantascientifico: un giovane diventato cieco a seguito di una caduta, viene collegato direttamente al cervello, girando attorno al nervo ottico. In questo modo egli può riacquistare una specie di vista. Un giorno egli è testimone di un omicidio. Non può vedere con chiarezza i lineamenti dell’omicida ma questi non lo sa…

Wavelenght di M. Gray (USA, 1983) è ambientato in una base militare dove vengono conservati i corpi di tre alieni che, a un certo punto, si ritengono portatori di una mortale malattia. La base viene sigillata ma, con l’aiuto di due giovani, gli alieni tornano in vita, fuggono e poi ripartono nello spazio.

Altro film è Quest di Saul ed Elaine Bass (Stati Uniti, 1984). A causa delle precarie condizioni ambientali che si trovano su un mondo sconosciuto, i suoi abitanti vivono una vita molto breve: solo otto giorni. È un pianeta con scarsa luce, senza vegetazione. Un giovane cerca di trovare la porta attraverso la quale potrà far fluire la luce sul pianeta. Compiendo la missione egli diventerà un uomo.

Le raisins de la mort di Jean Rollin (Francia, 1984) ci racconta di un vino contaminato da una forte dose di pesticida che è causa della trasformazione di esseri umani in zombie putrescenti. Anche la protagonista, passata attraverso mille orrori, è condannata come gli altri.

Lounnaia Radouga (Arcobaleno lunare) di Andrei Ermach è un film russo del 1985. Siamo nel XXI secolo. Gli uomini dopo aver conquistato il Sistema Solare si dirigono, con una spedizione, verso lo spazio cosmico. Quattro di loro hanno facoltà non umane e possono influenzare i campi magnetici e gravitazionali…

Searchers of the Voodo Mountain, il cui vero titolo sarebbe Warrior of the Apocalypse, di Bobby. A. Suarez (Filippine/Usa, 1984) è la storia ambientata in un futuro molto lontano e dopo che l’uomo ha devastato il suo pianeta e i mondi vicini. Sulla Terra sono rimasti solo dei gruppi di nomadi che cacciano e uccidono per procurarsi il cibo. Due di questi gruppi si uniscono per andare a cercare il segreto dell’immortalità in cima a una montagna incantata. Il viaggio si rivela, fin da subito, costellato di pericoli ma l’agognata meta si avvicina sempre di più…

(3 – continua)

Giovanni Mongini