RIDING THE BULLET

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Riding the Bullet

Anno: 2004

Regia: Mick Garris

Soggetto: dal romanzo omonimo di Stephen King

Sceneggiatura: Mick Garris

Direttore della fotografia: Robert C. New

Montaggio: Marshall Harvey

Musica: Nicholas Pike

Effetti speciali: Howard Berger, Murray Campbell e Andrew Chamberlayne

Produzione: Mick Garris, David Lancaster, Greg Malcolm, Joel T. Smith e Vicki Sotheran

Origine: Stati Uniti d’America / Germania / Canada

Durata: 1h e 38’

CAST

Jonathan Jackson, David Arquette, Cliff Robertson, Barbara Hershey, Erika Christensen, Barry W. Levy, Nicky Katt

TRAMA

Vigilia di Halloween, 1969: Alan Parker è uno studente dell’Università del Maine ossessionato dalla morte dopo la scomparsa prematura del padre. Il giovane soffre di personalità multipla e di crisi depressive e a peggiorare la sua situazione vi è la sua ragazza Jessica che decide di lasciarlo il giorno del suo compleanno, che si svolge proprio lo stesso giorno di Halloween. In preda a una crisi e con la visione di una sagoma senza volto, decide di tagliarsi le vene, ma l’intervento tempestivo dei suoi amici e della sua ragazza che si ricordano del suo compleanno, lo salvano dalla tragedia. I suoi amici insistono per andare tutti e tre insieme a un concerto di John Lennon, ma subito prima di partire egli viene a sapere che sua madre è ricoverata in ospedale a causa di un ictus. Il ragazzo, alla notizia, lascia tutto e decide di fare l’autostop dove ogni autista gli racconterà storie di vita, facendo rivivere ricordi assopiti al giovane.

All’ennesimo passaggio che riceve (dopo aver abbandonato i due precedenti a causa dell’incoscienza del primo e poi dell’inquietudine provata nei confronti del secondo), finisce per ritrovarsi in un cimitero; qui Alan nota una tomba più in vista delle altre e con una data recente, che reca il nome di George Staub. Quando vede arrivare una macchina sulla strada isolata, corre a chiedere un passaggio: l’autista, un ragazzo, lo fa salire. Ma dal momento in cui si trova in macchina, Alan sente un forte odore di decomposizione, e nota inoltre degli strani caratteri fisici nell’autista. Quest’ultimo nota il malessere del giovane, e presentandosi dice di chiamarsi George Staub, di essere un raccoglitore di anime dotato di onniscienza: Staub dice al giovane che deve decidere se andare via con lui (e quindi morire), o riservare questo destino alla madre. Sempre più spaventato, e rifiutandosi di scegliere, Alan riesce a fuggire dall’auto ma si ritrova in un parco giochi pieno di montagne russe, la sua peggior paura. Dopo averlo catturato, George gli chiede per l’ultima volta se vuole morire per salvare sua madre, ma il giovane in prenda al pianto sacrifica la vita della madre. A questo punto Staub lo getta dalla macchina, e Alan si risveglia accanto alla tomba di Staub. Da lì riceve il passaggio di un anziano gentile che lo conduce finalmente in ospedale dove la sua mente nuovamente proietta varie possibilità su che cosa potrebbe trovare. La realtà è che la madre, pur provata, sta meglio e si riprenderà.

Tra le altre proiezioni del suo futuro, Alan ricorda di aver notato nell’ascensore dell’ospedale George Staub che gli consegna un biglietto da visita, poi il ricovero in ospedale della madre. Quindi rammenta il coma, poi il risveglio, ma con gli anni il suo vizio del fumo la porterà alla morte.

Infine vede il matrimonio con Jessica, che non durerà a lungo, e la pellicola si conclude con un Alan ormai maturo che dipinge sua madre Jean in un quadro. Tra i titoli di coda un’ultima scena mostra ancora Alan anziano che cammina lungo la strada, e l’auto rossa di Staub si ferma offrendogli un passaggio. Alan questa volta rifiuta e dice di preferire continuare a camminare.

NOTE

“Riding the Bullet”, diretto da Mick Garris (“Critters 2”, “I sonnambuli”, “Nightmare Cinema”, “Psycho IV”, “L’ombra dello scorpione”, “Stephen King’s Shining”, “Host”, “Masters of Horror”, “Desperation”, “Mucchio d’ossa”), è tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, ma il regista decise di cambiare l’ambientazione temporale: mentre nel libro la trama si svolgeva infatti nei primi anni 2000, il film è ambientato nel 1969.

Garris aveva ottenuto anche l’autorizzazione di Yoko Ono per inserire il brano di John Lennon “Instant Karma” nella colonna sonora del film, tuttavia la produzione tagliò il brano per via dei costi sul diritto d’autore.

In Italia la pellicola è stata commercializzata direttamente per il mercato home video.

Nel cast figurano: Jonathan Jackson (“Night Visions”, “Tuck Everlasting – Vivere per sempre”, “The Twilight Zone”, “Venom”, “Terminator: The Sarah Connor Chronicles”), David Arquette (“Buffy l’ammazzavampiri”, la saga di “Scream”, “I Muppets venuti dallo spazio”, “Arac Attack – Mostri a otto zampe”, “Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D”, “Beverly Hills, 90210”, “Medium”), Cliff Robertson (“I due mondi di Charly”, “Brainstorm – Generazione elettronica”, “Fuga da Los Angeles”, la trilogia di “Spider-Man” di Sam Raimi, “Ai confini della realtà”, “Batman”, “Oltre i limiti”), Barbara Hershey (“Entity”, “Ore 11:14 – Destino fatale”, “The Manor”, la saga di “Insidious”, “Gli invasori”, “Once Upon a Time”, “Once Upon a Time in Wonderland”, “Damien”), Erika Christensen (“Swimfan – La piscina della paura”, “Mamma, io vengo da un altro pianeta?”), Barry W. Levy (“Supernatural”, “Arrow”, “Psych”, “Scary movie 4”, “Stargate SG-1”, “Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi: La serie”, “Millennium”, “Night Man”, “Oltre i limiti”, “X-Files”, “Ritorno dal futuro”) e Nicky Katt (“Balle spaziali 2 – La vendetta”, “Strange days”, “Batman & Robin”, “Phantoms”, “Sin City”, “Grindhouse”, “Il cavaliere oscuro”).

Davide Longoni