SPASMO

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Spasmo

Anno: 1974

Regia: Umberto Lenzi

Soggetto: Pino Boller

Sceneggiatura: Umberto Lenzi e Massimo Franciosa

Direttore della fotografia: Guglielmo Mancori

Montaggio: Eugenio Alabiso

Musica: Ennio Morricone

Effetti speciali: Antonio Mecacci

Produzione: Ugo Tucci

Origine: Italia

Durata: 1h e 35’

CAST

Robert Hoffmann, Suzy Kendall, Ivan Rassimov, Adolfo Lastretti, Monica Monet, Guido Alberti, Franco Silva, Mario Erpichini, Maria Pia Conte, Luigi Antonio Guerra, Rosita Torosh

TRAMA

Christian è l’azionista di maggioranza nella fabbrica del fratello Fritz. Un giorno, mentre cerca di appartarsi in riva al mare assieme ad una ragazza, rinviene un manichino di donna seviziato, e poco dopo trova sulla spiaggia Barbara, una giovane svenuta cui presta soccorso. Ne è subito attratto, ma la ragazza fugge in automobile. L’uomo riesce a rintracciarla sullo yacht del suo spasimante Alex.

Sedotto dalla donna, Christian si lascia condurre in un motel. Nel bagno della stanza, tuttavia, viene aggredito da uno sconosciuto armato di pistola e, dopo essersi impadronito dell’arma, fa partire un colpo che lo abbatte. Credendo di averlo ucciso fugge con Barbara verso una rocca sperduta sulla scogliera.

Alla rocca incontra Malcolm e Clorinda, un signore anziano e una ragazza che sostengono di avere affittato l’abitazione. Christian è certo di aver già visto i due in passato. Il fatto di non aver trovato il cadavere del suo aggressore quando era tornato al motel, poi, cui ora si unisce il costante rinvenimento di forbici insanguinate, sembrano voler farlo impazzire, anche perché i misteriosi affittuari non credono alla sua storia. Convinto di essere vittima di un complotto, il mattino dopo prende l’automobile per andare a cercare Barbara. Mentre mette in moto la macchina, Barbara appare in lontananza alle sue spalle.

Poco dopo, sentendo dei rumori strani, scende dal veicolo. L’aggressore della sera prima, Torres, si materializza, prendendolo in ostaggio e conducendolo verso un dirupo. Christian si salva anche questa volta, uccidendo Torres e lanciando poi l’auto nel vuoto. Entrato quindi di nascosto in fabbrica, ascolta un colloquio tra i vari complici del complotto. A Fritz viene comunicato che il piano d’emergenza è riuscito, per la disperazione di Barbara, la quale in buona fede pensava di dover convincere Christian a farsi curare in un ospedale psichiatrico, a causa di turbe mentali che già in passato lo avevano costretto al ricovero. Le cose dovevano in effetti andare così, ma l’imprevisto innamoramento di Barbara e la pietà di Malcolm avevano cambiato il programma. Per questo Malcolm era stato ucciso.

Christian va dal fratello, che lo accusa di essere stato da piccolo la causa della morte del padre, ufficialmente suicida. Il filmato che Fritz sta guardando mostra i suoi funerali: il sopravvissuto riconosce Malcolm, e improvvisamente recupera nella memoria anche l’identità di Clorinda, infermiera dell’ospedale psichiatrico. In seguito raggiunge Barbara, ormai rassegnatasi a vivere con Alex, e l’abbraccia, ma mentre i due già sognano un futuro insieme l’uomo la uccide. Alex rientra trovando l’amata morta: l’assassino, distrutto, lo implora di sparargli.

Un colpo di telefono, nello studio di Fritz, comunica all’imprenditore la morte del fratello. Prima di arrivare sul posto, entra in una stanza piena di manichini seviziati: la malattia di cui soffriva Christian era ereditaria.

NOTE

“Spasmo” è un tipico esempio di thrilling all’italiana, genere che stava prendendo piede nelle sale cinematografiche dell’epoca e al quale si stava avvicinando già da tempo Umberto Lenzi: il film si avvale delle musiche di Ennio Morricone ed è tratto da un soggetto di Pino Boller, qui alla sua unica prova nel mondo del cinema.

Fa gli attori segnaliamo: Robert Hoffmann (“Ragazza tutta nuda assassinata nel parco”, “Occhi dalle stelle”), Suzy Kendall (“L’uccello dalle piume di cristallo”, “I corpi presentano tracce di violenza carnale”), Ivan Rassimov (“Terrore nello spazio”, “Lo strano vizio della signora Wardh”, “Tutti i colori del buio”, “Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave”, “Il paese del sesso selvaggio”, “Emanuelle nera – Orient Reportage”, “Schock”, “Emanuelle – Perché violenza alle donne?”, “Ultimo mondo cannibale”, “L’Umanoide”, “Mangiati vivi!”, “I predatori di Atlantide”, “Camping del terrore”), Guido Alberti (“I giochi del diavolo”, “Milano odia: la polizia non può sparare”, “Il giustiziere sfida la città”, “Napoli violenta”, “Il Corsaro Nero”, “Il cinico, l’infame, il violento”, “A come Andromeda”), Franco Silva (“Patrick vive ancora”), Mario Erpichini (“L’arcano incantatore”, “Occhi dalle stelle”), Maria Pia Conte (“L’orgia dei morti”, “La morte viene dal pianeta Aytin”, “Il pianeta errante”), Luigi Antonio Guerra (“L’assassino è costretto ad uccidere ancora”, “Cani arrabbiati”, “L’anticristo”, “Nuda per Satana”, “L’assassino ha riservato nove poltrone”, “Sepolta viva”, “Le Amazzoni – Donne d’amore e di guerra”, “Frankenstein ‘80”) e Rosita Torosh (“Il mostro è in tavola… barone Frankenstein”, “L’etrusco uccide ancora”, “Oltre il Duemila”, “L’uccello dalle piume di cristallo”).

Davide Longoni