IL CINEMA DI GENERE DI UMBERTO LENZI 03 – PARTE 02

Umberto Lenzi e Tomas Milian – Parte 02

Il giustiziere sfida la città (1975) è il secondo Tomas Milian movie girato da Umberto Lenzi, che deve rattoppare con mestiere una sceneggiatura confusa e raffazzonata di Vincenzo Mannino. La fotografia è di Federico Zanni, il montaggio di Daniele Alabiso, le scenografie di Giacomo Calò Carducci e le musiche di Franco Micalizzi (stile Morricone). Tomas Milian è Rambo, il giustiziere, ma non cadiamo nell’errore di pensare che sia un’imitazione del Rambo (1982) di Stallone perché questo film è uscito parecchi anni prima. Il cast è composto da ottimi attori del cinema poliziottesco come Joseph Cotten, Silvano Tranquilli, Ida Galli (si fa chiamare Evelyn Stewart), Adolfo Lastretti, Mario Piave, Femi Benussi, Maria Fiore e Guido Alberti.

L’azione si svolge (tanto per cambiare) a Milano ed è la storia della vendetta di Rambo che si è visto ammazzare il fratello Pino (Piave) da una banda di delinquenti. Pino era una guardia giurata che indagava sul sequestro di un bambino ed era sulle tracce della banda di Conti (Catenacci) quando è stato eliminato. Rambo si trova a lottare contro due bande di delinquenti che mette l’una contro l’altra. Tomas Milian è un Rambo efficace, incarna la figura di un motociclista dall’oscuro passato, un ex delinquente prestato alla polizia, una specie di vendicatore solitario che lotta contro il crimine. La sua caratterizzazione è sulla falsariga di vecchi personaggi e anticipa quelli a venire. Rambo ha la barba lunga e i metodi spicci, dice parolacce, è volgare e ogni tanto si lascia andare a qualche rutto improvviso. Nico Giraldi e Monnezza sono molto vicini a questa tipologia di eroe che a un certo punto se ne viene fuori con la battuta molto romanesca: “Nasciamo da un buco, mangiamo da un buco…” e via di questo passo.

Tra l’altro in questa pellicola abbiamo Ferruccio Amendola che doppia per la prima volta Tomas Milian. L’Enciclopedia Garzanti del Cinema alla voce Ferruccio Amendola (Torino, 1930 – Roma, 2001) riferisce che era un attore-doppiatore interprete di numerosi film musicali come Sette canzoni per sette sorelle (1957) con Claudio Villa e Cuore matto… matto da legare (1967) con Little Tony e di commedie all’italiana come La grande guerra (1959). Nel 1980 ha recitato a fianco di Bud Spencer in Chissà perché… capitano tutte a me  e in seguito è stato protagonista di telefilm di successo come Pronto Soccorso 1 e 2 (1990 – 1992). Ferruccio Amendola è maestro indiscusso del doppiaggio e la sua fame resta legata all’inconfondibile voce che ha animato attori del calibro di Robert De Niro, Al Pacino, Dustin Hoffman e Mickey Rourke, attribuendo loro un timbro e una recitazione difficilmente sostituibile per il pubblico italiano. Niente si dice in merito a Tomas Milian, forse l’estensore della voce enciclopedica la ritiene una cosa minore e superflua, invece Ferruccio Amendola è importante pure per aver prestato la sua voce ai personaggi del Monnezza e di Nico Giraldi. Possiamo affermare senza timore di smentita che senza Ferruccio Amendola non ci sarebbe stato Tomas Milian. Dopo Il giustiziere sfida la città i due saranno sempre più indissolubili e daranno vita a personaggi indimenticabili.

Umberto Lenzi in un’intervista rilasciata alla fanzine “Dinamo” spiega la scelta del nome Rambo per il suo giustiziere e dice che fu suggerito da Tomas Milian che aveva letto negli Stati Uniti il romanzo “First Blood”, dal quale anni dopo venne tratto il film di Stallone. Il film di Lenzi si doveva chiamare Rambo sfida la città, però la Medusa lo trovava un titolo inadatto e lo cambiò. Stranezze della cinematografia, se si pensa al successo che ha avuto il Rambo americano.

(3/2 – continua)

Gordiano Lupi