NELLA STRETTA MORSA DEL RAGNO

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Nella stretta morsa del ragno

Anno: 1971

Regia: Anthony M. Dawson

Soggetto: Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi

Sceneggiatura: Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi

Direttore della fotografia: Guglielmo e Sandro Mancori

Montaggio: Otello Colangeli

Musica: Riz Ortolani

Effetti speciali: Cataldo Galliano

Produzione: Giovanni Addressi

Origine: Italia / Francia / Germania Ovest

Durata: 1h e 49’

CAST

Anthony Franciosa, Michèle Mercier, Klaus Kinski, Peter Carsten, Silvano Tranquilli, Karin Field, Raf Baldassarre, Irina Maleeva, Enrico Osterman, Marco Bonetti, Vittorio Fanfoni, Carla Mancini

TRAMA

Il giornalista americano Alan Foster incontra una notte lo scrittore Edgar Allan Poe in stato di ebbrezza, e si mette a discutere con lui delle sue storie d’orrore. Poe afferma che i racconti che scrive e gli incubi sono reali e si manifestano all’uomo, quindi fa una scommessa con il giornalista proponendogli di passare una notte in un castello vicino. Il giornalista, che è un uomo pragmatico e di scienza, accetta la sfida, ma appena entrato nel castello viene sedotto da una donna, Elizabeth, che asserisce di essere la sorella del proprietario del castello, ma che ben presto si rivela in realtà essere un fantasma. Nel corso della serata altre terrificanti apparizioni, tra cui vampiri e morti viventi, tormenteranno il malcapitato, fino a quando egli non incontrerà il suo destino allo spuntare del sole.

NOTE

Nella stretta morsa del ragno”, diretto da Antonio Margheriti con lo pseudonimo di Anthony M. Dawson, è il rifacimento a colori di “Danza macabra” dello stesso regista uscito nel 1964. Soggetto, sceneggiatura, montaggio e musiche sono curati dagli stessi del precedente film, mentre tutto il resto vede nomi completamente nuovi, soprattutto fra gli attori. Nel cast infatti figurano nomi come: Anthony Franciosa (“Earth II”, “Tenebre”, “Ai confini della realtà”), Michèle Mercier (“I tre volti della paura”), Klaus Kinski (“Nosferatu, il principe della notte”, “Nosferatu a Venezia”, “Per qualche dollaro in più”, “I cacciatori del tempo”, “Striscia ragazza striscia”, “Creature – Il mistero della prima luna”, “I viaggiatori delle tenebre”, “Android”, “Venom”, “Schizoid”, “Le amanti del mostro”, “La mano che nutre la morte”, “La morte ha sorriso all’assassino”, “La bestia uccide a sangue freddo”, “Il conte Dracula”, “Paroxismus”, “Quién sabe?”, “La tomba insanguinata”, “Scotland Yard contro Dr. Mabuse”… giusto per citare alcuni film), Peter Carsten (“L’inafferrabile invincibile Mr. Invisibile”), Silvano Tranquilli (un nome ben noto agli amanti del genere fantastico di quegli anni), Karin Field (“Le demone”, “Legend of Horror”, “Lo strangolatore di Vienna”, “Il gobbo di Londra”), Raf Baldassarre (altro attore presente in numerose pellicole di genere dell’epoca), Irina Maleeva (“Tre passi nel delirio”, “Heroes”, “Threshold”, “Angel”), Enrico Osterman (“La chiesa”, “La donna serpente”), Marco Bonetti (“Extra”), Vittorio Fanfoni (altra presenza costante nei film fantastici di quei tempi) e Carla Mancini (anche lei attrice nota ai fan di genere di allora).

Una nota curiosa: la versione tedesca del film (dal fantasioso titolo “Dracula – Nella morsa del terrore”) presenta alcuni tagli e un montaggio diverso rispetto alla versione originale. In particolare, nella versione tedesca è presente una scena in più di alcuni minuti in cui Julia (interpretata da Karin Field) seduce Herbert (interpretato da Raf Baldassarre) e lo convince a compiere il delitto che darà inizio alla sequenza di fatti di sangue cui assiste impotente il giornalista Alan Foster. Questa scena, eliminata dal montaggio originale italiano, rende più comprensibile l’assassinio del marito di Elizabeth e contribuisce a caratterizzare meglio i comportamenti e il personaggio di Juliet.

Davide Longoni