ENRICO GROSSI… E I MIEI FANTASTICI RACCONTI

Enrico Grossi scrive per passione fin dall’età di 15 anni con particolare predilezione verso il genere fantastico e ha già pubblicato antologie, racconti, un romanzo… e molto altro. Recentemente, grazie alle Edizioni Scudo, ha pubblicato in formato digitale la raccolta I MIEI FANTASTICI RACCONTI, accompagnata dalle illustrazioni di Luca Oleastri e Giorgio Sangiorgi.

Abbiamo raggiunto l’autore per fargli alcune domande.

CIAO ENRICO, ALLE TUE SPALLE C’È UNA DISCRETA PRODUZIONE DI RACCONTI E UN ROMANZO, CORRETTO?

Intanto devo ringraziare La Zona Morta che per prima ha pubblicato un dei miei primi racconti, Soft-Ice, che fa parte della mia prima raccolta Incubi e Immagini uscito per la FdB-Books, casa editrice che poi ha pubblicato il mio primo e unico per il momento romanzo Il Dedalo di Vauban, un thriller alla J. Gardy. Poi ho pubblicato diversi racconti in molte antologie e sono stato finalista del Premio Grasparossa Noir.

COME NASCE LA RACCOLTA “I MIEI FANTASTICI RACCONTI”?

Come la fantascienza scritta nella sue forme sia come letteratura, cinema, serie tv, fumetto sia stata la mia passione da sempre è noto. La voglia di scriverne, inizia con le letture di J. Verne e H.G. Wells ai tempi della scuola, poi la visione di 2001: Odissea nello spazio (film per me unico e irripetibile), passando all’acquisto dei tascabili URANIA Mondadori, (dalle mitiche copertine illustrate da Karel Thole), con le mance da adolescente, assieme alla rivista ROBOT, quella storica diretta dal compianto Vittorio Curtoni (chiusa nel 1979. Oggi esce ancora rinata nel 2006 per Delos Editore). Dopo anni, grazie al web, ho ritrovato Luca Oleastri di Bologna, conosciuto alle convention come ITALCOM Modena 1981 al tempo redattore della rivista fanzine Short Stories. Aveva dato vita alle Edizioni Scudo con Giorgio Sangiorgi, nel campo dell’editoria on demand, per autori italiani del genere fantascientifico, fantasy e altro. Ho sottoposto a loro i miei racconti e la risposta è stata positiva.

DIMMI IL MOTIVO PER ACQUISTARE E LEGGERE “I MIEI FANTASTICI RACCONTI”?

Intanto perché un libro è un sempre un bel regalo, prima per se stessi. Poi il genere fantascienza anche di autori italiani (come nel noir) sta avendo un rivalutazione. L’antologia oltre che nella fantascienza sconfina anche nell’horror e nel gotico. Non secondario ogni racconto è corredato da una tavola di Luca Oleastri grazie alla sua grafica 3D.

E IL FUTURO?

Beh, a 63 anni parlare di futuro è un po’ approssimativo. Ho sempre in testa un romanzo di fantascienza classica, degli Anni d’Oro, autori che leggevo avidamente come R. Heinlein e A.E. Van Vogt (ho letto più volte Fanteria dello Spazio, La porta sull’Estate, NON-A, Le Armi di Hisher, Crociera nell’infinito), oltre Jack Vance (con Il Pianeta Gigante) e i vari cicli di P. J. Farmer con gli Universi e il Mondo del Fiume. Poi mi fermo con qualche remora nei confronti di questi grandi autori. Mi diverto in alternativa a scrivere racconti gialli noir sullo stile classico alla S.S. Van Dine, non smetto mai di leggere. Il resto mi occupo di sport, di hockey pista, scacchi e del magazine on line di Suzzara dal 2006. Poi non si vive di scrittura, come lavoro faccio l’affissatore di manifesti nei comuni di Suzzara e Gonzaga (provincia Mantova) con uno stipendio da fame… ma questo è un altro discorso.

Davide Longoni