MANUELA MENCI… E IL SUO IMPEGNO NELLA FANTASCIENZA

Manuela Menci è nata e cresciuta a Firenze, città che le ha trasmesso l’amore per la storia, l’arte e la creatività. Quest’ultima qualità ha indirizzato Manuela verso gli studi di stilista di moda, facendole inseguire il sogno di vedere sfilare i propri abiti nelle grandi sfilate.  Poi la vita l’ha portata in altre direzioni e così si è impiegata in una compagnia di assicurazioni ma senza mai perdere di vista il mondo delle arti, delle letture di interesse storico e letterario, della cultura in generale tra cui quella gastronomica, visto che le piace molto cucinare, e soprattutto a viaggiare in Italia e all’estero. In particolare Manuela si è recata più volte in Egitto attratta dalle misteriose atmosfere del mondo delle piramidi. Tale inclinazione verso il prodigioso ha avuto una netta svolta quando ha incontrato una persona speciale: Giovanni Mongini (Vanni per gli amici), tra i massimi studiosi italiani di fantascienza, che l’ha indirizzata e introdotta in questo fantastico mondo. Ma questo ce lo racconta la nostra protagonista nell’intervista che ci ha rilasciato: “Il mio incontro con la fantascienza –riferisce – è avvenuto oltre venti anni fa, quando ho conosciuto Vanni Mongini, facendomi vedere i film a lui più cari: La Guerra dei Mondi, Destinazione… Terra, Ultimatum alla Terra, Assalto alla Terra, Il Mostruoso Uomo delle nevi, insomma i classici, che mi sono piaciuti da subito”.

POI HAI SPOSATO VANNI, QUANTO E’ STATO IMPORTANTE NEL TUO RAPPORTO CON QUESTO MONDO?

Fin dall’infanzia ho amato i film fantastici, come i vari Ercole, Maciste et similia e successivamente con la serie classica di Star Trek, la mia mente non ha avuto grossi problemi ad aprirsi su un mondo fantastico, fatto di astronavi, di extraterrestri, di viaggi spaziali alla ricerca di nuovi mondi. Vanni ha avuto un terreno fertile su cui “lavorare” e da parte mia non ho precluso la fantascienza, anzi, ho pensato “ben venga una nuova forma di cultura”.

CI SONO DELLE OPERE CINEMATOGRAFICHE O LETTERARIE CHE TI HANNO INFLUENZATO MAGGIORMENTE?

Mi cospargo il capo di cenere, però la fantascienza letteraria non è la mia lettura preferita e quindi, tranne i romanzi che scrive Vanni (e di cui sono la prima correttrice di bozze), non ho letto e non leggo altro. I film di fantascienza invece li guardo e ce ne sono di molto belli, anche se quello che mi interessa di più è la morale che riescono a dare, una bella storia che faccia anche riflettere. Ad esempio, Destinazione… Terra, ci dimostra come l’essere o gli esseri che ci fanno paura, tendiamo a distruggerli, a sterminarli (l’esempio classico, nel film, è il ragno che viene schiacciato dallo sceriffo). In un film più recente, L’uomo bicentenario, l’amore prevale sulla tecnologia e l’immortalità.

QUINDI SONO I CONTENUTI CHE TI INTERESSANO IN UN’OPERA…

Un’opera, qualsiasi essa sia, filmica o letteraria, per interessarmi deve avere una morale e suscitare interesse e amore.

COSA RAPPRESENTA PER TE LA FANTASCIENZA?

La realtà di domani. I nostri nonni non avrebbero mai pensato che premendo un pulsante si poteva aprire una porta, né che si potessero fabbricare dei razzi per arrivare sulla Luna, né sonde che potessero esplorare il nostro Universo.

HAI AVUTO MODO DI CONOSCERE, ASCOLTARE E FREQUENTARE I PIU’ IMPORTANTI ESPONENTI DEL MONDO DEL FANTASTICO. CI PUOI FARE QUALCHE NOME?

Beh, con Vanni ho conosciuto personaggi importati della SF italiana e mondiale, registi, scrittori, editori, addetti agli effetti speciali e mi scuso se dimenticherò qualcuno nell’elenco: mi onoro aver conosciuto Dario Argento, Luigi Cozzi, Gabriele Salvatores, Edoardo Margheriti, Mariano Equizzi ed altri giovani registi emergenti; Renato Pestriniero, il decano della fantascienza letteraria italiana, Ernesto Vegetti, Ugo Malaguti, Gianfranco Viviani, Giuseppe Lippi. E ancora, Carlo Rambaldi, Giorgio Giorgioni e altri giovani che hanno collaborato con il grande Stivaletti.

E COSA TI HANNO TRASMESSO?

Nei vari incontri ho sempre appreso e incamerato nozioni di fantascienza, ho cercato di capire quel mondo così strano e diverso dal presente o meglio dal quotidiano. In molti casi trasmettono la voglia di vedere quel futuro di cui scrivono… peccato forse non poterci arrivare!

HAI ANCHE AVUTO MODO DI REALIZZARE VARI LAVORI CON VANNI. QUALI SONO QUELLI PIU’ IMPORTANTI E QUAL E’ IL TUO RUOLO NEI TESTI SCRITTI CON LUI?

Ho collaborato, in modo più o meno occulto, fin dalla nuova riscrittura de La Storia del Cinema di Fantascienza, di Vanni e Claudia per Fanucci Editore. In quegli anni era ben più difficile scovare o trovare film di fantascienza, non c’era il computer e tutte le nozioni dovevano essere recepite dal cartaceo. Ricordo di aver trovato un libro (piccolo come formato, ma con migliaia di pagine), una sorta di catalogo Farinotti, americano, non il Maltin’s, qualcosa di simile e ho passato ore e giorni a leggere le varie trame dei film citati per trovare quelli di fantascienza. In più, nella Storia, veniva anche segnalato se il film era uscito in vhs (ovviamente in italiano) e la casa che lo distribuiva, per cui doveva essere fatto anche un lavoro aggiuntivo consultando i vari cataloghi delle uscite in vhs. Ovviamente questi erano i miei compiti… un lavoraccio!  Però era appagante, poter scoprire dei film strani, magari con trame fuori dell’ordinario e fornire questi dati a coloro che non ne erano a conoscenza. Come sai, per le Edizioni Della Vigna, sta uscendo Science Fiction All Movie, che è un catalogo/dizionario, con schede dettagliate, di tutto quello che è stato realizzato al cinema, a teatro, musical, trasmissioni radiofoniche, cortometraggi, serial, spot pubblicitari e tutto quanto inerente la fantascienza. Collaborando a questo catalogo/dizionario, mi è venuta l’idea di un volume (sono diventati due per esigenze editoriali), La Fantascienza su Internet, su ciò che è stato fatto per il web, dai corti ai film, sulla falsariga dello Science Fiction All Movie, con scheda e trama, così che è molto più semplice andare a cercare a colpo sicuro quei filmati più interessanti e particolari e, come dice il nostro editore, “potreste scoprire delle piccole perle”.

MA COM’E’ LAVORARE CON UNA PERSONA COME VANNI?

Lavorare con Vanni è abbastanza facile, bisogna solo non essere superficiali, infatti lui è molto pignolo e preciso nel suo lavoro e richiede la stessa dote negli altri, vorrei solo che lo fosse anche in altre cose, invece è un disordinato all’ennesima potenza… beh, non si può avere tutto. Vanni è uno storico del cinema di fantascienza in particolare, non un critico e quindi quando si parla di un film, di qualunque genere sia, esige che venga citata, anche solo in una riga, la trama, visto che lo sproloquio critico potrebbe non definire il soggetto della pellicola. Purtroppo andando alla ricerca dei vari film girati, in Italia e nel mondo, ci si imbatte molto spesso in recensioni, più o meno eleganti e criptiche che, tuttavia, non sfociano in un breve sunto della storia.

RACCONTACI QUALCHE ANEDDOTO…

Qualche aneddoto c’è. Il primo risale ai tempi della Storia scritta con Claudia: un film di cui nessuno aveva mai sentito parlare, ma era uscito in vhs, con il titolo italiano L’Astronave di fuoco e io lo avevo trovato proprio in un catalogo delle uscite in vhs. Sia Vanni che Claudia hanno cercato a lungo per trovare notizie su quel film, gettando alla fine la spugna, fino a quando, nella vetrina di una videoteca, era esposta la cassetta in questione e questo è stato un rilassante finale per i due. Altro aneddoto riguarda uno sceneggiato Rai, tratto da una commedia teatrale di Harold Pinter, Il Calapranzi (The Dumb Waiter). In un dizionario della tv, avevo trovato la seguente trama: “In uno scantinato, due killer stanno aspettando l’ordine di uccidere qualcuno, l’ordine arriverà, così come arrivano loro cibo ed altro, tramite un calapranzi. In attesa di questo ordine i due vengono in contatto con esseri provenienti da un altro mondo”.  Tutto faceva pensare alla fantascienza e quindi fu inserito nella Storia. Purtroppo quando siamo venuti in possesso di una registrazione dello sceneggiato, ci siamo resi conto che quel dizionario (pure un attuale sito internet di cinema, Mymovies, riporta la stessa trama, mai rettificata) aveva sbagliato e di grosso anche! Nessun essere extraterrestre era presente. Puoi ben immaginare la pessima figura mia e degli altri, soprattutto con i lettori.

HAI QUALCHE ALTRA NOTIZIA CURIOSA?

Una curiosità che può rendere l’idea del nostro legame fantascientifico è una data: 13 settembre 1999.  Gli appassionati del genere sanno che si tratta del giorno della maxi esplosione che ha provocato l’uscita della Luna dall’orbita terrestre, in Spazio 1999, per noi è la data del nostro matrimonio. Più fantascientifico di così, e poi pensate che il titolo di quel pilot era Separazione e, nel nostro caso, mai titolo fu così totalmente sbagliato!

In conclusione, quando le chiediamo quali programmi la vedono coinvolta, Manuela ci parla dei prossimi lavori in via di ultimazione che vedranno la firma di Vanni Mongini e Mario Luca Moretti e che riguardano gli effetti speciali prima e dopo l’avvento del computer. Mentre per la collana Omni della Edizioni Scudo, sono in uscita Chi li ha visti?, volumi riguardanti i film di serie B, inediti o scomparsi da tempo. Altri testi saranno invece un omaggio a personaggi famosi, quali Val Guest, George Pal, Ray Harryhausen, insomma Manuela continuerà a collaborare con il “Grande Capo” Vanni, anche nella speranza che il Museo della Scienza, Fantascienza, Astronomia e Astronautica, creato dalla famiglia Mongini, presso il comune di Gaiba (Rovigo), possa con la collaborazione degli enti pubblici, entrare in piena attività. Cosa che noi appassionati di fantastico non possiamo che auspicare.

Filippo Radogna