SPAZIO: 1999

CAST
Martin Landau
Barbara Bain
Barry Morse (s. 1)
Catherine Schell (s. 2)
Tony Ahnolt (s. 2)
Nick Tate
Zienia Merton
Origine: Gran Bretagna
Ideazione: Gerry e Sylvia Anderson; Fred Freiberger (seconda stagione)
Durata: 2 stagioni di 24 episodi di 45 minuti l’una
 
TRAMA
Anno 1999: sulla Luna esiste da tempo la base lunare Alpha, nelle cui vicinanze esistono dei depositi di scorie radioattive provenienti dalla Terra. Il comandante John Koenig viene inviato per indagare su alcuni strani fatti che stanno accadendo: con l’amico di vecchia data Victor Bergman e la dottoressa Helen Russell scopre che le scorie stanno per esplodere, senza poterlo impedire. La Luna viene scagliata nello spazio, dove comincia a vagare tra pianeti e mondi. Per i quasi 300 abitanti di Alpha si tratterà di una lotta per la sopravvivenza, tra minacce, mostri, fenomeni inspiegabili, creature pericolose.
A un certo punto incontrano sulla loro strada il pianeta Psychon, dove vive Maya, ragazza in grado di trasformarsi in qualunque cosa che desidera, con il padre Mentor, scienziato impazzito che provoca la distruzione del pianeta. Maya si unisce all’equipaggio di Alpha, aiutandolo in varie occasioni, mentre il pellegrinaggio tra pianeti alla ricerca di una nuova Terra da abitare sembra non aver fine.
 
NOTE
L’idea originale di “Spazio: 1999” era come seguito della popolare serie “Ufo”, nota anche da noi, e precedente successo di Gerry e Sylvia Anderson: poi si volle creare un nuovo inizio con nuovi personaggi.
I toni della prima stagione, decisamente cupi, adulti e seri, e quelli della seconda stagione, più infantili e basati sugli effetti speciali, sono diversi per scelta di Fred Freiberger, che volle introdurre il personaggio di Maya, ispirato al dottor Spock, e più azione e avventura.
In Italia “Spazio: 1999”, la cui prima serie era co-prodotta dalla Rai, arrivò prima, tra metà e fine anni Settanta, ed ebbe per un lungo periodo più successo di “Star Trek” che giunse solo al principio degli anni Ottanta sulle reti private. Le due serie si basano su un presupposto diverso: di speranza quello di “Star Trek”, di disperazione “Spazio: 1999”, dove gli abitanti di Alpha sono costretti a peregrinare nello spazio. Idea poi ripresa nell’universo trekkiano da “Star Trek Voyager”.
In Gran Bretagna “Spazio: 1999” fu un flop in entrambe le stagioni: la serie ebbe molto più successo negli Stati Uniti, in Italia, in Francia e in Giappone che non nella sua terra d’origine.
Martin Landau, interprete del comandante Koenig, veniva da una lunga serie di ruoli secondari, spesso come cattivo, in diversi film come “Intrigo internazionale” e “Cleopatra” e aveva interpretato la serie “Missione impossibile”. Dopo “Spazio: 1999” ha interpretato vari altri ruoli, vincendo un Oscar nel 1995 per “Ed Wood” di Tim Burton. In tempi recenti è apparso nella parte del padre malato e anziano dell’agente Malone in “Senza traccia”.
Barbara Bain, la dottoressa Russell, aveva interpretato in precedenza “Missione impossibile” ed è stata per molti anni la moglie di Landau nella vita, da cui ha avuto due figlie, Susan, produttrice, e Juliet, attrice, interprete tra l’altro della vampira Drusilla in “Buffy”. Ha diradato le comparse in tv per dedicarsi al teatro e alla lotta contro l’analfabetismo.
Catherine Schell, Maya, gestisce oggi un bed and breakfast in Alvernia, Francia centrale. Il suo personaggio è stato molto criticato da chi preferiva toni più adulti per la serie, ma ha avvicinato alla stessa un pubblico giovane e femminile, che poi è rimasto affezionato al personaggio di Maya, primo esempio di eroina da telefilm, in parallelo con “La donna bionica” e le “Charlie’s Angels”.
La prima stagione era co-prodotta dalla Rai e apparvero alcune guest star nostrane, come Giancarlo Prete, Gianni Garko e Orso Maria Guerrini, co-protagonisti dell’ultimo episodio della prima stagione, per molti uno dei migliori e la sola conclusione possibile. In origine avrebbe dovuto esserci un personaggio fisso di nazionalità italiana interpretato da un attore italiano, ma poi l’idea fu accantonata.
Tra le altre guest star comparse in “Spazio: 1999” troviamo Joan Collins, Peter Cushing, Christopher Lee e Billie Whitelaw.
Su modello di altri esperimenti analoghi, in Italia uscirono per il cinema rimontati alcuni degli episodi della prima serie di “Spazio: 1999”. Furono prodotti anche quaderni, diari e una serie di libri della AMZ con i fotogrammi originali, oggi ricercatissima malgrado la qualità delle immagini e dei testi non sia il massimo. Meglio i due album delle figurine Panini, oggi oggetti davvero rari e da collezione.
Nel 1999 a Monza si è tenuta una mostra su “Spazio: 1999”, con proiezioni e cimeli, durante la quale è stato proiettato “Message from Moonbase Alpha”, una sorta di seguito e conclusione recitato da Zienia Merton, Sandra, che è uno dei membri del cast più attivo in quanto a partecipazione agli incontri con i fan.
Barry Morse, l’interprete del paterno professor Bergman, è morto ottantenne nel 2007. Tra l’altro il suo personaggio scomparve senza spiegazioni insieme a quello di Paul Morrow, il fidanzato di Sandra, e solo a posteriori si è data una spiegazione di una sua morte. Tony Ahnolt, il belloccio Tony Verdeschi, è invece morto prematuramente nel 2002 a sessant’anni di cancro.
Intorno al 1999 si parlava di un possibile film per il grande schermo, con i possibili nomi di Mel Gibson (Koenig), di Gillian Anderson (la dottoressa Russell), di Anthony Hopkins (Bergman) e di Sandra Bullock (Maya). Poi non se ne è fatto niente e molti fan hanno tirato un sospiro di sollievo.
Di “Spazio: 1999” sono disponibili entrambe le stagioni su dvd e inoltre sono disponibili anche episodi singoli rimontati a film per il grande schermo.
10/12/2009, Elena Romanello