THE PRODIGY – IL FIGLIO DEL MALE

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: The Prodigy

Anno: 2019

Regia: Nicholas McCarthy

Soggetto: Jeff Buhler

Sceneggiatura: Jeff Buhler

Direttore della fotografia: Bridger Nielson

Montaggio: Brian Ufberg

Musica: Joseph Bishara

Effetti speciali: Tim Barraball

Produzione: Tara Farney e Tripp Vinson

Origine: USA / Hong Kong

Durata: 1h e 32’

CAST

Jackson Robert Scott, Taylor Schilling, Colm Feore, Brittany Allen, Peter Mooney, David Kohlsmith, Paul Fauteau, Paula Boudrea, Elisa Moolecherry, Olunike Adeliyi, T. J. Riley

TRAMA

Sarah è preoccupata per il comportamento inquietante del figlio di 8 anni Miles, che inizia ad avere uno strano comportamento: il bambino solitamente allegro e spensierato è ora tetro, misterioso e perennemente inquieto. Così decide di portare Miles da uno specialista, ma nessun dottore riesce a sciogliere le sue paure. Così la donna crede che suo figlio sia tormentato da presenze paranormali e teme che qualcosa di soprannaturale possa essersi impossessato del bambino. Decide quindi di farlo ipnotizzare, scoprendo che un demone ha scelto il corpo di suo figlio per manifestarsi. Per cercare di salvaguardare la sicurezza della sua famiglia, Sarah decide allora di indagare sul suo passato, ma il confine tra realtà e percezione sembra divenire sempre più confuso.

NOTE

Dai produttori de “L’esorcismo di Emily Rose” e “Il Rito”, il film si avvale della regia di Nicholas McCarthy, che in passato ha diretto film come “Oltre il male” e “The pact”, e della sceneggiatura di Jeff Buhler, che al momento è impegnato con i reboot di “Grudge”, “Allucinazione perversa” e “Pet Sematary”.

Per Nicholas McCarthy si tratta del terzo lungometraggio, dopo aver diretto alcuni corti horror. Fan del genere horror, McCarthy afferma che il suo amore per il genere è nato quando ha visto “L’esorcista” per la prima volta (senza il permesso dei suoi genitori). Il film cult di William Friedkin avrà una grande influenza sull’approccio di McCarthy alla sceneggiatura di Jeff Buhler per ​“The Prodigy​”, che ha delle similitudini per quanto riguarda il tema del rapporto tra madre e figlio. “Molti dei miei film horror preferiti riguardano le donne”, ha detto ​McCarthy nel 2014. “Mia Farrow in ​“Rosemary’s Baby​”; Ellen Burstyn in ​ “L’esorcista​”. E anche se quest’ultimo ha dei personaggi maschili molto forti, mi ha sempre colpito il personaggio di Ellen. Penso che a un certo punto, quando stavamo montando ​“Oltre il male​”, mi sono reso conto di aver fatto la stessa cosa che avevo fatto nel mio primo lungometraggio: fare essenzialmente un film tutto incentrato sulle donne e i pochi uomini che appaiono sono degli idioti o dei bastardi. Non saprei davvero il perché”.  Per il ruolo di Sarah Blume, McCarthy sapeva di dover scegliere un’artista che avesse sia talento sia una passione per questo genere. Qui entra in gioco Taylor Schilling, la star acclamata dalla critica per ​“Orange is the new black” di Netflix, che stava per fare una vacanza in India quando i suoi agenti l’hanno invitata a leggere ​lo script del film. “Ho voluto farlo subito”, ha detto in merito la ​Schilling​. “Era così coinvolgente. Non potevo smettere di leggerlo. L’ho letto in 45 minuti. È stato esaltante”. La seconda e altrettanto importante sfida per i produttori è stata quella di assicurarsi un giovane attore che potesse interpretare in modo convincente Miles Blume. Pochi artisti si sono distinti più di Jackson Robert Scott, famoso per la sua incredibile interpretazione di Georgie nel remake di ​ “It”​ di Stephen King nel 2017 per Warner Bros. McCarthy ha detto di Scott: “Quando la telecamera è spenta, Jackson è semplicemente un ragazzino adorabile. Ma quando è accesa, è come un piccolo Leonardo DiCaprio”. Poiché ​ “The Prodigy” è stato girato a Toronto, in Canada, non c’era persona migliore che potesse interpretare il marito di Sarah, John, dell’attore canadese Peter Mooney, noto per il suo ruolo di Nick Collins nella serie poliziesca canadese ​ “Rookie Blue”, oltre che per le sue parti in ​“Camelot”, “Heroes reborn” e il remake del serial “La bella e la bestia”. “John è un personaggio interessante perché è, in un certo senso, un co-protagonista del mondo di Sarah e Miles”, ha affermato ​McCarthy​. “E ciò che Peter ha fatto così bene è stato proprio il fatto di dare un’anima a John nelle tante scene impegnative ed emozionanti che ha recitato al fianco di Jackson”. A completare il cast di protagonisti, nel ruolo cruciale del Dr. Arthur Jacobson, troviamo il famoso attore Colm Feore, con il quale il produttore Tripp Vinson aveva precedentemente lavorato in ​“L’esorcismo di Emily Rose​”, e con cui era davvero entusiasta di lavorare nuovamente. Ed è facile capire perché: Feore, canadese nato a Boston, è uno dei più talentuosi attori contemporanei, con più di 150 film all’attivo negli ultimi 35 anni, fra cui “The chronicles of Riddick”, “Thor”, “The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro”, “The Exorcism of Emily Rose”, “City of Angels – La città degli angeli”, “Face/Off – Due facce di un assassino” e le serie tv “The Umbrella Academy”, “La guerra dei mondi”, “Gotham”, “Venerdì 13”, “Revolution”, “Flashpoint”, “Battlestar Galactica”, “Oltre i limiti”, la miniserie “La tempesta del secolo” e il remake del serial “La bella e la bestia”. Fra gli altri interpreti segnaliamo anche Brittany Allen (“Saw: legacy”, “Deserto rosso sangue”, “Extraterrestrial”) e David Kohlsmith (“Shazam!”).

Le musiche sono state composte invece da Joseph Bishara, che si è occupato anche delle colonne sonore dei quattro capitoli di “Insidious”, oltre che di “L’evocazione – The conjuring”, “Dark Skies – Oscure presenze”, “Grace – Posseduta”, “The Conjuring – Il caso Enfield” e di “Aquaman”.

Gli effetti speciali infine sono opera di Tim Barraball, che ha lavorato a vario titolo in pellicole come: i primi due capitoli di “Universal soldier – Progettati per uccidere”, “La mossa del diavolo”, “Virus mortale”, “Wrong Turn – Il bosco ha fame”, “Il ritorno dei dinosauri”, il remake di “Assault on Precinct 13”, “Skinwalkers – La notte della luna rossa”, “Saw IV”, “Max Payne”, “Repo Man” e il reboot de “La cosa”.

Davide Longoni